Capitolo 4
Una volta rimasta da sola Deva si è diretta nella sua vecchia stanza, decidendo di farsi un bagno caldo. Un po' perché ne aveva davvero bisogno ma anche per cercare di riprendersi. Se inizialmente accettare la proposta di Liam le era sembrato la cosa giusta da fare adesso Deva mentre esce dal bagno ha decisamente qualche ripensamento. Fingere per lei era un gioco da ragazzi visto che ormai lo faceva da anni con la sua famiglia, ma come si sarebbe dovuto comportare davanti alla famiglia di Liam? Anzi, come si comportava una ragazza con il suo ragazzo? Deva non si intendeva affatto di romanticismo e quello che vagamente le sfiorava la mente su quel argomento erano delle stupide idee lette in qualche libro, visto che non aveva mai avuto parte di quel genere di momenti, ma non perché non ha mai avuto un ragazzo, anzi, Deva tempo fa si era affezionata a Dominic, un ragazzo che conobbi all'istinto in Taiwan, l'unico del genere maschile a cui aveva dato la sua fiducia. I due erano diventati amici stretti e con il tempo Deva arrivò a pensare di provare qualcosa per lui ma capii che la fiducia va conservata per le persone che realmente se la meritano visto che Dominic l'abbandonò, lasciando Deva da sola e con il cuore a pezzi. Forse è per questo che la ragazza odiava l'amore è tutto quello che aveva a che fare con quel sentimento.
<<Ma cosa ho pensato quando ho accettato di rendermi partecipe a questa farsa?>> in modo disperato si passa le mani fra i capelli, decidendo di chiamare la sua affidabile amica e raccontarle cosa le sta succedendo, lasciando Esmeralda decisamente senza parole, almeno per pochi attimi.
<<Certo, fingiamo che lui non sia tuo marito ma semplicemente il tuo finto ragazzo>>
<<Esme! Non mettere il dito nella piega. Dio santo, ma cosa ho pensato quando ho accettato? Dovevo trovare un modo per tenerlo lontano da me! Questa cosa, questo non porterà a niente di buono, me lo sento!>>
<<Senti Deva, lascia stare per un attimo quella tradizione nella quale ci credi e cerca di divertirti un po'. Sono sicura che Liam combinerà una delle sue e domani ci riderai su>> Esmeralda da brava amica come sempre cerca di spronare Deva a dare una svolta alla sua vita, almeno per una sera, ignara del segreto che Deva custodisce silenziosamente ormai da anni.
<<Divertirmi mi sembra impossibile visto che mi ritroverò davanti alla sua famiglia. E se mi faranno delle domande? Oh, ma certo che le faranno! E se mi chiederanno qualcosa di loro figlio, io cosa dovrei dire? Non so niente di Liam!>>
<<Per questo io sono di nuovo qui>> il suo timbro seppur dolce è in grado di spaventare Deva che sussulta, facendo cadere il telefono a terra.
<<Ma che modi sono, idiota?>> Deva alza la voce mentre con la meno sinistra stringe in un pugno l'asciugamano, sperando che esso non cada perché sarebbe davvero imbarazzante se restasse nuda davanti al su nemico quasi marito è finto fidanzato.
Uno sbuffo esce dalla sua bocca quando si rende conto di quanto possano essere ridicoli i suoi pensieri.
Lui non è mio marito, pensò tra se e la sua mente, cercando forse di farla ragionare, la mente.
<<Giuro che diventerò pazza>> Deva borbotta a bassa voce mentre cerca di distoglie lo sguardo da Liam, senza riuscirci però. Gli occhi del ragazzo sembrano avere l'effetto di una calamita. Deva in quel momento si sentiva come se avesse trovato il suo polo, quello negativo che si unisce con il polo positivo.
<<Dobbiamo parlare di noi. Insomma se dobbiamo fare funzionare al meglio questa farsa dobbiamo sapere alcune cose che ci riguardano>> la voce di Liam spezza quella strana bolla di attrazione in cui Deva stava cadendo, riportandola con i piedi per terra. La ragazza si gira di spalle, maledicendo se stessa per essersi persa in quei occhi così intensi.
