9. Negli spogliatoi
[...]
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
-da "Meriggiare pallido e assorto"
di Eugenio Montale
Ad un certo punto, la professoressa fece andare a cambiarsi tutti gli alunni, per permettere loro di avere abbastanza tempo prima del suono della campanella finale (specialmente per quanto riguardava le ragazze).
Izuku era schizzato subito negli spogliatoi alle parole della docente e nascose il suo taccuino con cura. Se qualcuno avesse visto il suo ultimo disegno (e anche diversi prima) avrebbe potuto facilmente fraintendere.
Ed era l'ultima cosa che voleva.
Peccato che ciò gli impedì di iniziare a cambiarsi subito o rifugiarsi in bagno a farlo e perciò sentì dietro di sé la porta aprirsi (con abbastanza violenza), quasi come un avviso di morte precoce.
"Diamine..." si disse Izuku mentre finiva di richiudere lo zaino, senza farsi vedere dai compagni di classe.
Gli altri ragazzi chiacchieravano rumorosamente, dandosi anche gomitate e tirandosi scherzosi insulti, e Izuku pensò di essere in salvo, mentre si toglieva la maglietta per motoria e prendeva quella "normale", una maglietta con dei tentacoli da piovra grigio chiaro che risalivano dal fondo di quel "mare" d'inchiostro.
<Ehi, Merdoriya!> lo richiamò qualcuno, per poi lanciargli una bottiglietta d'acqua (chiusa) sulla schiena, facendo centro. Per fortuna non fece male, ma il verdolino fece comunque un sobbalzo e si girò, maglietta ancora in mano, verso il lanciatore che si scoprì essere il capo del trio deficienti, Kaeko.
<Raccogli l'acqua da terra! Oppure sei così debole che non ci riesci? Potrebbe anche essere, guardandoti!> lo sbeffeggiò il secondo in carica del gruppo, Roki, dando man forte al primo.
Izuku strinse le labbra in una linea sottile e, appoggiando la maglia sullo zaino, prese la bottiglia da terra e la scagliò contro i due. Il terzo del gruppo, Kyuno, la prese al volo e disse: <Che tiro di merda, puttanella. Oltre ad essere penoso in qualsiasi sport, sei anche così debole? Anche un bimbo di cinque anni ha più forza di te!>
Izuku non rispose a quegli insulti e si voltò, volendo però lanciare loro qualcos'altro rispetto ad una semplice bottiglietta di plastica, mentre si slacciava le scarpe.
Shoto, d'altro canto, per poco non saltava addosso a tutti e tre e non si metteva a picchiarli a mani nude.
<Beh, che ti aspettavi da MerDeku?> si aggiunse Katsuki, squadrando Deku che, di schiena, si toglieva anche i pantaloni (anche se una voce urlava in testa al verdolino "Mettiti prima la maglietta, stupido!"), provando ad ignorarli.
<Ha il fisico di una merda di foglio... anzi, é un insulto allo spessore dei fogli!> continuò Bakugou, avvicinandosi ad Izuku, che ancora tentava di ignorarlo.
"L'indifferenza é l'arma migliore che ho" si diceva il lentigginoso mentre però quelle parole lo ferivano, come sempre.
Quando mai non veniva ferito?
<Ehi, Merdina! Quando ti parlo devi guardarmi in faccia!> gli urlò Katsuki da dietro, quasi appicciato ad Izuku, facendogli dolere un timpano. Poi il biondo prese per il collo il verdolino, si girò su sé stesso di 180°, con dietro Izuku, e buttò questi a terra, nel centro dello spogliatoio.
Izuku sentì il pavimento freddo premere contro quasi tutto il suo corpo, in quel momento aveva addosso solo addosso boxer e calzini, mentre sentiva attorno a sé le risate degli altri compagni di classe.
Midoriya appoggiò i palmi freddi e le ginocchia al suolo, mettendosi a gattoni, praticamente, mentre cercava di trattenere le lacrime.
Però gli arrivò un calcio sul sedere che lo costrinse a mordersi le labbra dal leggero dolore e a mettersi una mano lì sopra, tentando di massaggiarlo mentre si alzava.
<Andiamo, Merdoriya, praticamente me l'hai servito su un piatto d'argento!> lo sbeffeggiò Kaeko, per poi ricevere man forte da Kyuno che disse: <Ha anche un culo enorme, é difficile non prenderlo anche solo per sbaglio!>
<Comunque, perdente> e Roki spinse con violenza Izuku verso la panca doveva aveva la sua roba <continui a confermare il fatto che sei una puttana, anche a terra. Sembravi pronto a prenderlo in culo... quanto ti fai pagare a volta, se mai c'é qualcuno così disperato da scoparsi uno come te?>
Izuku sentì la vista offuscarsi e, dando loro la schiena, riuscì ad arraffare lo zaino e tutta la sua altra roba e a fiondarsi nei bagni annessi, sotto le risate maligne dei compagni di classe.
