Capitolo 18 "L'ultima volta,inconsapevole"

Milano,Italia.
Clinica privata "La Quercia"
10:44

Il capitolo si dividerà in due scene,separate da dello spazio.
Entrambe sono esplicitamente violente e non adatte ad un pubblico sensibile.
Puoi passare direttamente al prossimo capitolo se non te la senti.
P.s consiglio personale:se riesci di base metti "Signs of the time" di Harry Styles,aiuta a sentire l'atmosfera!
Buona lettura 🌻

Ambra era ricoverata in quella struttura da due settimane.
Quindici giorni,nei quali aveva imparato a rispettare le regole della comunità:le stanze erano comuni. Si divideva la camera da letto con due/ tre pazienti con la stessa problematica. Era vietato fare sport.
Erano vietate le abbuffate notturne.
Vietato era anche vomitare:se questa regola si trasgrediva,venivi punito con una sanzione. La sanzione consisteva nell'isolamento per un giorno intero in stanze completamente spoglie e prive di qualsiasi oggetto.
Era vietato chiudersi in bagno per più di mezz'ora.
Le docce si facevano a turni e l'acqua doveva essere solo calda.
A tavola ci si sedeva tutti insieme anche se non si aveva voglia di mangiare.
Era vietato tenere diari alimentari segreti,tutti dovevano sapere tutto.
Una volta a settimana il mercoledì,una psicologa faceva una seduta comune e tutti ci si andava a parlare.
I genitori rimanevano fuori da questa struttura per non compromettere la cura dei pazienti:però telefonicamente un paziente poteva chiamare quando voleva un parente.
Ambra dal momento che in questa attività aveva un deficit,era l'unica autorizzata ad avere visite ogni due settimane di un parente.

Aveva richiesto di vedere Matteo,ne sentiva una necessità assoluta.
Quella mattina il giovane dopo essersi lavato e sistemato,era uscito di casa,andando in un antico negozio di cornici in quel di Milano.
Aveva deciso di fare incorniciare una loro fotografia:sapeva benissimo che Ambra non aveva nulla di prezioso in quel posto che la riportasse a lui con il ricordo, così aveva pensato di rimediare.

In poco tempo,grazie al fatto che non era l'ora di punta,era arrivato alla clinica.

"Buongiorno. Desidera?"

"Buongiorno signora. Sono il fidanzato di Ambra Abate,ho un incontro con lei"

"Si era già messo d'accordo con il mio superiore,giusto?"

"Esattamente"

"Prima però...non ha cibo con sé,giusto?"

"Assolutamente nulla. Solo una fotografia incorniciata"

"Perfetto. Venga con me"

La struttura non era per niente male:sembrava una casa.
Era divisa in vari piani,che ospitavano cinque stanze divise in tre letti a loro volta.
Il luogo era circondato da un bellissimo giardino che affacciava sulle montagne innevate.

Matteo camminando lungo il corridoio aveva sbirciato dentro qualche camera:c'erano davvero,davvero pazienti messi ancora peggio di Ambra.
E si era persino spaventato.
A volte la mente è così subdola...che veniamo ingannati da noi stessi.

"Eccoci. Non la faccia emozionare troppo e non parli di cose negative...le racconti qualcosa di tenero. Se ha bisogno mi chiami"

"Grazie signora"

Era entrato nella stanza:c'erano due ragazze sedute accanto ad Ambra. Una delle due,bionda e scheletrica teneva in mano un computer che trasmetteva uno show comico.
Non si erano accorte della presenza del giovane che,aveva sorriso.
Sapere che almeno all'interno della clinica Ambra avesse delle amiche lo rincuorava molto.

"Ciao"

Le tre si erano zittite.
Avevano abbassato gradualmente lo schermo del portatile.
La nera era scattata sull'attenti,sorridendo in maniera gioiosa.

"È lui?"

Aveva chiesto la bionda,accarezzandole il viso.
La giovane aveva annuito.

"Cazzo Ambra,non farlo più venire qua che altrimenti finisco per diventare anche etero"

Aveva parlato l'altra giovane,con i capelli rosa e un piercing al labbro inferiore.