<<Non penso di volere fare questa cosa>>
<<Cosa? In che senso?>>
<<Ho avuto modo di pensare e sono arrivata alla conclusione che tutto ciò è assurdo. Non posso presentarmi davanti alla tua famiglia e mentire in questo modo. Non so niente di te, così come tu non sai niente di me. E poi avanti, tu non mi sopporti così come io non sopporto te. Non siamo in grado di stare nella stessa stanza senza litigare e tu vorresti che fingessimo di amarci? Ma dai, Liam, tutti quanti sanno dei nostri battibecchi visto che non hai fatto altro che prendermi in giro, odiarmi. Come pensi che potremmo fare funzionare questa cosa?>> Deva si passa le mani fra i capelli bagnati mentre si gira per avere nuovamente la possibilità guardare Liam, che la guarda a sua volta. Gli occhi del ragazzo ammirano la bellezza dovuta alla semplicità di Deva. Liam aveva visto molte donne e in poche di esse ha trovato la semplicità. Quella semplicità che splende di luce propria e per niente banale che Liam adorava in un donna. I capelli bagnati di Deva scendono in modo morbido, coprendo leggermente le sue spalle ma anche così Liam che è un buon osservatore riesce a vedere la piccola cicatrice che Deva si ritrova sulla scapola. In realtà non è la prima volta che osserva quella piccola cicatrice però oggi per la prima volta è curioso di sapere qual'è la storia che si nasconde dietro a quel segno. Liam era sempre del parere che ogni segno, ogni cicatrice ha una storia proprio, per quanto essa possa essere banale.
<<Oh, questo...mi hanno, mi sono graffiata mentre scendevo da un albero>> confessa mentre fa spallucce come se non fosse niente di importante. Liam la guarda per altri secondi notando come Deva si morde il labbro in modo nervoso, decidendo di distogliere lo sguardo e puntarlo sulla finestra, perché se la guardasse ancora e ancora sicuramente perderebbe il filo del senso logico.
<<Io, ti aspetto fuori così potrai prepararti e parleremo in macchina. Per non perdere altro tempo dato che è già tardi>> Liam esce dalla sua stanza, andando realmente fuori nel giardino, sperando che nessuno venga a disturbare la sua...ansia. Perché lui in quel momento era davvero ansioso ma non per quella stupida cena con la sua famiglia. Lui era in ansia con se stesso, per via dei suoi pensieri. Non aveva mai guardato Deva in quel modo, con desiderio, eppure quando si morse il labbro lui avrebbe voluto farlo al suo posto. Avrebbe voluto sentire il suo sapore.
<<Andiamo?>> la voce di Deva attira l'attenzione di Liam che non tarda a cercala con lo sguardo, restando se possibile senza fiato. La ragazza si presenta davanti a lui come non ha mai avuto la possibilità di vederla. I suoi lunghi capelli castani scendono in morbide onde coprendo così le sue spalle e in parte le sottile bretelle del vestito blu notte, abbinato per coincidenza oppure no con la cravatta di Liam, che stranamente questa sera anche lui è vestito in modo impeccabile.
<<Ci sai camminare?>> domanda il ragazzo, riferendosi alle scarpe con i tacchi. Non aveva mai visto Deva indossare i tacchi e tanto meno un vestito così elegante, così attillato. Non era per niente provocatorio, anzi, tutto il contrario, però su di lei stava dannatamente bene e valorizzava il corpo di Deva che molto volte nascondeva sotto quei vestiti larghi che di solito indossava.
<<Ne saresti davvero sorpreso>> una piccola risata esce dalla bocca di Deva, ricordandosi di quella volta quando ha dovuto correre sui tacchi.
