No, Claudio che fai?
Ho lasciato Aurora dopo averla rassicurata che avrei parlato con Michele per accertarmi di come stesse e per aiutarlo. Ha insistito tanto, poverina! Peggio di Michele!
Mentre mettevo la chiave nella toppa della porta, pensavo: Ah, finalmente a casa! Ho proprio bisogno di rilassarmi un po', è stato un ritorno a casa di fuoco e non ce la faccio più! Mi servono calma e quiete!
Appena ho aperto la porta, ho visto Claudio davanti al divano e credo mi si siano fatti gli occhi a cuoricino, ho pensato: Ah, che bello il mio amore è qui! Mi servono proprio le sue attenzioni e le sue coccole!
Mi stavo già beando della calma che grazie a lui avrei ritrovato, ma, mi sono resa conto che Claudio stava... Oh mio Dio nooo! Le parole "Ciao, amore mio!" si sono trasformate in "No, Claudio che fai?"
Mi ripeto in mente: Che stupida, che stupida che sono! Ho lasciato il taccuino su cui annoto i miei appunti aperto sul divano. Dio fa che non l'abbia letto, ti prego, ti supplico! L'ultima cosa che ci ho scritto e a caratteri cubitali è stata:
Hanno fatto l'amore?
E faccio l'ennesima corsa della giornata ma, questa volta disperata, verso di lui, il mio adorato taccuino, poi, lo abbraccio forte e penso: Perché ti ho abbandonato, non avrei mai dovuto farlo!
Forse pensavate che la mia meta fosse Claudio, invece, l'unico che si merita le mie coccole in questo momento, è un oggetto.
Claudio è una persona seria, non farebbe mai una cosa così tremenda ma, l'occasione si sa, fa l'uomo ladro ...
Di solito, per sicurezza, chiudo il taccuino a chiave nel cassetto della piccola scrivania che ho in camera oggi, però, è stato un delirio.
Non ho avuto la forza di prendere appunti e l'ho persino completamente dimenticato.
Lo prendo bruscamente mentre Claudio resta lì in piedi davanti al divano imbambolato ed io gli rivolgo ancora la parola schifata: "Claudio cosa hai fatto? Non ti sei mica permesso di leggere i miei appunti? Dimmi che non l'hai fatto, lo sai che ciò che mi viene detto in terapia è sacro, segreto peggio di una confessione per un sacerdote. Parla, dì qualcosa, dimmi che non l'hai fatto!"
Sono disperata, l'ha sicuramente letto.
Il taccuino era aperto alla pagina, l'ultima che ho usato, con la scritta gigante e lui è lì fermo, in silenzio, con la bocca aperta.
Che cosa faccio, cosa?
Angela pensa, pensa!
Sì, mentirò fino alla morte.
Ne va della mia professione ma anche del mio rapporto con lui.
Se siamo a questo punto, è anche colpa mia, lui mi aveva avvisata e me ne attribuirà sicuramente la colpa.
Mostrerò rabbia, deve assolutamente sentirsi in colpa e non solo, non deve provarci più ma soprattutto non deve fare domande così lo attacco di nuovo mentre addirittura lo scuoto: "Claudio che hai fatto? Dimmelo! Confessa!"
Claudio finalmente mi guarda ma è sconvolto e dice: "Noo io non ho fatto nulla, non l'ho neanche toccato il tuo taccuino ma, l'hai lasciato lì aperto e ... oh Angela c'è scritto che hanno fatto l'amore?!"
Rispondo senza perdere neanche un secondo: " Come ti sei permesso, l'hai letto! Da te non mi sarei mai aspettata una bassezza, una meschinità del genere. Vergognati!"
A quelle parole Claudio si concentra sulla mia rabbia e cerca in tutti i modi di giustificarsi ma io reggo la parte, gli do le spalle e più mi supplica, più cerco di allontanarmi. Alla fine è praticamente in ginocchio ai miei piedi ed io gli offro il mio perdono parziale, intimandogli di alzarsi e di non provarci più. Poi magnanima gli concedo di abbracciarmi e gli do un bacino, in fine, la butto là: "Sei un gran cretino perché non solo hai fatto una cosa gravissima, ma hai anche capito un fatto per un altro e non meriti certo che ti spieghi!"
