Capitolo 7 "Chi sei veramente tu?"
Milano,Italia.
10:00
Un paio di giorni dopo Ambra aveva aperto gli occhi,ritrovando davanti a sé il fidanzato.
Con un jeans aderente nero,una camicetta chiara e il suo solito sorriso.
Dalla sera della festa,lei aveva deciso di tagliare leggermente i contatti. Semplicemente per due giorni,non si erano incrociati in casa e di conseguenza non avevano avuto modo di parlare dell'accaduto.
Il giovane in mano teneva un mazzo di fiori, probabilmente freschi e profumati.
Ma era diverso:da quella sera,non era più lui.
"Buongiorno amò"
Lei aveva sorriso. Si era stiracchiata le braccia,legandosi poi i capelli in una coda bassa.
"Questi so' per te...te piacciono?"
La nera aveva annuito,prendendo il mazzo di fiori e posandolo sul comodino.
Aveva incrociato le gambe,invitando il ragazzo ad avvicinarsi di più.
"Mi dispiace per l'altra sera...non ero in me ed avevo bevuto troppo. Ero fuso amò,non ricordo nemmeno di che colore avessi l'abito...mi dispiace davero. Sai che non sono così e...e non è mai capitato a quelli come noi...tu,tu me voi ancora bene?"
Gli occhi scuri del romano,seppur sinceri,erano coperti da qualcosa...non era insicurezza,non era rabbia o rimorsi. Era qualcosa che si poteva comprare.
"Amò...te prego,non lasciarme. Mo' sistemiamo tutto e...e passa eh. Cioè penso sia normale che tutte e coppie del mondo litigano...e so che pe' noi è l'ennesima volta ma...te prego,te prego Ambra non farlo anche te"
Il giovane aveva preso fra le sue mani una piccola di Ambra che,con molto dispiacere,aveva abbassato lo sguardo.
Aveva notato le dita tremanti della mano del ragazzo,segno che forse quelle parole qualcosa di reale avessero.
"Ambra...te prego..."
Le mani del ragazzo avevano accarezzato le guance della giovane che riusciva appena a guardarlo in volto. Era cambiato troppo in negativo e lei,voleva vederci chiaro.
"Ok...ok...ce prendiamo una pausa,famo così:fra na settimana torno. Se non me voi,pace e amici come prima, altrimenti torniamo ad essere ''noi'' che dici?"
Ambra a malincuore aveva annuito,scostandosi di poco e dando indietro i fiori al romano che aveva ricevuto il messaggio in maniera chiara.
Le aveva lasciato un bacio sulla fronte ed era uscito dalla stanza.
La giovane dopo essersi fatta una doccia veloce,aveva pianificato il piano perfetto per scoprire cosa davvero avesse di strano il fidanzato....ma gli serviva un complice. Marta no,povera ragazza,mille pregi ma non riusciva a mantenere mezzo segreto quindi l'aveva scartata.
Marilena anche volendo aveva una certa età e non era più elastica e ginnica come le ragazzine.
Suo padre,lasciamo stare:sopportava a stento la sua relazione con Damiano, sicuramente non l'avrebbe aiutata.
L'unico della lista era Simone...povero ragazzetto,doveva anche sorbirsi questi piani inutili.
Uscita dalla stanza Ambra era andata in cucina e dopo essersi fatta un cappuccino,aveva aspettato l'arrivo dei ragazzi.
Ormai era una routine: un'ora prima di pranzo rientravano dal lavoro e andavano a rilassarsi.
Marilena quel giorno era di riposo:sua nipote aveva la recita scolastica e per una volta,aveva chiesto il permesso al Signor Abate di rimanere a casa.
Simone non badava ad Ambra la mattina:andava a lavorare con i ragazzi e solo nel pomeriggio si aggregava alla giovane.
Se da un lato era felice di poter collaborare con Simone,d'altro canto era leggermente ansiosa. Quei volti misteriosi che lei,mai aveva potuto studiare e osservare,sarebbero finalmente stati chiari.
"Minchia regà,un incasso così grosso...era due mesi che non lo facevamo"
Simone era entrato in casa,lanciando probabilmente un borsone carico di soldi all'ingresso:era lì che lasciavano il denaro, cosicché il padrone poi lo dividesse in maniera equa.
"Hai detto bene Simo...oh ma hai mai fatto un giro a San Siro tu?"
"Mai...me ce porti uno di sti giorni Matte'?"
Quel giorno probabilmente,erano gli unici due usciti a svolgere qualche compito. Ambra conosceva Simone,il compagno no,non aveva neppure mai sentito la voce.
I due erano arrivati pochi istanti dopo in cucina,rimanendo immobili sulla soglia della porta.