I due ragazzi si dirigono verso la macchina di Liam e lui come un vero gentiluomo apre lo sportello, facendo accomodare al suo interno Deva che per un attimo cambia nuovamente idea. Più che altro era spaventata dell'impressionante che avrebbe lasciato alla sua famiglia di se stessa. Insomma, lei non sapeva molto della famiglia di Liam, se non che fossero ricchi sfondati, e non voleva che questi la giudicassero per il suo status sociale. I suoi genitori hanno lavorato nell'industria agroalimentare, essendo dei semplici operai, sua sorella Kaya adesso era direttrice di una banca mentre lei...Deva per gli altri era una semplice guida turistica che si occupava anche di volontariato, per questo spesso si ritrovava a partire.
<<Cosa ti preoccupa?>>
<<Io, no, niente>>
<<Ogni volta che sei nervosa ti mordi il labbro e da quando sei salita in macchina non hai fatto altro che torturare quel povero labbro. Quindi, cosa c'è che non va?>> la determinazione che ha usato Liam nel parlare sorprende la ragazza che rimane davvero sbalordita. Come faceva Liam a sapere questo piccolo particolare di lei?
<<Mi preoccupa tutta questa situazione. A parte il fatto che è assurda non capisco neanche perché ho accettato di aiutarti>> borbotta a bassa voce mentre possa lo sguardo sul finestrino, guardando fuori. Inizialmente aveva percepito lo stato d'animo di Liam quando aveva nominato suo nonno ma sopratutto la delusione. Per un attimo si è ricordata di aver deluso la sua famiglia quando era più piccola per via del suo comportamento, per questo si è ritrovata chiusa dentro in un istituto di rieducazione che è stato in grado di cambiare Deva.
<<Per quanto possa sembrarti assurdo io ti sono davvero grato. Senti, parliamo un po' di noi, sai, per essere preparati. I miei sicuramente ci faranno delle domande, Rodrigo in modo particolare solo per cercare di innervosirimi>>
<<Cosa vuoi sapere?>> domanda la ragazza, dando così strada libera a Liam che inizia a domandare qualsiasi cosa gli viene in mente, persino le cose più sciocche. Come ad esempio il suo colore preferito, il genere di musica, il libro che più adora e il film che più l'ha fatta emozionare, dando in seguito la possibilità a Deva di fare altrettanto, impaziente di parlare di lui, del vero lui che cerca di nasconderlo forse da troppo tempo.
<<Sono cresciuto in una famiglia dove il denaro veniva scambiato per l'affetto. Mio padre non c'è mai stato. Era sempre impegnato con il suo lavoro e quando finalmente trovava un po' di tempo per la famiglia lui trovava sempre un modo per litigare, con me in particolar modo. Quando ero piccolo non capivo perché non mi amava come amava Rodrigo e molte volte mi nascondevo per piangere, per non farmi vedere da nessuno ma mio nonno Roland mi trovava sempre. Lui mi asciugava le lacrime per poi portarmi sempre a magiare il gelato, persino in inverno. Era l'unica cosa che riusciva a calmarmi. Se dovessi scegliere tra i due ti direi che mio nonno non è solo mio nonno, lui è mio padre. Perché è lui che mi ha fatto da padre>> in modo malinconico Liam raconta della sua infanzia, di quel periodo che l'ha marcato praticamente a vita. Vedere la distinzione che suo padre faceva tra lui e Rodrigo l'ha ferito davvero tanto.
La mano di Deva si appoggia sopra la mano di Liam che si trova sul manubrio, sorprendendo il ragazzo che non esita di abbassare lo sguardo, guardando le loro mani. Quel gesto potrebbe sembrare un semplice gesto di sostegno ma la verità è che neanche Deva sa per quale motivo ha sentito la necessità di confortare in un certo senso Liam che non sbatte neanche le palpebre.
<<Tu sei fidanzata?>> domanda incredulo mentre frena la macchina di colpo, spaventando Deva.
<<Ma che problemi hai idiota?>> la ragazza alza la voce in modo alterato, portandosi in seguito la mano sul petto. Il suo cuore spaventato tanto quanto lei batte così forte che sembra un tamburo.
