Capitolo 9
All'inizio Deva aveva pensato che si sarebbe cacciata in un grosso guaio. In soli due giorni è passata dal trascorrere la sua vita monotona e quasi priva di movimento all'essere la fidanzata di Liam Pearl, conoscendo la sua famiglia e addirittura a parlare di matrimonio e figli, e per quanto tutte queste erano solo bugie in un certo senso riusciva a tenerle sotto controllo, capendo che il vero guaio è più grave, perché il peggio sta nell'attrazione improvvisa e pericolosa che stava iniziano a provare nei confronti di Liam.
Anzi, entrambi avevano scoperto che amavano baciarsi, arrivando a desiderare di sorpassare quella soglia, andando oltre il bacio. La prima volta che si baciarono, Deva, mentalmente aveva incolpato Liam. Lui era il maschio, e come ogni maschio aveva il "dovere" di fare il primo passo, almeno era questo che Deva continuava a ripetersi, ma la sua credibilità era stata abbattuta all'improvviso dopo quel bacio che si diedero in quella stanza. Un bacio che non aveva niente di finto, no che gli altri baci non furono sentiti, però quello è stato un bacio, il bacio, che ha fatto perdere la testa a Deva.
Quel giorno, appena scesa al piano di sotto la ragazza in modo frettoloso salutò Thalia, per poi dirigersi verso la macchia di Liam, aspettandolo in silenzio.
Sulla strada del ritorno nessuno dei due aveva pronunciato una parola, ma anche così lei sentì il cattivo umore di Liam, senza riuscire a capire se lui era in quel stato perché lei aveva interrotto quel momento, o perché magari lui c'è l'aveva con se stesso per essersi eccitato così in fretta davanti a una donna che prima aveva considerato buona solo per uno scherzo. Perché questo è ciò che Deva era per lui, uno scherzo, almeno era questo che la ragazza disperatamente pensava.
Quando ebbe parcheggiato davanti a casa sua, Deva scese dall'auto e neanche allora gli rivolse una parola. Voleva solo lasciarlo andare e probabilmente lui voleva la stessa cosa, perché era partito prima che lei arrivasse alla porta. Deva, una volta ritrovandosi dentro la sua stanza ha poi pianto come un'idiota per diverse ore di seguito, senza sapere il motivo esatto. Solo dopo alcuni giorni è stata in grado di calmarsi, arrivando a odiarsi per quel momento di debolezza. Lei non piangeva, non più, da diversi anni ormai. Deva pensava che il pianto era come la chiave per la debolezza, che portata a lungo era in grado di demolirla da tutti i punti di vista, per questo tempo di due settimane, dopo quel bacio, Deva aveva deciso di riprendere in mano la sua vita, quella di cui nessuno ne era a conoscenza. Dopo più di due anni ha sentito finalmente la necessità di ritornare in campo, definitivamente. Aveva bisogno di occupare la mente sul serio ma soprattutto le mancava la brezza del rischio, per questo è partita, andando in missione. Una missione che doveva svolgere per il suo capo William, con il quale ha finto per quanto riguardasse la storia del fidanzamento con suo figlio.
Durante quelle settimane non si era più sentita con Liam, un po' perché non sapeva come comportarsi ma anche perché Deva è stata ad Atlanta, intenta a fingersi una donna potente, piena di soldi, in cerca di qualche scagnozzo per uccidere il suo inesistente marito politico, con la speranza di trovare colui che aveva piazzato una bomba dentro la metro, attentando così alla vita di un reale politico.
Tutta quella adrenalina le era mancato così tanto che per un attimo si sentii nuovamente viva, sentendosi poi in colpa, per la mancata promessa che si era fatta.
Aveva giurato che non lo avrebbe più fatto, che non avrebbe più messo a rischio la sua vita ma ormai non aveva più niente da perdere, o nessuno.
<<Deva, hai capito quello che ti ho detto?>> Esmeralda, sul punto di una crisi isterica alza il tono di voce, guardando in malo modo la sua migliore amica Deva, tutto questo perché la ragazza parlava a vanvera da buoni minuti, tempo in cui Deva non si è degnata di dare neanche un segno di vita.
<<Tu, io, Jacob e New York. Certo che l'ho capito ma non verrò con voi due>>
<<Oh, quindi, insomma, mi stavi realmente ascoltando?>> borbotta Esmeralda, realmente sorpresa. Di solito quando Deva si assenta in quel modo sa con certezza che la sua mente si chiude dentro una bolla, ignorando completamente il mondo esterno, eppure questa volta nonostante i mille pensieri che aveva in mente era riuscita a restare concentrata. Forse il fatto che è tornata in campo le è servito a qualcosa.
