6. "Interrogatorio"

[...]
Tu che per lunga promessa
vieni ed occupi il posto
lasciato dalla sofferenza
non disperare o di me o di te,
[...]

-da "Come vuoi tu"
di Mario Luzi

<Cosa vuoi sapere per prima cosa?> chiese, però, Izuku. Shoto lo guardò leggermente confuso e stupito: come faceva a sapere che aveva almeno tre domande definite a vorticargli in testa?

<Il perché ti hanno malmenato quei ragazzi sul tetto.> rispose Shoto.
Il ragazzo gli aveva detto che era Quirkless, e poteva essere una motivazione, ma voleva sentire il perché chiaro e tondo.

<Come ti ho anche detto sul tetto sono Quirkless. Siamo il 10% scarso della popolazione. I dati gonfiano, dicendo che siamo circa il 20%...> e ridacchiò, totalmente fuori luogo, con una voce talmente piena di dolore e tristezza che ci si poteva affogare.

<E, ovviamente, siamo considerati inferiori, degli scarti, dei deboli e degli inetti. E poi, se ci si aggiunge il fatto che sono una frana su tutta la linea con gli sport, che sono impacciato e a volte maldestro e che ho un carattere debole... sono la vittima perfetta.> aggiunse il verde, sospirando.

Todoroki sbatté le palpebre in rapida successione tre volte, stupito ancora una volta da Izuku: era così strano sentire in quella voce così tanta consapevolezza ed arrendevolezza mischiate assieme.
E un pochino si dispiacque, per lui: avere 13-14 anni ed essere così arreso con tutto e tutti non era normale.

"Beh, critico io che odio una parte di me perennemente." si disse Shoto in testa, come a ricordarsi che lui non poteva fare tanto il criticone; altrimenti sarebbe risultato ipocrita.

<Sì. Lo so. Sembro un depresso cronico. Non far caso né a quello...> commentò Izuku con un sorriso mesto davanti il silenzio di Shoto <... né a questo.> concluse Midoriya estraendo dalla tasca la scatolina di metallo, da cui prese due pastiglie verde menta e le trangugiò giù con un sorso d'acqua; sempre sotto lo sguardo confuso del ragazzo bicolore.

<Vuoi sapere cosa ho appena mandato giù, no? Beh, sono delle erbe rilassanti. A causa dello stress accumulato negli anni mi capita che i muscoli abbiano piccoli spasmi casuali o che braccia o gambe tremino, come sul tetto. E il medico mi ha prescritto questo, sulla base di stress "da scolaro".> e virgolettò marcato con le dita "da scolaro", dondolando le gambe oltre il bordo del letto.

<Ma vanno bene anche per stress "da bullizzato".> e rifece la stessa smorfia di prima.
Lo stesso sorriso mesto.

<Scusa. Forse neanche te ne importava di ciò. Ho straparlato. La seconda domanda?> fece Midoriya, alzando di nuovo lo sguardo su Shoto, il quale osservò dettagliatamente l'apatia del ragazzo avanti a sé.

E se quell'apatia gli ricordava in parte la sua, sapeva che era ben differente.
La sua era apatia fredda, che dispensava disinteresse per qualsiasi cosa attorno a sé perché lo voleva lui.

Quella del ragazzo verdolino sembrava più una apatia da chi si è arreso col mondo perché sa che lo odierà sempre e comunque.

<Ehm...> tossicchiò Todoroki, disincantandosi dagli occhi smeraldini avanti a sé per continuare con le domande: <Sul tetto mi é parso di vedere che con quel biondino, quello arrivato per ultimo, ci sia una sorta di relazione diversa tra voi due, che rispetto agli altri tre. Anche perché sono sicuro che lui non si chiami Kacchan; anzi, che si chiami Katsuki Bakugou e che tu non ti chiami Deku. Sbaglio?>

Izuku si morse il labbro inferiore, anche se non era stupito dalla domanda. Più che altro era che rispondergli gli avrebbe portato a ricordare una parte della sua infanzia, macchiata dalla malinconia di come tutto era stato stravolto negli anni.

<No, hai ragione. Katsuki Bakugou lo conosco dall'infanzia. Da piccoli eravamo amici. Le nostre madri si conoscevano e ci avevano voluto far conoscere e all'inizio andavamo pure d'accordo. Gli avevo pure dato il soprannome "Kacchan" perché da piccolo mi risultava difficile dire il suo nome per intero: perciò, dicevo solo "ka" e dopo "chan", ad onorifico. E, beh, è un'abitudine che ho da allora, anche se so benissimo come si pronuncia il suo nome!> ed Izuku chiuse gli occhi e sospirò affranto, al rivedere dietro le palpebre i ricordi successivi, dolorosi.

