Capitolo 23 - Mia
Sono passati solo due giorni da quel fatidico pomeriggio con Edward. Ci siamo visti pochissimo e calcolati quasi per niente. Il fatto non è che ci evitiamo ma manca un tantino così per farlo. La famosa goccia, di cui tutti parlano, per far traboccare il vaso; succede sempre così con lui, quando affrontiamo un argomento serio, dopo ci allontaniamo.
Forse per paura? E di cosa poi? Vabbé fatto sta che al momento ho voglia di un bombolone alla crema e ho intenzione di accontentare il mio pancino voglioso come quello di una donnina incinta (che precisiamo: non sono) dirigendomi immediatamente al bar. Il bar vicino "casa" di Edward, il bar del nostro primo... appuntamento??
Non so se sia il nome adatto per definire quel pomeriggio andato a male...
Non frequentavo quasi mai quel posto, ma non appena ho scoperto le delizie presenti costantemente nelle sue vetrine ho iniziato a praticarlo più del dovuto, anche se, ad essere sincera, il motivo non è solo questo visto che i tavolini fuori mi permettono di vedere se Edward è in casa o meno, ma questo però non dovevo dirlo..!
Mi cambio e indosso qualcosa di sportivo e comodo, lego i lunghi capelli in una coda di cavallo abbastanza disordinata, ma poco importa, e sono pronta ad andare dalla mia bomba calorica che già mi aspetta all'interno di una lastra di vetro ben lucidata.
Dopo aver terminato il mio enorme bombolone salutare, non so come, non so perché ma mi ritrovo davanti la porta di Edward, cioè della casa dell'amico del bellissimo ragazzo in questione; dove però al momento alloggia quest'ultimo e mi accorgo della cazzata che ho fatto solo dopo aver suonato alla porta.
L'opzione più plausibile è una: scappare a gambe levate e far finta di niente e starei per farlo se non fosse che la porta si apre rivelando la bellissima figura del ragazzo dagli occhi color terra. Indossa un paio di pantaloni della tuta neri a strisce bianche, un paio di scarpe da tennis anch'esse bianche e una camicia rossa sportiva a maniche corte aperta sul davanti che lascia scoperto il petto definito e scolpito alla perfezione.
Mia chiudi la bocca, non sbavare...!
<<Mia>>
<<Em... ciao Edward>> balbetto. Che scema. Ma cosa ci faccio qui, non so nemmeno perché ci sono venuta.
Scema, scema, scema! Sei davvero scema Mia!!
Continuo ad insultarmi mentalmente come una persona poco normale appuntandomi in testa di ricordarmi di darmi una sberla non appena sarò tornata a casa, tutto mentre continuo ad ammirare il suo corpo statuario e notando che i suoi vestiti non sono completamente asciutti, persino le scarpe sono zuppe.
Cerco di trattenermi dalle risate da ciò che sto pensando ma mi risulta impossibile perciò scoppio a ridere come una malata mentale, ma credo che anche i muri ormai avessero capito che dopo averlo rivisto la mia normalità sarebbe andata a farsi un giro.
<<Cos'hai da ridere?!>>.
Così decido di dare voce ai miei pensieri...
<<Hai... deciso di entrare... in doccia con addosso i vestiti e le scarpe?!>> domando tra le risate. Non so neanche io perché sto ridendo ancora, forse per la tensione.
Sì, sarà sicuramente per questo...
<<Ero sul retro a lavare l'auto e ho avuto un incidente di percorso prima di venirti ad aprire. Quindi è colpa tua se sono ridotto in questo stato>> dice con un finto tono accusatorio puntandomi un dito contro, in modo scherzoso. <<Ma quale buon vento ti porta da queste parti?>> chiede.
Eh, a saperlo...!
Non posso dirgli: "Em...ero a casa a pensare a questi due giorni nei quali ci siamo "quasi" evitati e ad un certo punto mi è venuta una voglia pazzesca di un bombolone alla crema con tanto di zucchero a velo sopra, perché sai, pensare a te mi fa venire fame; e poi non so, i miei piedi hanno viaggiato da soli insieme alle mie scarpe senza consultare il cervello ed eccomi qui!"
Mi prenderebbe per scema più di quanto forse non lo stia facendo già dopo avergli riso in faccia senza un motivo ben preciso.
<<Ero venuta a prendere qualcosa al bar e poi... sono venuta a trovarti?!>> suona più come una domanda che un'affermazione ma il punto è che me lo sto chiedendo anch'io.
<<Ok... entra>> dice spostandosi da un lato per permettermi di entrare. Ha una strana espressione sul volto, sembra un misto di stupore e tensione per il momento, ma non ci faccio poi così tanto caso alla fine visto che riprende subito la parola.
<<Vieni, visto che sei qui ora mi aiuti a pulire e a lucidare questo splendore>> indica un'auto. Siamo appena arrivati sul resto della casa di cui, fino ad ora, non sapevo l'esistenza.
