Capitolo 11 - Mia

Mi sveglio la mattina seguente con la faccia sul petto di Edward mentre le sue braccia mi tengono stretta a lui.

Durante la notte devo essermi girata, infatti, non gli do più le spalle.

Approfitto del momento per squadrarlo un po' più da vicino.

I suoi tratti sono delicati e così rilassati che quasi assomigliano a quelli di un bambino. I suoi capelli sono neri e scompigliati, sembrano così morbidi che mi viene voglia di toccarli, ma mi trattengo a stento distogliendo lo sguardo.

Non posso fare una cosa simile, devo togliere il mio viso dal suo petto ed uscire da questo abbraccio.

Inizio a spostare le braccia ma non appena ci provo Edward inizia a muoversi e capisco che si sta svegliando.

<<Ciao>>. La sua voce è roca, ancora impastata dal sonno ed è così dolce sentirla...!

<<Scusa se ti ho svegliato...>>

<<Oh... em... no scusami tu se... beh... insomma... se non ho mantenuto le distanze, mi sono addormentato e non me ne sono accorto... scusa>>

<<Tranquillo, non mi stavo spostando per questo, cioè sì... no... em... ecco...>> oh cavolo sembro un'impacciata <<e che...>> e ora cosa mi invento?! <<devo andare in bagno>>. Abbasso lo sguardo diventando un pepe in faccia per la scusa idiota appena inventata.

<<Ah, sì, scusa>> dice togliendo il braccio dai miei fianchi.

Mi alzo dal divano, ma pensandoci bene non so proprio dove devo andare!

<<Il bagno è alla fine del corridoio, l'ultima porta a destra>> dice come se mi avesse letto nel pensiero.

Imbocco il corridoio e mi in cammino verso di esso.

Ho bisogno di una doccia ma non mi sembra il caso di farla qua, e per giunta senza il suo permesso e poi sarebbe un disagio troppo grande.

Una volta dentro, poggio le mani sul bordo del lavandino e mi guardo allo specchio.

Mio Dio!

Che disastro...!!

I miei capelli sono tutti arruffati. Indosso ancora il vestito di ieri sera ormai tutto sgualcito.

Sembro uscita da una brutta nottata, il che, per certi versi, è vero.

Faccio scorrere l'acqua fredda sul mio volto sciacquandolo per bene, mi sento stanca e senza forze, ma non può essere il contrario, ho riposato pochissimo e ciò lo dimostrano le mie marcate occhiaie.

Appena ritorno in cucina il mio sguardo cade su Edward intento ad allacciarsi le scarpe, sembra pronto a scappare.

<<Ah eccoti... io devo andare in biblioteca, se vuoi posso accompagnarti a casa>> dice alzandosi dal divano.

<<No tranquillo, non preoccuparti, chiamo Emily e mi faccio riaccompagnare da lei>>

<<Mi sembra che tu non abbia niente con cui chiamare>> dice mentre va alla ricerca di qualcosa di cui non ho la più pallida idea o forse non lo sa neanche lui, sembra agitato. <<vabbe ti lasciò il mio cellulare così puoi chiamare chi vuoi, ora devo scappare>>

Lascia il cellulare sul tavolo e senza guardarmi in faccia, si prende sulla parola, ed esce di corsa chiudendosi la porta alle spalle, mentre io sono ancora immobile senza capire il motivo dei suoi gesti.

Non so perché, ma ho come l'impressione che volesse scappare da me.

Ho fatto qualcosa di sbagliato?

Non so...

Afferro il cellulare e compongo il numero di Emily e lascio squillare .

Al terzo squillo sento la sua voce.

<<Mia sei tu?>>. Il suo tono è preoccupato, direi molto preoccupato.

<<Sì, sono io>> sussurro.

<<Oh, grazie al cielo stai bene>> dice tirando un sospiro di sollievo <<cosa ti è successo? Ieri non ti ho più rivista e poi mi hai chiamata mentre piangevi, Mia non farlo mai più!! Ho perso dieci anni della mia vita. Ora ti prego dimmi dove sei e cosa ti è successo>>.

La sua voce trema, è preoccupata e non le do torto, io anche mi sarei preoccupata.

Le racconto tutto e nel frattempo mi risiedo sul divano e poi concludo:<<Scusa se ti ho rovinato la serata Emy, mi dispiace molto>> non so ma ho il bisogno di scusarmi con lei, è colpa mia se si è preoccupata e se, probabilmente, non ha chiuso occhio durante la notte.