<Tutto è andato a rotoli dopo i 4 anni. Lui aveva un Quirk per cui era idolatrato da tutti, me compreso, mentre io aspettavo il mio... che non arrivò mai. Quando mi dissero che ero Quirkless... il mondo mi cadde addosso. Volevo essere un hero, come Kacchan. E, imperterrito, volevo continuare a diventarlo, anche se conscio di non avere poteri. Katsuki mi andò contro appena conobbe il mio esito medico. Iniziò ad odiarmi: esprimeva il suo odio con parole e pugni... e tutt'ora non si é fermato. E ha iniziato fin da allora a chiamarmi Deku, col significato di inutile, perché se si leggevano le iniziali del mio nome in un altro modo... I kanji dicevano quello.>

<É il tuo bullo personale da quando hai quattro anni, quindi?>
<Sì. Ancora qualche mese, cioé fino a metà luglio, e sarà passato un decennio da quando ha iniziato a bullizzarmi. Dovrebbe ricevere una sorta di premio alla perseveranza.>

<Sei serio, scusa?!>
<No. Ma ormai preferisco essere cinico e farci battute sopra, piuttosto che parlarne a voce alta in modo lagnoso.>
<Dovresti dirlo ai tuoi genitori o ai professori o... agli enti sociali, addirittura!>

<Mio padre non lo vedo da anni, in America a lavorare per me e mia madre, la quale già è stressata e piena di impegni per i lavori da molte ore che fa per mantenerci entrambi, nonostante i soldi "in più" che ci manda mensilmente mio padre. Non le serve un figlio bullizzato. Già quando era capitato che fossi entrato in una sorta di depressione infantile per qualche mese quando avevo scoperto di essere Quirkless, aveva avuto ripercussioni su di lei. I professori... Pft, lasciamo perdere! Troppo servizievoli e complici con i più forti per credermi o tenermi in considerazione. E i servizi sociali... no grazie. Non voglio attirare su di me scandali o mandare Kacchan in prigione per violenze fisiche e verbali per anni da minorenne su altro minorenne...>

<E come mai?>
<Gli voglio ancora bene; un "purtroppo" enorme per me.>
<Come fai a non odiarlo con tutto te stesso?! Io odio una persona per meno, se messo in paragone a ciò che é capitato a te.>

<Credo di essere geneticamente impossibilitato ad odiare gli altri.>
<Vuoi dire con ciò che odi solo te stesso?>
<No, non mi odio... più che altro mi disprezzo perché, adesso, non so neanche cosa voglio fare della mia vita.>

<Non volevi essere un eroe?>
<Volevo, appunto. Ormai ci ho rinunciato, anche se con gli altri dico di volerlo ancora diventare per evitare di dargli la soddisfazione di avermi sconfitto... E anche perché così evito di dover spiegare perché, nonostante vi abbia rinunciato, continui a scrivere i miei quadernetti.>

<Ah, ora che mi hai fatto ricordare... Cosa scrivi su quel taccuino?>
<Appunti sugli eroi. Sono al 13°.>
<Come mai continui a scriverli?>
<Cose private.>
<Avevi detto che avresti risposto alle mie domande.>

<Sì, l'avevo detto. Ma, ormai, più che semplici domande da parte tua per capirci qualcosa é diventato un interrogatorio. Se vuoi sapere il mio codice fiscale e puntarmi una luce accecante in faccia, fa con comodo; oramai...>

<Sei strano. Passi dall'essere arreso, ad una sorta di strana dolcezza (e vera o finta che sia) ed infine al cinismo in un un istante.>
<Alcune volte mi dovrò sfogare pure io, o no?>
<Sensato.>

"Anzi, fossi in te avrei già trovato il modo di vendicarmi alla perfezione, se proprio non avessi voluto denunciare i mille accaduti..." si disse Shoto.

<Bene.> ed Izuku sbatté le mani, come a staccare il momento "interrogatorio" da quello che sarebbe accaduto dopo.

<Ora che ti ho risposto, ho da chiederti un unico favore. So già che ti sembrerà strano, ma é l'unica cosa che ti chiedo in cambio ad aver risposto sinceramente alle tue domande.> fece Izuku, serio.

<Se vuoi che vendichi te prendendo la colpa, chiedi pure: odio chi fa del male ad altri per puro divertimento.> rispose Todoroki.

"E farei comunque incazzare il vecchio stronzo, cosa molto allettante." aggiunse mentalmente il bicolore.

Izuku gli sorrise, sinceramente grato, e leggermente arrossito.
Si sentì stupito da quella sorta di dimostrazione d'interesse nei suoi riguardi.
Però così sarebbe stato più difficile chiedergli il favore...

Shoto, intanto, era rimasto leggermente frastornato dalla reazione del compagno.
"Ecco qua il suo strano lato dolce... come si può volergli davvero male solo perché é Quirkless?!" si chiese Shoto, per poi venire risvegliato dai suoi pensieri dalla voce di Izuku.

<Apprezzo il tuo volermi aiutare, ma non ti chiedo nulla del genere! Il favore che ti chiedo è...>



N/A: na na na na na na na na na SUSPANCE!
Ovviamente perché io sono una persona buona e dolce.

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