<<Io che problemi ho? Che problemi hai tu nell'accettare la mia proposta se tu sei fidanzata?>>
<<Con chi?>> Deva aggrotta le sopracciglia confondendo Liam. Insomma, era lei che portava al dito un anello di fidanzamento e fingeva di non sapere chi fosse il suo fidanzato? Liam sapeva quanto Deva a volte fosse strana, ma non fino a questo punto.
<<Magari con colui che ti ha regalato questo?>> Liam afferra la mano di Deva, costringendola ad abbassare lo sguardo e quando gli occhi della ragazza si possano su quel anello strabuzza gli occhi.
<<Come diavolo ho fatto a dimenticare?>>
<<Tu, tu, hai dimenticato di essere fidanzata?>> chiede Liam davvero sconvolto.
<<Cosa? Certo che no. Non ho neanche un ragazzo!>> confessa in modo veloce, strappando a Liam un sospiro di sollevazione. Neanche lui capiva del perché si sentiva in quel modo ma sapere che lei fosse realmente libera l'ha tranquillizzato.
<<Allora come è finito quel anello al tuo dito?>> la curiosità viene fuori, chiedendo in un certo senso spiegazioni a Deva, che in modo frettoloso incolpa il ragazzo visto che aveva sbattuto nuovamente il naso per colpa sua.
<<Però, sei stata fortunata. Possiamo provare anche domani, magari il tuo naso troverà altri oggetti preziosi>> ridacchia lui in modo divertito, ricevendo una gomitata da parte di Deva.
<<Tu rifallo che io ti farò mordere da Rex!>>
<<Tu fallo che ricambierò il favore, mordendo te però>>
<<Dove?>> Deva domanda stupidamente, stappando a Liam un sorriso a dir poco malizioso.
<<Zitto>> si ritirava a mormorare tra i denti quando si rende conto delle cose stupide che Liam potrebbe dire.
<<Comunque se non vuoi che i miei si facciano strani pensieri ti consiglio ti togliere quel affare e nasconderlo>>
<<Potresti tenerlo tu per me? Io ho dimenticato la borsa>>
<<Certo. Te la posso fare una domanda?>> domanda Liam mentre Deva sfila dal dito quel anello, riponendolo dentro la testa dei suoi eleganti pantaloni.
<<Come mai lo hai indossato?>> domanda curioso dopo aver ricevuto il consenso di Deva che non tarda a rispondere.
<<Ero curiosa di provarlo e poi ho dimenticato di toglierlo. Comunque, non resterà con me per molto tempo. Domani dirò a Esmeralda di parlare con suo zio. Magari il proprietario ha fatto la denuncia>>
<<Ma che fai?>> stranita Deva guarda la mano di Liam che ha afferrato nuovamente la sua, unendo per la prima volta le loro dita.
<<Quella stronza di mia cugina ci sta spiando dalla finestra, sicuramente sotto consiglio di mia zia Fernanda, la sorella di mio padre. Un impicciona di prima classe che si passa il tempo solo a spettegolare>>
<<E perché mi tieni per mano?>> trova il coraggio di domandare con tutto che il suo cuore ha presso nuovamente a battere ma questa volta in modo strano. Nel momento in cui le loro dita si sono incastrate Deva ha sentito lungo lo spina dorsale un brivido.
<<Sei la mia ragazza, no? Se veramente vogliamo che questa farsa funzioni dobbiamo dare il meglio di noi. E ti prego, non respingermi, qualsiasi cosa proverò a fare. Tu, ecco, solo assecondami>>
<<A cosa ti riferisci?>>
<<Dobbiamo comportarci come due persone realmente innamorate>> le parole che Liam ha appena pronunciato sorprendono la ragazza, proprio come viene sorpresa quando lui con l'altra mano le sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre le sorride debolmente. Un sorriso quasi timido e per niente falso, un sorriso che confonde davvero tanto Deva.
