Capitolo 12
"Ragazzi, muovetevi con queste cazzate che avete ordinato, dobbiamo andarcene"
Imito Harry mentre si accomoda rapidamente al suo posto sulle poltrone del tavolo; Hanna e Thomas alzano gli occhi di scatto dai loro piatti per fissarlo con aria stralunata.
"Scusa che?" Hanna finisce di masticare velocemente, prendendo un sorso d'acqua dal suo bicchiere "ho appena ordinato questa bistecca al sangue così buona e tu.."
Mi passo entrambe le mani tra i capelli, sospirando pesantemente e appoggiando i gomiti sul tavolo.
Il riccio allunga una mano verso la mora e le strappa la forchetta con un pezzo di carne dalle mani.
"Ehi, ridammela!" alza la voce per protestare; il riccio in risposta lascia cadere la sua posata al suolo.
"Ops" la guarda fisso negli occhi; Hanna sbuffa pesantemente e lo fulmina con lo sguardo.
"Okay okay Harry, ora ce ne andiamo" sbraita Thomas, lasciando cadere le sue posate sul piatto con aria stizzita "basta che ci spieghi perché"
Harry mi lancia un'occhiata veloce e io serro le labbra in una smorfia.
La mora sospira pesantemente.
"Ora capisco. Cosa ha combinato la biondina? Non vedo più la nostra cameriera, ci ha dovuto servire le ordinazioni un petulante ragazzo dall'aria snob"
Deglutisco a fatica, cercando di focalizzare l'attenzione sulle patatine fritte nel piatto di Thomas; Harry accanto a me si passa una mano sul viso, guardandosi intorno furtivamente.
Sporge il busto in avanti per farsi sentire il meno possibile; il mio cuore accelera anche solo all'idea di qualcuno che scopre il cadavere della bionda nei bagni.
"È morta. Ho sistemato tutto in tempo ma.. Non vorrei rischiare. Sai quanto i vampiri siano visti male dagli umani"
Hanna sgrana i suoi occhi chiari, portandoli su di me con aria nervosa.
"Sei il vampiro più stupido che abbia mai incontrato!" la sua voce inizia ad incrinarsi "ti rendi conto del rischio che ci stai facendo correre? E Harry che ti para quel culo piatto che ti ritrov.."
"Hanna" Thomas le appoggia fermamente una mano sulla spalla; mi guarda e poi scuote il capo, tornando alla cugina "calmati. Paghiamo il conto e leviamoci di torno"
La mora si passa confusamente una mano tra i capelli, annuendo piano.
Si alza dal tavolo col moro, passando accanto a noi nera in viso.
"Io non sgancio un soldo, pagate voi" sputa, per poi sparire fuori dal ristorante con passo pesante.
Harry mi spinge delicatamente con una spalla, invitandomi ad alzarmi prima che la situazione precipiti.
Attorno a noi nessuno sembra aver notato la scenata di Hanna; solo qualche sguardo disinteressato ci accompagna mentre ci avviciniamo alla cassa.
Abbiamo poche persone davanti a noi, che il riccio però non smette di fissare con occhi scuri.
So a cosa sta pensando, e lo capisco; purtroppo ora a causa mia lui e gli altri non potranno nutrirsi.
"Harry" provo a distrarlo, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "io non ho un soldo.."
Sembra riscuotersi momentaneamente dai suoi pensieri e si volta per fissarmi, un sopracciglio alzato.
"Tranquilla, mi dovrebbe essere avanzato qualcosa.." inizia ad infilarsi una mano nella tasca posteriore dei jeans, mentre i clienti davanti a noi finiscono di pagare le loro ordinazioni.
Lo guardo in attesa; la sua espressione sembra però indurirsi, gli occhi che si assottigliano per la concentrazione.
Le sue mani iniziano a frugare più rapidamente nel tessuto, la dipendente alla cassa che ci osserva con aria annoiata.
"Signori, state fermando la fila e.."
Harry fa guizzare i suoi occhi chiari su di lei "Un attimo, sto solo cercando il portafogli"
Mi gratto il capo imbarazzata.
Una donna alle nostre spalle sbuffa sonoramente, gesticolando con le mani per aria con fare plateale.
"Ragazzina, fai cercare al tuo ragazzo il portafogli fuori dalla fila no?"
Sbuffa ancora e io storto il naso in una smorfia, annuendo piano.
"Harry" gli fermo il braccio in movimento con una mano "spostiamoci un attimo da qui"
Lui si passa la lingua fra le labbra, sospirando e iniziando a seguirmi verso un tavolo vuoto.