<<Non dirlo neanche per scherzo Mia! Dovevamo divertirci e invece quel bastardo ci ha rovinato la serata... è colpa mia se è successo tutto questo, non dovevo lasciarti sola e solo al pensiero che poteva succederti qualcosa mi vengono i brividi. Grazie a Dio c'era Edward...!>>

La voce la tradisce lasciandosi sfuggire alcuni singhiozzi.

<<Ehy!! Stai tranquilla ora sto bene. Non è colpa tua, sono stata io una stupida a non seguirvi>>.

<<Ma ora dove sei? Sei ancora con lui?>>.

<<No, sono ancora a casa di Edward ma lui è andato via, sembrava strano, è completamente scappato via senza guardarmi in faccia lasciandomi solo il telefono per chiamarti. Non so, non so mai come comportarmi con lui, mi sembra di fare sempre la cosa sbagliata>> confesso dispiaciuta.

<<Non preoccuparti, ti vengo a prendere così ti porto a casa, dammi l'indirizzo>>.

Se devo essere sincera non so in quale punto della città mi trovo, ieri con tutto quel trambusto non ci ho proprio fatto caso, così apro il portone e non posso fare a meno di riconoscere il bar a fianco dove qualche giorno fa sono stata con Edward.

Do alcune indicazione a Emy, per poi attaccare.

Dopo circa mezz'ora sento il clacson della macchina di Emily suonare, ma prima di uscire lascio un post-it attaccato sul frigo per Edward.

"Grazie per l'ospitalità e scusa ancora per il disturbo, ti sarò sempre grata per ciò che hai fatto per me. ♡
By Mia ;b"

Poi esco di corsa chiudendo la porta alle spalle.

Il tragitto verso casa è molto tranquillo, non credevo che la casa di Edward fosse così vicina al bar in via Montenapoleone e per questo ancora non mi spiego per quale motivo non l'ho mai visto prima, frequento spesso quel bar, ma della sua presenza neanche l'ombra.

Arrivata a casa decido di non raccontare niente alla mamma, non voglio che tutto questo ricada su di lei e che si senta in colpa per avermi permesso di uscire ieri sera, quindi mi sistemo un po' il vestito e i capelli ed entro facendo finta di niente.

<<Mamma sono a casa!!>>

La vedo spuntare dalla cucina facendomi un gran sorriso.

<<Tutto bene? Com'è andata ieri sera?>> dice tranquilla.

<<Sì, tutto bene, è stata una serata un po' strana ma alla fine anche bella>> le faccio il sorriso più sincero che riesco a fare al momento e mi dirigo verso le scale.

<<Mia aspetta!!>> mi raggiunge sulle scale e poi continua <<se ci fosse qualche problema me lo diresti vero?>>.

Rimango di stucco a quella domanda <<Certo>> rispondo cercando di essere sincera.

Mamma si avvicina e mi abbraccia forte poi fa un lungo respiro...

<<Ti voglio bene bambina mia>>. Mi abbraccia forte.

<<Anche io mamma>> sussurro <<tanto>>.

SPAZIO AUTRICE...

Buona sera a tutti😄😄😄😄

Innanzi tutto voglio ringraziare TUTTI perché siamo arrivati a 1,17k visualizzazioni, 340 voti e siamo arrivati al 638esimo posto della classifica di storied'amore su wattys2017 e sono felicissima di questo😍😍😍
Lo so che non è tanto 🙈 ma per me è già un gran traguardo e il merito e tutto vostro, quindi GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!!❤

Allora, andiamo a noi... in questo capitolo vediamo un'altra sfaccettatura di Edward....
Cosa sarà stato sta volta a farlo comportare in quel modo? A farlo scappare in quel modo?

Beh, per ora non posso dire niente, ma vi anticipo solo che nel prossimo capitolo ci saranno alcune rivelazione da parte del nostro Edward....😏😎

E niente.... come sempre se avete bisogno di spiegazioni o volete lasciare qualche critica o consiglio lasciate un vostro commento e se il capitolo è di vostro gradimento mettete tante stelline 👉🌟🌟🌟🌟🌟🌟 qui sotto 👇

Grazie mille di tutto e buona lettura 😘

La vostra C@rAm£ll¡n@ 😘😘😘😘❤❤❤❤🐞

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