<<Come possiamo fingere di amarci se tu mi odi?>>
<<Io non ti odio>>
<<In tutto questo tempo...>>
<<Non ho fatto altro che prenderti in giro, cosa che anche tu hai fatto, ma proprio come me sei cosciente che niente è stato fatto con cattiveria ma solo per divertimento. Non potrei mai odiarti>>
<<Io, sono davvero sorpresa>> Deva balbetta in modo impacciato. In tutto questo tempo ha pensato davvero che Liam la odiasse e scoprire il contrario la destabilizza leggermente. Allora per quale motivo continuava a prendersi beffa di lei?
<<Senti, ti prometto che non farò più lo stronzo con te e ti starò alla larga, dopo questa sera>>
<<Veramente? A proposito, cosa succederà dopo questa sera?>>
<<Certo, se è questo il prezzo che devo pagare per non mandare a rotoli questa farsa. A cosa ti riferisci esattamente?>> Liam domanda leggermente confuso mentre stringe in modo inteso la mano di Deva.
<<Insomma, per questa sera mi devo fingere la tua ragazza e poi, cosa succederà? Insomma, i tuoi per quanto tempo restano qui? Non vorranno vederti, vederci ancora?>>
<<Non ho un gran rapporto con loro da onorarli con la mia presenza tutti giorni, se non con mio nonno. Per questo questa sera sono qui, altrimenti non sarei venuto>>
<<Ci tieni davvero tanto a impressionare tuo nonno?>>
<<Io, voglio solo che sia fiero di me, anche se per un momento>> la voce di Liam si incrina mentre rilascia la presa sulla mano di Deva. Per tutto questo tempo aveva continuato a stringere le sue dita fra le sue come se fossero la sua ancora. Quando si trattava di suo nonno Liam sembrava davvero un'altra persona. Era più tenero e anche emotivo e questo colpisce davvero tanto Deva.
<<Io non so come dovrei comportarmi però ti prometto che non deluderemo tuo nonno>> dice a bassa voce ma in modo dolce mentre rivolge un piccolo sorriso a Liam. Un sorriso che riesce a coinvolgere anche il ragazzo. Deva senza rendersi conto aveva fatto capire a Liam che sarebbe rimasto dalla sua parte in questa farsa, rendendola per quanto si può reale solo per non deludere una persona davvero importante per Liam.
<<Sii te stessa, perché sei perfetta>> Liam bacia la mano di Deva per poi scendere dalla macchina, aprendo lo sportello a Deva. I due ragazzi mano nella mano si dirigono verso l'immenso portone della casa che la famiglia Pearl aveva comprato l'anno scorso. Quando per la prima volta avevano visitato l'isola San Cristóbal il padre di Liam non aveva tardato a comprare la casa più costosa che fosse disponibile sul mercato.
La casa sembrava in stile Domus Romana ma a tre piani, costruita con ottimo gusto, bianca e con
le finestre enormi, con ogni balcone in quercia. Era molto grande, ma non troppo. Sembrava una
perfetta combinazione tra la bellezza, la semplicità e il calore di una casa di campagna e la stravagante sontuosità di una villa californiana dato che lasciava l'impressione di essere una di quella abitazione strappate da qualche film americano dove per aprire la porta di casa c'è il maggiordomo solamente che questa volta ad aprire è Thalia, la madre di Liam. Una signora sulla cinquantina, molto elegante ma al tempo stesso semplice. Proprio come Liam aveva pensato di Deva, Thalia, splendeva di luce propria. Forse era per questo che Liam adorava la semplicità.
<<Sei venuto realmente>> la signora Pearl per quanto felice è anche sorpresa nel vedere finalmente suo figlio.
<<L'avevo promesso al nonno>> Liam abbassa leggermente lo sguardo, sentendosi quasi in colpa di non aver più visitato sua madre nell'ultimo periodo. Neanche quando è dovuto andare a Portland il mese scorso non si è disturbato di andare a vedere sua madre, ma non lo feci per cattiveria, semplicemente era delusa da sua madre, l'unica a conoscere tutti i suoi segreti, i suoi sogni, eppure non ha esitato a tradirlo.
