4

Hagrid li accompagnò per le imponenti scale in pietra che portavano all'ingresso del castello, dove due gigantesche porte di quercia erano già state aperte per accoglierli.
Remus scrutò con meraviglia tutti i dettagli dell'immensa sala d'ingresso: davanti a lui, uno scalone di marmo conduceva a piani superiori, alle cui pareti erano appesi innumerevoli quadri i cui occupanti salutavano benevolmente i nuovi arrivati; alla sua sinistra, quattro clessidre di vetro cristallino, sovrastate da altrettanti stemmi, brillavano alla luce che proveniva da un'altra sala sulla destra, che risuonava delle risate di centinaia di ragazzi.
-È meraviglioso- Lily sussurrò, attonita anche lei allo splendore che le si era presentato davanti agli occhi. Peter annuì vigorosamente, e Severus continuò a guardarsi intorno, evidentemente senza parole per esprimere il proprio stupore.

Si udì un rumore di passi. Una strega stava scendendo in fretta dallo scalone di marmo, stringendo in mano qualcosa che Remus non riuscì ad identificare bene. Sembrava uno sgabello con sopra un cuscino, e Remus non seppe spiegarsi lo scopo. Magari le fa male la schiena e ha bisogno di sedersi ogni tanto, pensò, ma pure lui stesso trovò che questa era una spiegazione ridicola.
La strega, una donna alta, non più tanto giovane, indossava occhiali quadrati e teneva i capelli stretti in uno chignon.
-Secondo te chi è lei?- sussurrò Peter a Remus.
-Non ne ho idea... Un'insegnante, forse...-
-Credi che adesso ci darà dei voti? Per vedere se possiamo stare qui?- chiese con una voce spaventata Peter, rovistando nei suoi abiti per trovare la bacchetta.
Remus aprì la bocca per rispondere, ma prima di poter dire qualcosa la strega ringraziò Hagrid, che si avviò e scomparve oltre le porte della sala da cui provenivano la luce e le risate.
-Seguitemi, prego- ordinò la strega con fare deciso, e tutti i ragazzi, in fila, si affrettarono dietro di lei oltre le porte per cui era passato Hagrid, entrando in una sala ancora più grande di quella in cui si trovavano prima. In questa si trovavano quattro lunghi tavoli, ai quali erano seduti tutti gli studenti, ammutoliti al passaggio dei nuovi arrivati; i tavoli terminavano prima di un altro, perpendicolare ai quattro, dove si trovavano i professori.
Remus trattenne il respiro alla vista di quello che era senza alcun dubbio il preside, Albus Silente, seduto nel mezzo del quinto tavolo. Avvolto in una lunga veste blu mezzanotte punteggiata da quelle che sembravano stelle vere, emanava un'aura di potenza, e Remus non poté fare a meno di sentirsi intimorito, sebbene conoscesse la natura gentile del preside.
La sala, illuminata da migliaia di candele sospese a mezz'aria, sembrava senza soffitto, infatti al suo posto si vedeva il cielo scuro e sereno illuminato dalla luna.
Severus guardò verso l'alto e mormorò: -È un incantesimo, il soffitto rispecchia il cielo fuori-
Peter spostò lo sguardo su di lui sorpreso.
-Davvero? Come fai a saperlo?-
Severus scrollò le spalle.
-A casa mia mamma ha molti libri. E a me piace leggere- rispose con semplicità.
Nel frattempo erano tutti giunti davanti al tavolo dove erano seduti gli insegnanti. La strega che li aveva accompagnati li fece ammucchiare alla sua destra; poi appoggiò a terra, davanti a tutta la sala che osservava curiosa, lo sgabello e quello che Remus aveva scambiato per un cuscino, che si rivelò invece essere un cappello a punta da mago, pieno di cuciture e rattoppi.
I ragazzi del primo anno fissarono tutti perplessi il cappello per un attimo, quando all'improvviso uno strappo si aprì nel mezzo della stoffa e il cappello iniziò, nel silenzio generale, a cantare:

Voi che ora mi vedete qui su questo sgabello
Vi starete certo chiedendo: "A che cosa serve questo cappello?
È parlante sì, ma non di sicuro bello,
Qual è il suo scopo quindi in questo castello?"
Ebbene, io vi dico, non temete:
Il mio compito tra ben poco scoprirete.
Nel lontano tempo in cui la scuola fu fondata,
Quattro potenti maghi accolsero i loro studenti,
Ognuno in una casa a lui destinata
Cosicché si valorizzassero di ciascuno i talenti.
Smistare era dovere dei quattro in quegli anni,
Ma essi non scamparono alla fine eterna degli affanni;
Un altro sistema dovettero trovare,
Qualcosa che al loro posto lo Smistamento potesse fare.
Così scelsero me, e mi incantarono,
Perché potessi svolgere il compito che loro era stato.
Molti nei secoli mi indossarono,
E la giusta casa a loro ho sempre assegnato.
Conoscer le case ora forse vorrete,
Non vi lascerò più a lungo nel mistero:
Se di mente aperta e curiosa siete,
Corvonero potrà essere il vostro sentiero;
O forse Tassorosso, dove, nell'essere giusti e leali,
Gli studenti possono trovare compagni loro eguali;
Oppure Grifondoro apprezzerà il vostro coraggio,
L'ardire di compiere sempre il giusto senza paura;
Serpeverde invece non considererà più di tanto il vostro lignaggio,
Quanto se ambizione e astuzia fanno parte della vostra natura.
Ma orsù, dunque, non indugiamo oltre ancora,
Il tempo non va di certo sprecato:
Di ogni casa i segreti conoscete ora,
È giunto il momento che ognuno di voi venga smistato.

