Attrazione dirompente

Accidenti ragazzi, sono al settimo cielo! 

Ho ricevuto un messaggio da Michele, pare che Aurora ieri sera sia andata al funerale di un paziente con lui, confortandolo e tenendolo persino per mano, poi, nel salutarlo gli abbia addirittura chiesto di uscire.

Non c'è che dire l'amnesia ha fatto benissimo ad Aurora, è diventata audace!

Sto per inviare a mia volta un messaggio a Claudio per comunicargli la bella notizia ma, lui mi precede. Michele ha annunciato anche a lui la novità!

Credo che non stia nella pelle, che bello, merita un po' di felicità!

Faccio i conti con la mia coscienza o meglio lei sta cronometrando quanto tempo ci impiego prima di chiamarlo per farmi raccontare i particolari e ... non la faccio arrivare a cinque!

Michele mi risponde subito dicendo: " Quasi, quasi, stavo pensando di aver sbagliato, che non l'avresti fatto, che non mi avresti chiamato! Hai resistito almeno dieci minuti, prima di chiamarmi!"

Lo sbruffone non aspettava altro per raccontare e, infatti, non mi fa certo penare come all'inizio. Mi fa una testa di chiacchiere su Aurora, su come sia meravigliosa come infermiera, su come lavorino in simbiosi, su come si preoccupi per lui dalla perdita di quel paziente, su come sia stata deliziosamente sfacciata nel chiedergli di uscire, su dove potrebbe portarla, su come trascorrere il loro primo appuntamento, su come si senta in paradiso, ma abbia paura di precipitare all'inferno ...

Sì, avete capito bene, ha ancora paura! Quando ho realizzato cosa intendesse mi sono proprio fatta sentire.

Mi ha spiegato di aver paura che Aurora ricordi e dia giustamente a lui la colpa dell'incidente.

Gli ho detto in tutte le lingue possibili che lui non ha nessuna colpa se non quella di aver avuto sempre paura, dunque, se quello è il suo problema deve sforzarsi di superarlo e non certo di trovare altri motivi per averne.

Spero di essere stata abbastanza convincente così, altrimenti, come ho minacciato chiaramente, giuro che gli apro la testa e glielo ficco dentro! Non può assolutamente perdere quest'altra possibilità (potrebbe essere l'ultima!) che ha di essere e di fare felice la mia cara Aurora!

Sarà la gravidanza ma sento una forza dentro incredibile e sono decisa a usarla tutta se fosse necessario, perciò, è meglio per lui che fili tutto liscio!

Aurora pov

Michele passa a prendermi come stabilito, io gli offro un cornetto al cioccolato gigante che mi sono preoccupata di comprare all'alba per ringraziarlo e andiamo a lavoro tra chiacchiere, risate e macchie di cioccolato sui vestiti.

Passiamo la mattinata a lavorare, guardandoci di nascosto nei pochi minuti di calma, tra un paziente e l'altro, poi, andiamo a mangiare un tramezzino (l'unica cosa commestibile) al bar dell'ospedale.

Qui cerco di strappargli qualche anticipazione sulla nostra uscita ma ottengo solo di sapere come vestirmi.

A fine turno mi dice che verrà via anche lui, quindi, può darmi un passaggio a casa e per tutto il tempo in auto mi ripete di vestirmi comoda e di fare in fretta.

Credo che mi conosca per essere una ritardataria, mi ha ripetuto almeno dieci volte di dover essere pronta per le diciotto!

A casa mi butto subito sotto la doccia, ne ho proprio bisogno dopo il lavoro tra bambini indemoniati e mi lavo anche i capelli.

Non so come e dove l'abbia presa, ma, un paziente di tre anni mi ha attaccato la plastilina in testa mentre lo tenevo in braccio per farlo visitare!

Una volta riuscita l'operazione di recupero dei capelli, (ho sudato sette camicie!), m'infilo un jeans con un maglione sportivo, allaccio le scarpette da ginnastica e passo al trucco.

Sono pronta alle 17,45 e per ripicca gli invio un messaggio: Io sono già pronta, tu?

Lui, subito, mi risponde: Io sono giù che ti aspetto!