Izuku si chiuse a chiave in uno dei due bagni e, da dove c'erano le panche per cambiarsi, sentì la voce di Katsuki chiedergli: <Ehi, puttanella, hai deciso di prendere il lavoro da troia così sul serio che adesso ti farai pagare per farti vedere senza maglia? Che bocchinaro!> e un altro scroscio di risate.
Izuku si appoggiò con la schiena scoperta contro la porta del bagno piena di scritte, lasciando che le lacrime gli bagnassero le guance, ma con le mani sulla bocca per evitare singhiozzi.
Shoto, invece, avrebbe preferito fare tutt'altro che chiudere la propria sacca, finito di cambiarsi.
Per esempio, voleva essere nel bagno con Izuku per confortarlo e dirgli tante cose, tra cui che per lui non era un gigolò e che sul suo fisico asciutto (forse un po' troppo asciutto, per i suoi gusti) i suoi fianchi erano sì un pochino più grandi delle spalle, ma non era esagerato (e, anzi, gli dava una sorta di silhouette insolita nei ragazzi).
Oppure, avrebbe tanto voluto saltare addosso a quei quattro stronzi e strangolarli tutti con le sue mani, senza ausilio di unicità, proprio per prendersi una lenta vendetta contro quei pezzi di merda che avevano ferito ancora una volta Izuku.
Per quello, voleva anche dare un pugno sul muso di chiunque avesse riso malignamente alle "constatazioni" dei quattro.
Però, si vide costretto a mettersi lo zaino in spalla e sacca all'avambraccio per poi uscire dagli spogliatoi ed aspettare il suono dell'ultima campanella in palestra, con chi altri era già uscito.
Poi, gli venne in mente un'idea per parlare con tranquillità con Izuku, andando incontro alle paranoie del più basso sul «non ti voglio parlare davanti gli altri perché non ti voglio rovinare la reputazione».
Passò qualche minuto e la campanella di fine lezione suonò e praticamente tutti si riversarono fuori dalla palestra, per andare a casa.
Tutti eccetto Izuku, ancora negli spogliatoi.
Shoto sentì in lontananza le urla di Bakugou sul fatto che quel giorno doveva ritornare in casa in fretta a causa di una certa «vecchia racchia», quando una ragazza mora chiese: <Todoroki-kun, ti andrebbe di fare un pezzo di strada insieme?>
Todoroki fece un gesto con la mano in segno di attesa, mentre frugava nello zaino "alla ricerca" del telefono.
Fece una leggerissima faccia addolorata per risponderle: <Mi dispiace ma ho lasciato il telefono in palestra e lo devo trovare. Suppongo ci metterò un po'. E sicuramente non voglio farti perder tempo. A domani.> e, prima che l'altra potesse replicare, ritornò indietro, lasciando la mora sbigottita.
Poi essa si girò ed uscì dalla palestra, per ritornarsene a casa stizzita.
Intanto Izuku si era finito di cambiare da un minuto o due, ma aspettò il suono della campanella e dopo contò fino a 50 prima di uscire lentamente dal bagno. Si affacciò dove c'erano le panche, trovando il luogo deserto.
Sospirò di sollievo.
"Forse adesso evito le botte..." si disse speranzoso, ritornando nel bagno per afferrare giacchetta, zaino e sacca. Presi, attraversò in fretta gli spogliatoi e uscì da lì.
Si prese quasi un colpo quando vide Shoto venire verso di sé, richiamandolo: <Midoriya.>
Izuku si girò, dando le spalle al bicolore, nel panico più totale, pensando a dove scappare: non voleva il confronto, non sapeva che sarebbe successo se avessero parlato (e non avere previsioni su possibili comportamenti altrui non gli piaceva).
<Midoriya> lo richiamò con un'inflessione di dolcezza il ragazzo più alto, poggiando una mano sulla spalla del più basso, che si girò di scatto verso l'altro.
<T-Todoro-oki-kun> balbettò Izuku, facendosi scappare il "kun" alla fine. Non sapeva perché aveva aggiunto l'onorifico, ma gli era uscito spontaneo.
Shoto sbatté velocemente le ciglia in sorpresa, mentre un angolino della sua mente adorava la voce di Izuku chiamarlo in quel modo, sicuramente molto di più delle voci delle loro compagne di classe.
Todoroki tossì leggermente, per far uscire dal momento d'imbarazzo entrambi, per poi chiedere preoccupato (almeno dentro di sé) : <Izuku... tu mangi a sufficienza, vero?>
N/A: zan zan zaaaaaaaan.
Domandone importantissimo che lascerò in sospeso fino a settimana prossima perché altrimenti non sarei io "ψ(`∇')ψ
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