3° ANNO
L'episodio del terzo anno avvene durante ginnastica, Estela e Alya correvano alla stessa velocità affiancandosi, la prima aveva il fiatone e dolore alle gambe per il semplice fatto di non essere più abituata allo sport mentre la seconda faceva meno faticava rispetto alla corvina, ma era stanca anche lei dopo 15 giri del giardino.
Iniziarono a rallentare per la stanchezza fino ad arrivare a camminare con una gioia immensa per la corvina, nel riprendere fiato la bionda guardò di sfuggita l'amica che aveva il viso tutto arrossato dal caldo, i vestiti tutti sudati appiccicati alla pelle e i capelli lunghi erano tutti scompigliati anche se legati.
Però Alya sapeva che lei non era messa meglio, la maglietta praticamente poteva essere trasparente da quanto bagnata e i pantaloni lunghi non aiutavano con il caldo, ma per motivi di disagio e scolastici non poteva mettere quelli corti, sentiva i calzini fusi con il proprio corpo e i capelli che facevano sudare il collo, il viso gli andava in fiamme, cioè in breve nessuno delle due stava bene dopo 15 giri di corsa del enorme giardino e ne mancavano ancora 5 che decisero di farli camminando.
La bionda udì una risata nervosa uscire dalle labbra dell'amica, ora avevano tutti e due i respiri abbastanza regolari e le guance erano meno calde, i dolori fisici c'erano ancora, ma non ci si poteva fare nulla.
"Per fortuna io non sento i dolori del ciclo quando viene, mi sento l'assorbente fuso con il mio corpo..." biascicò la corvina in tono sconsolato e lamentoso, la bionda capendo finalmente il nervosismo dell'amica trattene a stento la risata divertita per il commento.
"Non c'è da ridere, è grave avere il ciclo durante ginnastica, almeno per me è grave, una volta durante le medie in una sola ora di Educazione Fisica ho cambiato tre volte l'assorbente! Capisci che non c'è da ridere?!" La ragazza disse tutto questo con finta rabbia per l'amica e odio per il mondo, la bionda, che aveva trattenuto la risata fino a quel momento, scoppiò a ridere sapendo che alla corvina piaceva scherzare sulle sue disgrazie, dopo essersi calmata ed aver ripreso fiato rispose all'amica con tono calmo, quasi atono.
"Ho già fatto io per sto mese, ma mi addolora che una mia amica stia subendo la tortura del ciclo mestruale..." la bionda prima aveva un tono calmo, ma a un certo punto trasformò il tono di voce addolorato e si portò una mano al cuore girando un po' la testa verso la corvina, in risposta sentì una risata e lei si lasciò trasportare iniziando a ridere insieme.
Dopo un giro e mezzo di camminata per il giardino in silenzio, la bionda si ricordò di un fatto e presa dalla curiosità fece una domanda alla corvina.
"Este, posso sapere il motivo per cui nelle tue storie almeno un personaggio deve morire? Sono curiosa del motivo, ho già un sospetto, ma non sono sicura." La corvina poteva sentire perfettamente la curiosità dell'amica solo dalla voce di un tono più alto del solito, sapeva che prima o poi qualcuno glielo avrebbe chiesto.
"Sei la prima che me lo chiede senza darmi della depressa" una risata nervosa uscì dalle labbra della corvina e il viso si oscurò dalla delusione di avere conosciuto persone che giudicavano senza conoscere i motivi.
In risposta, la bionda la guardò in totale silenzio aspettando una risposta, sapeva quello che aveva passato alle medie e gli dispiaceva veramente tanto che non si erano conosciute prime, probabilmente si sarebbero aiutate quando ne avevano bisogno, ma non è accaduto e l'importante era che ora si consocevano e potevano aiutarsi.
"Sai, quando ho iniziato a scrivere storie io conoscevo già le realtà che c'erano nel mondo: stupro, abusi, depressione, bullismo, assassini, falsità e soprattutto la morte.
Io nelle mie storie c'è sempre un elemento che stona, nella trilogia 'il regno dell'ombra' si deve risolvere diversi misteri, ma c'è il tocco della magia, nel libro 'io e te nel mistero' doveva essere solo un libro che parlava di una amicizia iniziata alle medie e ritrovata all'università, ma alla fino ho deciso di metterci un omicidio che va risolto.
Ci sono anche altre storie in cui c'è sempre un elemento che stona, e sai cosa stona di più? Che nella normalità avviene un omicidio, qualcuno è morto e nessuno lo trova strano? È proprio questa cosa che stona, la morte che dovrebbe essere strana e spaventosa è diventata la cosa più normale per un essere umano, anzi, ci andiamo noi incontro uccidendo persone su persone.
E la cosa mi fa incazzare, mi fa capire che la razza umana non sta bene mentalmente, mi fa capire che se muore qualcuno a nessuno importa veramente, ma nelle mie storie non è questo quello che voglio mostrare, voglio far capire alla gente che le morti sono persone e non sono oggetti, li faccio affezionare e poi li uccido nella mia storia.
Questa è il motivo per cui lo faccio, far capire che quel qualcuno che muore non è un oggetto, ma una persona a cui qualcuno tiene, voglio far capire che uccidere o spingere a suicidarsi è sbagliato." Il viso della corvina rimase serio ed impassibile per tutto il tempo, la bionda continuava a guardarla non molto sorpresa da quello che gli aveva rivelato, gli occhi marrone/color giallo grano della piccola anima erano socchiusi, le ciglia bionde che incorniciavano il colore insolito degli occhi, la pelle rosa scurita alle guancie, i capelli bagnati con goccioline di sudore che cadevano in terra, le labbra rosee che si aprirono per parlare.
"Este, c'è anche un altro motivo?" La corvina la guardò di sfuggita con i suoi occhi celesti/grigi racchiusi dalle ciglia nere pece, la pelle pallida arrossata sulle guancie e sulle orecchie veniva illuminata dalla luce solare per via del sudore, i capelli che poco prima aveva sciolto ricadevano ribelli sulla schiena, le labbra screpolate e morsicchiate risposero all'amica.
"Sì, ne esiste un altro, te lo dico quando si arriva al quinto giro" un sorriso comparve sul volto della piccola anima aspettandosi quella reazione.
Finito il quarto giro arrivarono finalmente all'ultimo giro, il silenzio imcobeva su di loro, camminarono fino alla fine senza essersi dette una parola fino a quando non sentirono il fischio del professore.
"Este, andiamo a bere?" Disse la piccola anima alla corvina che in risposta annuì e basta.
Arrivate al posto in cui lasciarono le boracce la bionda, presa dalla curiosità, fissò continuamente l'amica per sapere il secondo motivo, in risposta la piccola stella bevete dalla borraccia e agitò la mano destra, mise una maschera di impassibilità e menefreghismo dicendo finalmente il tanto atteso motivo.
"E perchè odio l'umanità." Fu una breve risposta, ma sconvolse un po' la piccola anima.
"Non so se avere paura o ridere"
"Ma, non lo so nemmeno io che la odio"
Sentirono il fischio del professore come segno di andare, si alzarono dal muretto e si avviarono verso il gruppo della classe.
Passò così velocemente l'ora di ginnastica che nemmeno si accorsero di essersi dimenticate i motivi per le tragiche morti scritte sempre nelle storie della piccola stella.
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