Devo assolutamente riconquistarlo!
Appena esco dalla casa di Michele, come un automa, inizio a camminare e chiamo Aurora.
... Ei ciao come va? Hai ripensato a ciò che ci siamo dette? Sì, sono appena stata da lui in realtà e no, non molto. Devi assolutamente cercarlo! Ha bisogno di spiegazioni! So che per te è difficile ma, devi trovare il modo e provarci finché ci riuscirai! Aurora, stai rischiando grosso!Certo che ti aiuto, anzi, se vuoi passo da te e ne parliamo. Sì, ok a tra poco!
Corro perché Aurora ha bisogno di me e l'ha detto chiaramente. Non posso permettermi di perdere tempo!
Appena arrivo da Aurora, accaldata e stanca di nuovo mi ritrovo davanti un'altra ragazza.
Chi mi apre è l'ombra di Aurora con i capelli spettinati che fuoriescono da una coda improvvisata e mal fatta, senza trucco, in tuta e larga per giunta, triste e con gli occhi spenti.
Mi fermo sulla soglia qualche secondo a pensarci e mi domando: Dov'è finita l'Aurora sempre ben vestita, pettinata e truccata, sorridente, solare, bellissima con quegli occhi che fanno pensare al mare di notte?
E a rispondere è la mia coscienza che senza alcun invito si ripresenta e a tradimento mi assesta un brutto colpo con le sue crude parole: È rimasta intrappolata a fare da protagonista nella tua tesi perciò ha mandato la sua controfigura!
Cerco di ignorare, anzi di scacciare, quella voce interiore non solo con la mente ma anche con le mani e mi do un colpo sulla testa.
Questo mi distoglie dai miei pensieri e mi fa rendere finalmente conto che la sto fissando e che come sta pensando lei sono proprio matta. Prendo, poi, coraggio e rompo il silenzio.
"Aurora, non va bene così! Ti trovo stanca, triste e provata!"-dico di filato ma lei m'interrompe abbracciandomi e dicendo: " Ho bisogno del tuo aiuto, non so come e cosa fare!"
Cerco di consolarla con un sorriso un po' forzato per il fatto che sono sempre reticente al contatto fisico ma anche perché la vedo dura.
Entriamo in casa e ci sediamo in cucina, dove Aurora si stava preparando una tisana calmante. Mentre lei se ne occupa, rifletto in mente su ciò che sta provando.
Chiunque vedendola si renderebbe conto subito che lei non sta meglio di Michele.
Credo si senta in colpa, che si sia resa conto di aver paura di donarsi pienamente, di aver sbagliato e provocato dolore.
Affermo, di botto, di essere l'unica colpevole di tutto quanto e lei mi offre uno sguardo stranito, poi, mi pone una domanda retorica e si risponde da sola lasciando basita me questa volta: "Che centri tu? Sono io la sola causa di tutti i miei guai!"
Forse dopo tutto mi ha ascoltata e ha capito ciò che ho cercato di trasmetterle! -penso io ed evidentemente sorrido perché lei me ne chiede conto.
Le spiego allora ciò a cui pensavo e le dico che se è effettivamente così siamo a buon punto: "Prendere coscienza significa provare dolore e svegliarsi! Essere coscienti ci fa soffrire per questo cerchiamo sempre di evitarlo, perché significa guardare in faccia noi stessi. L'autoconoscenza, però, non può fornircela lo psicologo o lo psicanalista, sorge quando ci rendiamo conto di noi stessi nella relazione che ci mostra chi siamo in ogni momento. Credo così dicesse Krishnamurti!"
"Chi?"-chiede Aurora stranita.
" No, niente, lascia stare, dicevo che la coscienza e la chiarezza, inizialmente, provocano dolore, poiché ci fanno vedere tutto quello che per molto tempo abbiamo preferito non vedere. È importantissimo che tu ora veda il dolore che hai provocato a te stessa e a lui, che ti renda conto della tua mancanza di responsabilità nell'affrontare le conseguenze dei tuoi comportamenti e dei tuoi pensieri ed è normale che ci stia male! Solo se e quando si è disposti a riconoscere e affrontare le proprie paure, le difficoltà, le emozioni, i propri limiti, il proprio modo di relazionarsi, i pregiudizi, le credenze e i modelli di condotta si può cambiare e diventare coerenti e responsabili di fronte anche solo a determinate circostanze come nel tuo caso. Solo prendendo coscienza di tutta te stessa puoi essere davvero chi sei e comprenderti appieno. Questa è una tappa difficile della tua vita ma è quella che ti renderà libera o se preferisci felice!"
