Capitolo 8 "Confessioni e delusioni"
Milano,Italia.
21:56
Il piano era stato perfezionato nei minimi dettagli,niente poteva andare storto.
Matteo aveva giustificato il video delle telecamere di sicurezza con una semplice sostituzione rispetto a Simone che in quel momento era preoccupato al telefono con un familiare. L'uomo l'aveva bevuta, fortunatamente non aprendo più il discorso.
Quel venerdì sera erano usciti: Ambra,Simone e Matteo sull'auto rossa di quest'ultimo.
Il locale che il giovane milanese aveva indicato non era dei più raccomandabili:si trovava nella zona sud di Milano,vicino a Rozzano. Da fuori non si vedeva molto dal momento che non c'erano lampioni o insegne luminose che indicassero il nome:questa cosa infatti,aveva fatto riflettere la giovane.
Mentre i tre stavano tranquillamente fumando una sigaretta,Simone era stato chiamato da sua sorella.
Quella volta davvero.
Era uscito dall'auto,posandosi sul baule e iniziando a parlare.
Matteo aveva colto quindi l'occasione per parlare un po' con la nera:si era voltato,rimanendo di profilo e con la sigaretta quasi finita fra le labbra.
"Sei agitata?"
La ragazza aveva annuito senza esitare. Era la prima volta che si ritrovava in mezzo a situazioni come queste e l'ansia,l'aveva addirittura portata a mangiarsi le unghie,vizio che non aveva mai avuto.
"Non devi esserlo...guarda"
Con una naturalezza disarmante il milanese aveva tirato fuori dal passante dei jeans una pistola scura.
In quel momento la giovane aveva sobbalzato,aspirando con amarezza il tabacco che ormai,stava finendo.
"No,non voglio spaventarti. Dico solo che se mai servisse...noi le armi le abbiamo e abbiamo anche la responsabilità di portarti a casa senza nemmeno un graffio, altrimenti tuo padre ci taglia la testa"
Aveva ridacchiato,sistemandosi l'arma nel jeans.
Lei aveva sospirato,osservando la luna fuori dal finestrino,non era piena,ma era comunque stupenda.
Poi si era voltata,ad osservare il profilo di quel giovane che nel giro di pochi giorni...era diventato ancora più apprensivo di Simone.
Era bello, veramente un bel ragazzetto di periferia:i capelli mossi e lunghi gli ricadevano sul viso,le labbra grandi erano sempre attaccate alle sigarette. Il vestiario,come aveva già notato,era molto...ecco,appariscente.
Aveva anche notato che avesse degli orecchini a forma di cerchio in entrambe le orecchie e ciò,era stato un dettaglio piacevole da vedere:di quei tempi quasi nessuno li aveva.
"Se vuoi ti regalo una mia foto,la tieni sul comodino per sognare in maniera più felice"
Aveva ridacchiato,spostando lo sguardo sulla giovane che era diventata rossa come una fragola.
Aveva scosso la testa.
"Beh,io una tua foto qua nel cellulare la tengo...mettiti in posa dai"
Con lo smartphone aveva scattato varie foto alla giovane che,non era per niente bella quella sera:indossava un semplice jeans a zampa d'elefante blu,un maglioncino colore crema e una giacca verdone di suo padre.
"Uelà che figa,guarda qua come sei venuta bene!"
Il ragazzo aveva mostrato il display alla nera che era rimasta senza parole:era venuta benissimo!
Lei voleva abbracciarlo,ringraziarlo in qualche modo ma ciò era stato troncato dal rientro di Simone in auto.
"Aò regà,ma avete visto entrà?"
"Non ancora ma penso che a momenti arrivi..."
"Va be',ce facciamo un'altra siga?"
"Se proprio insisti..."
"Aò ma non hai raccontato a tua storiella alla signorina qua dietro?"
"Non mi sembra il caso;stasera ha già i suoi grilli per la testa,non mi ci metto anch'io"
"Va be' Ambra te o dico io:sto Cristo qua,arriva dalla periferia come me,magna poco,scopa tanto ed è un libro aperto...che so,chiedigli qualcosa lui a risposta la sa subito,non sto a scherzà!"
"Ma smettila,mi piace semplicemente la cultura"
"Guarda: aò,che vor di' "poliglotta"?''
"Una persona che studia per conoscere più di due lingue"
"Visto? È magico!"
"Semplicemente studio!"
Mentre i due erano persi a scoprire nuovi termini,Ambra aveva notato una nuova auto arrivare nel parcheggio. Era blu,con gli specchietti argento e decapottabile.
