Capitolo 26 - Mia

È da un po' che siamo seduti su queste rocce senza proferire parola, Edward è completamente assente ed io mi sento fuori posto, come sempre d'altronde quando sono con lui. Non so come comportarmi, ma non posso lasciare che le ore passino e lui rimanga in questo stato di trance per non so ancora quanto tempo, devo fare qualcosa...

«Ehm, tutto bene?» chiedo accarezzandogli una spalla. So per certo che ha bisogno di qualcuno che lo sostenga in questo momento e io sono qua per questo.

«Sì». Dà la risposta senza pensarci in modo meccanico, come se ciò sia una cosa scontata.

«Edward» richiamo la sua attenzione ricevendo il nulla, solo silenzio.

«Ohy... ti prego guardami». Afferro il suo volto con una mano e con un gesto delicato allineo il suo volto al mio. Vedo tutto è niente allo stesso tempo, vedo tristezza, rancore, amarezza e il vuoto, un enorme vuoto che forse nessuno sarà più capace di colmare. Il suo viso è spento e il nero dei suoi occhi non parla come tutte le altre volte.

«Stai bene?» chiedo per la seconda volta sperando di avere una risposta sincera da parte sua, che si sfoghi con me e liberi tutto ciò che gli frulla in testa in questo momento perché so per certo che questo posto rievoca in lui ricordi della madre che lo portano a stare male e a vederlo così sto male anch'io.

«Sì»

«Edward, ascoltami. Non puoi dirmi di stare bene se non è così, perché lo vedo dal tuo viso, dai tuoi occhi dai tuoi gesti e da come reagisci. Quand'è stata l'ultima volta che hai detto di stare bene e lo pensavi sul serio? Quand'è stata l'ultima volta che a questa domanda hai risposto con sincerità senza pensare ad una scusa da rifilare all'ultimo secondo? Quand'èstata l'ultima volta che a questa domanda non ti è venuto un nodo alla gola per la paura che gli altri potessero sapere davvero come stavi in quel momento? Quand'è stata l'ultima volta che hai detto "sto bene" e lo pensavi veramente? Dimmelo per favore, perché adesso non è così, adesso ti senti in un milione di modi ma non bene...»

Si scosta dalla mia presa e sulle sue labbra si forma un sorriso amaro, triste come il suo volto in questo momento.

«La vera domanda è: quand'è stata l'ultima volta che qualcuno mi ha chiesto come stavo...» sorride isterico «Non ricordo mai nessuno che mi abbia fatto questa domanda in vita mia. Solo mia madre, in uno dei tanti giorni in cui mio padre l'aveva picchiata, mi chiese se stavo bene dopo aver assistito al male che mio padre le provocato, una delle scene peggiori dopo quella della sua morte, quando invece dovevo essere io a chiedere a lei come stava...» si volta di nuovo verso di me e i nostri occhi si incastrano come due pezzi di puzzle che non aspettavano altro che essere messi insieme «sai, sei la prima dopo anni a chiedermi come sto. Non ha mai importato niente a nessuno di me. Le uniche persone che mi hanno voluto bene dopo che sono rimasto da solo sono stati i miei nonni materni per quel poco che sono rimasto con loro. Quindi no! A questa domanda non c'è mai stata una volta in cui io abbia risposto all'ultimo secondo con una scusa, non c'è mai stata una volta in cui mi è venuto un nodo alla gola per paura di essere scoperto perché sei stata l'unica a farmi questa domanda dopo anni!»

Rimango di sasso. Sorpresa da ciò che mi è appena stato spiattellato in faccia.

E ora capisco tutto il dolore che ha dentro, capisco l'infanzia di merda che dice di aver passato, capisco il dolore che ancora porta con sé da anni, capisco tutto o forse solo una parte di ciò che vuole farmi capire, ma quel poco che riesco a comprendere mi rimane inciso dentro.

«Scusa... io... non...» le parole si fermano in gola e il mio viso diventa ancora più pallido di quanto non lo sia già visto la mia carnagione chiara.