A quel punto Claudio mi supplica, mi chiede cosa possa significare ciò che ha letto se non che finalmente ...
"Finalmente un bel niente!"-dico io andando in bagno, chiudendomi la porta dietro e lasciandolo là a sbavare.
Claudio, poi, ha insistito non poco, per tutta la sera, mi ha riempito di coccole ed io mi sono divertita un mondo a fingere di assecondarlo per inerzia.
Alla fine, mentre si stava addormentando gli ho detto: "Non hai visto che alla fine c'era un punto interrogativo? Quella era solo una mia domanda, un'impressione probabilmente su cui intendevo indagare!"
"Allora non è successo?L'anno fatto o non l'hanno fatto? Non si sono messi finalmente insieme?"- mi ha chiesto Claudio curiosissimo e in confusione totale.
"Non ti azzardare a fare domande né a me né a loro o giuro che ti ammazzo!"- gli ho intimato furibonda e lui si è spaventato proprio per bene, mi ha promesso che non avrebbe più parlato della cosa con nessuno.
Gli ho lasciato un barlume di speranza che d'altronde ho anch'io ma, l'ho confuso. Poverino, me lo sono lavorato per bene e per fortuna mi ha creduto!
Appena si è addormentato mi sono alzata come una ladra, ho preso il mio caro taccuino e mi sono andata a sedere sul divano.
Ero stanca ma non riuscivo a rilassarmi, dovevo chiarirmi le idee e trovare una "soluzione"e l'unico modo era scrivere appunti.
APPUNTI GIORNO TRE
Dopo anni di relazione affettiva di amicizia senza alcun coinvolgimento fisico, almeno in pratica, i due soggetti hanno fatto sesso ...
"Ragazzi non ci crederete ma dopo aver scritto questa frase, mi sono girata terrorizzata verso la porta della camera da letto! Che trauma!"
Il soggetto 1 però al risveglio dell'altro non c'era più.
Non si tratta della storia di un film e neanche di qualcosa d'inventato, non sto parlando di qualcosa di surreale o fantasioso ma di quello che è successo realmente.
Non è la prima volta che una relazione si evolve, cambia, si trasforma e anche ciò che è accaduto dopo pur se inaspettato è possibilissimo.
Se scavate nella memoria questa situazione vi può benissimo sembrare familiare, almeno una volta nella vita siete stati vittima del "ti lascio senza darti spiegazioni"ciò che, in gergo psicologico, viene definito "ghosting".
Come mi hanno insegnato i miei studi, quasi l'80% delle persone alla ricerca dell'anima gemella ha subito un'esperienza di "ghosting"e, purtroppo, per "ghost" non s'intende un romantico Patrick Swayze trasformatosi in fantasma per proteggere l'amata moglie.
Il "ghost"è quel qualcuno che si desidera nella propria vita, con il quale si era convinti di avere un rapporto, ma che sparisce nel nulla.
Nell'immaginario collettivo sono sempre gli uomini "codardi" a sparire in amore ma ho letto rivelano che è una buona percentuale di donne a scegliere di dissolversi nel nulla.
Nello specifico il fenomeno del "diventare fantasmi", come ha anche affermato il New York Times, consiste nel "mettere fine a una relazione interrompendo tutti i contatti e ignorando i tentativi di comunicazione del partner".
Si parla, quindi, di ghosting quando una persona magicamente scompare, non rispondendo più al telefono, non facendosi più vedere in giro o cancellandosi da tutti i social.
Che si tratti di amore o di amicizia, non fa differenza, può accadere in tutti i tipi di rapporto.
Si tratta di una vera e propria violenza psicologica, non solo per la vittima ma anche per il fantasma che prima o poi dovrà gestire le conseguenze dell' evitamento, cioè il senso di colpa, la paura, la convinzione di non saper gestire il dolore, la mancanza di autonomia, rafforzando l'ansia e il timore di ogni possibile situazione di conflitto o di confronto.
In questa particolare situazione, però, proprio nessuno poteva aspettarselo e non sono stati eseguiti, almeno non del tutto, i soliti comportamenti.
