Saetta; [La favola delle Stelle che accarezzavano il Mare]


Il pensare libero del fragore del tuono.
Le carezze delle stelle al mare,
la corrente che scalpita nella schiuma delle onde,
ecco cosa è una saetta: mancanza.

Tradimento, l'oceano ha ingannato le stelle
nascondendo in sé tesori meno grandi ma più fragili.
Perché il mare è un amante geloso e le stelle troppo vanitose.
Perché il mare è uno specchio, ma senza nuvole.
Perché il mare è un cielo a testa in giù.

Ma non sarà un lampo a intimidire gli abissi:
i segreti celati sono il riflesso dei sogni degli astri
e le nubi sono il velo di vergogna che ricopre il dolore di uno
e il senso di colpa dell'amante colpevole.
La loro indignazione segue il lampo,
rombante e vibrante sul pelo dell'acqua,
rimproverandola degli arcani nascosti.
      Sono
        solamente
              gli
              sbagli
                  a
               coprire
               le
          lacrime
           nostre
            loro,
             mie
             tue
e di tutti i pianeti che come testimoni
scorgono la penitenza dell'oceano
di allungarsi sulle coste ma non raggiungere mai le montagne,
non avvicinarsi al cielo per sussurrare piano:

"Perdonami di nuovo e baciami ancora una volta,
accarezzami al largo, là dove il fondale è più profondo:
è lì che tengo le meraviglie migliori.
Sono uno specchio, hai detto,
ma io ho preso i miei segreti più belli,
li ho adornati dei tuoi sogni perfezionati
allineandoli a te, per mostrarti ora
come fuori ti rifletto e dentro ti appartengo."

15.10.2014

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