Terzo tentativo
"Evviva! L'intervento di Claudio non è stato risolutivo ma ci ha dimostrato che Michele ci tiene ancora, la gelosia è un ottimo segnale!
Jang scriveva: "Il nocciolo della gelosia è mancanza d'amore!"
In questo caso, però, la gelosia è amore!
Essa, in genere, appare come un sentimento indicativo e una particolare paura di essere abbandonati, poiché, quando si attiva, ci segnala un fatto importante che richiede attenzione. Serve per informarci che esiste un pericolo, quello di perdere l'affetto e l'attenzione di qualcuno che ci sta a cuore. È una sensazione dolorosa e provoca malessere.
In Michele non si relaziona all'insicurezza emotiva ma alla necessità di risolvere ciò che non va nel rapporto e per questo la ritengo un buon segno.
Se la gelosia viene scatenata dall'esistenza di un distacco e si presenta in modo maturo, come tutte le emozioni e i sentimenti, è possibile trarne beneficio al fine di ristabilire il rapporto e rafforzarlo, riuscendo ad avanzare insieme e a superare le difficoltà.
Bisogna, assolutamente, incanalare, ancora meglio, la gelosia di Michele in questa direzione!
Ho, assolutamente, bisogno di parlare con lui per sentire come sta ma anche per dargli qualche dritta e dirottarlo verso la strada giusta: Quella della riconciliazione!
Non perdo tempo e sfacciatamente lo chiamo. Mi risponde quasi subito non lasciandomi il tempo di pensare a cosa dire, così, un po' stranita gli chiedo subito se possiamo vederci e lui altrettanto repentinamente mi dice frettoloso e perentorio un "Sì, adesso!" che è inutile dirlo mi sorprende ma, mi facilita.
Dopo meno di quindici minuti sono seduta sul suo divano, ho fatto una corsa da infarto! Michele cammina silenzioso per la stanza senza un senso, è nervoso si capisce chiaramente ed io non oso parlare.
Quando, poi, finalmente apre bocca, io desidero solo sotterrarmi ...
Michele, infatti, esordisce dicendo: "È tutta colpa tua!"
Mi guarda furioso, poi, si stranisce per la mia espressione da cane bastonato e riprende a parlare a raffica: "Ti avevo chiesto di dirle di lasciarmi in pace, invece, è sempre là imperterrita a darmi fastidio nella mia mente come nella realtà. Ho appena litigato con mio fratello e poi con mia madre a causa sua. È onnipresente! È possibile che io non possa liberamene?"
Approfitto di una sua pausa respiratoria per chiedere, non so con che coraggio, perché ha litigato con i suoi e lui riprende: "A causa sua naturalmente! Per mio fratello, invitare me alla sua festa di laurea equivale a invitare anche lei, è automatico! Quando l'ha nominata, sono andato su tutte le furie, gli ho detto che se la voleva alla festa doveva dirglielo lui e, quando non contento mi ha passato nostra madre, ho aggiunto che se per loro era più importante avere lei che me quasi quasi era meglio che evitassi io di andarci! Tutti la adorano! Nonostante ciò che mi ha fatto, Claudio, tu e persino la mia famiglia preferiscono lei a me! Non ne posso più, la santarellina fasulla, mi sta facendo uscire di senno!"
A quelle parole si siede un attimo, è afflitto ma sembra che lo sfogo lo abbia almeno in parte calmato, così, io, riesco a dire: " Michele non credi neanche tu a ciò che dici! È scontato ma, visto che dici così, devo per forza sottolineare che Claudio darebbe la sua vita per te, io ti voglio un gran bene e sono sicura che la tua famiglia ti adori! Il fatto è che anche Aurora è adorabile, sì, non guardarmi così! Ha commesso un errore ma è pronta a recuperare e sta cercando di dimostrartelo. Anzi, se devo essere sincera, ho una gran voglia di prenderti a schiaffi per quanto la stai facendo soffrire! Puoi guardarmi male quanto vuoi ma è così. Stai sbagliando tu ora Michele e di grosso! Cosa aspetti a perdonarla e ad andare avanti? Sono molto preoccupata per voi Michele, hai ragione quando dici che è tutta colpa mia, ne sono consapevole! Per giocare a fare la psicologa ho provocato un terremoto ma, dalle macerie voi potreste risorgere meglio di prima, rafforzati e soprattutto come una coppia felice e innamorata! Tu, invece, tu... hai paura! Non dire di no, è palese! L'hai sempre avuta, per questo non le hai mai palesato i tuoi sentimenti. Nascondevi la tua paura di affrontare l'amore e la vita, le gioie e i dolori che comportano, incolpando Aurora di non ricambiarti e ora la incolpi di averti ferito ma, in realtà, sei tu ..."