Lily si lasciò sfuggire un piccolo "wow" di stupore, mentre gli altri ragazzini continuavano a fissare ancora più perplessi e preoccupati il cappello, che era tornato fermo sullo sgabello, come se non fosse successo nulla.
La strega srotolò un rotolo di pergamena che aveva tirato fuori dalla tasca del suo lungo vestito verde scuro, e disse, rivolta ai quelli del primo anno: -Quando avrò chiamato il vostro nome, vi sederete sullo sgabello e indosserete il Cappello Parlante, che vi dirà la vostra casa. La casa sarà per voi come una famiglia, poiché avrete lezione e dormirete insieme agli altri membri di essa, passando gran parte della giornata con loro-
Si fermò, guardò la pergamena e lesse: -Abbot, Jack!-
Il ragazzo, tremando da capo a piedi, si avviò allo sgabello, e non fece in tempo a indossare il cappello che questo urlò: -TASSOROSSO!-
Il tavolo di Tassorosso esplose in un fragoroso applauso per accogliere Jack, che si sedette vicino agli altri con un'espressione rincuorata.
-Avery, Ephialtes!-
-SERPEVERDE!-
Lo Smistamento procedette, finché si sentì chiamare -Black, Sirius!-
-Vai Sirius!- urlò un ragazzo con gli occhiali, lo stesso che era entrato nello scompartimento di Remus quel giorno.
-Oh no, ora anche lui- disse Lily, guardando il ragazzo che si dirigeva verso lo sgabello fingendo poi grande attenzione verso l'orlo della propria divisa.
Il Cappello urlò:-GRIFONDORO!- e Sirius, dopo un breve inchino, si girò verso il ragazzo con gli occhiali e esclamò: -Ti terrò un posto di fianco a me, James!-
Si inchinò di nuovo davanti alla sala che era scoppiata in una fragorosa risata e andò a sedersi tra i suoi nuovi compagni di casa.
E lo Smistamento continuò.

-Evans, Lily!-
Lily inspirò a fondo e si preparò ad andare. Severus le prese la mano, rivolgendole un sorriso fiducioso, che Lily ricambiò prima dì avviarsi. Prese il cappello e lo adagiò sui lucenti capelli rossi; quello non fece in tempo a sfiorarli che gridò: -GRIFONDORO!-
Remus sentì muoversi Severus dietro di lui. Gli lanciò uno sguardo di sottecchi e vide che le sue labbra avevano di nuovo formato una linea sottile come sul treno.
Lily si avviò al tavolo di Grifondoro, dove Sirius le fece spazio di fianco a sé, ma appena lo vide Lily si andò a sedere dall'altra parte. Tentò di incontrare lo sguardo di Severus, ma lui si nascose dietro a Peter e a Remus e fece finta di nulla.

Il gruppo dei ragazzini intorno a Remus si andò restringendo, finché giunse anche il suo turno.
Andò con passo lento e incerto verso il Cappello Parlante, lo indossò e si sedette.
Non aveva idea di quanto ci sarebbe voluto.
Una bella testa, a quanto vedo.
Remus sobbalzò. Il Cappello gli stava parlando.
Stupito che ti parli? Non pensavo lo fossi, dopo avermi sentito cantare. E, come ho già detto, sei un ragazzo intelligente, credevo che te lo saresti aspettato. Comunque, questo non importa, succede a ogni studente, dopotutto. Ma io vedo molta intelligenza in te. Corvonero potrebbe fare al caso tuo, non credi?
Remus pensò se si sarebbe trovato bene tra di loro. Sì, amava scoprire nuove cose e sì, era curioso, ma, per qualche strano motivo, sentiva una strana attrazione verso Grifondoro, e non si sapeva spiegare nemmeno lui perché.
Ah, vedo che ti piacerebbe essere Grifondoro... Non sarebbe una cattiva scelta, non ti arrendi così facilmente e hai la tempra per affrontare grandi cose, in fondo, ne hai già passate tante...
Già, pensò Remus, ne ho già passate tante, e sono pronto a passarne altre ancora.
Ma sei proprio sicuro di non volere essere un Corvonero? Troveresti amici che ti porterebbero a grandi scoperte.
Remus non sapeva più che cosa pensare. Corvonero sembrava la scelta giusta, ma non riusciva a rinunciare del tutto al pensiero di poter essere un Grifondoro. Lo avevano sempre affascinato le storie dei grandi eroi, e aveva sempre desiderato diventare come loro. No, non avrebbe rinunciato a quella casa.
Testardo e determinato, eh? Non sei proprio disposto a sottostare al volere altrui, sei piccolo ma tenace, lo apprezzo molto. Allora, non mi resta altro da dire. GRIFONDORO!
Remus si tolse il cappello e camminò verso i Grifondoro che applaudivano senza neanche accorgersene. Strinse la mano di Lily che gli sorrideva e si sedette al suo fianco sempre in uno stato di semi incoscienza, lo stesso in cui passò i seguenti minuti a vedere gli altri del primo anno che venivano smistati senza vederli. Poi, finalmente, capì. Era felice, felice come non lo era mai stato prima, e non vedeva l'ora di iniziare questa nuova avventura.