"Vi lasciamo soli,ciao"

"Ciao ragazze"

Matteo aveva sorriso.
Si era avvicinato al letto della ragazza,lasciandole immediatamente un bacio sulla fronte.

"Ciao amore mio"

Lei come risposta gli aveva stretto le mani.
Matteo inizialmente non si era accorto del sondino naso gastrico che la giovane aveva. Era un tubicino,collegato al naso che rilasciava cibo sottoforma di liquido.
Non veniva detto quante calorie conteneva... altrimenti i pazienti se lo sarebbero staccati dalla disperazione. Era come ingerire le calorie necessarie per affrontare una giornata.

"Lo sai che mi sei mancata tanto,mh?"

La ragazza aveva annuito.
Con fatica,si era tirata via dalle coperte.
Al giovane era caduto lo sguardo sul corpo ormai....impressionante della fidanzata.
Le gambe magrissime, l'assenza di forme,le braccia minuscole.
Stando attenta a non fare saltare il sondino,aveva detto al giovane si sedersi completamente sulle lenzuola e così aveva fatto. In maniera affettuosa e tenera,si era rannicchiata fra le braccia del giovane,posando la testa sul petto.

"Ti amo...ti amo da morire"

Lei in risposta aveva alzato la testa,ritrovandosi viso a viso con il ragazzo. Aveva iniziato ad accarezzargli il mento, ruvido a causa del rasoio,le guance morbide,la fronte liscia,i capelli scompigliati e mossi come le onde del mare.
Poi aveva chiuso gli occhi:tornando a rannicchiarsi sul petto del ragazzo che aveva sorriso.

"Vorrei tanto dormire con te. Non sai quanto mi manchi"


Gli  dà un bacio sulle labbra.

"Sposami"

Spalanca gli occhi,sorridendo come un ebete e scuotendo la testa.

"Sono serio. Sposami. Sposami e vedrai che la vita prenderà una piega diversa...facciamo una cosa piccola piccola,se vuoi ci sposiamo qua,su questo letto senza cerimonie. Ci sposiamo in comune così non hai problemi con la celebrazione cattolica. Ci sposiamo al mare,dove hai sempre voluto.
Ci sposiamo...ci sposiamo dove vuoi tu.
Sposami...ti amerò per sempre"

Ambra era rimasta basita davanti a quella richiesta.
Gli aveva accarezzato una guancia per vedere se era immersa in un sogno o fosse la realtà...no,era tutto vero.
Aveva sorriso...guardando quell'uomo che la amava così tanto che si sarebbe potuto strappare il cuore dal petto se glielo avesse chiesto come simbolo del loro amore.
Poi si era guardata lei:con un sondino naso gastrico,un disturbo alimentare e una sensazione di vuoto cosmica nelle viscere.

"Io ti amo così...te lo giuro.
Ti amerei sempre,sempre.
Anche fossi un albero,io amerei la tua corteggia,le tue foglie,i tuoi rami,le tue radici,i tuoi boccioli,i tuoi fiori.
Io ti amerei anche se tu fossi un alieno...ti amo e ti amerei in qualsiasi forma tu sia.
Perché come dicevano alcuni pensatori: è solo una forma il corpo, è all'interno dell'animo che si ritrova nell'essenza.
Ed io amo sia la tua essenza,la tua forma...io ti amo.
Ti amo sempre Ambra e te lo dimostrerò ogni ora,ogni secondo della mia vita.
Sposami,sposami.
Non sparirò,non me ne andrò,mai''

Ambra aveva sorriso,mentre delle lacrime avevano iniziato a riempirle gli occhi.
Aveva fatto il gesto di aspettarla un secondo e con il sacchetto contente la pappetta del sondino,era scesa al piano terra,andando a cercare l'infermiera che c'era in turno.
Dopo quaranta minuti,Matteo stava pensando che fosse scappata.
Magari non era pronta e non sapeva come dirlo al giovane.
Ed invece era tornata,con un sorriso smagliante. E senza sondino.
Gli aveva fatto segno di alzarsi e di seguirla.

