Appuntamenti e viaggi


Il 18/02/2018 ho conosciuto, grazie a Michele, il Claudio giusto della mia vita e dopo pochi giorni, trascorsi in lunghissime telefonate, il 23/02/2018 ci siamo incontrati di nuovo e fidanzati.


Lo ricordo benissimo: siamo usciti solo per un gelato, abbiamo passeggiato un po' sul lung' Arno e poi ci siamo fermati a guardare gli effetti del tramonto sull'acqua.


Mentre parlavamo poggiati sul muretto del fiume, a pochi centimetri l'uno dall'altra, io mi sono girata di spalle ritrovandomi non so come a pochi millimetri dal suo viso.


Ci siamo guardati intensamente negli occhi, per qualche secondo, poi, siamo passati a guardarci le labbra e c'è stato il nostro primo, meraviglioso bacio.


È difficile spiegare cosa ho provato, non ho sentito le farfalle nello stomaco né il solletico ai piedi o suonare musica celestiale come accadeva nei miei film preferiti, ma, ho sentito una pace, una serenità e una gioia mai provate prima.


Da allora, non ci siamo più staccati. Tra litigi, routine, bellissimi momenti e semplice stare insieme ho sempre e solo sentito che era quello giusto, il mio completamento.
Vorrei tanto che Aurora e Michele provassero le stesse meravigliose sensazioni che proviamo Claudio ed io ma, ..."Non devo pensarci, non ora! Oggi si festeggia, sono passati già due anni! Che strano non me ne rendo conto!"


Sarà una giornata frenetica, devo sbrigarmi perché ho tante cose da fare ma, voglio godere ancora un po' della vicinanza del mio amore.


A svegliarmi definitivamente, dopo poco, ci pensa Claudio con un bacio dolcissimo, gli auguri e la richiesta di fare colazione insieme prima che lui vada a lavoro.


Allora, con l'intento di preparare qualcosa di buono mi alzo ma, suona il campanello.


Vado al citofono e scopro che è il ragazzo del bar.


Ricevo una scatola rossa in cui ci sono tre cornetti, due bombe con la crema, due fette di schiacciata dolce, due budini di riso, due caffè e un cappuccino.


" Non sapevo cosa preferivi amore, questa mattina, così ho chiesto tutto ciò che entrava nella scatola!-si giustifica Claudio.


Il mio grazie è un bacio mozzafiato.


E lui scherza dicendo che sarebbe meglio gustarsi la colazione altrimenti si farà tardi perché gli sto facendo venir voglia di tornare a letto.


Così, facciamo colazione e, poi, usciamo insieme. Claudio mi dà un passaggio all'università.


Lì incontro il prof. Cazzaniga che mi dà delle indicazioni per la tesi poi, vado dritta dritta dal parrucchiere. E fin qui tutto bene ma, non ho calcolato che oggi è sabato e c'è folla, tanta folla.


Torno a casa alle 15 affamata e desiderosa di una doccia.


Mi lavo, poi mangio i residui della colazione e mi stendo sul letto sbirciando il telefonino che è pieno di notifiche.


Trovo: tre messaggini dolci di Claudio a cui rispondo con altrettanta dolcezza; due messaggi di mia madre che mi chiede come va e la chiamo; e, infine, un messaggio di Aurora.


Quest'ultimo mi meraviglia molto perché mi ha scritto: Ci vediamo alle diciotto, verrò a truccarti!


Che cara amica che è per me, lo è da quello stesso giorno che ho conosciuto Claudio ma, io non le ho mai dato molto spazio perché troppo delusa dall'amicizia!


Mi domando se anch'io lo sono per lei, ma, conosco già la risposta e non mi piace perciò non devo pensarci, non oggi almeno.


Le scrivo chiedendole come può essere possibile visto che dovrebbe essere a lavoro e lei mi risponde che ha chiesto un permesso per andare con Michele. Ha lavorato fino alle quindici e si è accordata con Michele perché passi a prenderla da me verso le diciannove, così ...


Le riscrivo: Mi fai un gran piacere perché sono proprio incapace, infatti, non mi trucco mai!


Alle diciotto e un minuto arriva Aurora.


È bellissima, indossa un abitino dello stesso colore dei suoi occhi che le fascia benissimo il corpo sinuoso ma comunque magro e scarpe alte e nere come il cappotto.


