18. Paesino di villeggiatura

[...]
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

-da "E lasciatemi divertire" in "L'incendiario"
di Aldo Palazzeschi

Il viaggio fino al luogo di villeggiatura, un paesino appiccicato alla spiaggia Kufudi, fu di oltre un'oretta e mezza.
Tempo totalmente esagerato per permettere ad Izuku Midoriya di addormentarsi, con la testa sulla spalla dell'amico accanto a sé, neanche fosse sotto potenti sedativi.

All'inizio i due ragazzini avevano deciso di ascoltare la musica insieme, un auricolare a testa, usufruendo dello Spotify del bicolore.
Ma già alla quinta canzone dell'album Cinematics (edizione espansa) dei Set It Off, Izuku aveva già le palpebre pesanti.

Allora Shoto, notando la sonnolenza dell'altro, si era proposto sottovoce di fargli da cuscino, proposta accettata dopo un po' di dubbi del verdolino ed insistenze del bicolore.

Risultato?
Izuku era praticamente appiccicato all'amico, che si era messo un po' di traverso, rivolgendo di più alle spalle al finestrino, per mettere più comodo se stesso e l'altro, che finì praticamente con la testa sulla sua clavicola.

Fuyumi, con la coda dell'occhio e l'aiuto dello specchietto, li vide e, ridacchiando sottovoce, fece: <Sarebbe da farci una foto...>
Shoto non ebbe modo di negarle qualsiasi azione che Natsuo si introdusse con: <Fare una foto a cosa?>

<Nostro fratellino sta facendo da cuscino personale ad un Izuku-kun beatamente addormentato.> trillò allegra la ragazza.
<Uh, facci una foto all'istante! La devo avere!> la sollecitò l'albino e la ragazza non se lo fece ripetere due volte.

Torcendosi un po' a causa della cintura di sicurezza, telefono alla mano, Fuyumi fece diversi scatti a Shoto, che preferì guardare fuori dal veicolo, ma senza muoversi.
Non voleva svegliare Izuku, aveva un'aria ancor più serena del solito quando dormiva.

Lo stomaco di Shoto ribatté qualcosa in lingue arcaiche e sconosciute, mandando in confusione il bicolore, che non capiva cosa il suo corpo voleva.
Non era fame, non era assolutamente malessere, non era digestione... cosa diamine era quella presa alla bocca dello stomaco?

Un rumore di scatto lo risvegliò dai suoi pensieri, per mettersi a fissare torvo la sorella, che prese a fare foto a raffica, il rumore del telefono ad accompagnare le sue risate.
Intanto Natsuo le ripeteva: <Mandamele, mandamele!> concitato.

Vuoi la voce di Natsuo, vuoi le risate di Fuyumi, vuoi il leggero muoversi di Shoto infastidito; fatto stava che Izuku si svegliò borbottando parole incomprensibili a comuni umani (e perfino al suo stesso cervello).

Shoto si immobilizzò, maledicendosi mentalmente per aver interrotto il quieto riposo di Izuku.
Fuyumi, dopo un altro scatto, batté in ritirata, cioé si rimise a posto sul sedile, e fece candida: <Ben svegliato, Izuku-kun. Siamo quasi arrivati> con un enorme sorriso in volto.

Il verdolino aprì meglio gli occhi e, ri-acquisendo tutte le capacità cognitive, si ricordò dove fosse. Passò qualche secondo immerso in quella confusione tipica di una dormitina fuori programma, prima di pensare "Mh, com'é comodo il sedile... Ma, aspetta, ho il sedile contro la spalla. E c'é una mano sulla mia coscia..."

Spalancò gli occhi alla realizzazione e si staccò in fretta dall'amico, diventando rossissimo in volto, balbettando scuse.

Fuyumi e Natsuo se la sghignazzarono dai posti in prima fila mentre Shoto calmava Izuku, rassicurandolo ripetendo che non gli aveva causato alcun disturbo.

Dopo circa 5 minuti, Midoriya fu sufficientemente acquietato da ritornare col suo colore naturale sulle guance e non più parere una fragolina di bosco.

E nessuno dei due avrebbe ammesso che, almeno un pochino, gli mancò quel contatto fisico nell'ultimo quarto d'ora di viaggio, dove rimasero vicini; anche se leggermente a disagio internamente.
Almeno all'inizio.