<<Da circa mezz'ora, da quando hai iniziato a raccontarmi di te e di Jacob e di come vuoi trascinarmi con te a New York, per farmi partecipe al vostro viaggio da neo innamorati ma come ho già detto prima non ho alcuna intenzione di venire con voi per fare la ruota di scorta. E poi ho già degli impegni>> puntualizza mentre accarezza Rex, che si è seduto accanto a lei sull'erba.
<<E dai, Deva, non puoi lasciarmi da sola con Jacob>>
<<Sei abbastanza grande per poterti fare un weekend fuori con il tuo ragazzo, Esmeralda!>> esclama Deva quasi disperata. La sua amica aveva una cotta per Jacob praticamente da quando erano piccoli ma per motivi vari non si erano mai avvicinati in modo particolare, mentre adesso, da quando Jacob è tornato l'anno scorso, Esmeralda aveva deciso di rischiare e provare, infatti i due per un lungo periodo si sono frequentati, decidendo finalmente di provarci sul serio, e adesso quando ormai devono partire per un weekend romantico la ragazza si sente in un certo senso a disagio, spaventata più che altro dell'idea di restare da sola con quel ragazzo che aveva sempre desiderato.
<<E se non dovresti venire sola? Insomma, se con noi verrebbe qualcuno che potrebbe farti compagnia? Così non ti sentiresti...>>
<<Esmeralda! Smettila di comportarti da bambina! Io non vado da nessuna parte con voi due>>
Un rumore di foglie calpestate fa alzare all'istante Deva come una felina pronta a sbranare chiunque, sospirando quando vede nel giardino di casa sua Liam.
Tempo di un momento i due si guardano a vicenda, esaminandosi in modo intenso, almeno fino a quando entrambi non annullano la distanza che gli separava, abbracciandosi, perché nonostante tutto entrambi hanno sentito la mancanza dell'altro, con tutto che nessuno dei due lo avrebbe confessato a voce alta. Sicuramente per la loro età si stavano comportando un po' come due ragazzi però sicuramente quel abbraccio che si stavano dando valeva più di mille parole.
Era uno di quelli che non ti toglieva il fiato, ma che bensì te lo dava, come se fino a quel momento nessuno dei due fu in grado di respirare separatamente.
<<Sei sparita>> sussurra Liam a bassa voce quasi dispiaciuto.
<<Io...ho lavorato>> confessa, parlando a bassa voce, mentre si bea di quella sensazione di benessere che finalmente riesce a provare. Nonostante in missione si è sentita elettrizzata c'era qualcosa che la teneva con il fiato sospeso, come se qualcosa mancasse dalla sua quotidianità.
Liam, sussurra Deva mentalmente, capendo solo adesso quanto in realtà lui è fondamentale per lei.
<<Eppure non ti ho vista per due settimane>> Liam continua a borbottare, specificando, anche se non in modo diretto di averla cercata con lo sguardo, perennemente, senza però vederla.
<<Questo perché ero ad Atlanta>> confessa la ragazza mentre scioglie lentamente il loro abbraccio, fermandosi con la testa ad un palmo dalle sue labbra. Quelle labbra che per giorni aveva sognato ma che si è ripromessa di non baciare più.
<<Ad Atlanta?>> domanda Liam sorpreso mentre si morde il labbro in modo nervoso, cercando con tutto se stesso di trattenersi dal baciarla.
Tempo di due settimane l'ha cercata con lo sguardo in qualsiasi momento, pensando stupidamente che lei si stessi nascondendo da lui dopo quel intenso bacio che si diedero.
<<Faccio volontariato, quindi, ecco, a volte vado via per questo motivo>> in modo impacciato Deva risponde, facendo anche qualche passo all'indietro, mettendo una minima distanza tra di loro.
Sentire nuovamente il suo profumo da vicino stava iniziando a darle nuovamente alla testa, portandola a desiderarlo.
<<Un altra cosa che non sapevo di te>> borbotta lui, quasi dispiaciuto. Gli sarebbe piaciuto avere la possibilità di conoscerla di più, di viverla, per poter imparare tutto di lei, anche le più piccole sciocchezze.
<<Tu sai cose che gli alti non hanno mai osservato>> Deva si ritrova a sussurrare, mentre si siede nuovamente sull'erba, non prima di aver cercato con lo sguardo la sua amica che sembra essere sparita nel nulla con l'arrivo di Liam.
Il cane, Rex, prende nuovamente posto accanto alla sua padroncina, poggiando la testa sul sue gambe, cercando in un certo senso l'attenzione di Deva, la stesa che la ragazza gli stava concedendo prima che Liam arrivasse.