«Vieni con me» mi porge la sua enorme mano per far alzare il mio sedere ormai deforme dal masso dove ero rimasta seduta per troppo tempo e mi aiuta a scendere dalla scogliera fino a giù in spiaggia.

Lascia la mia mano ed io soffro la perdita di contatto. Subito dopo, con un gesto svelto e fulmineo si toglie il piumino la maglietta e con mia grande sorpresa trovo dei tatuaggi, l'ho visto una sola volta a torso nudo, quando abbiamo dormito insieme sul divano di "casa" sua, ma eravamo al buio e non ci ho fatto caso o forse ero solo troppo stanca e scossa per notarli. Uno di essi è sul pettorale sinistro e rappresenta un'enorme bussola ben definita, porta con se i quattro punti cardinali e una frase centrale che a questa distanza con riesco a leggere bene, mentre un altro è sulla parte alta del bicipite destro e rappresenta una massa informe di ghirigori sparsi in modo disordinato ma puntiglioso al tempo stesso con al centro una "L" scritta in stampato maiuscolo ben definita. Il pensiero che quella lettera appartenga a una delle sue spasimanti inizia a frullarmi in testa, o forse è proprio l'iniziale del nome della sua ragazza. Non abbiamo mai toccato l'argomento di ragazza, fidanzamenti, coppie fisse e cose del genere, lui sa che io non ho mai avuto nessun tipo di rapporto intimo con nessuno, tanto che il primo bacio l'ho dato a lui mentre io... beh io non so in che stato è la sua vita sentimentale.

Comincia a slacciare gli anfibi distraendomi dai mie pensieri poco sani per la mia mente, accorgendomi che è da ormai troppo tempo che lo fisso. «Aspetta, perché ti stai spogliando?» gli chiedo «vuoi fare il bagno?»

«Sì, ne ho voglia» si china per sfilare i calzini e io mi rifiuto di posare lo sguardo sui muscoli che gli guizzano sulla schiena. E beh, il suo umore è cambiato senza nemmeno lasciarmi il tempo di capire il perché prima stava a pezzi.

«Edward non puoi fare il bagno a febbraio» Mi rendo conto di essere ridicola, ma non mi importa «l'acqua è congelata». Ok è pazzo, questo lo avevamo capito, ma se entra lì dentro è proprio un folle...

«Guarda» dice indicando l’acqua. «è così limpida che si vede il fondo.»

Sarà, ma è pur sempre febbraio e posso immaginare le temperature basse di quello specchio trasparente.

«Io ti aspetto qua, fai con comodo»

«Almeno togliti le scarpe e infila i piedi in acqua.»

L’idea non è male, anche se avrò una paralisi ai piedi, quindi mi tolgo le scarpe e rimbocco i jeans fino ai polpacci.  Assomiglio a mio nonno quando andava in campagna. Al solo pensiero non riesco a trattenere un sorriso che non sfugge a Edward. Ora indossa solo i suoi jeans scuri. Sotto i raggi del sole tiepido è ancora più bello. «Se ti va puoi entrare» dichiara, dopo si tuffa.

Riemerge dopo troppo tempo per i miei gusti, l’acqua gocciola dai suoi capelli, che da bagnati appaiono ancora più scuri del solito. Mi regala un sorride e si scompiglia quelle ciocche scure appiccicate ai lati del viso perfetto con una mano. In questo momento sembra un'altra persona, sembra più tranquillo di prima, più rilassato, sereno. Forse è solo una mia impressione o forse sono solo i miei occhi a vederlo in un altro modo in questo momento. È così bello da far paura e...

Senza accorgermene mi ritrovo su di lui a mo di sacco di patate mentre rimango sorretta per le cosce e mi getta in acqua con tutti i vestiti, per fortuna ho tolto le scarpe prima.
L'acqua è congelata, altro che fredda, è proprio un ghiaccio e per questo me la pagherà questo burbero.