Mano nella mano,avevano sceso le scale della struttura.
Sul retro di essa c'era un giardino meraviglioso:immenso,con tanto di laghetto artificiale con due paperelle.
Era un posto a dir poco stupendo.
Rilassante,calmo,un luogo dove fare yoga era perfetto.
Camminando lontano dalla struttura si arrivava in un posto che fino a quel momento solo Ambra aveva scoperto.
Era una piccola cassettina,composta da una stanza singola minuscola.
Arredata con un tappeto persiano bordeaux,una poltrona del medesimo colore ed un materasso singolo con tanto di copertina in lana.
Il riscaldamento era dato da una stufetta elettrica posta all'entrata.
Ambra aveva iniziato a portare dentro quella minuscola casettina tutti i libri che all'interno della sua stanza in struttura non ci stavano. Ed erano davvero tanti.
Ma quel pomeriggio di fine gennaio,dopo aver acceso la stufetta , il suo obiettivo non era quello di leggere.

"Certo che trovi sempre dei posti meravigliosi"

Matteo era davvero felice,un po' per tutta la situazione.
Principalmente perché era accanto alla giovane.

"Allora? Sei indecisa?"

Si riferiva alla richiesta fatta precedentemente.
La giovane l'aveva guardato.
Annuendo.

"Oh finalmente! Allora mi permetta signorina..." Aveva sorriso,prendendo dalla tasca interna del giubbotto una scatolina piccina"...vuole indossare questo meraviglioso anello per inaugurare le nostre nozze?"

Ambra aveva sorriso,annuendo come una ragazza che la vita se la mangia.
Matteo aveva aperto la scatola.
Era un diamante.
Si stava quasi sentendo male:costava e sicuramente non poco!
Lui glielo aveva fatto vedere,mentre lei con calma aveva deciso di indossare l'anello.

Con gioia l'aveva baciato,portandolo a sedersi sulla poltrona.
Aveva alzato di qualche grado la stufetta perché va bene che l'amore lo si fa anche vestiti ma... è scomodo.

"Signorina...prima delle nozze non si fa l'amore. È peccato...le piace rischiare davanti al Creatore?"

Ambra aveva sorriso,annuendo.

"Signorina...mi sto sposando con il demonio?"

Ridacchiando,aveva sorriso annuendo.

"Devo lavarmi con l'acqua santa dopo aver fatto l'amore con te allora"

Raggiunta una temperatura abbastanza calda,Ambra si era tolta il cardigan violaceo.

"Vieni...ti spoglio io. Non sai quanto mi è mancato farlo"

Ambra aveva scosso la testa,divertita quasi da quella situazione.

"Devi chiudere le tende... altrimenti..."

Stordita com'era si stava dimenticando le tende aperte.
Le aveva chiuse,notando di essere quasi totalmente al buio.
Era una situazione nuova...al buio non era mai successo nulla.

Si era sentita accarezzare un fianco,un tocco leggero.
Come le labbra del giovane sulle sue.

"Ti amo...ti amo così tanto Ambra..."

Lei aveva sorriso,iniziando a baciare il fidanzato.
I baci che quei due si stavano scambiando erano colmi di sentimento.
Non sono i baci dei porno,no,quelli sono finti,recitati.
Erano dei baci che posizionavano all'interno del cuore un diamante prezioso ogni volta.
Con destrezza,il giovane aveva sfilato dalle braccia magre la magliettina della fidanzata che a sua volta aveva spinto con una mano sul petto,il ragazzo a sedersi sulla poltrona.

"Signorina,mi meraviglio di questa sua scelta"

Lui aveva scherzato,per poi nel buio,afferrare le mani della nera e farla sedere sulle sue gambe.
In poco tempo erano stati travolti dall'amore,che stava avvolgendo come all'interno di una bolla,i corpi giovani e bianchi di quei due ragazzi che s'amavano come nessun altro aveva mai avuto il coraggio di fare.