Quando erano già nel paesino e si stavano dirigendo spediti verso la casa di villeggiatura, il disagio era già volatilizzato, vuoi anche grazie all'ausilio della radio accesa, ed erano di nuovo spalla contro spalla, con Izuku che a mezza voce fantasticava sulle cose da fare. Intanto Shoto annuiva mentre lo ascoltava attentamente, quasi incantato dal tono di voce dell'amico.

Finalmente il viaggio finì e Natsuo spense il motore, annunciando: <Siamo arrivati, ragazzi. Scendiamo e scarichiamo le valigie, ok?> ed aprì il bagagliaio attraverso un pulsante.

Izuku e Shoto scesero. Ma il verdolino, invece di concentrarsi sui bagagli, perse tempo ad ammirare la casa in cui sarebbero stati.
Era abbastanza grande, a due piani, le pareti esterne tinte di un giallo abbastanza chiaro, dalle rifiniture bianche.

Aveva anche una parte all'esterno coperta e con delle colonne a separarla dal giardino vero e proprio, creando una sorta portico.

Questo portico era arredato da zona giorno, con due poltroncine e un divanetto di vinimi con sopra dei cuscini ed un tavolino da caffé dello stesso colore del mobilio, dal ripiano però di vetro.

Si poteva raggiungere il portico da dentro casa da delle comode porte finestre che davano, se non vedeva male, su un ampio e semplice salotto.

Il giardino non era all'inglese, era lasciato abbastanza a sé stesso, con l'erba un poco alta e soffioni e tanti fiori di campo a crescere a ciuffi qua e là.
Ma non dava l'idea di essere trascurato, piuttosto di essere lasciato allo stato naturale.

<Bella eh?> fece un po' lo "sbruffone" l'albino, ricevendo in risposta l'annuire ripetuto del verdolino.

Questi però venne "trascinato" gentilmente verso il bagagliaio dall'amico, che gli sussurrò all'orecchio: <Scarichiamo in fretta, così quando entriamo e mettiamo a posto le valigie ti faccio vedere per bene la casa se abbiamo tempo.>

Il volto di Izuku si illuminò di gioia.
Annuì ancora e, lasciandosi guidare da Shoto, commentò: <Casa vostra é bellissima già da fuori!>
<E non hai visto dentro! Ci sono abbastanza camere da poterci fare un mini-albergo!> si intromise Natsuo, che aiutò Izuku a tirare giù una valigia.

"Trascinarono" le proprie cose dentro e Fuyumi si offrì di accompagnare il nuovo ospite alla sua camera, lasciando al fratello maggiore il compito di trasportarle le valigie in camera.
Shoto seguiva dietro la sorella e l'amico, trasportando una delle due valigie di quest'ultimo.

<Questa é camera tua, Izuku-kun.> spiegò Fuyumi, aprendo una porta. Dentro la stanza era arredata con semplicità ma gusto. Le pareti giallo limone chiaro davano un'aria molto estiva insieme al mobilio di finta betulla e il tendaggio banco.

<Se hai bisogno di qualsiasi cosa, io sono lì.> e il bicolore indicò con un cenno del capo la porta poco lontana da lì.
<Ah, siamo vicini allora!> notò ovviamente Izuku, felice.

<Mh-h. Potete anche andare a dormire uno nella stanza dell'altro, se ogni tanto volete stare alzati fino a tarda notte o proprio non dormire. Ci fidiamo di voi, specialmente di te, Izuku-kun.> spiegò Fuyumi.

<Ehi, cicci!> "strillò" l'albino da un'altra parte della casa <Sbrigatevi a cambiarvi, che poi andiamo al mare! E vorrei arrivarci prima delle 5!>
<Ok, ok!> urlò in cambio Fuyumi.
<Andiamo> disse la ragazza al fratello minore ed andarono a recuperare le proprie valigie.

Dopo pochi minuti, tutti erano già pronti e si diressero coi telomari alla mano e le infradito ai piedi fino alla spiaggia.
Fecero una traversata lunghissima: attraversarono la strada ed un marciapiede et voilà, finalmente arrivarono alla sabbia giallognola ed il mare blu scuro.

Natsuo buttò molto delicatamente una piccola borsa sulla sabbia, si tolse in un istante la maglietta e si scalzò le infradito alla velocità della luce, buttandosi in acqua. Tutto sotto gli sguardi di tanta gente perplessa, più gli sguardi arresi dei fratelli e quello divertito di Izuku.

Midoriya ridacchiò e, togliendosi con un attimo in più di calma la maglietta e le infradito, seguì Natsuo, tuffandosi senza far troppo casino.
Seguirono anche Shoto e Fuyumi con ancora più calma, curandosi prima di ripiegare i vestiti e poi entrando con flemma.