<<È rilassante qui>> ammette Liam mentre prende posto vicino a Deva, ignorando il cane che silenziosamente ringhia.
<<Per questo la sera vengo sempre qui. Mi aiuta a rilassarmi>> confessa Deva mentre gira di poco la testa, guardando Liam, intento ad osservare il meraviglioso giardino in stile zen.
<<Mi piacerebbe avere un posto così dove potermi rilassare>>
<<Puoi venire qui. Insomma, quando senti la necessità di stare solo con te stesso puoi usufruire di questo posto. Infondo io non sono mai a casa e adesso che ho ripreso, insomma, adesso che mi sono reintegrata ufficialmente al lavoro passerò poco tempo qui>>
<<In che senso passerai poco tempo qui?>> domanda Liam in modo alterato.
<<Ecco, diciamo che con il volontariato sono sempre impegnata quindi non vengo quasi mai a casa>> confessa Deva, raccontando in parte la verità. Quando lei va in missione sa quando va via ma non sa mai quando torna, e quando lo fa difficilmente sceglie di tornare prima a casa sua, qui a San Cristóbal.
<<Vuoi dirmi che non ti vedrò più?>> gli occhi di Liam si allargano per lo stupore, con tutto che cerca di restare impassibile.
<<Forse ogni tanto, quando tornerò>> la tristezza improvvisamente prende possesso di Deva, al pensiero che non lo vedrebbe, forse mai più, ma non solo per via del suo lavoro. Liam aveva espresso chiaramente di volere trovare un giorno una persona che faccia parte della sua vita, una volta finita questa farsa tra di loro. Quindi con una donna da amare tra i piedi in modo automatico Deva sarebbe uscita fuori dalla sua vita, definitivamente.
<<E io come farò senza di te?>> questa domanda esce in modo automatico dalla bocca di Liam, sorprendendo, o confondendo Deva.
<<Una volta che avrai le scuderie non avrai più bisogno di me>> Deva dispiaciuta mormora a bassa voce.
<<In realtà...>> Liam smette di parlare all'istante, sentendo dentro di se una strana sensazione, come se qualcosa lo stessi pungendo proprio all'altezza del cuore.
Se lei se ne sarebbe andata lui...a chi avrebbe infastidio ancora? Deva stranamente era l'unica donna che pur non sopportandola inizialmente aveva continuato a gironzolarle intorno, solo perché lei è l'unica che riesce a strapparli un sorriso vero, per questo il ragazzo nel momento seguente decide di mentire, comportandosi da egoista.
<<Ecco, io...so che in realtà volevi che questa storia finisse il prima possibile però forse dobbiamo aspettare un altro po' per lasciarci. Ho litigato con il nonno e...>>
<<Perché?>> lo interrompe la ragazza curiosa.
<<Ha insistito con la storia del matrimonio e quindi abbiamo litigato>>
<<Quindi...>>
<<Quindi ancora non mi ha concesso le scuderie>> borbotta Liam, cercando di sembrare credibile, visto che suo nonno gli ha concesso le scuderie proprio come aveva promesso. Non voleva mentire a Deva però seppur sbagliato dentro di lui pensava che fosse meglio così, almeno avrebbe avuto più tempo da passare insieme a lei.
Nonostante tutto gli piaceva averla intorno a lui, e il pensiero che questo non sarebbe più successo lo faceva sentire strano senza capire il motivo.
<<Mi dispiace>> la ragazza seppur provata inevitabilmente abbozza un piccolo sorriso che cerca di smascherare all'istante.
<<Tranquilla, troveremo un modo per calmare il nonno. Magari accettando la sua proposta di andare a trovarlo a Yacolt>> propone Liam speranzoso, infondo era venuto per questo.
Questa mattina suo nonno lo aveva tartassato si chiamate, obbligandolo praticamente a prendere la sua fidanzata e portarla a Yacolt per un paio di giorni. Un idea che a Liam infondo sembrò perfetta, per passare altro tempo insieme a Deva, solamente che il problema era solo uno, o forse due. Trovarla e convincerla.
<<Non esiste. Io ho già degli impegni per il fine settimana e...>>
<<Con chi?>>
<<Lavoro, Liam. Ho del lavoro da fare e non posso venire. Mi dispiace però...>>
<<Non puoi rimandare il giro con le tartarughe?>>
<<Non si tratta delle tartarughe, Liam>> borbotta lei mentre si alza, incapace di sostenere il suo sguardo. Stava iniziando a guardarla nuovamente il quel modo e non andava affatto bene.