Ambra aveva alzato lo sguardo,sorridendo amichevolmente al romano che aveva ricambiato.
"Ciao piccí,che fai qua?"
La giovane si era spiegata con i gesti ma come al solito,il biondo non aveva compreso.
"Che stai a di'?"
Ma prima che la nera potesse spiegarsi in altro modo,il compagno l'aveva preceduta.
"Dice che ha bisogno di te per parlare del fidanzato e che è molto preoccupata...per questo ti stava aspettando qua,sapeva di trovarti"
La giovane aveva spostato lo sguardo sul giovane milanese che in maniera educata aveva spiegato.
Gli aveva sorriso, ringraziandolo.
L'aspetto poteva illudere e fare credere alle persone che fosse uno zarro di prima categoria...insomma,le molteplici collane d'oro con Cristo appeso,i pantaloni pieni di tagli e il giubbotto in pelle con della lana all'interno non potevano di certo far intravedere quel lato.
Ma come si dice sempre,mai giudicare un libro dalla copertina.
"Me stupisci,pure il linguaggio dei segni sai?!"
"Sì..."
"E come mai?"
"Ma i cazzi tuoi Simo!"
"Ok,ok,alzo le mani"
I due sembravano avere un forte legame d'amicizia.
Il giovane aveva fatto qualche passo in avanti,presentandosi ad Ambra e non in una maniera qualunque,anzi.
"Piacere, Matteo"
Aveva preso la mano destra della giovane e ci aveva lasciato un bacio delicato sul dorso,senza distogliere lo sguardo da quello di lei che...era arrossita.
Ma per così poco?!
Doveva imparare a smetterla di sciogliersi per qualsiasi smanceria!
"Aò,che fai la corte alla piccina?"
"Mai mi permetterei,non sono uno scalatore sociale io..."
Ovviamente quella frase era riferita al fidanzato.
Ambra quindi aveva pensato di coinvolgere anche Matteo nel suo piano.
Aveva fatto segno ai due di sedersi nel tavolo accanto a lei e aveva iniziato a spiegare la questione ai due,mentre Matteo traduceva ogni frase per il romano che,era molto attento.
"Ma scusa,mo' stamattina questo ha deciso de fa così? No ma,cioè... mo'gli rompo il muso. Ma t'ha chiesto scusa?"
La giovane aveva annuito.
Matteo si era acceso una sigaretta,insieme al romano e Ambra che,tanto timida ormai con loro non era,li aveva imitati aspirando di tanto in tanto la nicotina.
"Ce l'ho. Ho un piano però,dobbiamo essere sicuri di non farcelo scappare, altrimenti è un casino"
I due che stavano ascoltando avevano annuito,drizzando le orecchie.
"C'è un locale che frequentavo da ragazzino,se il tuo timore è quello della droga, lì è l'unico posto dove possiamo trovare la conferma. Il venerdì sera solitamente ci sono solo persone che cercano quello,quindi,ci dobbiamo solo organizzare. Io ci sono ragazzi,ormai non mi tiro più indietro,voi siete altrettanto convinti?"
"Certo,e che faccio mo'? Il codardo?"
La giovane aveva annuito anche lei,spegnendo successivamente la sigaretta nel posacenere dinanzi a lei.
Avevano un piano e finalmente si sentiva pronta per affrontarlo.
Quella stessa sera i due,avevano disattivato le telecamere del piano dove c'era la stanza della giovane.
Dovevano ritrovarsi a mezzanotte a sistemare i dettagli ma Simone era stato fermato proprio dal Signor Abate,dunque,l'unico ad arrivare senza problemi in camera della giovane era stato Matteo.
Non aveva nemmeno bussato per non fare rumore:era entrato svelto,veloce.
La giovane si era leggermente spaventata:era seduta a gambe incrociate sul letto con una grande tazza di camomilla,i capelli sciolti ed un pigiama dal tessuto pesante.
"Scusa,non volevo spaventarti"
Lei aveva sorriso,invitando il milanese a sedersi lì accanto.
"Simone è stato fermato da tuo padre. Domani lo aggiornerò su quello che ci diremo adesso,va bene?"
Ovviamente la nera aveva annuito.
Ed avevano parlato tutta la notte,fino all'alba del giorno dopo.
Lui era sgattaiolato via dalla stanza alle cinque del mattino per concedersi almeno tre ore di sonno:non sapendo però che le telecamere erano state attivate nuovamente.
Ed il Signor Abate,aveva visto tutto.
Matteo (Ernia)
Spazio autrice!✨
Buongiorno (?)
Stanotte l'ho passata in bianco a causa di un vinello scadente...lasciamo perdere.
Però sono riuscita a buttare giù questo capitolo...cosa ne pensate di Matteo?
Frfuzzy
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