Stesi sul tappeto persiano,al buio,Matteo aveva iniziato a fumare una sigaretta che di tanto in tanto quando aspirava,illuminava quel viso meraviglioso di cui Ambra era follemente innamorata.

"Chi glielo dice a tuo padre che ci sposiamo?"

Lei aveva sorriso,indicando il petto del giovane.

"Io? Ma che sei matta?! No,no signorina! Mi licenzia e mi fa tagliare a dadini piccoli,piccoli"

Ambra era scoppiata a ridere,sul cuore del milanese che stava assorbendo tutta la positività della fidanzata.
Sbadatamente Matteo aveva guardato il cellulare,notando che fossero passate già due ore.

"Dio! Dobbiamo muoverci! Altrimenti l'infermiera ci uccide,uccide! Altro che tuo padre e i dadini,questa mi fa proprio a fette!"

Ridacchiando e baciandosi di tanto in tanto,si erano rivestiti,uscendo da quella casetta più uniti che mai.
Le era mancato da morire fare l'amore col fidanzato.
E si era ripromessa di guarire per farlo nuovamente.

"Domani passo a prenderti,voglio che tu vada a comprarti il prima possibile il tuo abito"

Ambra aveva sorriso,baciando ancora il fidanzato.
Giunti in struttura dopo una ramanzina dall'infermeria del turno pomeridiano,erano tornati in camera.

"Oddio Ambra possiamo farti una foto? Siete stupendi!"

"Dai su,non fare la timida!"

Le due compagne di stanza della giovane avevano insistito così tanto che alla fine,si erano ritrovate a fare un set fotografico ai due che ci avevano preso gusto,niente da fare.

"Bene...devo andare amore. Ci vediamo domani..." Un bacio leggero sulla fronte"...ti amo" un ultimo bacio sulla bocca,con tanto di sorrisino annesso.

Ed ecco che Ambra e Matteo avevano iniziato,in quel pomeriggio di quell'anno gelido,a vivere la loro storia d'amore.





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Matteo era tornato a casa e in meno che non si dica era andato a dare la notizia a Simone che era felice come una pasqua.

"Come come?!"

"Hai sentito bene brò"

"Ma senti...non me fa piagne scemo!"

"Non sto scherzando! Gliel'ho chiesto davvero!"

"E che ha risposto?"

"Di sì..."

"DE SÌ?! MA DAVERO?"

"Sì"

"Madonna...devo annà in Piazza San Pietro a piedi per questo miracolo. Cioè ma me senti? Me avete reso smielato pure a me...fanculo coniglietti di zucchero che siete!"

"Ohhhh Simo...ti stai commuovendo!"

"Gne,gne! Fanculo romantici der cazzo! Io manco per sogno me a trovo na storia così!"

"Ah ma amico,stai tranquillo! Arriva per tutti prima o poi!"

"Al capo gliel'hai detto?"

"Ancora no...glielo dirò stasera al rientro dall'incarico"

"Dai Matteo, rimani a casa che devi festeggià. Che vieni a lavorà?"

"No,no,no. Lo sai che io i miei doveri li mantengo sempre"

"Ma questa notizia me spezza in due il cuore,Madonna...ma davero se sposa, Madonna salvami"

"E smettila! Sembri una pettegola milanese! Sai come le chiamiamo qua?"

"No,come?"

"Sciura"

"Sciurra?"

"No,sciura...quella l'è na sciura"

"Aò mo so pure sciura...ma senti che storia aò"

Dopo aver cenato insieme,si erano preparati ed erano andati a svolgere il loro compito.
Quella sera dovevano andare a racimolare diecimila euro da un loro cliente abituale che, sbadatamente aveva dimenticato di pagare la sua coca,utilizzata per una grande festa nella sua tenuta di campagna.
Arrivati sul posto avevano caricato le pistole,scendendo dall'auto con i vetri oscurati e le portiere antiproiettile,erano arrivati fino al portone dove proprio il proprietario li aveva accolti.

"Ragazzi! Ma buonasera! Prego,accomodatevi!"

"Buonasera, Signor Agnelli. Come stanno andando le cose?"

"Alla grande ragazzi...prego,volete del whisky?"