<<L'importante che sei qui. Sei solo?>> un timbro di voce maschile si intromette, facendo sbuffare Liam. Rodrigo con quella semplice domanda aveva già attaccato suo fratello, pensando alla figuraccia che avrebbe fatto fare davanti a tutta la famiglia.
<<Oh, che sbadata. A volte dimentico che sei così alto che mi copri la visuale>> in modo aggraziato Deva ridacchia mentre finalmente affianca Liam, appoggiando la testa sul suo braccio, come se stesse cercando di accoccolarsi. Un gesto che le è venuto spontaneo e Liam sempre in modo spontaneo abbassa di poco la testa, baciando la fronte della ragazza.
Due paia di occhi fissano la ragazza che sorride in modo angelico mentre solleva lo sguardo, ignorando le due persone che ha davanti solo per guardare Liam. L'uomo che fino a ieri era il suo nemico mentre adesso è...insomma, così tenero mentre la guarda, sorridendo dolcemente a sua volta.
Dannazione, pensò lei mentalmente. Liam era così bravo a fingere che sembrava realmente innamorato.
<<Oddio, ma allora è vero! Tu sei vera! Fatti vedere!>> la signora Pearl afferra le mani di Deva, staccandola letteralmente da Liam. I suoi occhi castani la guardano dalla testa ai piedi, esaminando la ragazza in modo dettagliato.
<<Sei splendida, più di quanto Liam aveva detto>> la signora Pearl tira fra le sue braccia Deva, stringendola in un forte abbraccio.
<<Mamma, falla respirare un po'>> Liam cerca di salvare la sua finta ragazza dalle grinfie di Thalia, e non perché fosse una cattiva persona, ma perché sapeva quanto poteva diventare euforica la madre in un momento di felicità.
Le mani di Liam si appoggiano sui fianchi di Deva, tirandola leggermente all'indietro. La schiena di Deva sbatte contro il torace di Liam.
<<Forza, entrate, vi stanno aspettando tutti!>>
<<Però, devo dire che hai scelto saggiamente>> il timbro di voce malizioso fa arrabbiare in modo immediato Liam, che stringe leggermente ancora di più le dita, pizzicando le pelle di Deva.
<<Perdonami>> si affretta a sussurrare fra i suoi capelli, sperando di non averla spaventata. L'intento di Liam non era quello di ferirla in alcun modo, però il commento fuori luogo di suo fratello l'ha innervosito. Insomma, in fin dei conti lei era la sua ragazza e nessuno si doveva permettere di fare simili commenti.
<<Dove hai trovato questo delinquente?>> Rodrigo fa un passo in avanti mentre osserva con attenzione Deva. I suoi occhi azzurri si mischiano con il marrone degli occhi di Deva e nonostante lo sguardo intenso che le rivolge Rodrigo, Deva si sente un pesce fuori l'acqua. Non le è mai piaciuto questo tipo di uomo. Quel prototipo maschile che sa di essere bello e che se la tira, pensando di poter avere ai piedi qualsiasi ragazza. Per carità, sarebbe stata ipocrita se avessi detto che Rodrigo non fosse bello ma la perfezione che dimostra agli occhi di Deva risulta fin troppo esagerata. Rodrigo, proprio come Liam, è vestito in modo impeccabile. I suoi capelli biondi sono tirati all'indietro, ricoperti di gel, dando l'impressione di essere bagnati. Rodrigo a differenza di suo fratello era di qualche palmo più basso e anche lui sembrava vantarsi di un ottimo e muscoloso fisico ma per qualche strana ragione Deva preferiva cento volte Liam. C'era qualcosa in lui, quel qualcosa che Deva lo trovava speciale.
Forse il fatto che Liam era il suo nemico preferito giocava a suo favore.