Ha un filo di trucco che la valorizza tantissimo e i capelli raccolti in uno chignon disordinato.


Io le faccio i complimenti ma, lei un po' imbarazzata dice che il tempo è poco e non bisogna perdersi in chiacchiere inutili.


Mi ordina, quindi, di vestirmi e inizia a truccarmi.


Mentre lo fa, le chiedo di questa cena dai genitori di Michele e lei mi spiega: "Sono anni ormai che vi partecipo. La prima volta, pur conoscendoli, ero in imbarazzo ma loro mi trattano come una figlia. Fu durante una di queste cene che ne dissi quattro al padre di Michele, come ti ho già raccontato. Ogni volta devo penare o per convincerlo ad andarci o perché non litighi col padre, ma, alla fine, passiamo una bellissima serata a cui partecipa sempre anche mia madre. È diventata amica della madre di Michele quando eravamo piccoli e lo adora!"

Finito il racconto e anche il trucco mi permette di guardarmi allo specchio.


"Sono uno schianto!" -urlo contentissima, poi, mi calmo e le faccio i complimenti: "Hai fatto un capolavoro, grazie, non so proprio come ringraziarti!"


" Credo che un caffè andrebbe bene!"- dice lei sorridendo.


"Oh, che sbadata, non ti ho offerto nulla... rimedio subito! Il caffè sarà pronto tra un attimo, che ne dici di un pezzetto di schiacciata dolce?"-dico io.


"Ok, grazie. In realtà non ho pranzato e inizio a sentire lo stomaco brontolare, abbiamo almeno venti minuti per rilassarci un po'!"- dice lei.


Servo il caffè e la schiacciata a cui aggiungo dei cioccolatini buonissimi che fa mia nonna e che tengo nascosti altrimenti Claudio, se li pappa tutti e continuiamo a chiacchierare dei nostri due appuntamenti.


Io sono elettrizzata e curiosa per la sorpresa che mi aspetta. Claudio non ha voluto dirmi, dove mi porterà, quindi, non posso fornire particolari ma, le prometto che dopo le racconterò tutto.


Alle diciotto e cinquanta suona il telefonino di Aurora, sicuramente, è Michele. Io sparecchio e vado a prenderle il cappotto ma mi fermo a leggere un messaggio. È Claudio mi ha scritto: ⏳Sono giù, scendi?


Allora Aurora ed io ci guardiamo in faccia e sorridiamo. Scendiamo insieme non prima di essere andate in bagno e di aver dato un ritocco al rossetto.


Giù ci attendono quei due che appena ci vedono si lamentano all'unisono del ritardo.
" Ma, quale ritardo? Siete voi a essere in anticipo!" -diciamo in coro noi ragazze.


Loro si guardano, poi, Michele dice: " Niente da fare amico, tutte uguali le donne!"
E Claudio aggiunge: "Già è sempre colpa di noi uomini!"


Aurora ed io ci salutiamo ed entriamo ognuna nell'auto del suo accompagnatore.


Appena entro in auto Claudio mi riempie di complimenti e mi dice della nostra destinazione: un castello adibito a ristorante sulla sponda destra dell'Arno a dieci minuti di auto.


Sono molto colpita dalla descrizione e resto a bocca aperta per almeno due minuti quando lo vedo.


Un castello incantato circondato da un giardino immenso.


Passiamo una serata meravigliosa con: almeno otto portate di ottimo cibo; il lume di centinaia di candele sparse per tutta la sala, un bellissimo sottofondo misicale e un pernottamento compreso.


Claudio non mi aveva detto nulla e quando lo capisco perché il cameriere ci chiede se vogliamo vedere la stanza, vorrei ucciderlo ma la sua premura lo salva.


Di nascosto, ha preparato e portato una borsa con un cambio e lo spazzolino ma soprattutto mi ha regalato una camicia da notte splendida.


"Voglio che ti senta una principessa perché tu sei la mia principessa!"- mi ha detto.
Come si fa a non adorarlo?


Dopo cena, ci godiamo la musica e il panorama visitando la terrazza e la torre, poi, dopo mezzanotte, saliamo in camera.


Appena entriamo, mi chiede: "Ti piace?"

"Non ho mai visto niente di più bello e principesco!"-rispondo sinceramente.

