Capitolo 18 - Mia

Cosa ho combinato...

Non posso crederci!!

Non posso credere che quelle parole sono veramente uscite dalla mia bocca...

"... ti avverto, con me solo due parti del corpo sono in pericolo mentre starnazzo cercando di ballare: i piedi perché te li pesto sicuramente è il tuo uccello se non tieni le mani a posto..."

Avrà pensato che sono una depravata o una psicopatica che pensa al suo uccello o chissà quale altra cosa.

Sono in classe da più di due ore con la professoressa di filosofia ma non sto prestando la minima attenzione, al momento non mi interessa di Socrate e di cosa pensa con le sue teorie da strizzare il cervello per capirle, al momento la mia testa è al trove e credo che ci resterà ancora per un po'.

Non ho la più pallida idea di come comportarmi con Edward non appena lo rivedrò.

E se riapre di nuovo l'argomento? E mi prende in giro per i prossimi dieci anni?

<<Terra chiama mia! Bella addormentata svegliati!>>

A distrarmi dai miei pensieri è Emily che continua a tirarmi per un braccio e a sussurrare per non farsi sentire dalla prof.

<<Che c'è?! Mi stai fratturando un braccio!>> La canzono guardandola in malo modo.

<<È da tre ore che ti parlo ma non mi dai retta, dove hai la testa? Sei persa nel tuo mondo e non hai ascoltato una sola parola di quello che ti ho detto>>.

Stava parlando con me?

<<Scusami non volevo>> sussurro appogiandomi allo schienale della sedia.

<<C'è qualcosa che non va?>> chiede preoccupata.

<<Niente, niente.. stai tranquilla>> dichiaro con un sospiro.

<<Stai ancora pensando a quello che hai detto ieri a Edward vero?>> scimmiotta ridendo come una cretina.

Cosa ci trova di così tanto divertente poi... mi sto pentendo di averle raccontato tutto!

<<Signorine, un po di silenzio!>> interviene la professoressa.

<<Invece di ridere come una cretina dimmi perché mi hai interrotto dai miei pensieri>> chiedo guardando attentamente la prof. per non farmi beccare di nuovo con le mani nel sacco.

<<Lo so che ho interrotto i sogni con il tuo Principe, bella addormentata, ma volevo dirti che questa sera ci sarà una festa a casa di Adriano, l'amico di Riccardo, non so se lo ricordi>>.

E come dimenticarlo...

Ha la nostra stessa età e ricordo ancora l'ultimo anno delle elementari, quando mi ha impiastricciato la sedia di colla perché lo avevo chiamato "testa di melone". Quando l'ho raccontato ad Emily ha iniziato a ridere come una scema come è il suo solito.

<<E quindi? A me cosa importa?>> chiedo incredula.

<<Tu verrai con me!>>.

<<Non ci penso nemmeno! "Adriano" significa che ci sarà Riccardo e "Riccardo" implica Edward ed io non voglio stare là in sua presenza, sicuramente non aspetterà altro che prendermi per il culo su ciò che ho detto ieri a casa sua riguardo le sue parti basse>> concludo io.

Non accetto repliche...

<<Ma dai... secondo te è così bastardo da rinfacciarti una cosa del genere?>> chiede incredula  << probabilmente strano per come è, neanche verrà e poi la mia non era una domanda ma una affermazione, perché tu verrai senza fare repliche. Passo da te pomeriggio alle 17:00 così ci prepariamo insieme e poi alle 20:00 faccio venire Riccardo a prenderci>> dice con un tono che dovrebbe assomigliare autoritario ma che non lo è visto che sussurra per non farsi sentire dalla professoressa.
<<Non accetto repliche>> conclude.

Sbuffo più frustrata di prima per poi subito dopo lasciar perdere e seguire un po' la lezione.
Ho già perso due ore pensando ad altro...

****

Le note di "sad song" dei "we the kings" riecheggiano nelle mie orecchie non appena suonano alla porta.

Devono sempre rovinare i momenti di pace...

Scendo le scale di corsa strillando un "arrivo", apro il portone e sulla soglia trovo una Emily sorridente con un abbigliamento sportivo e un trolley fucsia fosforescente al suo fianco.

Non ci credo...!!

NON - POSSO - CREDERCI - !!

Non oso immaginare quante cianfrusaglie che piacciono a lei ha ficcato lì dentro.

<<Emy ma sono ancora le 16:30! Il nostro appuntamento era alle 17:00>> dico esasperata.

<<Sì, lo so, ma il tempo è poco, siamo in due e dobbiamo essere bellissime!>> afferma convinta facendo un piccolo applauso come una bambina che riceve la sua nuova bici il giono del suo compleanno.

Forse è un po' troppo convinta!!

<<Il tempo è poco?>> biascico io << abbiamo tre ore e mezza, caspita! E tu lo chiami poco!?>>

<<Bando alle ciance, mettiamoci all'opera>> dichiara sorpassandomi e iniziando a salire le scale per raggiungere camera mia.

<<Tanto io sarò pronta in meno di un'ora, non ci vuole la laurea per fare una doccia, mettere un paio di jeans, una maglia e un paio di scarpe, semplice, non serviva nemmeno la valigia, sei esagerata...!>> dichiaro tutto in un colpo facendo sbiancare la mia amica.

Mi sa che dopo questa ha bisogno di essere ricoverata in ospedale con le flebo.

<<Non sati scherzando vero?>> chiede sapendo già la risposta <<Dio fa che sta scherzando!>> dice congiungendo le mani in preghiera verso l'altro.

È così buffa!!

Dopo ben venti minuti ho provato un paio di vestiti tutti molto appariscenti per i miei gusti e mi sta ancora convincendo ad indossare dei tacchi al posto delle mie comodissime ballerine.