"Non beviamo sul posto di lavoro"

"Nemmeno un goccino? Avanti,io da giovane a litri ne mandavo giù!"

"Ringrazio ma,no grazie"

Arrivati in un enorme salone,ricoperto di lussuria,soldi e cattiveria,si erano seduti sul sofà immenso e scuro mentre i due giovani avevano compreso che nell'aria,c'era di tutto,meno che delle buone intenzioni da parte dell'uomo.

"Allora...parliamo di cose serie..."aveva sospirato,facendo chiudere le porte da due domestiche graziose"...gli affari non girano come dovrebbero?"

"Non esattamente" aveva risposto Matteo,facendo segno all'uomo se poteva accendere una sigaretta. L'uomo aveva annuito,lasciandolo fare.

"Spiegatemi,non comprendo"

"Ce devi diecimila euro entro..."Simone si era guardato l'orologio regalatogli dal nonno"...che so,famo mezz'ora?" Si era voltato verso Matteo che aveva annuito "Entro mezz'ora se"

I due giovani fumando,come se nulla fosse,stavano osservando l'uomo che con nonchalance continuava a bagnarsi le labbra con il liquido giallastro.
Non riuscivano a comprendere se stesse pensando o li stesse prendendo per il culo,cercando nella sua mente,l'ennesima scusa,l'ennesimo alibi valido.

"Beh...ragazzi,vedete...ci sono affari e affari. Capite?"

"Perfettamente signore. Posso permettermi di paragonarla ad un artista?"

"Oh che onore...certo! Chi? Raffaello?"

"No... è più contemporaneo.
Si chiama Kafka. Conosce?"

"Sentito nominare... spieghi meglio,prego"

"Vede... è un artista che amo particolarmente e sa perché? Kafka aveva una paura fottuta che la gente intorno a lui,lo trovasse ripugnante perché parlando chiaro:era tutto fuorché bello ed affascinante.
Eppure? Eppure ebbe un successo straordinario e ancora oggi tutti coloro che hanno un minimo di cervello studiano e leggono i suoi romanzi"

"E questo artista cos'ha in comune con me?"

"Beh..." Matteo aveva sorriso,posandosi una mano sulla tasca posteriore del jeans,dove teneva la sua calibro 38.
"Lei non si ritiene affatto un uomo ripugnante perché,non è nemmeno un brutto tipo per la sua età...quanti erano?"

"52"

"Beh Simo..." Matteo si era alzato in piedi,indicando l'uomo "...li porta bene o no? Cazzo sì dai!"

"Certo,ne dimostra na quarantina...cioè è proprio bono!"

"Ragazzi,ragazzi,siete troppo buoni"

"Mi faccia finire..."aveva sorriso,passandosi una mano sulle labbra "...dicevo,lei non si ritiene un uomo ripugnante. Eppure...nemmeno se ne rende conto..." Aveva tirato fuori dal jeans la pistola,puntandola direttamente sul volto dell'uomo "lei è l'uomo più viscido e orribile con il quale io abbia mai avuto a che fare"

Simone era ancora seduto,comodo,aveva spento la sigaretta velocemente nel posacenere.
Tirandosi in piedi,aveva puntato anche lui l'arma al petto dell'uomo.

"I diecimila in..." Aveva controllato l'orario "...oh,dieci minuti. Come vola il tempo eh?"

"Cazzo amico,dici sul serio? Abbiamo sprecato venti minuti della nostra esistenza con questo figlio di puttana?"

"Na volta sprecavano meno tempo e lavoravano de più"

"Hai ragione..."

Avevano guardato l'uomo,sorridendo.

"Amico,ma come te o dobbiamo di'? Caccia i sordi e noi ce leviamo dar cazzo,su,me sembra un concetto semplice. Te l'hai capito Matte'?"

"Sisì,ho capito. Ma al giorno d'oggi i figli di puttana oltre che a farci perdere tempo,sono anche analfabeti"

L'uomo ormai alle strette aveva richiamato le due domestiche che docilmente avevano portato due borsoni carichi di denaro.