<<Se lui è un delinquente tu sei un farabutto>> Deva sussurra a bassa voce per non farsi sentire dal diretto interessato, Liam però essendo fin troppo vicino a lei la capisce, per questo in seguito ridacchia divertito. Nessuno aveva mai parlato a Rodrigo in quel modo, seppur in modo silenzioso. Di solito le persone che gli girano in torno lo elogiano. Eppure il suo fascino da principe azzurro non è stato in grado di colpire Deva.
<<Come?>>
<<Stavo dicendo che è un piacere conoscervi finalmente>> Deva schiarisce la voce mentre cerca di sorridere in modo cordiale, sbagliando sicuramente visto che Rodrigo si gonfia il petto come se fossi una gallina, pensando che la ragazza abbia sorriso a lui. Per questo si avvicina a Deva, tirandola verso di se e abbracciarla in un modo che a Liam non piace affatto.
<<Benvenuta in famiglia...sorellina>> la mani di Liam si appoggiano nuovamente sui fianchi di Deva, tirandola nuovamente verso di lui in modo possessivo. Nonostante Rodrigo questa volta non abbia detto niente di male, Liam conosce abbastanza bene suo fratello da sapere che è stato colpito da Deva e questo innervosita tanto Liam visto che non era la prima volta che succedeva un cosa del genere.
<<Ragazzi!>> la voce calda della signora Pearl attira l'attenzione dei ragazzi, invitando loro, anche se non in modo diretto di darsi una calmata. Rodrigo cercava sempre di innervosire suo fratello, e in quel momento l'ha rifatto, visto il modo in cui aveva abbracciato Deva.
La signora Thalia prende a braccetto il figlio maggiore, dirigendosi dentro casa, lasciando ancora sulla soglia di casa Deva e Liam, che cerca con tutto se stesso di non andare da Rodrigo e tirargli un pugno in pieno viso.
<<Se ti dico che tu sei più simpatico di lui la smetti di respirare in modo accelerato?>> Deva nonostante era rimasta girata di spalle è riuscita a percepire lo stato d'animo di Liam, per questo prova a fare la spiritosa, girandosi finalmente verso Liam. I loro occhi si incastrano alla perfezione, guardandosi entrambi in modo intenso, provocando a Deva una strana vibrazione all'altezza del cuore. Mai fino ad ora qualcuno l'ha guardata in quel modo, nemmeno Dominic. Gli occhi di Liam la guardano come se fosse la creature più bella mia vista, e questo destabilizzava tanto Deva. Non capiva se era sincero oppure stava recitando di già.
<<Io sono più bello di quello lì!>> Liam fa spallucce mentre abbozza un piccolo sorriso, riservato naturalmente a Deva. Seppur con ironia lei è stata in grado di distrarlo per la secondo volta. La prima volta che Deva calmò Liam siccesse proprio l'estate scorsa, quando entrambi si sono ritrovati ad una festa in spiaggia. Deva non si ricorda molto di quella sera ma gli è rimasto impresso la scena di due ragazzi che si picchiavano, e uno di questi era proprio Liam. Deva ricorda ancora la sua espressione piena di rabbia. Una rabbia che era rivolta all'altro ragazzo con cui litigava, ed è stato proprio in quel momento che lei riusci a calmare Liam. La ragazza si messe di mezzo, afferrando per mano Liam proprio nel momento in cui lui stava per tirare un'altro pugno. Il suo gesto di sicuro non era passato inosservato ma in quel momento l'unica cosa che la ragazza voleva era allontanare Liam prima che si mettesse nei guai.
<<E meno prepotente>> risponde in modo sincero. Se pur non conosceva Rodrigo ha avuto modo di capire che il principino superasse di tanto la prepotenza di Liam. Di solito Deva non era il tipo che giudicava una persona, anche perché di solito le apparenze ingannano, però nonostante ciò lei è riuscita a schedare Rodrigo. Infondo era brava in questo.
<<Quindi possiamo dire che ti piaccio?>>
<<Ora non ti montare la testa>> Deva ridacchia leggermente mentre si scioglie quando Liam le sorride nuovamente in quel modo lì.