Vengo bruscamente interrotta dal telefonino di Michele che suona. Lui guarda il display e con un sussurro dice mestamente: "Devo rispondere è mio padre! Ora me ne dirà quattro, vuoi sentire come mi affonda?".
Così dicendo risponde mettendo il viva voce ed io molto imbarazzata ascolto. Il padre di Michele ha una voce molto profonda e sensuale, sembra di sentire Dio che bonariamente ma con fermezza dall'alto del cielo parla per redarguire un peccatore. Dopo qualche convenevole sincero ma frettoloso, infatti, dice al figlio che suo fratello e sua madre hanno sicuramente avuto un fraintendimento. Racconta con tutta calma come gli abbiano riferito che Michele non vuole andare alla festa di laurea e/o non vuole che ci vada Aurora, la ragazza che frequenta la loro famiglia grazie a lui da decenni e che è la figlia della migliore amica di sua madre. Riferisce, quindi, di averli fortemente rimproverati per essersi inventati una barzelletta che non faceva assolutamente ridere e di aver dichiarato loro di smetterla di dire sciocchezze perché Michele mai avrebbe rovinato la festa di Marco neanche se fosse successo qualcosa di grave con la suddetta Aurora. In fine, suo padre gli consiglia un chiarimento confidandogli, con fare teatrale, che sua madre, donna molto impressionabile ma amorevole, addirittura aveva avuto l'assurda impressione che lui si sentisse poco apprezzato, amato e voluto, gli si era, persino, messa nelle orecchie con pianti isterici e domande retoriche su cosa avessero sbagliato.
Michele per tutta la telefonata si è limitato a rispondere a monosillabi per poi sottolineare che c'era stato proprio un fraintendimento e precisare quanto fosse felice e orgoglioso di partecipare alla gioia del fratello. Appena chiude, mi guarda mesto e dice: "Hai visto? Adesso mi tocca anche chiedere scusa!"
Io a stento trattengo una risata, lui se ne accorge, si indispettisce, e, mi dice che posso andare. Io cercando di tornare seria lo saluto dicendogli: "Suvvia Michele, sai anche tu che ha ragione, hai sbagliato e, devi, scusarti! Piuttosto pensa a ciò che ti ho detto prima, già mi sento abbastanza in colpa non voglio assolutamente che finisca male! Non puoi continuare così, devi rialzarti! Rischi di perdere l'amore della tua vita!"
Esco dalla casa di Michele sorridente: come psicologa non avrei dovuto ma, come amica gli ho detto tutto ciò che sentivo necessario e, ora, mi sento meglio!
E, poi, ora ho l'occasione per mettere in atto il terzo tentativo: "Bomba sexy"
Nel pomeriggio, dopo aver saputo da Claudio che anche noi siamo stati invitati a quella che deve diventare la festa dell'anno, chiamo Aurora e le chiedo se ha scelto già l'outfit, lei scende dalle nuvole ma io le spiego tutto e la invito, poi, a diventare una bomba sexy per far girare la testa a Michele!
Dopo una interminabile settimana di chiacchiere e piani è finalmente arrivato il grande giorno ed io chiamo Aurora per incoraggiarla: Ciao cara, come va? No, non scherzare devi andare alla festa ed essere al centro dell'attenzione. No, non puoi vestirti come al solito con il tuo sobrio ed elegante, devi essere un po' più audace, vestirti in modo sexy e attirare l'attenzione non solo sua ma anche degli altri ragazzi così si renderà conto della concreta possibilità di perderti e, finalmente, cambierà atteggiamento! Sì, dà retta a Cinzia, se dici che lei si intende di outfit sexy, saprà come consigliarti. Mi dispiace non poterti aiutare a preparare e non poterti essere vicina ma, sono sicura che andrà tutto bene. Ci vedremo sul tardi, Claudio ed io passeremo dopo la cena con il suo capo! Ti adoro, sei un mito e se Michele non la finisce di fare lo scemo giuro che gli cambio i connotati!"
Praticamente, Aurora ed io passiamo il resto della notte al telefono perché su mia richiesta lei mi racconta nei minimi particolari tutto ciò che è successo alla festa:
"Quando sono entrata nella sala ho visto immediatamente Michele vicino al bancone del bar e lui ha visto me. È rimasto qualche minuto immobile a guardarmi, poi, si è girato come nulla fosse verso il bancone senza degnarsi nemmeno di salutarmi.
In cambio sono stata accolta molto calorosamente da Marco, il festeggiato, che mi ha fatto i complimenti. In particolare ha detto di vedermi più donna e con uno strano luccichio negli occhi. Non nego che le sue parole mi hanno lusingata ma le ho smorzate ricambiando i complimenti per la laurea e per la sua bella fidanzata.
