L'incubo si è avverato 1
... Pronto, lei è un parente della signorina Aurora? Abbiamo trovato il suo numero con la scritta chiamare in caso di necessità. Sì, purtroppo devo dirle che la signorina ha avuto un incidente stradale e si trova in ospedale. No, non posso dirle ancora molto. Ah ok dottore, per il momento, la diagnosi è: Commozione cerebrale dovuta a un trauma al capo. È in stato d'incoscienza prolungata quindi sotto monitoraggio. Le faranno al più presto una risonanza magnetica. Le converrebbe venire o avvisare i parenti più prossimi della ragazza. Pronto c'è ancora? Ha capito cosa le ho detto? Ok ora devo lasciarla ...
Michele pov
Non ci credo, non può essere!
Cazzo, cazzo e ancora cazzo!
Vorrei morire ma ... Devo correre da lei!
Non vogliono farmi entrare ... amore sono qui!
Non mi muoverò da qui finché non starai bene e tu devi stare bene, non ti azzardare a farmi altri scherzi!
Parlo da solo, sto impazzendo, sono fuori alla porta della rianimazione da non so quanto tempo ma, non posso più aspettare devo sapere come sta!
Ho già litigato con tutti i medici e gli infermieri che sono passati e ho tentato invano di entrare ma non posso rischiare di fare peggio. Mi hanno anche minacciato di cacciarmi dall'ospedale! Devo calmarmi, sarà meglio che mi segga un po' prima di fare una sciocchezza!
Dopo un po' mi si avvicina un medico, mi chiede se sono io il parente della signorina dell'incidente stradale e al mio sì mi comunica che le sue condizioni sono stabili, che presenta un'alterazione delle funzioni celebrali causata da un trauma alla testa... Non sapendo che sono anch'io un medico mi spiega che questi traumi generano uno stato confusionale generalmente reversibile e temporaneo, in cui vengono alterati i centri nervosi che controllano funzioni come la memoria, l'equilibrio, la coordinazione. La persona può perdere momentaneamente coscienza e le conseguenze vanno attentamente monitorate.
Si ferma mi guarda preoccupato e ricomincia dicendomi che in questo caso, però, lo stato d'incoscienza dura da un po' troppo tempo e si teme un'emorragia celebrale che può richiedere un intervento neurochirurgico.
A quel punto non posso più zittire e chiedo se è stata fatta una tomografia computerizzata per stabilire se c'è emorragia e se è necessario intervenire chirurgicamente. Mi risponde che in questo momento le stanno facendo anche una risonanza magnetica ma, che non può dirmi altro perché non sa ancora ...
Non lo faccio finire e gli chiedo quando intenda capirci qualcosa, se sta aspettando che sia troppo tardi, così, lui infastidito, mi chiede chi sono, se sono un parente della paziente e appurato di no mi chiede di andarmene.
A quel punto perdo completamente il senno e gliene dico di tutti i colori, persino che se non aveva voglia di lavorare faceva meglio a starsene a casa, ottenendo solo che arrivino le guardie giurate per difendere il medico in pericolo. Per fortuna, uno dei due mi conosce e cerca di calmare entrambi, poi, mi chiede di allontanarmi. Disperato mi siedo in sala d'aspetto, predo il telefono e chiamo mio padre. Inizialmente tra le lacrime solo poche parole si capiscono: Papà ti prego aiutami! Ho bisogno di te!
Dall'altra parte, mio padre assonnato e terrorizzato mi dice di calmarmi e di spiegargli cosa è successo altrimenti non potrà, pur volendo, aiutarmi! Non so come riesco a trovare la forza di spiegargli cosa è successo e di chiedergli di avvisare, con tatto, la madre di Aurora perché mi manca il coraggio di farlo io stesso. Lui mi rassicura dicendomi che mi raggiungerà al più presto, dopo aver avvisato e prelevato Clara con l'aiuto di mia madre mentre io continuo a pregarlo tra le lacrime di sbrigarsi.
Dopo la telefonata, sentendomi inutile e impotente, mi abbandono allo sconforto più totale piangendo come un bambino. All'arrivo mio padre mi guarda inaspettatamente, non con rimprovero ma con tristezza, mi abbraccia teneramente e mi chiede dolcemente di darmi un contegno per non spaventare Clara che nel frattempo ci sta raggiungendo con mia madre visto che lui ha voluto avviarsi direttamente in ospedale. Gli faccio cenno di sì e lo prego di andare da Aurora, papà si precipita in reparto.
Dopo qualche minuto suona il telefono ed io sovrappensiero salto: è Claudio!
Sicuramente ha intuito che qualcosa non va, d'altronde Angela mi aveva già chiamato preoccupata ...
A quel pensiero rivivo a rallentatore, scena dopo scena, il momento in cui ho visto Aurora per l'ultima volta in un flash back devastante:
1. Sono andato, contro voglia e solo per far contento mio fratello che ha insistito tanto sin dalla festa, a mangiare una pizza con i miei cugini.
2. Una volta in pizzeria, però, mi sono accorto di aver lasciato il portafogli e il telefonino a casa, così, ho avvisato Marco che sarei tornato dopo poco e sono riuscito.
3. Speranza, una delle mie cugine, mi ha raggiunto fuori chiedendomi perché me ne andassi e quando le ho spiegato si è offerta di farmi compagnia.
4. Stavo facendo vedere la casa a Speranza quando ha iniziato a suonare il campanello e ho sentito la voce di Aurora chiamarmi, chiedermi di aprirle e dirmi che sapeva che io fossi lì, che non se ne sarebbe andata finché non l'avessi ascoltata.
5. Io le ho urlato di andarsene che non volevo più avere nulla a che fare con lei ma, Aurora deve aver preso la mia chiave d'emergenza dalla cassetta delle lettere perché ho sentito che la girava nella porta.
6. Mi è montata una rabbia incontrollata e l'ho fatto! Nell'istante in cui Aurora entrava io, ho baciato in maniera innocente Speranza che invece di spingermi via ha ricambiato con enfasi trasformandolo pure in un bacio piuttosto selvaggio.
7. Aurora deve averci visti perché quando sono riuscito a liberarmi, mi sono voltato e non trovando traccia alcuna di lei mi sono sentito soddisfatto. Volevo ferirla ed ero certo di esserci riuscito ampiamente!
Con quella scena davanti agli occhi, in quell'istante schifato da me stesso realizzo che è colpa mia, è tutta colpa mia e vorrei morire, mi ripeto che dovrei essere io in un letto d'ospedale e non lei!
Il telefono smette di suonare ma io ho il dovere di spiegare loro cosa è successo, così, richiamo e tra le lacrime senza neanche aspettare la domanda dico a bruciapelo che Aurora ha avuto un incidente e che si trova in ospedale in stato d'incoscienza. Dall'altro lato del telefono, sento Claudio dire un tristissimo arriviamo e Angela urlare: "No, non può essere! L'incubo si è avverato!"
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