"Non lo trovo più Bliss, dannazione avevo tutti i miei documenti falsi dentro e.." sussurra con tono duro, le mani tra i capelli.
Sgrano leggermente gli occhi nel sentirlo menzionare documenti illegali ma provo a sorvolare la cosa. Il problema ora è uscire da qui è raggiungere gli altri, fuori ad aspettarci sotto la tettoia.
"Harry potresti averlo perso ovunque, dalla villa di Zayn alla macchina abbandonata.." osservo rassegnata.
"Cazzo" impreca ancora lui, alzando gli occhi sulla porta a vetri dell'ingresso.
"Che cosa facciamo? Proviamo ad uscire senza farci notare?" bisbiglio con il cuore tra i denti.
Lui sembra avere lo sguardo perso attraverso il vetro del locale, tappezzato di volantini e listini coi prezzi dai colori sgargianti.
"Non posso rischiare di lasciare il mio portafogli in bagno Bliss.. Gli indirizzi sono tutti falsi ma.. Ho un documento con la mia foto" si morde leggermente il labbro inferiore coi denti, studiandomi il viso con aria preoccupata "devo andare. Ma torno subito, te lo prometto"
Trattengo il fiato mentre mi accarezza lentamente una guancia; si allontana poi da me all'improvviso, diretto a passo veloce verso i bagni pubblici.
Non ho il tempo di ribattere o oppormi alla sua scelta e tutta la situazione mi sta facendo saltare i nervi. Sono qui accanto all'uscita, una scarpa che continua a battere il suolo ritmicamente, le braccia incrociate sul petto.
Il mio sguardo si posa su una luce difettosa che continua a spegnersi, appesa al soffitto del ristorante.
Sembra che anche gli oggetti ora risentano della mia agitazione interiore.
Sbuffo, lanciando di tanto in tanto un'occhiata verso la porta in legno dei bagni; prego che si spalanchi da un momento all'altro quando un urlo acuto squarcia il silenzio nella mia testa.
Quasi salto sul posto, spalancando la bocca e guardandomi velocemente attorno per capirne la causa.
E se avessero trovato il cadavere della cameriera? Se avessero già incolpato Harry, colto con le mani nel sacco?
Non potrei mai perdonarmelo, mai.
Decido di correre verso i bagni, i muscoli tesi e pronti a scattare in ogni momento.
Vi è qualche persona che gironzola con il vassoio in mano nella zona accanto alla porta dei bagni, ma nessuna folla inferocita che urla contro il riccio, quindi è già un buon inizio.
Insipirando lentamente una boccata d'aria, la mano che trema incontrollabilmente, abbasso la maniglia in ferro davanti a me ed inizio a pregare.
Il bagno è vuoto.
Letteralmente. Non vedo nemmeno Harry.
Il mio cuore torna a battere ad un ritmo normale, i muscoli che si rilassano visibilmente.
Controllo rapidamente che il corpo della cameriera sia ancora nella stessa posizione e, appena richiudo la porta del gabinetto che lo nascondeva, sento il rumore di qualcuno che tira lo sciacquone, proprio nel bagno accanto.
Ghiaccio al suolo, pronta a sparire a velocità innaturale, quando una delle tante porte della stanza si spalanca.
Ho già visto questa donna.
Ha i capelli di un rosso acceso e naturale, in netto contrasto con uno sguardo dalle iridi di ghiaccio.
Non è anziana ed è vestita con un semplice paio di jeans e una canottiera nera.
Senza rendermene conto rimango ferma ad osservarla e lei, sovrappensiero, alza i suoi occhi azzurri su di me.
Spalanca la bocca e quasi fa cadere la borsa che stringe tra le mani.
"Tu sei la ragazzina scomparsa!"
Corrugo la fronte confusa, scuotendo il capo lentamente.
"Mi scusi?"
La donna inizia a balbettare, tenendo la borsa con il braccio per poi spalancarla con una mano.
"Sei.. Bliss Connor, non è vero?" la sua voce tremolante legge il mio nome in grassetto da una fotocopia spiegazzata che ha recuperato dalla borsa.
Sgrano completamente gli occhi, iniziando ad arretrare.
Ho già sentito la sua voce, ma proprio non riesco a ricordare dove e..
"Ispettore Dorney, dalla centrale di Greencastle. Sei pregata di restare immobile ed in silenzio mentre ti identifico" la sua voce assume una sfumatura più dura e professionale mentre mi mostra il suo distintivo.