Aurora mi guarda come un cucciolo bastonato e mi dice di aver capito il suo errore e di voler assolutamente rimediare ma che ora la sua paura è di non riuscirci o meglio che lui non sia della stessa idea.
Io cerco di darle sollievo allungando la mano in una carezza e cercando di fare il sorriso più rincuorante mai visto sulla terra.
Aurora mi guarda con gli occhi lucidi e mi spiega di voler fare anche l'impossibile ma di non poter stare più neanche un minuto lontano da Michele poi quasi urla: "Devo assolutamente riconquistarlo!"
Io la guardo ammirata per la determinazione finalmente riconquistata che mostra non tanto con le parole quanto con il tono utilizzato e le prendo le mani tra le mie per mostrarle approvazione e vicinanza.
Segue un silenzio imbarazzante che nessuna delle due sembra voglia o riesca a interrompere, prese come siamo dal pensare al come fare, poi, di scatto lascio le sue mani e mi alzo in piedi dicendo: " Ora basta con le chiacchiere e muoviamoci, devi andare da lui, devi parlarci chiaramente e spiegargli tutte le emozioni che ti hanno spinta a comportarti così ma soprattutto devi dirgli cosa provi per lui. Userai la dolcezza che ti contraddistingue ma anche la determinazione che mi hai appena mostrato e non ti arrenderai finché non avrà capito e perdonato. Parlerai con il cuore in mano, mostrandogli la fragilità che neanche immaginavi di avere, con la tua sincerità lo spiazzerai e vedrai che ... ovviamente, non ti posso garantire che andrà tutto a gonfie vele perché non ho la bacchetta magica, ma posso crederci con e per te! Devi darti una sistemata però, non puoi presentarti da lui in queste condizioni perché una donna disperata e bisognosa del suo lui non attrae!
Quindi, non lasciarti prendere dallo sconforto. Metti via le lacrime e sfoggia un bel sorriso. Spera, credici e vai da lui naturalmente dopo aver fatto una risanante doccia, aver messo qualcosa di meglio di una felpa gigante, esserti truccata come solo tu sai fare e... soprattutto dopo esserti sentita in sintonia con te stessa. La riuscita di questa impresa dipende solo da te, da come metterai in pratica i miei consigli e dal tuo stato d'animo ma anche da lui! Oh Aurora, lui ora ha un picco emotivo forte, molto forte ... e non intendo un buon picco emotivo! Michele prova rabbia, odio, tristezza ... Fondamentalmente credo che cercherà di ignorarti per non sembrarti disperato e si mostrerà emotivamente negativo. In questo momento starà certamente cercando di prendersi cura di se stesso, di distrarsi, di adottare una nuova mentalità non potendo però fare a meno di analizzare e cercare di capire esattamente cosa è successo tra voi. Sarà reticente, non vorrà rischiare di commettere gli stessi errori, non vorrà più credere in te; si mostrerà sicuro di sé e di quello che desidera da una donna, magari impegnato e sfuggente. Potrebbero volerci molta fatica, parecchie parole, tanti tentativi e molta pazienza. Non devi demordere al primo no ma io direi di puntare su un approccio, diciamo così, poco fisico per non farlo sentire uomo-oggetto. In realtà, avrebbe bisogno di tempo per riprendersi dalla delusione che crede di aver ricevuto ma siccome questa, in realtà, è ... diciamo un malinteso, non possiamo concederglielo!"
Dopo queste mie parole, ci dedichiamo a organizzare il nostro piano di attacco nominato "Operazione Riconquista", concordiamo che per questa sera basterà un solo messaggio in cui Aurora chiederà a Michele di parlare l'indomani appena possibile e nel frattempo lei cercherà di riprendersi, ci saremmo dette per messaggio se e quando ci fosse stata una risposta e poi avremmo deciso sul da farsi prendendo tutto con molta tranquillità ed estrema fiducia. Così dopo un caloroso abbraccio, credo di non averne mai dati tanti, ci siamo salutate e sono tornata a casa.
Mentre facevo un bagno caldo cercando di rilassarmi un po'è arrivato Claudio che neanche a dirlo si è subito tuffato nella vasca.
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