L'idea fantasiosa che di solito sta dietro un comportamento del genere è: Mi rendo un fantasma così faccio capire in modo indolore all'altro che l'interesse si è esaurito, senza dirglielo brutalmente in faccia.
In realtà, chi si comporta in questo modo non fa altro che rimandare le responsabilità emotive legate alla decisione di voler interrompere una relazione, con l'auto-convinzione e giustifica di farlo per il bene dell'altro.
Le persone che agiscono così hanno come tratto di personalità dominante il narcisismo che si manifesta attraverso un egocentrismo patologico, una ricerca spasmodica di ammirazione da parte degli altri, una forte volontà di affermazione personale e in una mancanza totale di empatia.
E questo non è per niente il caso di Aurora.
Quando chi fa il ghosting, sparisce e poi ritorna, fa "zombieing". Chi resuscita come uno zombi appunto, dopo aver chiuso una frequentazione, senza dare spiegazioni, torna di colpo dopo mesi, quasi come per magia e spesso con l'intento di mantenere un controllo sulla "vittima", pur non desiderando un vero rapporto.
E neanche questo è il caso di Aurora.
La tecnica della fuga nasconde ben altro: l'incapacità di donarsi con pienezza in un rapporto.
E questo potrebbe in parte riguardare il caso di Aurora.
Secondo gli psicologi, quasi sempre, il gosting è il risultato di attaccamento disfunzionale con i genitori: mette in atto un comportamento evitante che ha subito in passato. È il caso di chi ha avuto genitori incuranti, che non hanno dato le spiegazioni richieste, o che non mantenevano mai le promesse fatte, o che lasciavano i figli soli senza mai un perché. Diventati adulti queste ferite di tali figli, si traducono in vendetta sugli altri.
Nonostante Aurora sia orfana, neanche questo la riguarda.
Chi viene abbandonato senza ricevere alcun chiarimento, la vera e propria vittima del ghosting, viene coinvolta in una spirale di pensieri auto svalutanti e autodistruttivi, finendo quasi sempre con l'attribuire a se stesso ogni colpa.
E questo si addice al caso di Michele.
La reazione di chi subisce ghosting sembra essere così traumatica e devastante che alcuni studi l'hanno paragonata a un dolore fisico come per il rifiuto sociale.
Il ghosting lascia nella vittima oltre che l'impossibilità di capire cosa sia successo e del perché sia finito tutto, anche l'impossibilità di elaborare tale chiusura con conseguente distruzione della propria autostima.
E Michele, effettivamente, si tormenta facendosi mille domande, paranoie, dando vita a tanti dubbi sulle proprie qualità e a tanti perché.
Per superare il gosting ed evitare di entrare in questo circolo vizioso è necessario lavorare su se stessi e sulla paura del conflitto.
E nel caso di Aurora non può che farle bene seguire le indicazioni che da psicologa dovrei dare ad una ghost:
1. Deve imparare a restare piuttosto che scappare, anche in situazioni di disagio emotivo, nella paura di ritrovarsi negli ostacoli di una relazione.
2. Deve ripetersi che scappare non significa eliminare il problema, ma vuol dire solo rimandarlo.
3. Deve affrontare le sue paure.
Nel caso di Michele, in qualità di vittima invece non deve assolutamente mettere in atto i meccanismi di difesa che qualunque psicologo gli suggerirebbe. Sarebbe deleterio se:
1. Considerasse che Aurora per come si è comportata sia una persona che non merita la sua attenzione, il suo tempo e il suo amore.
2. Cercasse di compensare il vuoto interiore con altre ragazze.
DEVO ASSOLUTAMENTE AIUTARLI A TROVARE UNA SOLUZIONE PRATICA E SEMPLICE A UN PROBLEMA PIÙ CHE COMPLESSO.
Domani dovrò riparlare con entrambi:
· Michele ha bisogno di calmarsi e di credere di nuovo in Aurora;
· Aurora deve aprirsi completamente, dare spiegazioni a Michele e rivelare i suoi veri sentimenti.
L'uno mi ha supplicata di badare allo stato d'animo dell'altra ed io intendo proprio farlo.
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