Ora ricordo dove ho già incontrato questa donna. La prima volta che sono stata interrogata per l'omicidio di Robert Ryan, il capo di Harry; era stata lei a farmi convocare in centrale.
Sono nella merda, dove è finito Harry?
La rossa si avvicina a passo sicuro mentre io scuoto più volte il capo e arretro verso la parete.
"No per favore, mi lasci spiegare io.. Io non sono sparita"
L'ispettore accenna un lieve ghigno, roteando gli occhi al cielo.
"Andiamo, dopo la morte di tua madre e del direttore dell'ospedale, ho subito capito che c'entrassi qualcosa. Non mi sono voluta immischiare per cause che non ti riguardano ma.. Ora che la nostra città è stata ridotta a delle macerie, mi serve sapere di più. Tu sei la chiave della lettura, bambina mia. Svelami il tuo segreto e forse ignorerò la tua presenza in questi bagni"
Trattengo il fiato, le spalle che ormai sono a contatto con il muro dietro di me.
"Ho sentito di quello che è successo a Greencastle e mi creda se.. Se ne sono sconvolta. Ma in gioco ci sono cose ben più grandi della mia scomparsa e.."
"..E le conviene chiudere un occhio sulla faccenda Dorney, o glieli faro chiudere io. Entrambi" scatto verso la porta principale dei bagni, riconoscendo la voce del riccio.
La rossa alza un sopracciglio confusa, smettendo di avvicinarsi a me.
"Harry Styles? Che cosa c'entri tu con la mocciosa?"
Lui sorride innocentemente, stringendosi nelle spalle; si volta poi per chiudere la porta con un colpo secco, che fa letteralmente tremare, con mio velato piacere, l'ispettore.
"Abbastanza da dirti che stai sbagliando pista. Noi siamo i vampiri buoni questa volta, sulle tracce dei cattivi che hanno fatto il culo a te e al tuo insulso reparto di polizia"
Spalanco completamente la bocca nel sentirlo parlare apertamente di vampiri con la poliziotta.
Che la polizia di Greencastle faccia parte di quel gruppo di umani che sa della nostra esistenza?
La rossa infatti non sembra così sorpresa delle parole usate dal riccio; ridacchia invece falsamente, le braccia incrociate sul petto e gli occhi che continuano a squadrarmi da capo a piedi.
"Lei continuo a non capire cosa c'entri"
"Sono un vampiro" ammetto flebilmente, staccandomi dalla parete e affiancando Harry.
La donna storta il naso in una smorfia contrariata.
"Non lo sembri" sputa.
"Ci stiamo lavorando" le concede allora il riccio, roteando gli occhi al cielo e facendomi irrigidire sul posto.
"A proposito di questo.. Non è che potresti risarcirmi quel famoso favore? Io e Bliss abbiamo avuto dei problemi a nutrirci"
Dorney scuote il capo, rimettendosi la borsa a tracolla.
"Sempre il solito Styles" sospira rassegnata, rimettendo il fascicolo col mio nome nella borsa "cosa può fare un'umile umana per un vampiro così autorevole?"
Harry ridacchia, allungando una man verso il mio fianco e stringendolo leggermente. Con il capo fa un rapido cenno verso il bagno che nasconde il cadavere della cameriera.
"Aprire quella porta"
Harry le sorride ancora. La poliziotta scuote il capo e, facendo scrocchiare le ossa delle dita tra loro, si avvicina al bagno chiuso della stanza.
Quando spalanca la porta indicata però, si copre subito la bocca con entrambe le mani, lasciando andare la maniglia.
"Porca puttana" soffia dopo pochi minuti di silenzio.
Il riccio non lascia andare il mio fianco.
"Te l'ho detto che io e Bliss stiamo ancora lavorando sull'essere vampiri"
La rossa serra le labbra in una smorfia, annuendo piano.
"Avete.. Avete cercato di mascherare la sua morte. Potrò confessare io di averne rinvenuto il corpo"
Harry accenna un piccolo applauso con le mani, sorridendo vistosamente.
Vorrei avere anche io tutto il suo entusiasmo.
"Allora addio ispettore, è sempre piacevole rivederla"
Sento la sua mano iniziare a spingere gentilmente il mio busto verso l'uscita, quando però la donna richiama ancora la nostra attenzione.
"Potete rivelarmi qualche informazione in più sugli episodi di violenza dell'ultimo mese? Ho.. Ho momentaneamente lasciato Greencastle per ricercare più informazioni possibili"
Il riccio volta a malapena il capo nella sua direzione.
