Capitolo 2:
L'esperienza non ha alcun valore etico: è semplicemente il nome che gli uomini danno ai propri errori.
Cit. Oscar Wilde
Il vento accarezzava la carrozzeria della Ferrari di Giulio.
- Li senti i cavalli, piccola? - chiese alla ragazza al suo fianco. Una ragazza molto bella, dell'Europa dell'est, con occhi azzurri assai grandi e curve ben fatte.
- Sì. Wow! -. Pura potenza quel motore.
- Ascolta, baby, io adesso devo andare a casa... -.
- Vuoi che venga con te? - la voce si fece provocante.
- No, facciamo domani. Ti porto in fondo alla via e poi torno a casa -. Così fece.
La sua incredibile casa vantava di: un campo da tennis, due da basket, uno da calcio, uno da calcetto a 5 interno e anche uno da pallavolo interno. Portò la macchina dentro con le altre. Salutò il maggiordomo Carlo: - Ehi, Carletto, tutto bene? -.
- Certamente, in sua assenza ho badato personalmente alla manuntenzione della casa -.
- Bravo il mio Carlo. C'è Juan, oggi? -.
- Sì .
-Ottimo, grazie -.
Andò giù nel laboratorio.
- Juan, buonasera! - salutò il capo-laboratorio.
- 'Sera, Signor Clark -. Rispose abbassando la testa con un ghigno soddisfatto.
- Cos'è quel sorrisetto? -.
- È fatta! -.
Giulio alzò le braccia verso il cielo e lanciò un grido di vittoria.
La cena, con tanto di spiegazioni conclusive, si consumò in un ristorante lì vicino. Era immenso, con prezzi da capogiri.
- Quindi mi basta trovare mio figlio e si potrà fare? - chiese a Juan con il tono di voce di un bambino col suo nuovo giocattolo.
- Certamente. Basta che me lo porti -.
Poi, sorseggiò lo Champagne.
- Cominciamo le ricerche domani stesso. Adesso, propongo un brindisi a tutta la squadra, anche se ho invitato solo te -. L'altro si riempì il calice, appena svuotato, mentre Giulio ridacchiava soddisfatto.
Una volta tornato nella villa si diede alla pazza gioia, invitando quante più donne possibili.
- Il vostro paparino ha voglia di giocare, cagnette! - urlava soddisfatto. Passò l'intera notte così.
Riposò la mattina del giorno dopo, fino alle 11.
Ma non gli bastava, invitò qualche amico per la festa con tanto alcol. Giulio non amava le droghe. Però adorava bere.
Giunti gli ospiti, fece degustare vini pregiati, come: Brunello di Montalcino, Franciacorta e Valpolicella.
- Come mai si festeggia, Giulio? - domandò uno degli invitati.
- Avevo voglia - liquidò la domanda l'altro.
I festeggiamenti durarono qualche ora di pura euforia generale. Giulio ne era soddisfatto. Aveva invitato anche un carabiniere noto per i meriti in servizio. Lo fece restare quando gli altri lasciarono la villa al termine della festa.
- So che ti piace la bella vita, ragazzo. Io posso offrirtela, ma ho bisogno di un favore - interloquì Giulio.
- Mi dica, mi dica, signor Clark. La sua fama vanta tutta la nostra zona e più, si dice che possa far esaudire qualunque brama... Spero possa dimostrarmelo - sorrise in modo accativante.
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