Il primo era impassibile, d'altronde il freddo era parte del suo stesso corpo. La seconda invece si lamentava quando arrivò con l'acqua alla vita, per lanciare degli insulti al fratello maggiore quando la schizzò, bagnandola inaspettatamente di botto.

Si schizzarono e nuotarono placidamente per più di due ore, uscendo dall'acqua solo alle 7:30 e andandosene pochi minuti dopo; per ritornare a casa e, dopo una veloce doccia per togliersi il sale, andare a mangiare da qualche parte.

Oltre ad un piccolo incoveniente, cioé un'entrata al momento sbagliato in bagno da parte di Izuku mentre Shoto era in doccia.
La cosa si era risolta in fretta: appena accortosi dello sbaglio, Izuku si catapultò fuori dalla stanza mezzo-gridando "scusa" mentre aveva le guance rosse dall'imbarazzo.

E sia il bicolore che il verdolino si erano ritrovati ad interrogarsi su strane emozioni che avevano affollato la loro testa.

Ma, tralasciando appunto questo, fecero abbastanza in fretta e si ritrovarono a mangiare in un bar che preparava anche qualche piatto da pranzo o cena. Il locale era accogliente, l'atmosfera rilassata e il cibo buono e a buon mercato.

Pagata la cena, uscirono e, fatti due passi, si ritrovarono all'inzio delle bancarelle che sfilavano lungo quell'enorme passerella di cemento e piastrelle.
Fuyumi ne fu entusiasta e agli altri non dispiacque per nulla poter gironzolare senza costrizioni, anche semplicemente godendosi l'atmosfera della fiera.

Erano presenti bancarelle di tutti i tipi.
C'erano quelli che vendevano capi di abbigliamento semplici per tipi senza pretese e dal braccino corto. Alcuni che ti attiravano grazie all'invitante odore di carne grigliata sul momento o attraverso i colori sgargianti dei dolci esageratamente zuccherati.
E anche coloro che illuminavano con mille lampadine la propria bigiotteria luccicante, cercando di attirare le ragazze come si faceva con le falene.

Passarono tre quarti d'ora buoni a guardarsi intorno a passo di lumaca, prendendosi anche un gelato ciascuno ad una gelateria lasciata visibile, poco dietro rispetto la linea delle bancarelle.

Quando mancava poco per arrivare alla fine di quella che pareva ormai una interminabile doppia fila di bancarelle, Natsuo disse a voce alta: <Ho visto dei volantini attaccati qua e là mentre camminavamo e mi sono ricordato che poco lontano da qua c'è un parco divertimenti non molto famoso, ma abbastanza carino da quanto ricordo...>

<Ci siamo già stati? Io non ricordo nulla di essere andato ad un parco divertimenti qua vicino...> fece Shoto, per poi borbottare tristemente a bassa voce: <O di essere andato ad un parco divertimenti in generale...>

Izuku lo guardò perplesso, ma non ebbe modo di fargli domande che Fuyumi intervenne: <Ah, già. Tu Shoto non c'eri. Eri molto piccolo e tu quell'estate eri rimasto a casa...> per calare di tono alla fine della frase.

<Capisco.> rispose algido il ragazzo, facendo preoccupare ancor di più l'amico verdolino al suo fianco.
<Vabbé...> Natsuo riprese in mano il controllo della conversazione, prima che andasse a quel paese <Vi va di andarci uno di questi giorni?>

Per fortuna l'atmosfera ritornò distesa, anche perché l'entusiasmo che Izuku manifestò subito alla proposta era quasi palpabile, ma sicuramente travolgente ed avvolgente.

Perciò si misero d'accordo nell'ultimo breve tratto che li separava da casa e, per potersi organizzare bene e prerararsi un pranzo al sacco, decisero di andare al parco divertimenti due giorni dopo.
Così, il giorno successivo, potevano un po' godersi il mare e anche prepararsi per la successiva giornata fuori casa.

E, nel caso del guidatore Natsuo, controllare una cartina stradale o andare preventivamente su Google Maps e vedere la strada da fare.
Ma solo per calmare le paranoie di Fuyumi, la quale non si fidava dell'istinto del fratello senza altri supporti.

Ah, la fiducia fraterna!

N/A: Todoroki-cuscino sarà disponibile in tutti i negozi di biancheria per la casa a partire dal 30 febbraio 20ecredici.

E niente, alla prossima settimana!

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