"Dipende, potresti ricambiare con un altro piccolo favore?"
-
"Muovetevi a fare quello che dovete fare e sparite, sto rischiando il mio distintivo per questo"
Guardo Dorney con un sopracciglio alzato.
La donna non ha smesso di starnazzare ordini a Harry, Hanna e Thomas da quando siamo usciti dal ristorante.
Il portafoglio del riccio alla fine era rimasto al nostro tavolo e Dio solo sa quante volte avrei urlato contro al vampiro per la sua disattenzione.
Ormai sta calando la sera. Il paese inizia pian piano ad illuminarsi e i gruppi di turisti a sparire.
Il favore richiesto da Harry consisteva nel fatto che la rossa avrebbe dovuto condurci da un ragazzo del gruppo di turisti, arrestarlo senza un apparente motivo e permetterci di bere da lui.
Ora siamo quindi bloccati nel negozio di cartoline da cui il giovane avrebbe rubato qualcosa, le porte chiuse, una sola luce soffusa accesa e nessuno in vista eccetto la poliziotta e il nostro gruppo.
Il proprietario del bazar si è giustamente fidato dell'ispettore e del suo distintivo, lasciandoci soli con il "delinquente" senza opporre alcuna resistenza.
Se solo sapesse.
Harry lancia alla rossa un'occhiata e imita con la mano il saluto militare.
"Faremo il più in fretta possibile"
Sparisce quindi con Hanna e Thomas dietro la porta dello scantinato del locale, le urla del giovane sequestrato che mi spezzano i timpani.
Lancio un'occhiata alla donna, impassibile e quasi annoiata dalla situazione; solo io posso sentire le urla del ragazzo.
Così come quando sono corsa nei bagni del ristorante a cercare Harry; le urla della cameriera erano troppo flebili e deboli per poter essere sentite da altri.
Era ancora viva, poteva essere salvata.
Dorney inizia a studiare lo smalto nero che ha steso sulle unghie, provando a fischiettare per rompere il silenzio imbarazzante calato tra di noi.
Perdo lo sguardo tra gli scaffali impolverati del negozio: miniature in ceramica di una scogliera, poster di cantanti famosi, cartoline e portachiavi di peluche a forma di quadrifoglio.
"Sai, non mi sarei mai aspettata di vederti affianco ad un vampiro" confessa dal nulla la rossa, senza guardarmi.
Corrugo la fronte in confusione, incrociando le braccia sul petto.
"È successo" sono stufa delle sue continue critiche sul mio aspetto innocente e infantile, sono comunque anagraficamente un'adulta.
I suoi occhi chiari si posano su di me, facendomi quasi vacillare sul posto.
"Harry Styles non è una persona affidabile. I vampiri non lo sono, per questo noi umani sfruttiamo la loro razza solo per il loro sangue curativo.. Se fossi in te cercherei di ricostruirmi una vita normale e ripudiare il mostro che ora sei"
Scuoto il capo, passandomi una mano tra i capelli e cercando di richiamare tutta la mia calma interiore.
"Non so sinceramente perché lei continui a sprecare fiato per me e poi.. Harry è la persona più affidabile che conosca. Gli affiderei la mia vita"
Sono quasi schiaffeggiata dalla mia stessa involontaria confessione; lei invece ridacchia, alzando un sopracciglio.
"Ora sei oggettiva nel parlarne o c'è qualcosa in più che ti lega a lui? Non sei la prima persona che tradirebbe, né l'ultima" fa schioccare la lingua contro il palato, guardandosi intorno rapidamente per poi avvicinarsi a me "seguo i suoi spostamenti di città in città da molti anni ormai, grazie ai miei uomini. Ha ucciso molte persone.. Molte ragazze sono sparite con lui"
Spalanco leggermente gli occhi nel sentire quelle parole. L'immagine di Hanna, tradita e delusa, mi compare nella testa.
"Perché.. Perché lo sta seguendo?"
Dorney scuote il capo più volte, prendendomi per una spalla.
"Non mi stai ascoltando, Bliss!" sospira con aria esasperata "c'è di più dietro al mio reparto di sicurezza ma questo non conta. Ripeto, allontanati da lui appena ne hai l'occasione"
Prima che possa chiedere altro la porta dello scantinato si spalanca, lasciando uscire dal buio Harry, Hanna e Thomas.
Il riccio appena mi vede si avvicina e, con occhi luccicanti, mi abbraccia all'improvviso da dietro la schiena.
