L'incubo si è avverato 2
Quella arrogante della mia coscienza cerca in ogni modo di farsi sentire nonostante io l'abbia scacciata più volte e per giunta ripetendomi frasi del tipo: "Mi dispiace Angela ma, contro la tua volontà è successo, si è avverato il peggiore degli incubi! Altro che appunti per la tesi, altro che psicologia, questa è la vita reale che quando meno te lo aspetti ti mostra il conto e pure piuttosto salato!"
Non la sopporto, non adesso! Le poche parole intrise di tristezza pronunciate al telefono da Michele mi hanno turbata provocandomi anche un capogiro. Claudio, però, mi ha ricordato che se ci tengo ho il dovere di stare loro vicino in questo brutto momento e per poterlo fare devo essere forte, così, dopo aver ripetuto fino alla nausea che stavo bene, sono riuscita a farmi portare in ospedale.
Là abbiamo trovato Michele abbracciato a una donna, la madre di Aurora, ci siamo avvicinati in punta di piedi e siamo stati accolti da un abbraccio dell'altra madre presente ma io terrorizzata ho chiesto subito rivolgendomi con astio a chi sono sicura abbia la colpa: "Come sta?"
Lui si è sciolto dall'abbraccio, si è seduto stremato, con lo sguardo perso nel vuoto e invece di rispondere alla mia domanda ha pronunciato delle scontatissime e veritiere parole: "È colpa mia!"
"Questo è fuori discussione! Io, però, ti ho chiesto un'altra cosa!"- ho detto d'un fiato con astio mentre le due donne ci guardavano stranite e Claudio folgorando me con gli occhi ha chiesto a entrambi di smetterla.
Io come una furia li ho mollati là e sono andata verso un'infermiera con l'intento di conoscere da me la risposta! Sono sconvolta, neanche ho capito cosa mi ha detto l'infermiera ... mi gira la testa e non riesco a respirare!
Neanche a dirlo, sono svenuta! L'infermiera mi ha soccorso e avendomi vista uscire dalla sala d'aspetto ha chiamato gli altri.
Che figuraccia!- mi punzecchia la mia coscienza. Ed io irritata affermo ad alta voce: Non m'importa della figuraccia, voglio sapere come sta Aurora, voglio starle vicino e assicurarmi che stia bene, che torni a casa!
Fortunatamente Claudio crede che io stia parlando con lui e cerca di calmarmi spiegandomi che Aurora è stabile, che dagli esami hanno escluso un'emorragia interna ma visto che non si sveglia la terranno sotto stretta osservazione.
Io resto di stucco, ho ancora più paura di prima, per esperienza so che non è un bene restare in stato d'incoscienza, così, domando perché non si sveglia. A rispondermi è il padre di Michele che nel frattempo li aveva raggiunti e con garbo mi spiega che l'esame neurologico non ha rilevato, al momento, deficit né lesioni traumatiche, che l'ha visitata lui stesso rendendosi conto che risponde agli stimoli e ha uno score GCS di 14-15 ma che sono stati eseguiti comunque tutti gli esami diagnostici strumentali non tracciando nulla di rilevante. Ciò che resta da fare sono solo ed esclusivamente l'osservazione e il monitoraggio. Tra poco sarà tolta dalla terapia intensiva e spostata in una camera del reparto perché non ha neanche bisogno dell'ossigeno, perciò, c'è solo da aspettare...
Aspettare, come se fosse facile! Odio aspettare!- mi dico in mente ma gli rispondo un sonoro grazie.
Con la coda dell'occhio vedo Michele dietro al padre che parla sotto voce con Claudio, sospetto subito che stiano confabulando qualcosa contro di me e, per interromperli, chiamo il mio ragazzo. Il mio amore si volta subito e mi si avvicina chiedendomi di cosa ho bisogno.
"Che Aurora si svegli!"- dico io a voce bassa ma non abbastanza perché gli altri non mi sentano e mi guardino tristi.
Così aggiungo che vorrei tanto vederla ma me ne pento subito, tutti distolgono lo sguardo in silenzio.