La stanza sembra uscita da un film, ha le pareti in pietra, tendaggi maestosi, un gigantesco letto a baldacchino, mostra tanta ricercatezza nei dettagli e soprattutto tanta pulizia.


Mentre mi cambio in bagno per la notte, mando un messaggino ad Aurora per ringraziarla.


Mi ha confessato Claudio che è stata lei a consigliarlo, come sempre d'altronde, per il regalo e soprattutto per la location.


Lei mi risponde semplicemente: Altrimenti a che servono gli amici?


Mi rattristo per qualche secondo a quelle parole... ultimamente ci siamo molto avvicinate noi due grazie alla terapia/tesi ed io mi sento in colpa, vorrei poterla aiutare di più.


Claudio, fortunatamente, mi chiama impaziente di vedermi con il suo regalo e allora penso e mi dedico solo a lui, per tutta la notte. Se abbiamo dormito un paio di ore, è stato assai ma che comodo quel letto!


Al mattino facciamo la colazione a letto con budino di riso alla fiorentina, schiacciata dolce, caffè, succhi vari e yogurt.
"Che goduria ragazzi!"-affermo quando vedo i vassoi colmi.


Dopo aver assaggiato tutto ed essermi fatta ciotta ciotta come direbbe mia madre, ci cambiamo e andiamo via.


Anche se il tragitto è breve, mentre guardo il panorama, mi addormento. Vengo svegliata all'arrivo da Claudio che parla a telefono: è Michele che chiede se vogliamo andare a pranzo da lui per poi vedere un film insieme.


Ci sarà anche Aurora, naturalmente, è il pranzo della domenica che spesso facciamo insieme ma che ultimamente è saltato spesso.


Quando Claudio me lo riferisce, dico: "Volentieri ma, senza film perché devo
ancora fare le valigie e domani si partirà!"


Ci accordiamo così e Michele aggiunge che non dobbiamo portare nulla perché prepareranno tutto lui e Aurora.


Quando chiude, il telefonino Claudio sembra pensieroso poi dice: "Hai notato? Ma, che dico, certo che hai notato, sarà sicuramente merito della tua terapia... "


"Cosa?"-dico io un po' nervosa.


"Dai, che sono diversi, più appiccicosi. Si sfiorano spesso ora; cosa che non succedeva da anni! A osservarli bene e, credimi io l'ho sempre fatto, sembrava che evitassero ogni anche minimo contatto fisico, invece, ora... "afferma lui.


"Che dici? Non è affatto vero!"-rispondo io ed esasperata aggiungo: "Non farti sciocche illusioni, non è cambiato proprio nulla tra quei due!"


"Sarà! Sei tu l'esperta per carità ma, io che li conosco da più tempo, ti dico che è così! Soprattutto Aurora cerca il contatto fisico. Ieri, per farti un esempio, non hai visto che l'ha baciato quando è entrata in auto? Sulla guancia certo ma, l'ha baciato. Credo, anzi sono sicuro, che non sia mai successo prima!"-insiste lui.


"No, non ho visto proprio nulla!"- la chiudo là io ma...
Mentre mi faccio la doccia e poi mentre prendo le valige e decido cosa portare non penso ad altro.


In realtà ho notato anch'io ma non ho voluto alimentare le sue speranze e neanche le mie!


Verso le dodici e trenta arriviamo a casa di Michele e li troviamo indaffarati a preparare addirittura la pasta fresca. Sono pieni di farina e credo che si siano divertiti a lanciarsela perché anche la cucina ne è piena.


Quasi, quasi Claudio ed io siamo pentiti di essere arrivati nel vederli. Ci guardiamo stranito, credo che entrambi pensiamo alla stessa cosa, senza dirlo: Questi due sembrano una coppietta che si fa, dispettucci, in scaramucce d'amore e noi li abbiamo interrotti!


Loro, invece, si guardano complici e sorridono, però, cercano di metterci a nostro agio: Michele chiede a Claudio di aprire il vino che ha portato e Aurora chiede a me di girare il sugo.


Il tempo scorre piacevolmente, il cibo è buono e i racconti divertenti.


Claudio ed io raccontiamo della romantica serata trascorsa e loro scherzano, ci prendono in giro e descrivono il loro "appuntamento".