Non aveva mai visto quella macchina guidata da Damiano eppure,quella sera,si era dovuta ricredere. L'ennesima bugia:le aveva detto di non avere un'auto tutta sua perché il bollo costava troppo,povera illusa!
I due avevano osservato in silenzio il giovane che con nonchalance era entrato nel locale.
Fortunatamente non avevi bisogno di qualche aggancio per entrare dentro:era abbastanza libero, l'importante era che pagavi.
"Annamò va"
Simone,Matteo ed Ambra erano scesi dall'auto.
Arrivati dinanzi al locale avevano aperto la porta,ritrovandosi un ambiente pseudo familiare.
Ambra invece era scioccata:il luogo era tutto al buio,si vedeva poco e niente. C'erano vari divanetti con alcune candele posizionate al centro e ogni tavolo aveva il suo vizio. In uno c'erano donne bellissime e seminude,in un altro dei ragazzi transessuali,in un altro ancora super alcolici e così via.
Smarrita,aveva fatto la cosa che le era venuta più naturale:aveva dato la mano a Matteo che sembrava così tranquillo e a suo agio. Evidentemente conosceva benissimo l'ambiente.
Una giovane ragazza si era avvicinata a loro,coperta con qualche pezzo di stoffa le parti intime.
Senza reggiseno e con dei copricapezzoli argentati.
Simone....beh Simone era già ammaliato insomma.
"Ciao ragazzi,a quale tavolo volete accomodarvi?"
In macchina avevano deciso di dividersi:Simone sarebbe andato in quello delle ragazze,mentre Ambra e Matteo in quello delle sostanze che ovviamente si trovava in tutt'altro posto.
"Io...io in quello delle signorine"
"Prego,sono centosettanta ogni ora"
Immediatamente aveva pagato e poi era stato accompagnato. Diciamo che quella missione gli piaceva molto.
"Voi invece?"
"Sai,ci sono vizi e vizi...ce l'hai un po' di motta buona?"
"Oh certo ragazzi. In coppia?"
"Si ma non ci facciamo scrupoli se ci vedono altre persone,non preoccuparti"
"Perfetto, seguitemi!"
Erano andati in una parte ancora più buia del locale:sembrava un magazzino malandato,con una luce a led che lampeggiava,un tavolino pieno di ogni tipo di sostanza e gente che come se nulla fosse la assumeva in maniera diversa.
"Trecento a testa...grazie. Se avete bisogno sono di là,buon divertimento!"
I due erano entrati e meno male che Ambra aveva accanto a sé uno come Matteo, altrimenti sarebbe già scappata a gambe levate.
Alcuni uomini erano già collassati sul pavimento,altri vomitavano e nemmeno se ne rendevano conto,altri ancora cercavano di sballarsi ancora di più.
Eppure Damiano non c'era...ma come era possibile?!
Matteo si era seduto insieme alla giovane che lo guardava spaventata.
Gli altri presenti,quei pochi lucidi,aspettavano che si facessero così da poi, prendere anche loro le sostanze.
"Non avere paura...io rimango lucido,tu anche ...fai finta di tirare su"
La giovane aveva osservato le polveri sparse su dei vassoi e con una lentezza disarmante aveva fatto finta di tirare su della cocaina. Tanto era tutto semibuio ed erano tutti completamente andati.
Matteo aveva fatto lo stesso,facendo finta che la sostanza gli fosse salita in una botta assurda.
"Ehi ragazzi,levatevi dal cazzo,tocca noi ora!"
Un uomo alto e grassottello li aveva intimoriti. Sempre mano nella mano erano andati a sedersi in un angolo buio della stanza,per terra,accanto ad un termosifone senza vernice.
"Ora dobbiamo aspettare...tu stai tranquilla,conosco bene il posto"
Rassicurata,osservava gli uomini intorno a sé,rimanendo sconvolta dal potere delle sostanze.
In quella stanza c'era un odore di erba, sigarette,vomito e... probabilmente anche di marciume.
Il tempo scorreva e nessuno dei due aveva altri soldi per rimanere lì... dovevano assolutamente trovare Damiano.
Spazio autrice!🧚
Buongiornissimo piccoli mieiiii!
Qui c'è la neve❄️❄️❄️❄️❄️❄️
Oggi pome andrò qui per la valle a fare varie fotografie sotto la neve...ehehe le vedrete poi su Instagram ❤️
Vi lascio questo capitolo...cosa ne pensate?
Frfuzzy 🧚
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