Capitolo 2 - Mia

È mattina presto e a svegliarmi è stato il rumore di un tuono.

Fuori piove a dirotto e ormai non mi meraviglio più che anche in estate il tempo fa schifo.

Sembra che quest'anno anche la pioggia abitasse in questa città, proprio come me non andava mai in vacanza, solo qualche volta lasciava il suo posto al sole per fare un piccolo viaggio qui nei dintorni. Qui alla gente sembra non dispiacere tutto questo "bagnato" di quest'anno, io invece non mi ci sarei mai abituata.

Mamma una volta mi ha raccontato che con mio padre in viaggio di nozze sono andati a Miami e che lì l'estate era caratterizzata da tanto sole e da un caldo boa...

UFF!!!

Anche io voglio il sole come gli anni passati!

Scendo dal letto e mi dirigo in cucina a passo lento. Sono solo le sette del mattino e di sotto c'è la mamma che prepara la colazione composta da pane tostato, pancake con sciroppo d'acero, muffin, brownie e da enormi tazze di caffè come tutte le mattine. Dice sempre che la colazione è il pasto più importante, ecco il perché di tutta questa roba anche se siamo solo in due.

Mi siedo a tavola, mangio un brownie, una fetta di pane tostato e la mia mega tazza di caffè.

<<Ho sentito dire che oggi la famiglia Benson ritorna da New York>>.
<<Sì, oggi pomeriggio io ed Emily ci incontreremo in biblioteca, mi è mancata tanto e non vedo l'ora di rivederla>>...

La mattinata trascorre tranquillamente, pranzo con mamma e in compagnia della piccola Alice e poi, a l'ora stabilita, sfreccio in biblioteca, il tempo sembra dalla mia parte al momento, piove ma non come questa mattina.

Arrivata a destinazione entro, prendo un libro a caso da uno degli scaffali e mi precipito, nel modo più silenzioso possibile, in uno dei tavoli da lettura vicino alla finestra e aspetto.

Appena arriva è impossibile non sentirla perché si mette ad urlare il mio nome:<<Mia...!>>, tolgo gli occhi dal libro e la vedo... brillante come sempre.

Mi alzo urlando il suo nome come lei a fatto con me, corriamo entrambe nel piccolo spazio che ci separa per venirci incontro, mille occhi puntati addosso ma a noi non interessa, lei è mancata a me e io a lei, quindi nessuno può rovinare questo momento. Ci abbracciamo e rimaniamo unite per un po' fino a quando la proprietaria della biblioteca, la signora Collinson, ci ordina di prendere posto e di fare un "selenziosissimo" silenzio. Ci sediamo ancora ridendo per le parole dette dalla bibliotecaria e iniziamo a parlare.

<<Com'è andato il viaggio? Non stavo più nella pelle dalla voglia di vederti!!>>, dico estasiata, con un sorriso a trentadue denti.

<<Benissimo! Sia il viaggio che il resto... Sono stati i mesi più belli che abbia mai vissuto in vita mia, amica...>> dice con enfasi. <<Rivedere i miei cinque fratelli è stato bellissimo, ma...>>

<<Ma...?!>> la invito a continuare.

<<...ho conosciuto un ragazzo, si chiama Jek ed è più grande di me di un anno, ci siamo conosciuti in spiaggia ed è...>>

Lei continua a parlare ma io non l'ascolto più. A distrarmi è stata l'entrata di un ragazzo. Non so quanto fosse bello il tipo di cui sta ancora parlando Emily, ma colui che sta varcando la soglia di quella porta è davvero stupendo! Bello, alto all'incirca un metro e settantacinque, muscoloso e imponente, capelli castani, scompigliati e arruffati, probabilmente non li avrà neanche pettinati questa mattina ma sono stupendi anche così, spalle larghe e possenti anche il suo didietro non è male... insomma ha un corpo da favola.

Ma cosa sto dicendo!! Mia ritorna in te!...

Sento Emy che mi chiama, ma non riesco a staccare gli occhi da quel ragazzo.

Nel frattempo si è avvicinato alla signora della biblioteca. Discutono, ma non so di cosa e, fidatevi, vorrei proprio saperlo. Termina la sua conversazione ed esce sbattendo bruscamente la porta d'uscita.

Cosa è successo?

Sembrava così carino e invece...!

Riprendo la mia conversazione con Emily scusandomi della mia momentanea assenza mentale ma nel preciso istante in cui quel ragazzo è entrato, è scattato un meccanismo dentro di me che ha fatto scomparire tutto il resto permettendomi di concentrarmi solo sulla sua presenza.

Io ed Emy continuiamo a parlare del più e del meno, mi racconta della sua permanenza a New York e del famoso ragazzo conosciuto nella spiaggia di "Coney Island".

<<È una spiaggia bellissima con un'atmosfera estremamente popolare, Jek è stupendo e mi ha raccontato tante cose del posto come ad esempio il modo di vivere della gente, per loro è più che naturale girare con il loro stereo e la musica ad alto volume per la spiaggia. C'è un'umanità davvero vasta ed è lo spirito quello più autentico a New York>>. Si esprime con una luce indescrivibile sul volto.