In particolare, Aurora dice divertita ma piccata a Claudio che Matteo si è fidanzato con una bionda mozzafiato che ha fatto sbavare il fratello per tutta la sera.
Michele ribatte che non è assolutamente vero e anzi sottolinea che è proprio brutta e pure antipatica.


"Poteva trovare di meglio! Anche tua madre e la mia l'hanno detto!"- dice schifato Michele.


Poi accennano all'immancabile litigio di Michele col padre per motivi futili e al fine serata con imprevisto.


" La casa è in aperta campagna ma non era mai successa una cosa del genere da che io ho ricordi. Mentre dava disposizioni per servire il dolce, mia madre ha iniziato a urlare dalla cucina. Siamo accorsi tutti e l'abbiamo trovata in sostanza in piedi sull'isola, mentre la Tata ora governante rideva, ci indicava un punto sul pavimento.
C'era un minuscolo e spaventato topolino di campagna, com'era carino! A quel punto tutte le donne hanno iniziato a urlare e scappare...
Aurora sì e praticamente buttata in braccio a me e mi stringeva talmente che mi mancava il respiro, mi ha quasi strozzato!"- racconta Michele.


Aurora fa una smorfia e dice: " Che schifo!"


Io penso: Sì sono proprio sicura che il respiro ti mancasse, caro Michele, perché ti stringeva!


E Claudio chiede: "E il topo?"


"E il topo, poverino, sempre più spaventato, girava su se stesso cercando un'uscita da quel manicomio. Mio padre ha prontamente aperto la porta che dà sul patio e l'ha lasciato uscire. Una tragedia per niente!"-risponde Michele con un'espressione che ci fa ridere tutti, lui compreso.


"Sparecchiamo e laviamo i piatti?"-dice Aurora a quel punto rivolta a me.


Io acconsento con un cenno della testa e mi alzo ma Michele dice perentorio:
"No, assolutamente no! Voi sparecchiate e fate il caffè mentre io accompagno Claudio a fumare in giardino!"


Io subito ribatto: "Ma poverina, ha già cucinato perché poi dovrebbe lavare pure i piatti?"
Michele, allora, precisa mentre si allontana con Claudio: "Non ti preoccupare abbiamo cucinato insieme, anche se in realtà dovrei precisare che ho fatto tutto io, e insieme laveremo i piatti! È casa mia e decido io! Voi andate, tu devi preparare le valige!"


Aurora aggiunge: "Sì, non ti preoccupare ha ragione, voi dovete andare!"


Ed io non contenta rispondo: " Poi, finisce che come prima fa tutto lui, cioè tu?!"


"No, no! Vedrai mi aiuterà!"-precisa Aurora sorridendo.


Beviamo il caffè tra qualche altra chiacchiera e risata e poi Claudio ed io andiamo via.


Aurora e Michele resteranno a lavare i piatti poi hanno detto che vedranno un film, uno di quelli strappa lacrime che piacciono a noi donne, si è lamentato lui.


Non so che darei per restare sotto forma di mosca per assistere al loro pomeriggio!
È proprio vero, ha pienamente ragione Claudio, non fanno che sfiorarsi vuoi per scherzare, vuoi perché maldestri, vuoi per collaborare...


E ogni volta sembra che provino sensazioni incredibili, si vede dalle espressioni che fanno e poi cercano di celare.


Quando arriviamo sotto casa, nel salutarmi Claudio, (come mi aspettavo) mi fa: "Hai visto? Hai visto? Com'erano carini insieme, così...come dire... in simbiosi!"


"No, non ho visto proprio nulla! Erano come al solito, né più né meno! E comunque non voglio più parlare di loro per una settimana, hai capito? Promettimelo! Promettimi che durante la nostra vacanza non parleremo di loro, non li nomineremo neanche!"-dico io esaurita.


"Io ho detto solo che... "-dice il poverino ma, io lo interrompo: "Niente, tu non devi dire niente! Prometti?"


"Prometto!"- afferma sconsolato il mio amore.


"Bene! Poi, se son rose, fioriranno... e magari quando torniamo, li troviamo fidanzati!"-dico sognante.
Claudio ride e mi bacia.
A malincuore lo lascio andare a casa a fare la valigia e vado anch'io a fare la mia con il giaccone che mi ha prestato Aurora in mano.


Domani si partirà e potrò rilassarmi senza più pensare a loro. Almeno spero che la mia testolina mi assecondi.


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