Capitolo 20
Il ricordo di quello che Liam le aveva detto era così lontano, ma al tempo stesso così impresso nella mente di Deva. Avrebbe voluto dimenticare ma non sapeva come.
Il tramonto era lì, ma lei non poteva vederlo a causa delle nuvole. Cosa avrebbe dovuto capire Deva da questo? Che lui aveva dei sentimenti ma che lei non poteva vederli a causa di... cosa? Questo Deva non lo aveva capito e Liam non lo aveva nemmeno spiegato. Così in silenzio tornarono a casa e il mattino seguente avevano preparato le loro valigie, tornando sull'isola San Cristóbal, ma con loro sono venuti anche il resto della famiglia Pearl, felici per la notizia del matrimonio. Una notizia che Deva ha dovuto dare ai suoi genitori che sembravano stranamente felici. Deva sicuramente si aspettava una reazione diversa ma a quanto pare erano entusiasti tanto quanto Roland.
Da quando Liam le aveva fatto quella confessione è passato una settimana. Sette lunghissimi e agonistici giorni che entrambi i ragazzi hanno passato senza considerarsi più di tanto, questo perché inizialmente Liam dopo quello che aveva detto quella sera era diventato sospettosamente distante. Come se avesse detto qualcosa che Deva non avrebbe dovuto sapere mai, o addirittura non sapeva lui stesso cosa significasse. Però una volta tornati alle Galapagos
Liam si era ripreso, provando ad avvicinarla di nuovo, ma Deva non glielo aveva permesso e per questo tra di loro a una settimana di distanza sembra che si sia aperto un abisso.
Deva capiva che non l'amava, ma preferiva che non le facesse affermazioni del genere, per poi ritirarle
come se il suo cuore fosse uno straccio che andava gettato è ripreso a suo piacimento. Era esausta e si sentiva sempre più vicino alla sua distruzione e non sapeva se avrebbe resistito fino alla fine.
Ma anche così, il suo cuore non smette di amare Liam, e il suo corpo di desiderio. Ecco perché aveva rifiutato di andare a vivere da lui.
Dopo che l'annuncio era stato reso pubblico, Roland pensava, o sperava, che i ragazzi andassero a vivere insieme, per questo Liam le aveva proposto di trasferirsi da lui, ma Thalia era venuta con un idea migliore. Passare gli ultimi giorni, prima del matrimonio da loro, in quella casa dove tutto ebbi inizio. La stessa casa che William aveva detto che avrebbe regalato loro dopo le nozze.
Un idea che Liam accettò, infatti si è trasferito, ma non Deva. La ragazza ha rimandato giornalmente, cercando una scusa con tutta la famiglia Pearl. Ancora non si sentiva pronta di condividere nuovamente con lui lo stesso letto, la stessa stanza e la stessa casa, che sarebbe diventata la loro per Dio sa quanto tempo.
In più a tutti questi pensieri si aggiunge un altro, ossia il suo ciclo. Era terrorizzata nel modo più strano possibile. Ha controllato il suo corpo quotidianamente, con molta attenzione, sperando...a cosa non lo sa nemmeno lei esattamente.
Era stanca quasi sempre, ma ciò era dovuto agli orari assurdi che si ritrovava a fare, non ad una possibile gravidanza. In più era stressata per via dei giornalisti che non le davano pace.
Liam era stressato quanto lei e si informava sulle sue condizioni più volte al giorno, finché una volta lei gli urlò di lasciarla in pace, perché sarà la prima persona a scoprire se è incinta o no. Da allora l'aveva lasciata sola e Liam aveva presso a stressare Esmeralda, la migliore amica di Deva. La stessa che adesso si preoccupa per lei, vedendola triste da giorni.
Esmeralda sospira e prende le mani di Deva tra le sue. Erano fredde e pallide, e prive di energia. Non sorride come una donna felice che sta per sposare l'uomo che ama, ma come una condannata a una vita di amarezza e tristezza. Ora Esmeralda odiava Liam ancora di più e si rimproverava ogni giorno per non aver sostenuto di più la sua amica. Era sicura che quel bastardo avrebbe messo le mani addosso al cuore pulsante e intatto di Deva, non sapendo che lei lo amava già da tempo.
<<Deva, non voglio che tu fraintenda questo, sai che sei come una sorella per me e farei qualsiasi cosa per te, ma... penso che faresti meglio ad accettare l'offerta e trasferirti da lui>>
Deva la guarda sorpresa, raddrizzando la schiena. Esmeralda agita immediatamente le mani.
