5° ANNO
L'episodio del quinto anno succede alla fine della scuola(gli esami dovevano essere ancora fatti), l'ultimo giorno in cui avevano 'lezioni' uscirono alle 11:00 e così decisero di uscire tutte insieme a pranzo, con tutte insieme si intende il loro gruppetto che era stato creato praticamente a Luglio di cinque anni prima.
Era caldo e il sole illuminava le strade della città, le ragazze camminavano parlotando divise in tre file formate da tre o quattro persone, nell'ultima si trovavano la piccola stella, la piccola anima e la piccola creatrice, Maya.
Stavano discutendo di una saga di una delle loro scrittrici preferite, in particolare parlavano dell'ultimo libro che era appena uscita che finiva finalmente la storia di due ragazzi che avevano sofferto anche troppo.
"Ma voi siete riuscite a capire di cosa soffriva Chloe?" Chiese la bionda alle due amiche, la castana scosse piano piano la testa e la corvina annuì leggermente.
La guardarono un po' perplesse e curiose di sapere di cosa soffriva la protagonista della saga "A sunrise with you is enough for me", la corvina guardava avanti senza fare caso alle occhiate, abbassò leggermente la testa ed iniziò a parlare.
"È difficile capirlo perchè è molto impercettibile, ma Chloe soffre di due cose: la prima, la più semplice da notare, è un complesso d'inferiorità causato dalla sorella gemella che la sminuiva e la prendeva in giro, la seconda, quasi impossibile da vedere, è molto più complessa essendo che Chloe stava perdendo pian piano, a causa del suo complesso d'inferiorità, le sue emozioni, ma è stata salvata, prima di diventare un bambola vuota, da Joyce che gli ha fatto provare la disperazione e l'amore, ma avete capito cosa significa l'ultimo capitolo?" Le altre sconvolte dalla rivelazione rimasero in silenzio, dopo alcuni secondi ad essersi riprese risposero alla domanda con un sorriso finto che anche un ceco capirebbe che non avevano capito il significato...
La piccola stella sospirò spazientita e divertita da quella situazione, ogni strana volta che leggevano un libro e loro non riuscivano a capire qualcosa chiedevano a lei essendo che riusciva sempre a capire di cosa soffriva il personaggio, ma quella caratteristica era dovuta al fatto che semplicemente lei si riusciva a impersonificare in ogni singolo personaggio.
"Bimbe belle, veramente non avete capito?" Le altre sconfitte nell'essere state scoperte annuirono, la corvina sospirò di nuovo:"Nell'ultimo capitolo Chloe intende che il rapporto che ha con Joyce è uguale a quello che ha con Hasky, cioè sua sorella gemella, dice letteralmente alla fine finendo così tutta la saga 'Non è cambiato molto, solo il tipo di relazione e il luogo in cui succede, ecco perchè per me non ha senso vivere con le emozioni.' E se leggete la descrizione, gli stanno volando i capelli, il freddo gli fa venire i brividi, è in camicia da notte e vede tutta la città dall'alto: è sul balcone del suo vecchio appartamento, quel 'non ha senso vivere con le emozioni' non vuol dire che vuole perderle, sta decidendo che non ha senso vivere QUELLA vita con le emozioni, in breve si è buttata dal balcone perchè con Joyce non era felice, provava amore e disperazione non riuscendo ad eliminare le sue emozioni, il complesso d'inferiorità causato dalla sorella peggiorò a causa del suo ragazzo, per lei non aveva senso vivere se doveva soffrire così tanto e così si è ammazzata buttandosi dal balcone." Dopo la 'breve' spiegazione della corvina, alla castana e alla bionda tornava finalmente tutto chiaro, provarono pena per la protagonista che aveva sofferto così tanto...
"Este, Ly, Ya, muovetevi che ci dobbiamo sbrigà per arrivare in tempo!" Le ragazze si guardarono e decisero con un sorriso sul volto di correre verso le altre amiche.
Mangiarono alla trattoria del padre di Eva, era buono lì il cibo ed erano anche molto accoglienti e calorosi, passarono il resto del tempo nei negozi che più gli piacevano: librerie, fumetteria, anche negozi di vestiti e di giocattoli, andarono anche alla cartoleria e al negozio di musica e videogiochi.
Alcune di loro andarono a prendere delle brioche o ciambelle per merenda, altre presero cibi salati, altri non presero nulla e poi c'era la piccola stella, che era un caso disperato, che comprò di tutto e prese anche che c'era un Booble Tea.
"Este, stai mangiando ancora?" La voce della bionda fermò la camminata della corvina che si girò verso l'amica, i capelli lunghi e mossi cadevano liberi sul viso pallido della piccola stella, gli occhi celesti/grigi venivano coperti da degli occhiali da sole, le mani e le braccia piene di buste che straripavano di cibo, la bocca riempita da una brioche al cioccolato.
La corvina guardò l'amica finendo di mangiare, i capelli biondi che erano un po' sporchi, il sudore che attraversava la guancia, le guancie rosse dal caldo, gli occhi marron/color giallo grano contornati dalle occhiaie per vie delle innumerevoli notti insonne.
"Ly, io devo andare a prendere il treno, mi accompagni in stazione?" Chiese la corvina, si iniziò a incamminare verso la stazione e dopo poco sentì dei passi veloci che la raggiungevano.
"Non mi aspetti più, Este?" Gli disse l'altra ridendo leggermente.
"Sapevo che saresti venuta con me, alla altre le salute con un messaggio, ma con te volevo parlare di una cosa..." il tono serio che aveva usato, anche se aveva un sorriso in faccio, preoccupò la piccola anima, forse avrebbe voluto chiudere la loro amicizia?
"Ti ricordi il tema dell'anno scorso? Quello che dovevamo dedicare a una delle compagne nostre." La bionda annuì abbastanza confusa, stavano camminando attraverso il parco sotto l'ombra e finalmente poteva respirare senza morire di caldo.
"Me lo ricordo eccome, non mi ha mai voluto dire a chi ai dedicato il tema..." Rispose l'altra con un po' di delusione.
"Ecco, scrissi nel tema che gli volevo chiedere a questa persona durante quest'anno se si fidava di me, dalla sua risposta gli avrei chiesto se voleva fare una promessa.
Vuoi sapere con quale criterio decisi di fare questa persona?" La piccola anima fin troppo curiosa annuì velocemente.
"Non volevo dedicarlo alla mia amica d'infanzia, è importante per me, ma decisi di dedicarlo alla prima compagna con cui mi conobbi veramente, quella che mi ascoltò senza giudicarmi, quella con cui parlavo la notte e faccio tutta ora: sei tu la persona che ho descritto." L'altra era piacevolmente colpita, arrossì per l'imbarazzo e fece un sorriso che mostrava tutta la sua gratitudine e gioia.
"Quindi, dopo cinque anni di amicizia, a Luglio si arriva a sei anni, ti fidi di me abbastanza da credere che riusciremo a mantenere una promessa?" Gli chiese la corvina speranzosa.
"Mi fiderò della parte di me che crede in te e te ti fiderai della parte di te che crede in me, quindi sì, mi fido di te da credere di mantenere una promessa!" La piccola stella sorrise e si avviccinò all'orecchio della piccola anima per dirgli cosa dovevano promettere, le labbra screpolate della corvina lasciarono un breve bacio tra i ciuffi biondi dell'amica, legarono i mignoli e si chiesero insieme:
"Ly/Este, sei pronta per la nostra promessa?"
La corvina e la bionda si guardarono con un sorriso e si promisero con i mignoli solo una cosa.
Amiche per sempre, niente di più e niente di meno!"
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