Remus seguì lo Smistamento dal suo posto. Peter rimase sotto il Cappello Parlante per più di cinque minuti, e quando finalmente si unì ai Grifondoro e si sedette di fianco a Remus questo gli chiese in quale altra casa sarebbe potuto capitare.
-Non so, non me lo ha detto, magari era indeciso tra più di due- rispose Peter, ma Remus notò che lanciava occhiate fuggenti al tavolo di Serpeverde.
-Potter, James- chiamò la strega, e il ragazzo con gli occhiali venne smistato subito tra i Grifondoro.
Lily nascose la faccia tra le mani e evitò di guardare James che si sedeva di fianco a Sirius mentre i due battevano il cinque.
Poco dopo, al tavolo dei Serpeverde arrivò Severus. Sul suo viso si notava un'espressione triste, mentre si sedeva al suo posto, e un ragazzo probabilmente dell'ultimo anno dai lunghi capelli biondi gli dava forti pacche sulle spalle, che non sembravano rallegrarlo.
Lily e Severus si scambiarono uno sguardo mesto, come per dire "È andata così", poi lui distolse lo sguardo e fissò rattristato il proprio piatto.
-Ma non era la casa in cui voleva andare?- chiese Remus, che si sentiva dispiaciuto per Severus.
-Sì, ma... Sperava che ci andassi anch'io. Ci conosciamo da un po', e lui è il mio migliore amico- disse Lily con un sorriso triste, guardando ancora Severus.

-Allora, Lily, sembra che avrò molte occasioni per infastidirti- disse James con un sorriso malizioso sulla faccia, volgendo lo sguardo su Lily, che continuava imperterrita a ignorarlo. Il banchetto era iniziato da poco, e tutti i tavoli delle case erano pieni di cibo di ogni genere, dall'odore e dal sapore deliziosi.
-Che c'è, il povero Pivellus è in Serpeverde? Beh, se lo è scelto lui! Meglio stare qui, no?- le chiese James. Lily lo ignorava ancora.
-Avanti, non ti va di parlare con me? Sono simpatico, te lo giuro!-
Sirius stava per soffocarsi dal ridere con le patate arrosto. Peter guardava James, non sapendo se ridere o far finta di nulla. Remus tentava di parlare con Lily, ma lei era concentrata sul suo pasticcio di carne e evitava il suo sguardo.
James sembrò perdere la voglia di infastidirla, dovuto forse al fatto che non aveva ancora mangiato niente e il suo stomaco stava brontolando sonoramente.
Per il resto del banchetto rimase a ridacchiare con Sirius, cercando ogni tanto l'attenzione di Lily che però si era messa finalmente a parlare con Remus e Peter.

Alla fine del banchetto, Silente si alzò in piedi.
-Benvenuti, benvenuti a tutti per questo nuovo anno ad Hogwarts. Prima che possiamo rifugiarci nel piacevole tepore dei nostri letti, vorrei ricordarvi alcune cose: la Foresta Proibita è, come sempre, vietata a tutti gli studenti; inoltre, il Signor Filch mi ha pregato di ricordarvi che non si può praticare magia nei corridoi e che la lista di oggetti che non possono essere usati nella scuola è appesa nel suo ufficio, disponibile per la consultazione. Detto questo, siete liberi di godervi un meritato riposo e buona notte.

Tutti si alzarono dalle panche per andare verso i dormitori. Quelli del primo anno di Grifondoro seguirono due ragazzi, i Prefetti, come aveva scoperto Remus, fuori dalla sala.
Quando giunsero alle grandi porte che la dividevano dalla sala d'ingresso, trovarono Severus insieme ai suoi compagni di Serpeverde.
Lily gli si avvicinò facendosi spazio tra gli altri studenti, e quando gli arrivò davanti lo abbracciò. Severus, sorpreso, ricambiò goffamente la stretta.
-Buona notte- gli sussurrò Lily, affrettandosi prima che i gruppi delle due case si separassero: i Grifondoro per salire le scale, e i Serpeverde per scendere nei sotterranei.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top