<<Sono felice per te Emily >>. Le rispondo con sincerità.

<<E tu che cosa hai fatto durante la mia assenza?>>. Si stampa un sorriso da pervertita in faccia e continua <<hai conosciuto qualcuno? Un ragazzo magari>>. La guardo scioccata mentre continua <<magari il ragazzo che è entrato prima, ho notato come lo guardavi sai... ti sei incantata e questo non è un bene, amica mia!!>>.

La guado allibita e rispondo:<<No Emily, non farti film mentali. In questi mesi sono rimasta a casa con mia madre, a volte con Alice e nel tempo libero venivo qui a leggere>>, prima che lei possa aggiungere altro la blocco e continuo... <<E no!, non ho conosciuto nessuno tantomeno persone di sesso maschile, quel ragazzo di prima non è mai entrato in biblioteca, infatti, non so nemmeno il suo nome>>. Le sussurro sottovoce.

Il tono della nostra voce stava diventando troppo alto per un posto come questo.

<<Però ti piacerebbe saperlo, ti si legge in faccia>>. Dice ridendo Emily.

<<Cosa?>> rispondo.

<<Conoscerlo!!... Mia non far finta di dormire!... si vede lontano un miglio che muori dalla voglia di conoscere tutto di lui!>>.

<<Beh, forse a primo impatto può apparire intrigante, ma non può essere vero quello che dici, l'ho visto appena>>.

Emy forse ha ragione, ma una vocina dentro la mia testa mi dice che non può essere così. Perché:

1 probabilmente non lo avrei più rivisto né in giro e tanto meno qui in biblioteca;

2 anche se lo rivedrei a me non farebbe una piega.

Continuiamo in quel modo per quello che è sembrato un pomeriggio. Si è fatto tardi, ho fame e quindi invito Emy a cenare con me.

<<Dove andiamo a mangiare?>> chiede lei.

<<A casa da me>> rispondo.

<<E tua madre?? Non voglio essere di disturbo per voi>>.

<<Emy tu non sei mai di disturbo, sei sempre la benvenuta da noi>>. L'abbraccio poi usciamo.

Arrivati a casa apro ed entriamo.

Arriviamo mamma già all'opera davanti ai fornelli e faccio sapere alla mamma attraverso delle urla che abbiamo ospiti. Mia madre si volta e vede Emily in uno dei suoi migliori sorrisi. Lascia tutto quello che sta facendo e corre ad abbracciarla.

<<Bambina mia quanto tempo>> dice con le lacrime agli occhi.

Emy per la mamma è come una terza figlia dopo Alice, in questi quattro anni di liceo è rimasta sempre con noi e per lei questa è diventata come una seconda casa, io lo so bene, anche se lei a volte crede di essere un disturbo per noi averla in casa.

Ci siamo sedute a tavola per cenare, mamma si è calmata e sta tenendo a freno le emozioni, ma incita Emily più volte a mangiare. Lei è diversa da me, io sono abituata ad abbuffarmi a tavola, Emy invece ci va piano mettendo un limite senza superarlo, infatti, è molto più snella e slanciata di me. Siamo gli opposti, io più robusta, capelli giallo paglia, lunghi per tutta la schiena e ondulati, occhi azzurro chiaro... da piccola ero più cicciottella, infatti, mi guardavo allo specchio e non riuscivo ad accettarmi, ora, invece, sono sempre bassina nel mio metro e sessantotto e formosa, non moltissimo però, ma non ci faccio più caso a questo, mi sono arresa. Emy invece è più alta, capelli corti fino le spalle e castani, occhi color nocciola. Non ci assomigliamo per niente però lei è come una sorella per me.

La serata trascorre benissimo, la mia amica torna a casa anche se l'ho pregata a rimanere a dormire, ha detto che per oggi può bastare. Ma io ormai lo so, ha sempre dei limiti su tutto.

Prima di andare a dormire bevo un bicchiere di latte freddo come faccio tutte le sere, poi salgo sopra e cerco di prendere sonno con il ricordo della figura di quel bellissimo ragazzo che mi tormenta.

SPAZIO AUTRICE...

Buona sera a tutti...
Voglio presentarvi la storia di Mia... per questa prima volta ho deciso di scrivere due capitoli per dare un po' l'idea di cosa sarà in futuro la storia, ma da ora in poi pubblicherò soltanto un capitolo alla settimana.

Su ho messo una gif di Francisco Lachowski per darvi un po' l'idea di come ho immaginato questo presunto ragazzo che è entrato in biblioteca e che da questo momento in poi sarà molto presente...

Vi prego di lasciare tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟🌟 qui sotto 👇 se i due capitoli vi sono piaciuti e dei commenti anche negativi per sapere un po' il vostro parere.

Il prossimo aggiornamento lo farò il 27/03/2017

Buona lettura a tutti!
La vostra C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘😘😘❤❤❤❤❤❤🐞

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