Nonappena riemergo in superfice protesto contro di lui come una forsennata per avermi fatto entrere in acqua senza il mio consenso, è vergognoso, mi ha preso di peso e mi ha buttata in acqua come se non ci fosse un domani, io lo ammazzo!

«Non startene lì ferma immobile a tenere il broncio però» ghigna lui vedendo che sto facendo l'esatto contrario. Non gli rispondo ma faccio qualche passo verso di lui. I miei due maglioni sono andati a male, uno mi si è completamente appiccicato addosso e l'altro mi fa sembrare una palla sott'acqua, non me ne curo e mi avvento su di lui per schizzargli un po’ d’acqua in faccia. «Mi hai schizzato?» lo schizzo ancora e ancora una volta. Edward si avventa su di me. Mi cinge la vita con le sue braccia possenti e mi trascina con sé sott'acqua. Quando torniamo a galla iniziamo a ridere a perdifiato.

Mi avvicino sempre di più verso di lui, cerco di spingerlo sott'acqua dalla testa, ma con scarsi risultati naturalmente perché lui ha molta più forza di me e non riesco a smuoverlo nemmeno di un centimetro. Scoppia a ridere prendendosi gioco di me.

Lo adoro in questi momenti, lo vedo, è così spensierato, sembra un bambino e voglio vederlo sempre così. Non voglio più vedere il suo volto triste o arrabbiato con se stesso, mai più e io farò di tutto per non farlo pensare, per vederlo felice.

Senza rendermene conto le mie mani sono sulle sue guance, lo accarezzo con delicatezza e devozione come se fossero le guance di un bambino, sposto le ciocche bagnate dei suoi capelli appiccicati sul fronte e lo guardo negli occhi, in quegl'occhi scuri che sanno raccontarti mille cose con un solo sguardo. In questo momento non sento niente neanche il freddo provocato dalla brezza gelida, siamo solo io e lui in un momento tutto nostro.

E non ti lascerò solo, qualunque essi siano i tuoi problemi, perché ho capito fin da subito che hai bisogno di una spalla su cui piangere, qualcuno su cui contare e se mai ti verrà in mente di allontanarmi allora in quel caso sarò ancora più decisa a starti accanto...

SPAZIO AUTRICE...

Buon pomeriggio a tutti e buon 2018!!!🎉🎊🎉🎊🎉🎊🎉🎊🎉🎊🎉😂😂😂

Come sempre sono una gran ritardataria. È da tanto che non aggiorno ma diciamo che vi ho lasciato le vacanze libere lasciandomi del tempo anche per me...

Beh che dire... presto dovrò ritornare a scuola😩 e aggiornare non sarà una passeggiata come d'altronde non lo è mai stato per me 😂😂

Ho notato che stanno diminuendo molto le visualizzazioni e persino i commenti sono molto pochi e sinceramente vorrei sapere il perché, se è colpa della mia storia o vi siete stufati proprio voi di leggere perché magari siete abituati ad iniziare e non finire ( È un'ipotesi non una critica per nessuno 🙈😂), non so, ma ho notato che pochi di voi hanno iniziato e sono arrivati insieme a me fino al capitolo 25 che sarebbe il precedente, cioè sono andati passo passo con la storia e non l'hanno mollata là, mentre la maggior parte iniziano e poi mollano dopo i primi 5 capitoli. Ecco, vi chiedo per favore, che qualcuno mi illumini e mi dica il motivo perché vorrei capire cosa c'è che non va 😅😅
Avevo chiesto anche di creare un gruppo ma non si è fatto vivo nessuno quindi boh, non so che pensare 😂😂😂

Questo è il tatuaggio della bussola sul pettorale di Edward...

Mentre questo è quello sulla parte alta del bicipite. Guardate che muscoli!! 😏😏😏
Chi sa per chi sarà quella lettera "L"??    Se avete qualche idea lasciate tanti commenti con i vostri pareri 😉

E come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟🌟🌟 qui sotto👇

Io vi mando tanti baci e alla prossima!

La vostra C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘😘😘😘😘❤❤❤❤❤❤❤🐞

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