<<Non pensarci nemmeno di metterti ai piedi quelle catorcie senza stile, tu metterai un paio di tacchi che abbineremo al vestito dopo averlo scelto se ti muovi...!>>

Sbuffo sonoramente come forse non ho mai fatto in vita mia.

Provo vestiti di ogni genere ma, tra pizzi, spacchi e trasparenze, non ho ancora trovato niente che fa al mio caso, quella valigia sembra un pozzo senza fine ed io sono esasperata, non ce la faccio più!

<<Basta Emily, non ce la faccio più, io non sono portata per queste cose, indosserò qualcosa di semplice>> confermo buttandomi sul letto con ancora l'ultimo vestito che ho indossato addosso.
Mi lascia tutta la schiena scoperta, la gonna, sempre se si può definire tale, fa le veci di un paio di mutandine e il corpetto è un gioco di "vedo non vedo" che al minimo movimento diventa solo "vedo".

Lei è pazza se pensa che indossi qualcosa di simile!

<<Dai, ne hai provato solo quindici!>> dice alzando gli occhi al cielo.

E per lei sono pochi?!

Questa è pazza!!

Io sto impazzendo...

<<Dai alzati, che so io cosa può fare al tuo caso...!>> dice porgendomi un vestito nero che già a vista sempra corto.

Dopo averlo indossato mi specchio e non è male se non prendiamo in considerazione la lunghezza.

Ha una leggera scollatura a cuore, stretto fino in vita per poi scendere leggero sulla gonna svasata che mi arriva a metà coscia. Ha le maniche di pizzo e ringraziando il cielo la schiena è coperta!

<<Ti sta d'incanto! Sembra fatto apposta per te e per giunta sei anche abbastanza coperta, più di così non si può>> dice Emy facendomi l'occhiolino che noto dal riflesso dello specchio mentre ancora sto ammirando la mia figura.

<<È bellissimo Emy, come tutti gli altri, ma non fa per me. Questi vestiti non sono adatti alla mia figura, alle mie forme e a nient'altro che faccia parte del mio corpo. Mi sentirei a disagio tutto il tempo e non passerei una bella serata>> dichiaro sconfitta sedendomi sul bordo del letto al suo fianco << ti ringrazio moltissimo per quello che fai per me ma credo starei meglio con una semplice t-shirt e un paio di pantaloni semplici>> concludo sorridendole feblilmente.

<<Mia ascoltami>> dice prendendomi le mani tra le sue << non hai niente di cui vergognarti, sei bellissima così come sei, non sei grassa ma solo un po' più accentuata sui fianchi e sul seno, non hai un briciolo di pancia cosa che tanti ti invidiano>> dice facendomi un sorriso che io ricambio << quindi tu questa sera indosserai questo vestito che ti sta da dio e farai vedere a tutti la tua bellezza da lasciare a bocca aperta! Ah, non dimenticare queste...>> dice porgendomi un paio di scarpe col tacco anch'esse del medesimo colore.

<<Tieni, sono delle décolleté tacco undici con un centimetro e mezzo di plateau e un cinturino che spero ti aiuti a non "sguazzare" molto mentre cammini>> dice <<non mi guardare in quel modo perché lo so che per te è arabo ma fidati di me e fa quello che ti dico>>.

<<No ti prego, i tacchi no! Lo sai che non so camminarci con quelli...>> piagniucolo.

<<Faremo un po' di pratica prima di andare, non preoccuparti >>

<<Ma non posso indossare le mie ballerine? Sono molto più comode di queste>> dichiaro facendo il broncio anche se so che non cederà mai.

<<Sei per caso impazzita?>> domanda. << non indosserai quelle cose bruttissime come la scorsa volta>> mi punta un dito contro << e poi i tacchi servono anche per difendersi, fidati, sono un'ottima arma per difendersi dai tipi ubriachi o fuori di testa che si incontrano alle feste, come quello dell'altra volta... se lo vedo lo uccido!>> dice senza pensarci.

A queste parole la mia mente ritorna a quella notte, a quello schifoso che se non fosse stato per Edward chi sa cosa avrebbe fatto.

Al solo pensiero mi vengono ancora i brividi!

A distrarmi dai miei pensieri è Emily che mi invita a sedermi per fare il trucco e sistemare i capelli.

Ormai non mi oppongo più, ho terminato le mie forze...

Finirà mai questa tortura?

Spero proprio che non ci sia Edward a vedermi conciata in questo modo con queto vestito, come un uovo di Pasqua, anche se mi sembra difficile visto che ci sarà Riccardo...

SPAZIO AUTRICE....

Eccoci di nuovo finalmente!!😄

Sì, lo so, è da un po' di tempo che non aggiorno e per giunta questo, anche se è abbastanza lungo, è un capitolo di passaggio.

Devo porvi le mie scuse perché come mio solito ero in ritardo per pubblicare il capitolo, ma circa 4/5 giorni fa, ho provato a pubblicare questo capitolo ma non me lo faceva fare e ancora ora non so purché 😂😂😂😧
Non so se sia un problema del mio dispositivo o di wattpad ma spero non lo faccia più 😱😱😱

Questo capitolo non è molto attivo perché come dicevo prima è di passaggio, ma il tutto si svolgerà nel prossimo capitolo😏😏

Se questo capitolo vi è piaciuto lasciate tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟🌟🌟 qui sotto 👇 e per altre informazioni o chiarimenti lasciate un commento e vi sarà data una risposta a tutto😉

Grazie mille di tutto è a presto...!

Buona lettura!😍

La vostra C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘❤❤❤❤❤🐞

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