Lasciamo l'auto in un parcheggio vicino al centro di Firenze e, come dice Michele, facciamo la prima tappa a Piazza della Repubblica. Una piazza antica e bellissima incorniciata da un imponente e stupendo arco con tanti negozi bar e gelaterie ma soprattutto con la storica e antica giostra della famiglia Picci, a dir poco magnifica che la rende una piazza quasi magica! La giostra è un'istituzione a Firenze. Assolutamente d'impatto cromatico è impossibile passarle vicino senza esserne attratti come da un magnete, sopratutto se si è insieme a dei bambini, ma, anche da adulti ha il suo fascino con i cavalli e la carrozza. Rappresenta un tuffo nella fantasia per pochi euro. E noi si è ritornati di nuovo bimbi per quei pochi minuti... l'abbiamo fatta e rifatta, poi, Michele ha proposto: "Se ci allunghiamo a via Dei Neri, ti offro il gelato all'omonima gelateria!"

Come dire di no di fronte all'opportunità di gustare uno dei migliori gelati di Firenze?

Poi aggiunge: "Ti dispiace se mentre mangiamo camminiamo? Raggiungeremo, così, senza accorgercene, tramite via della Pergola e Piazza del duomo la prossima tappa. Non preoccuparti, ci richiederà solo dodici minuti a piedi!"

Acconsento, naturalmente e camminiamo piacevolmente tra le vie di Firenze mentre Michele m'illustra cosa comporta la seconda tappa, niente di meno che una Escape Rooms. Un'emozionante gioco di "fuga dal vivo dalla stanza" per trovare un inestimabile tesoro lasciato da Leonardo e diventare l'erede del maestro.

Che carino, si accerta che non sia un problema per me essere chiusa in una misteriosa stanza e avere sessanta minuti per tentare la fuga. Mi spiega che dovremo trovare indizi, risolvere enigmi, cercare chiavi nascoste e utilizzare strani oggetti probabilmente mai visti prima. Afferma che è così complicato che solo il 20-30% dei gruppi riesce a scappare. Poi, però, commette un grave errore, dice: "Accetti la sfida?"

Mai sfidarmi! Grazie a me e al mio grande acume usciamo in quarantacinque minuti con i complimenti del gestore che mi regala persino un piccolo baule del tesoro, un beauty box.

La terza tappa a Borgo Pinti, a sette minuti di cammino, mi sembra un po' eccessiva, inappropriata per il vestiario (come al solito mi sono pure macchiata col gelato!).

"Al piano terra del palazzo della Gherardesca che ha nel parco secolare il suo cuore pulsante, c'è Il Palagio, un ristorante gourmet serale estremamente confortevole, dagli ambienti eleganti con una stella michelin e una cucina di grande qualità!"- dice lui entusiasta.

Sembra una guida turistica e ... la tappa, effettivamente, meriterebbe ma durante il cammino resto silenziosa a cercare le parole adatte per non offenderlo e per riuscire a cambiare itinerario!

Alla fine davanti al ristorante mi guarda preoccupato e mi chiede se c'è qualcosa che non vada, se mi sento stanca.

Che dolce! Lo rassicuro dicendogli che sto più che bene ma, poi, brutalmente e tutto d'un fiato, gli dico che non mi sembra il caso di cenare in quel ristorante così elegante vestita così perché mi sentirei a disagio e che preferirei una pizzeria.

Lo vedo rabbuiarsi così aggiungo che magari lì potremmo andarci un'altra volta, quando sarò vestita in maniera adeguata e propongo sorridente la mia pizzeria preferita, "O'Scugnizzo" in Via Dell'orto.

Gli descrivo persino la vera Pizza napoletana, fantastica e buonissima, che fanno con un'ottima lievitazione.

Specifico che il locale ha pochissimi posti a sedere ma un personale gentilissimo e che ne vale davvero la pena, anche se dovremo prendere l'auto.

In fine, lo supplico dicendo: " Ti prego, ci vorranno solo una venti di minuti per arrivarci!"

Lui è titubante, si vede chiaramente e non riesco a capire perché, però alla fine accetta, credo, solo per farmi contenta.

Mangiamo dunque una pizza squisita che mi mancava proprio, come conferma il proprietario che ci chiama per nome e si lamenta perché non ci vede da parecchio.

Che strano! Conosce entrambi e ci tratta come amici di vecchia data, ci offre persino il mio dolce preferito, il tiramisù.

Decido, da subito, di non farci troppo caso e di godermi cibo e compagnia, anche se ce ne vuole per far sciogliere Michele che mi sembra alquanto in imbarazzo, ma alla fine ridiamo e scherziamo.