Davanti ai miei occhi una bellissima Maserati nera si presenta in tutto il suo splendore. Non sono molto brava quando si tratta di auto, motori e quant'altro, ma quando si parla di Ferrari, Lamborghini e Maserati è impossibile non riconoscerle dopo i continui elogiamenti di Riccardo su queste auto quando eravamo più piccoli.
<<Te lo scordi! Io non ci metto mani su questa!>> scuoto la testa in modo energico da destra verso sinistra e viceversa per fargli arrivare prima il messaggio che è un grande e grosso "NO". <<punto primo perché non ho intenzione di ridurmi nel tuo stato e diventare un pulcino zuppo che non appena scenderà il sole diventerà un ghiacciolino, punto secondo perché sono troppo impaccita e rischierei di rovinare questa bellissima carrozzeria che molto presto diventera lucida grazie alle tue magiche mani perché io resterò in un angolino a guardarti>> concludo lasciandogli uno dei miei sorrisi da: "lo sai che non ho intenzione di fare ciò che dici".
Poco meno di ben quaranta minuti di lotta mi ritrovo con una spugna piena zuppa d'acqua e sapone mentre continuo a strofinare uno dei quattro cerchioni delle ruote.
Sì, proprio così, alla fine ha vinto lui dopo avermi minacciato dicendomi testuali parole: "se osi sederti sarai il primo esemplare di pulcino con misure sproporzionate!".
Beh, come minaccia non era un granché visto che ha cercato di intimorirmi dicendomi che diventerò un pulcino smisurato e puntandomi il tubo di gomma in faccia, infatti, la mia prima reazione è stata ridergli in faccia ma non appena ha aperto l'acqua e ha iniziato a spruzzarmi con quel coso verde mi sono subito arresa e ho accettato il mio crudele destino.
<<È tua?>> chiedo indicando il mezzo parcheggiato qui davanti a me mentre continuo a strigliata questi cosi attaccati alle ruote.
<<No, è del mio amico, ma al momento la sto usando io visto che lui non c'è>> dichiara lasciandomi un'occhiata fugace e uno dei suoi sorrisi da togliere il fiato.
È incredibile come faccia ad essere sexy anche mentre sgrassa un'auto che non ha alcun bisogno si essere neanche solamente pulita. I suoi modi, i suoi gesti, le sue azioni, è tutto così spontaneo e naturale ogni movimento che fa. Sembra un dio sceso in terra apposta per stuzzicare il piacere femminile, apposta per distrarre me in questo preciso istante. Questo è uno dei casi in cui si dice: "complimenti alla mamma!"
La mamma, sua mamma... ancora ho incise le parole di Edward nel raccontarmi ciò che le è successo alla madre e ancora ora non riesco a crederci, non riesco a capire come tanta crudeltà può essere riversata in una sola persona...
<<Smettila di fissarmi che mi emoziono!>> sghignazza <<lo so che sono irresistibile, ma contieniti un po' Mia!>>. Edward scoppia a ridere distraendomi dai miei pensieri poco "sereni" con la sua risata che per l'ennesima volta credo che questo sia il suono più bello che abbia mai sentito in vita mia.
<<Stronzo>> dico lanciandogli la spugna zuppa d'acqua sul petto, esposto al sole ancora caldo dei primi giorni di ottobre.
<<Mossa sbagliata piccola mocciosa>>.
Con un gesto fulmineo afferra il tubino di gomma attaccato alla fontanella al muro, tappa la piccola circonferenza all'estremità da cui fuoriesce l'acqua con pressione schizzandomi.
Inizio a correre senza alcun risultato perché continuo a sentire gli schizzi colpite il mio corpo ovunque e ciò mi costringe ad afferrare uno dei secchi pieni d'acqua e sapone e lanciarlo in sua direzione mancandolo e guadagnandomi un'altra delle sue bellissime risate. Mi fermo beandomi di quel suono raro per le mie orecchie mentre lui continua a bagnarmi senza ritegno, ma non mi importa più, purché continui a farmi ascoltare questa bellissima melodia.
SPAZIO AUTRICE...
Buona sera a tutti!😄😄😄😄
Eccoci di nuovo qua con un altro capitolo, questa volta un po' più "giocoso" rispetto gli ultimi 2 un po' più seri e rivelatori. Ma ci voleva proprio un tocco di allegria quindi ho deciso di metterlo adesso perché i momenti tristi non finiranno qui purtroppo ma allo stesso tempo neanche quelli belli non saranno da meno...
E niente... vi lascio alla lettura del capitolo e non dimenticate di lasciare tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟🌟🌟🌟 qui sotto 👇 se il capitolo è di vostro gradimento e per maggiori informazioni lasciate un commento dove al più presto risponderò chiarendo qualsiasi vostro dubbio.
Buona lettura a tutti!
La vostra C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘😘😘❤❤❤❤❤❤🐞
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