Capitolo 6 "Amico mio,sei proprio sicuro?"
Milano,Italia.
00:21
Simone aveva portato fuori dall'enorme villa Ambra che sembrava impazzita :continuava a correre con il fiato corto, gli occhi lucidi ed un tremolio in corpo disumano.
"Aò,calmate"
Ma la nera non gli aveva dato ascolto ,finché il giovane aveva puntato i piedi nel terreno, obbligando il corpo di lei a fermarsi.
Aveva fatto presa sul polso, tirandolo come per dire "avanti,muoviti!"
"Ambra,datte na calmata,sembri impazzita"
Lei aveva scosso la testa ,ma la mano del giovane le aveva accarezzato le dita, cercando di calmarla.
"Ascolta: siamo qua in un prato de notte, più sicuri de noi chi c'è?"
Aveva domandato retorico ,osservando la luna piena di quella sera.
A quel punto ,tutta l'energia negativa che Ambra aveva accumulato ,stava pian piano svanendo: Simone continuava ad accarezzarle il dorso della mano, mentre con quella libera le accarezzava i capelli.
Sembrava come se si fosse immedesimato in un fratello maggiore.
"Vuoi una siga?"
La ragazza aveva inizialmente rifiutato.
"Che me vuoi far crede' che non c'hai provato mai? Eddai su,fatte n tiro che nessun cristiano è mai morto"
La giovane con una disinvoltura che non le apparteneva affatto ,aveva fatto un tiro ,rilassandosi subito dopo.
Proprio vero che le cose te le godi di più se le fai raramente.
Mentre aveva passato il vizio al biondo ,si erano seduti in mezzo a quel giardino immenso.
"Mi spiace che quel coatto se comporta de merda con te ,non lo meriti. Te meriti uno per cui valga la pena rimanere sveglia a notte ,uno co cui fare l'amore tutto il giorno ,ma te lo dico davero. Uno de quelli che te porta un mazzo de fiori freschi anche se c'ha due lire in tasca ,che te sorprende cor tuo gelato preferito in una notte d'estate. Cioè, Ambra ,sei pure na bella ragazzetta ,non sprecare la tua esistenza a fa'a crocerossina...so morte tutte quelle povere criste ,tu sei troppo carina pe morì"
Lui si era lasciato andare ad un pensiero così profondo che Ambra era rimasta scioccata ed affascinata allo stesso tempo.
Era saggio quel romanaccio ed aveva anche ragione.
Non meritava uno come Damiano che ,di tutto l'elenco appena ascoltato una volta aveva comprato dei fiori ,facendo pesare il costo alla nera.
E basta ,quello era stato il massimo livello di romanticismo che avevano raggiunto.
È vero, a letto qualcosa avevano fatto ma....ruotava sempre tutto intorno al piacere del fidanzato ,mai il suo come donna.
Si era informata e probabilmente si era anche convinta di essere strana lei e di non riuscire a provare piacere.
Ma come si può se c'è chimica? Eppure in quella sera così vuota e malinconica, la giovane aveva compreso che era fatta per tutti...tranne che per lui.
Ma probabilmente non era pronta a dirglielo, perché lei di solitudine ne aveva sofferto fin troppo e non voleva ricadere in quel baratro oscuro e cruento.
"Aò,che sei scioccata dal mio essere poetaccio?"
Lei aveva scosso la testa, abbracciando successivamente il romano che si era sentito difensore di un'anima buona e sola. Per una volta anche lui nel mondo si era sentito dalla parte del giusto, nel posto giusto. Giusto.
"Oh ma che cazzo fai figlio de na mignotta"
In meno di due secondi ,tutta l'armonia creatosi in mezz'ora era sparita.
Damiano aveva scostato malamente il biondo che non si era tirato certamente indietro.
"Non toccarla perché te spacco il muso,stronzo"
"Oh beh...questo lo dobbiamo vede'. Lei è la mia ragazza e mo' me la riporto a casa, c'hai sentito?"
Simone si era voltato, con un sorriso sghembo sul volto ed aveva fatto segno alla giovane di allontanarsi.
"Sai che mi piace de te Damià? Che più sicuro de te c'è solo Cristo"
Con un pugno sul setto, secco e deciso ,Damiano aveva barcollato a terra, toccandosi il naso che era un mare di sangue.
La giovane voleva sparire :aveva visto lo sguardo violento del fidanzato accendersi e quando gli aveva sorriso, aveva compreso che quei due erano due leoni feroci appena usciti dalle loro gabbie.
Ma Simone aveva semplicemente tirato un secondo pugno al romano che aveva perso i sensi, cadendo a terra.
Successivamente aveva scosso la testa, facendo scrocchiare il collo e andando a prendere per mano la ragazza che era scioccata.
"Visto perché fa bene crescere a Roma Nord?"
La giovane però non voleva seguire il biondo che ,insisteva sul portarla a casa.
Era comunque il suo fidanzato ed il suo cuore...no, non ce la faceva.
I sensi di colpa la stavano divorando ed aveva fatto solo un piccolo passo nella direzione opposta della sua metà.
"Aò,ma te rendi conto che in bagno te stava ad obbligà e mo'te vai a sistemarlo? Ma sei matta?"
Simone aveva ragione :saggio.
Ma il cuore non segue la razionalità.
E così, si era divincolata dalla guardia ,correndo accanto al fidanzato che ovviamente aveva portato una mano sul viso teatralmente: nemmeno stesse per morire dissanguato.
"Amò, tranquilla che va tutto bene... mo'vado in bagno a lavarme il viso e passa eh"
Ambra aveva annuito ,dimenticando però la sua razionalità fra l'erba e i fiori di quel giardino, accanto a Simone che, come ogni notte stava fumando osservando la luna.
SPAZIO AUTRICE!!!!!
BUON NATALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
VI REGALO DUE CAPITOLI, SPERO CHE VI PIACCIANO, VI VOGLIO BENE.
FRFUZZY
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