Il padre di Michele mentre si allontana, mi fa un cenno di saluto e dice che quando sarà in camera potremo vederla ma solo uno alla volta e per pochi minuti.
Quelle semplici parole pronunciate, però, con il tono severo di un padre che sta rimproverando la figlia capricciosa e gli sguardi persi degli altri rappresentano per me una doccia gelata che mi ridesta dal mio egoismo. Ho reagito nel modo peggiore!
Mi sento davvero meschina. In questa stanza d'ospedale, su un letto sottratto a chi ne avrebbe davvero bisogno, non c'è Angela ma il suo avatar peggiore! Sono tutti non semplicemente tristi ma devastati da ciò che è accaduto ad Aurora, c'è sua madre che solo Dio sa cosa stia provando, c'è gente che le vuole bene e la conosce da una vita e poi c'è lui che l'ama e si sente la causa di tutto ...
Vorrei fuggire via, così, provo ad alzarmi ma Claudio me lo impedisce dicendo con tono duro: "Hanno detto che devi riposare un po', poi, appena possibile ti porterò a casa!"
A quelle parole, forse per farmi riposare, tutti escono dalla stanza ed io resto sola con un Claudio assente che guarda in silenzio fuori dalla finestra. Restiamo così per non so dire quanto, poi, il silenzio viene rotto dalle mie lacrime e Claudio, mi si avvicina di nuovo ma questa volta mi abbraccia.
Raccolgo tutto il mio coraggio grazie a quell'abbraccio e dico: "Mi dispiace!"
Lui mi stringe più forte e poi mi chiede di riposare un po' tranquillamente così che lui possa vedere se ci sono novità e stare un po' accanto a Michele che ne ha bisogno. Gli rispondo con un cenno e un mezzo sorriso e lui esce.
Sola in quella stanza d'ospedale m'impongo di non pensare, chiudo gli occhi e un sonno riparatore mi assale portandomi in una realtà parallela, quella dei sogni.
L'incubo, che purtroppo oggi si è avverato, aveva fatto emergere in me un problema da risolvere, il logorarsi del rapporto tra i miei "Amici ma innamorati", questo sogno, invece, suggerisce nel suo svolgersi alcune soluzioni ...
Ho sognato:
1. Di star discutendo la tesi, essendo incalzata di domande e anche di rimproveri dal mio professore, (carente fiducia in sé);
2. Di star urlando e di sentire urla stravolgenti ritrovandomi all'improvviso in ospedale mentre Aurora stava partorendo mano nella mano con me che nel frattempo avevo dato alla luce un bel maschietto, (rinnovamento, desiderio di ricominciare, di rinascere psicologicamente);
Al mio risveglio mi trovo un po' spaesata ma ricordando il sogno provo un grande sollievo!
Il mio "caro amico" Sigmund Freud sarebbe fiero di me per l'immediata anche se leggera e ingenua, interpretazione che ne do: Tutto andrà bene, Aurora si riprenderà e saremo felici!
Il mio sogno ha origine, come sosteneva "Sig", sicuramente da un desiderio inconscio : che tutto vada a buon fine! Usa i fatti accaduti precedentemente e attraverso il lavoro onirico maschera e deforma il desiderio ma è anche la manifestazione di un contenuto psichico rimosso, quindi porta un messaggio che attraverso l'interpretazione può essere decifrato. Nonostante il suo linguaggio specifico, lontano dagli usuali parametri di riferimento spazio-temporali e, quindi, il suo parlare per simboli, il suo significato non può che essere universale. Interpretarlo significa svelare come il patrimonio eterno di saggezza della specie umana vada a congiungersi con la storia personale del sognatore.
Come storia personale ho un disastro (vedi anche solo i miei ultimi comportamenti da bambina capricciosa!) ma la specie umana con la sua eterna saggezza deve per forza aiutarmi!
Mentre passo a rassegna tutte le teorie studiate sui sogni fa capolino nuovamente la mia coscienza da cui non prevedo nulla di buono, ma, mi dice: Sei folle ma spero che il tuo sia un sogno premonitore e che il tempo ti dia ragione!
Resto sconvolta e dico tra me e me: "Si è forse rabbonita?"
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