"Oh,so giusti? Se so meno a prossima volta te sparo"

"Arrivederci"

"Vada all'inferno"

E con i soldi,erano tornati in macchina.
Mentre erano sulla strada del ritorno,Matteo al volante,aveva notato dallo specchietto retrovisore un'auto di grossa cilindrata che continuava a fare gli abbaglianti.

"Ma che cazzo vuole sto stronzo"

"Non te ferma',saranno gli ubriachi del sabato sera"

"È mezz'ora che lo fa...mi sembra più che sobrio"

"Aspe'"

Simone si era voltato un secondo per scorgere chi ci fosse all'interno dell'abitacolo ma nulla,non riusciva a vedere.
Spazientito Matteo aveva accostato.
Il grande suv scuro anche.
Entrambi avevano abbassato il finestrino.
Erano due ragazzini giovani,biondi,occhi verdi.

"Ciao broooooo!"

"L'avevo detto,so mbriachi!"

"Ma andate a fanculo!"

"Ehi brò"

L'aveva richiamato uno dei due,ma testardo il milanese aveva scosso la testa,tirando su il finestrino.

"Vai all'inferno stronzo"

Appena udibile la frase.
Udibili in maniera nitida i proiettili che avevano forato il finestrino e il corpo del giovane.
Simone che era accanto al milanese era riuscito a rannicchiarsi sotto il sedile.
Saranno stati quindici colpi di fila.
E poi una macchina che sfreccia via,veloce,brutale.

Matteo si era guardato una mano,forata come Cristo in croce.
Aveva capito la sua fine.

"Oh,oh Matte'rimani qua eh...sisì cazzo,na mossa che sta a morì,sulla A2....na mossa porca troia"

Simone in lacrime aveva chiamato i soccorsi.

Matteo nel frattempo si era trovato a pregare in latino.

"Simo... Simo...la amo. La amo. Diglielo. Ti prego"

"Smettila,non dire così...non dire così.."

Si era levato la maglietta,cercando di tamponare le ferite che volevano solo sanguinare.

"Simo... Simo...abbracciami forte"

Simone aveva semplicemente tirato un sospiro,comprendendo che sì.
Cristo esiste.
Ed in quel momento aveva il volto di Matteo.

Aveva abbracciato il giovane,piangendo gli sulle spalle.

"Signore... Signore accoglimi fra le braccia tue. Fra il cielo ed il paradiso...accoglimi Cristo. Ti prego"

"Smettila Matteo,guarda...guarda sta arrivando...arriva"

"Dille che la amo...e che amerò anche...anche mia figlia"

"COSA?!"

"Shh...non urlare. Diglielo,diglielo per me"

"Ma cosa stai..."

"Simo...sei stato il mio migliore amico. E ti porterò sempre nel cuore...ricordalo. sei un bravo ragazzo,esci da questo giro di merda..."

"Matteo,dai,respira con calma...io sono qua"

Gli stava accarezzando i capelli.
Ma gli occhi si stavano trasformando in petali di rose ed il viso in un perfetto narciso.

"Grazie..grazie per questa vita piena d'amore...non me lo meritavo"

"Ma smettila,dai...guarda,guarda ci sono le luci blu! Eccoli!"

Simone era sceso un secondo per fare segno al medico che erano lì,sul ciglio della strada.
Con il vetro a terra.
Il sangue sul cemento.
Ed un solo superstite ad una sparatoria che Milano non aveva mai conosciuto.














SPAZIO AUTRICE!!!!!!!

OKOKOKOKOK NON AMMAZZATEMI, SIETE LIBERISSIME DI SCLERARE NEI COMMENTI, LI LEGGERO' CON AMOUR.

IN SOTTOFONDO HO ASCOLTATO VARIE CANZONE DEI ROLLING STONES, SE VOLETE NELL'ULTIMA SCENA AIUTANO.

CON QUESTA BOMBA DI CAPITOLO VI AUGURO UN BUON WEEKEND EEEEEEE NIENTE,SPERO DI AGGIORNARE PRESTO.

LOVE U ALL,

FRFUZZY <3

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