La verità è che neanche lui sapeva perché continuava a guardarla in modo tenero ma qualcosa in lui scatta l'attimo dopo. Le sue mani spingono verso il suo corpo, il corpo di Deva, unendo le sue labbra con quelle della ragazza, prendendola alla sprovvista.
Non appena riprende conoscenza dopo il suo attacco, Deva cerca di scappare. Mette le mani sul petto di Liam, spingendolo all'indietro ma il ragazzo non si muove completamente. Lui le avvolge la vita con il braccio, passandolo in seguito dietro la sua schiena, immobilizzandola meglio, anche perché l'altra mano la possa dietro la nuca, bloccandoli ogni movimento. Anche così, però, le labbra di Deva sembrava che non volessero collaborare.
<<Baciami>> sussurra contro le sue labbra, riuscendo in seguito a far scivolare la lingua, unendola a quella di Deva.
La lingua di Liam era sorprendentemente morbida e tenera, in contrasto con la forza con cui la teneva ancora tra le braccia. Liam lentamente inizia a giocare con la lingua di Deva che ormai sembra aver ceduto fra le sue braccia in preda alla deliziosa tentazione. Solo allora Liam indebolì
la presa, togliendo la mano da dietro la nuca, lasciando però la mano sulla schiena, tirandola ancora più vicino a sé.
Le mani che prima Deva usava per cercare di allontanarlo adesso le usa per stringergli il colletto della camicia in un pugno, esprimendo il piacere e la confusione che ora provava, ma anche così non riusciva a non ricambiare il bacio. Un bacio forse dettato dalla pazzia ma in grado di fra provare una strana e intensa sensazione ad entrambi. Le loro lingue sembrano conoscersi da sempre visto che si muovevano in una danza sincronizzata.
Liam gemette piano tra le sue labbra, inebriato dal suo aroma. Aveva dimenticato tutto. Non sapeva più perché era lì e cosa doveva fare stasera. Non gli importava più niente se non della bocca di questa donna. In modo schietto e senza pudore abbassa le mani sulla sua schiena perfetta, afferrando con le mani il suo sedere che lo aveva sempre fatto impazzire. Pur non essendo a conoscenza Liam era uno dei pochi che aveva il privilegio di vedere Deva in costume da bagno, così come Deva non sapeva quanto Liam la trovasse maledetta perfetta, in tutto.
Le mani di Liam continuano a stringere il sedere di Deva che sembra non darle fastidio, almeno fino a quando Liam non la avvicina ancora di più a se, facendoli sentire l'effetto che lei ha su di lui. Solo allora lei sconvolta strabuzza gli occhi, allontanandosi finalmente da Liam.
<<Come osi baciarmi così, cafone?>> Deva decisamente sconvolta alza leggermente la voce.
<<Volevi che il nostro primo bacio avvenissi davanti ai miei genitori? Allora si che avresti avuto un'espressione di stupore sul tuo viso
e non sarebbe sembrato troppo bello>> cerca di essere ironico mentre le fa l'occhiolino. In realtà quella era solo una stupida scusa inventata sul momento. Liam l'ha baciata perché era davvero una cosa che si sentiva di fare ma questo non lo avrebbe mai confessato.
<<Non so che idea ti sei fatto ma tu non mi bacerai più>>
<<Sei la mia ragazza, giusto? Qualche bacio ci sta, e poi non mi dire che vuoi che ti baci sulla fronte>>
Deva borbottò alcune parole incomprensibili che a Liam però sembravano l'inizio di una maledizione.
<<Tieni la tua bocca infetta lontana dalla mia, hai capito?>> punta il dito contro di lui con fare di rimprovero e quando Liam si prepara per controbattere la voce di sua madre Thalia che gli chiama per l'ennesima volta, lo blocca.
Deva lo guarda per altri secondi in modo ardente. Con le guance in fiamme e anche altre parti del corpo accaldata, Deva entra finalmente dentro la dimora della famiglia Pearl.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top