Capitolo 16 "Devi curarti,io non posso farlo...non più"
Milano,Italia.
02:31
Premessa: Il capitolo contiene scene particolarmente sensibili riguardanti i DCA. Ora,non sono qui a giudicare nessuno perché sono la prima che da un po' di tempo ha problematiche nella relazione con il cibo ma,a te lettore chiedo: se conosci qualcuno con questa problematica aiutalo,potrà uscirne grazie al tuo amore.
Buona lettura
Ancora,ancora una volta
Vomita tutto quello che riesci,a costo di star male tutta la notte
Che cazzo ti ha detto il cervello ieri a cena? Ma che cazzo mangi il gelato porca troia? È puro zucchero!
Sei un ingorda...mangi come tre persone!
Non devi avere fame,cazzo,quante volte te l'ho detto?
Domattina devi fare un allenamento di minimo tre ore per smaltire tutto!
Cammina,cammina,cammina ancora...ancora un'oretta,ancora qualche chilometro.
Le gambe non si toccheranno più,sei sulla strada buona
La pasta è veleno per te,la devi eliminare del tutto!
Quando esci con Marta prendi del latte di riso al bar: è fresco,digeribile e ha solo venti calorie!
Oggi non devi superare il limite delle calorie, altrimenti devi fare tre giorni di digiuno.
Non vedi? Matteo sta con te per pietà; perché una obesa come te nessuno se la scoperebbe!
Non dire mai a nessuno di questa ossessione,mai!
Sei qui per arrivare alla perfezione,ce la farai anche tu
Vuoi diventare obesa? Bene,questa è la strada giusta
L'unico sfizio che ti puoi togliere è un ghiacciolo al mese ma subito dopo vai a correre due ore
Queste erano solo alcune delle frasi che Ambra si ripeteva nella mente quella notte.
Matteo dormiva tranquillo accanto a lei,sereno.
Aveva già vomitato a casa dei genitori di lui...ma quella dannatissima voce,non voleva tacere.
E così,nel cuore della notte si era svegliata e con un passo leggerissimo era andata in bagno.
Con le poche forze che aveva,si era portata l'indice e il medio all'interno della bocca. Scavando.
Cercando sotto tutto quel dolore,quella percezione sbagliata di se stessi,quella convinzione di essere lei l'errore...il suo cuore.
Quel povero organo che sentiva solo quando faceva l'amore con Matteo.
Per il resto della giornata era come se nel petto avesse un organo cavo...vuoto.
Aveva vomitato poco,in fondo l'aveva già fatto qualche ora prima. Il suo stomaco non reggeva più quel malefico trattamento al quale la giovane lo sottoponeva ogni giorno.
E si era ribellato.
Sangue.
Quando la nera si era accorta della situazione si era portata l'indice sulle labbra che si era sporcato di rosso.
Si era spaventata davvero quella volta:ma il suo stomaco aveva appena iniziato a farle capire cosa davvero avesse come conseguenza tutto quell'odio verso sé stessa.
In poco tempo,si era ritrovata a rigettare sangue,lacrime e tenersi una mano sul cuore per paura che smettesse di battere.
Matteo si era svegliato a causa dei rumori provenienti dal bagno.
Era l'ennesima notte,l'ennesima volta.
Era stanco? Sì,lo era eccome. Era stanco di veder la fidanzata soffrire così tanto e non potere fare altro che tenerle i capelli e imboccarla.
Era a livello psicologico,un dolore pari a quello che lei provava.
"Porca puttana...cazzo,cazzo,cazzo!"
Con un passo svelto,aveva notato la giovane rigettare sangue,macchiata di esso.
Si era spaventato a morte.
Aveva velocemente aperto la porta del corridoio correndo come un pazzo,scendendo al piano di sotto a svegliare Simone che in meno di un minuto era salito con lui.
Il trambusto aveva svegliato il Signor Abate che,intimorito aveva seguito i due giovani.
Non sapeva affatto della problematica della figlia ma per un semplicissimo motivo:Ambra era una bravissima attrice.
Nascondeva tutto così bene che nessuno avrebbe mai e poi mai pensato ad un disturbo alimentare.
"Ambra...o mio Dio! Vado a chiamare un medico!"
L'uomo era corso in camera sua,chiamando il centodiciotto.
Simone e Matteo invece stavano cercando di staccare Ambra dalla sua malattia.
Ma lei opponeva resistenza,scalciando e continuando a mantenere le due dita in gola.
Era...era come un tossicodipendente.
Era diversa,non era lucida. Non era la giovane di cui Matteo si era perdutamente innamorato.
"Aò,se non te stacchi ti prendo de peso!"
"Ti prego,ti prego...staccati Cristo! Stai qua tutta la notte a vomitare! Ma vuoi crepare? Vuoi crepare Dio mio? Dimmelo cazzo! Dimmelo così mi sparo un colpo in testa anch'io! Io di vivere senza te,non ne ho proprio intenzione porca puttana! Ma lo capisci che ti amo? Ti importa veramente del nostro amore?!"
Matteo era sbottato.
Non aveva mai detto nulla alla giovane,niente che potesse farla sentire peggio o la giudicasse.
Ma vederla in quello stato...voleva risvegliarla da quell'incubo nel quale ella stessa si era cacciata.
Ambra aveva alzato il viso,osservando gli occhi colmi di lacrime del giovane che senza pensarci due volte aveva detto ciò che pensava senza filtri e senza barriere.
Simone seduto accanto a lei,l'aveva guardata con compassione,di quella compassione con la quale si osserva un tossicodipendente.
Aveva guardato ciò che aveva rigettato,si era guardata le mani che avevano iniziato a tremare.
Il fiato si era fatto corto,il viso pallido.
"Sta avendo un attacco di panico,cazzo,cazzo,cazzo!"
Senza pensarci due volte Matteo l'aveva sollevata dal pavimento e con l'aiuto di Simone l'avevano portata a sdraiarsi sul letto.
Simone era andato a bagnare un asciugamano scuro con dell'acqua fredda,mentre Matteo cercava di mantenere viva l'attenzione della giovane.
"Ehi,ehi,ehi..." Le aveva preso il viso fra le mani, sorridendole"...sono qui...sono qui,guardami,ecco,ecco..."Simone le aveva posato il tessuto umido sulla fronte.
"Ehi piccí,che stai a combinà? Sta calma,ce semo noi. Adesso ariva un dottore e vediamo che dice,eh?"
"Esatto...si...ora,ora vedrai che andrà tutto meglio io,io sono qua"
Come due angeli protettori,l'avevano tenuta sveglia fino all'arrivo del medico che in pochi minuti aveva constatato la gravità della situazione e aveva deciso di portarla in ospedale.
Matteo era rimasto in casa,a preparare un borsone perché sicuramente il ricovero in qualche clinica specializzata sarebbe arrivato di lì a poche ore.
Rovistando fra le camicette della ragazza aveva trovato un diario,scuro,con qualche stellina dorata che decorava la copertina.
Non aveva mai violato la privacy della giovane...ma quella volta gli sembrava doveroso.
Aveva iniziato a leggere un po' di pagine:scoprendo il cuore che la giovane non riusciva più a trovare dentro di sé.
Spazio autrice!
Se il buongiorno si vede dal mattino,questo sabato inizia con i fuochi d'artificio!!!!✨
Frfuzzy
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