"Mi sento rinato, cazzo" aggiunge con un sorriso e un bacio contro il mio collo, che mi infuoca le guance.
Dorney a quella vista imita un conato di vomito, lanciandomi un'ultima occhiata allusiva.
"Cosa le è preso?" sussurra il riccio contro il mio orecchio non appena la vede allontanarsi, le braccia ancora strette a me.
Un po' intontita da tutta quella dimostrazione di affetto, mi stringo semplicemente nelle spalle.
"Credo di starle solo sulle palle"
Non so perché ma il mio istinto per ora mi suggerisce di non menzionare la chiacchierata con la poliziotta; più avanti, forse, avrò modo di schiarirmi le idee.
Harry mi morde giocosamente il collo con le labbra, causandomi un lungo brivido di piacere lungo tutta la schiena.
"Cosa devo aspettarmi di trovare nello scantinato?" esclama quindi la rossa con esasperazione.
Hanna, che deve aver recuperato da qualche parte uno specchietto portatile, si stringe nelle spalle con noncuranza mentre si sistema vanitosamente il viso.
"Credo sia svenuto. Tu Thomas cosa ne pensi?" lancia una languida occhiata al cugino, in piedi accanto a lei.
Il moro accenna un morbido ghigno, grattandosi il collo con una mano.
"Ha perso i sensi non appena ha visto i miei canini.. Credo comunque sia il caso di farlo ricoverare in ospedale"
Sgrano completamente gli occhi a quelle parole mentre Dorney, scuotendo il capo, scompare dentro lo scantinato a passo svelto.
"Harry.. Lo avete ucciso?" bisbiglio preoccupata.
Lui scuote il capo, sospirando fili d'aria calda contro la mia pelle.
"Non ti preoccupare di questo"
"Non tutti sono un caso disperato come te, biondina" sputa allora la mora, richiudendo lo specchietto con una mano.
"Hai rotto il cazzo, Hanna" risponde a tono Harry, senza lasciarmi il tempo di ribattere.
La vampira si passa una mano tra i capelli, roteando gli occhi al cielo.
"Dio mio" sento esalare la poliziotta da lontano.
Deve aver appena trovato il ragazzo in condizioni pietose.. Sono sorpresa: che abbia un'anima anche lei?
"Basta, farò venire i soccorsi tra poco" alza la voce per farsi sentire anche dall'altra stanza, mentre si riavvicina correndo al bancone del negozio "piuttosto.. Favore per favore, Harry. Dimmi cosa dovrei aspettarmi nelle prossime settimane"
Ricompare davanti a noi, le mani a spolverarsi disordinatamente tra loro e gli occhi stanchi.
Il riccio smette di giocherellare con i miei ormoni e la guarda.
"Zayn è tornato" tossisce per schiarirsi la voce, staccandosi svogliatamente dalla mia schiena "sta cercando un modo per diventare più potente e nel mentre si diverte a sacrificare intere città. Se i nostri calcoli sono corretti.. Per ora dovrebbe essere diretto a nord. Aspettati delle vittime.. Molte altre vittime"
La rossa annuisce lentamente, la mascella serrata e una mano premuta contro la fondina della sua pistola.
"Allora avviserò chi di dovere.. Cercate di non dare troppo nell'occhio. Sai con chi ho a che fare e conosci anche bene il loro atteggiamento nei vostri confronti. Buoni o cattivi che siate"
Lancio una rapida occhiata al riccio e lo vedo irrigidirsi vistosamente sul posto.
Non so di cosa stiano parlando ma il suo nervosismo non è un buon segnale.
Loro chi? Per chi lavora davvero l'ispettore?
Hanna e Thomas sembrano però confusi quanto me dal discorso e questo mi rassicura; mi sento per una volta meno esclusa dalla faccenda.
Harry si passa una mano tra i capelli, sospirando profondamente.
"Prega piuttosto che loro non ci incontrino per strada"
🌸Buon pomeriggio readers!🌸
Vi avviso subito: non abituatevi a questi aggiornamenti lampo hahah non so come ma ho trovato del tempo libero per scrivere il capitolo! (dovrei scrivere la mia tesina ma dettagli)
Btw ve la ricordavate Dorney? Spero di si, se no rivedetevi i primi capitoli di Bloody Lips, smemorati haha
Come sempre spero che il capitolo vi piaccia, nel caso mi aspetto dei voti o dei commenti mi raccomando😜
Un abbraccio
Laborlimes xx
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