<<Non vuoi venire, vero?>> domanda lui in modo schietto, quasi provato.
<<Ho realmente da fare. Se non mi credi chiedi a Esme, prima ho rifiutato anche lei>> cerca la ragazza di difendersi. Voleva realmente partire, però da sola.
<<Non importa, andrò da solo. Mi inventerò qualcosa visto che la mia fidanzata non ci sarà per il mio compleanno>>
<<Il tuo compleanno?>>
<<Si, domenica è il mio compleanno. Per questo il nonno ci ha invitati. Voleva che lo festeggiassi da lui>>
<<Non sapevo, io...>>
<<Tranquilla, mi inventerò qualcosa con loro>>
<<Sarebbe un po' strano se la tua fidanzata non fosse con te il giorno del tuo compleanno, non credi?>>
<<Non ho visto la mia fidanzata per due settimane, un giorno in più...>>
<<Adesso non mi vuoi con te?>>
<<Non ho detto questo, però se dici che hai da fare io...>>
<<Ci sarà anche la ragazza di tuo fratello per caso?>> domanda lei improvvisamente in modo acido.
<<E cosa c'entra?>>
<<Fin ora praticamente volevi trascinarmi con te dappertutto e adesso non mi vuoi il giorno del tuo compleanno? Ma certo, Cristina tette finte sarà presente. Sicuramente avrai di meglio da fare che corteggiare la tua fidanzata!>>
<<Non era questo quello che volevi? Essere lasciata in pace intendo>>
<<In realtà sei stato tu a dirmi che una volta finito mi avresti lasciata in pace>>
<<E forse è meglio così. Evitarti forse è meglio>>
<<Perché?>>
<<Lo sai già, Deva. La scena nella mia vecchia stanza non ti è bastata? Sei scappata da me come se ti avessi minacciato con la morte. Quindi tenere le distanze è meglio per non essere tentato>> confessa Liam, contraddicendosi. Insomma, è vero che stare vicino a lei è pericoloso ma non è vero che vuole farlo.
Sicuramente quando prima si era proposto di mentire aveva paura che lei andasse realmente via da lui, mentre adesso dice praticamente il contrario solo per farla innervosire, visto che gli era mancato vederla imbronciata ma al tempo stesso infuocata.
Deva deglutisce a fatica, ma non puoi fare a meno di chiedere quello a cui sta pensando.
<<Da quanto tempo sei tentato da me? Finora non hai fatto altro che prendermi in giro>>
<<Finora sei stata vicino a me solo per pochi istanti, quando si facevano gli scherzi. Poi ti ho vista con quel maledetto vestito addosso, ti ho baciato, ti ho visto nuda nel letto, ti ho baciato ancora... e con ogni uomo mi bolle il sangue, soprattutto se la tentazione è tanta. Poi tu sei meravigliosa>>
Deva poteva sentire il proprio sangue che iniziava a ribollire, scaldandole terribilmente le guance di rosso, cosa che Liam adorava, trovandola dannatamente irresistibile, non solo per il suo colorito ma anche per come era vestita. Il corpo di Deva era coperta da una
vecchia maglietta bianca che sarebbe stata troppo grande per lui, però di positivo era il fatto che grazia alla grandezza tutte le forme della ragazza erano coperte, eccetto le gambe che erano messe in bella vista, provocando a Liam un ringhio che mandò subito giù, trattenendosi.
Il fatto che non fosse più andato con alcuna donna da quando sta con Deva sicuramente interferisce su i suoi ormoni infuocati.
<<Vengo con te solo ad una condizione>> Deva cerca di riprende il discorso di prima, morendosi in seguito l'interno della guancia, cercando di trattenersi dal saltargli addosso.
<<Quale?>>
<<Dormirai sul divano!>> esclama la ragazza sicura di se, o quasi.
<<Non esiste proprio. Sicuramente Cristina...>>
<<Rex, attacca!>> Deva alza leggermente la voce, indicando in seguito con il dito il suo nemico, e basta solo questo piccolo gesto che il cane inizia a rincorrere per tutto il giardino Liam.
<<Toglimi di dosso questo animale!>>
<L'animale sei tu che pensi di tradirmi con quel gommone finto!>>
<<Stavo solo scherzando! Deva! Ferma questo cane >> urla Liam in modo disperato mentre continua a correre, cercando di non farsi mordere nuovamente dal cane.
<<No, penso proprio che non lo farò. È divertente>> ride di gusto mentre si mette nuovamente seduta, steppando anche a Liam un sorriso, che nonostante tutto sembrava un ebete. Sentirla nuovamente sorridere per lui era la cosa più bella.
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