Di lì in poi è stato un delirio di saluti con mia madre (anch'essa invitata come amica di famiglia) e tutti i loro parenti ma anche di presentazione con tutti gli amici di Marco. Ho persino rivisto Giulio un loro cugino di secondo grado che è stato il mio primo ragazzo. Sì, figurati che non l'avevo neanche riconosciuto, è durata solo una settimana poi ha cambiato città e non ci siamo più visti né sentiti!Eravamo dei ragazzini!
Michele? Beh, lui è sempre rimasto nei pressi del bar accerchiato da un gruppetto di ragazze senza mai neanche guardarmi finché è successa una cosa spiacevole e me lo sono ritrovata all'improvviso a pochi centimetri.
Un ragazzo, probabilmente ubriaco, mi si è avvicinato, ha incominciato a provarci e al mio diniego invece di allontanarsi mi è praticamente saltato addosso ma... no tranquilla, non è riuscito a farmi praticamente nulla che subito si è ritrovato steso a terra da Michele e, poi, è stato portato via dai suoi amici.
Subito dopo, avrei voluto ringraziarlo ma lui ha iniziato a sgridarmi, ha persino detto che era tutta colpa mia e del modo assurdo in cui mi ero vestita. Sì, Angela avrei tanto voluto prenderlo a sberle ma, per sua fortuna è arrivata sua madre... oh ma lui non si è mica calmato, le ha detto di portarmi con sé di là nella sala dei parenti così avrebbe evitato che rovinassi la festa a Marco. Sua madre ha cercato di calmarlo e di ribattere alle sue stupide accuse nei miei confronti ma lui non desisteva e a quel punto, eravamo entrambe molto imbarazzate così io, non volendo restare un minuto di più in presenza di quel buzzurro, le ho chiesto di farmi strada. Nell'altra sala sono stata accolta come una star, erano tutti contenti di vedermi, mi hanno riempita di attenzioni offrendomi cibo e bevande, chiedendomi di fare selfie e raccontandomi aneddoti di famiglia, così, mi sono distratta e divertita. Dopo un paio d'ore, stanca di quella giostra di chiacchiere mi sono avvicinata alla porta che dava sull'altra sala e ho visto Michele ballare con una ragazza che gli avevo visto sempre intorno e credo di aver assunto, senza volere, un'espressione affranta. Mi si è avvicinato suo padre che con grande galanteria mi ha chiesto cosa facesse un bella e giovane ragazza come me tra quei matusalemme ed io per rabbia, d'istinto, ho risposto che cercavo di stare lontana da chi non mi vuole indicandolo con un gesto afflitto della mano. Mi sono subito pentita di quelle parole, soprattutto rendendomi conto di averle dette proprio a suo padre. Lui con tristezza ha subito detto che ultimamente si sta comportando stranamente e se possibile peggio del solito ma, io non potendo permettere che ne pensasse male gli ho confessato le mie colpe. No, certo che no! Naturalmente non sono scesa nei particolari, gli ho detto solo che l'ho ferito e fatto arrabbiare e che ero alla disperata ricerca di perdono. Anche lui, forse per togliermi dal disagio, mi ha reso una confessione rivelandomi che da anni ha una scommessa aperta su di noi con sua moglie e mia madre. Mi ha spiegato che lui ha litigato spesso con il figlio perché lo avrebbe voluto più risoluto anche con me e da anni ormai si aspetta che ci mettiamo insieme mentre le donne, come le ha chiamate lui, insistono che siamo e saremo sempre solo amici. Sono rimasta di stucco e poi anche piacevolmente sorpresa e commossa perché ha affermato di desiderare fortemente di vincere quella scommessa. In silenzio, entrambi abbiamo riportato lo sguardo nell'altra sala, poi, lui mi ha svelato l'identità della ragazza con cui stava ballando Michele dicendomi un consolante è solo sua cugina e mi ha invitata ad andare a ballare di là con lui. Io ho provato a dire che non era il caso ma, lui mi ha trascinata sulla pista dicendomi di non avere nulla da temere in sua compagnia. Appena abbiamo iniziato a ballare mi sono sentita gli occhi di Michele addosso e mi sono sentita a disagio poi, addirittura, mi sono ritrovata tra le sue braccia. Il padre gli ha chiesto all'improvviso uno scambio di dame. Oh Angela, all'inizio avrei voluto scappare il più lontano possibile, poi, mi è sembrato di vedergli spuntare un mezzo sorriso in volto e mi sono goduta quegli istanti. Trasportata dalla dolce musica e dalle significative parole di "Angelo" di Francesco Renga mi sono sentita in paradiso e ho osato persino poggiare la testa sulla sua spalla ma le cose belle durano poco e ..."
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