In auto, torna il silenzio ma questa volta sereno, poi, sotto casa lui mi chiede se mi sono divertita ed io rispondo imbarazzata con un cenno negativo della testa, lasciandolo di stucco.

Naturalmente mi affretto a spiegare che sto scherzando, così, lui riprende a respirare per poi dire: "Allora, quando intendi tener fede alla promessa che mi hai fatto? Va bene domani sera?"

Io lo guardo stranita e lui aggiunge: "Venire a cena con me al Palagio!"

Ora sono io a tirare un sospiro di sollievo, dico di sì e mi avvicino per salutarlo con un dolce bacio sulla guancia a cui lui ne aggiunge uno dolcissimo sulle mie labbra.

Io non riesco a resistere e voracemente lo trasformo in un bacio mozza fiato ma lui mi ferma, fa combaciare le nostre fronti teneramente e sussurra che deve assolutamente dirmi una cosa.

Farei a meno di ascoltarlo ma mi do un contegno e gli faccio cenno di parlare. Lui si scosta, si poggia allo schienale, tira la testa indietro, guarda in avanti e dice: "Mi odierai per ciò che sto per dirti e non vorrai più vedermi ma, non posso, non ce la faccio a non parlartene ... Noi ci conosciamo da tanto, tanto tempo e ultimamente il nostro rapporto era cambiato, abbiamo fatto un casino e ci siamo feriti ... Io, io, in particolare, ho rovinato tutto. La sera dell'incidente ero geloso e arrabbiato e ti ho ferita baciando davanti a te un'altra che, in realtà, era solo mia cugina. Tu sei andata via sconvolta e ... hai avuto l'incidente!"

"Uau!"-dico io sconvolta, ma serena. C'è voluto un bel coraggio a rivelarmi tutto ciò, certo ora capisco le parole di Marco e le sue richieste mi risuonano nelle orecchie: "Devi promettermi che gli darai un'altra possibilità! Lui potrà essere felice solo con te!"

Allora dico tranquillamente: "Lo so, so che c'è stato qualcosa d'importante tra noi. Non me lo ricordo, ma lo so! Come so che tendi a prenderti colpe che non sono del tutto tue! È strano ma mi fido di te, sto bene quando ti sono vicina mentre mi rattrista starti lontano ma, soprattutto, non voglio perdere quest'occasione per essere felice! Facciamo finta di nulla, come stavamo già facendo e ricominciamo, ti va? Se vuoi ancora andare in quel ristorante domani, io ci sto!"

Lui mi guarda fisso e mi abbraccia contento, io lo saluto dicendo: "A domani allora!"

Passo la notte a confidarmi con Cinzia, da vicino (abbracciate nel mio letto!) e con Angela da lontano (al telefono!). Racconto loro del bell'appuntamento avuto con Michele, di quanto io sia stata bene e desideri rivederlo. Spiego loro che abbiamo deciso di iniziare da zero, che sono consapevole del fatto che abbiamo un passato insieme ma che m'importa solo di vivere questo momento!

Il giorno successivo trascorre sereno, anche se veloce, mi sembra di essere salita su una giostra che gira e gira senza sosta. Sono felice!

Il nostro secondo appuntamento va alla grande, mi sento una principessa nella migliore delle fiabe: un cavaliere galante mi accompagna in un locale elegante dove un cibo squisito, una musica dolce e una compagnia piacevole allietano la serata più bella della mia vita!

Alla fine con la sua carrozza (la sua mini) mi riaccompagna ed io non so staccarmi da lui, dopo un bacio che mi fa sentire ancora una musica dolce vibrare nell'aria gli chiedo di non lasciarmi.

"Confesso che ho paura, che se uscirò da quest'auto non riuscirò, non proverò mai più ciò che sento ora. Desidero stare con te! So che può sembrare avventato, probabilmente non ho mai fatto in vita mia una cosa del genere ma ... Sento di conoscerti, di avere bisogno di te e non voglio rinunciare a questa meravigliosa sensazione di completamento che mi dai!"- dico come se non ci fosse un domani.

Lui resta, credo, piacevolmente sorpreso e per tutta risposta mi bacia ancora e ancora.

Scendiamo dall'auto e avvinghiati entriamo in casa mia cercando di non fare rumore per non svegliare Cinzia che, sono sicura, non approverebbe la mia avventatezza e trascorriamo il resto della notte insieme ad amarci.

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