<<Come ti ho detto, non fraintendere, questa è anche casa tua e voglio che liberarmi di te. Anche a me questa idea non piace per niente, ma per te sarà meglio. La proprietà della famiglia Pearl è molto più grande, non ci saranno i paparazzi in giro tutto il tempo e dico sul serio, Deva, hai davvero bisogno di riposare. Comunque rimani lì quasi tutto il tempo
a causa dei preparativi per il matrimonio>>
Deva sospira e si passa una mano tra i capelli, appoggiandosi allo schienale del divano. Come era possibile sentirsi prosciugata in questo modo?
<<E pensi che riuscirei a dormire meglio se condivido il letto con Liam? Mi chiederà... cose! E io non posso più, Esme. Non posso continuare a mettere di nuovo il mio cuore sul vassoio davanti a lui per poi vedere come lo farà a pezzi senza nemmeno rendersene conto, però hai ragione.Non posso più stare qui e lasciare che i giornalisti rendono anche la tua vita un inferno>> borbotta mentre guarda verso la finestra. Le persiane sono abbassate, ma rimaneva una fessura attraverso la quale poteva vedere la folla che c'è ancora davanti la casa. Da quando si è saputo che uno dei nipoti di Roland Pearl sta per sposarsi i giornalisti sono spuntati come funghi, cercando argomenti da scrivere. E di cose ne hanno scritto in questa ultima settimana, la maggior parte di esse non vere.
Sospirando rassegnata, tira fuori il telefono.
<<Vado a stare da loro, con lui>> sussurra a bassa voce mentre compone il numero di Liam.
<<Deva, aspetta...>> ora Esmeralda si stava ritirando, temendo di aver costretto Deva a fare qualcosa che non voleva.
<<Hai ragione, non hai bisogno di stressarti ancora di più. Faresti meglio a restare qui. Tanto il matrimonio è tra due giorni>>
<<Comunque mi trasferirò dopo il matrimonio, quindi è inutile portale per le lunghe e farti stressati anche a te per colpa loro>>
Esmeralda vuole aggiungere qualcosa, ma Deva la interrompe, alzandosi mentre porta il telefono all'orecchio, con la chiamata già reindirizzata al suo futuro marito.
Jacob quasi si getta a pancia in giù per prendere la palla, ma non ci riesce e cade addirittura sul campo. Espira esausto e raddrizza la schiena, sforzando la spina dorsale che aveva iniziato a fargli male.
<<Maledizione, so che sei arrabbiato ma così mi distruggi>> rimprovera il suo amico Liam che gira come un leone in gabbia dall'altra parte del campo da tennis.
<<Ti ho detto che sono molto stressato>>
borbotta mentre si incammina verso le sedie laterali.
<<Così hai deciso di sfogare il tuo stress su di me? Hai sbagliato bersaglio, amico. Quello di cui tu hai bisogno per scaricare lo stresso è una donna!>> esclama Jacob mentre prende posto accanto a Liam che chiude gli occhi occhi per la frustrazione.
<<Non posso! La mia donna ha messo il letto in quarantena>>
Jacob comincia a ridere, mentre afferra una bottiglia d'acqua.
<<La tua donna! Che espressione di indiano proveniente dall'ultimo secolo. Comunque, continuo a non credere che tu non abbia fatto sesso con Deva. Se è così chiaro che non ti vuole, trova un dannato modo per andare a letto con un altra finché non impazzisci>>
Liam apre gli occhi e guarda il cielo limpido. Il calore qui è diventato più soffocante, e cominciava a sentire la mancanza dei giorni piovosi. Sentiva la mancanza della tranquillità, di Deva e delle loro battute sessuali. Dei suoi sguardi di rimprovero e la sua risata. Fanculo! Gli mancava. E la cosa peggiore era il fatto che c'è l'aveva a così poca distanza senza poterla almeno abbracciare.
Ma lo sapeva, era colpa sua. Con quella frase l'aveva solo confusa, tirandosi indietro per paura di essere...respinto.
Deva in quel momento non aveva proferito alcuna parola e lui pensò che lei rimase in silenzio perché non aveva niente da dirgli...perché non ricambiava.
<<Non ne voglio un altra>> lo dice più per se stesso, che per Jacob, che non sapeva di aver già fatto l'amore con Deva. Per qualche ragione Liam ha sentito la necessità di tenerlo per sé. Finora aveva sempre raccontato al suo amico delle catture, anzi, si vantavano a vicenda delle donne che avevano attirato a letto. Ma con Deva non era un vanto, era qualcosa di personale e intimo, che voleva tenere solo per sé. Non avrebbe parlato con un altro uomo di come aveva fatto l'amore. La gelosia si stava impassendo di lui, finendo per pensare che Jacob finirebbe per desiderarla se gli dicesse quanto si sente bene con lei. Anche se era il suo migliore amico, c'erano cose che non andavano condivise neanche con i fratelli di sangue
Jacob scuote la testa e lo guarda come se ne avesse una malattia contagiosa.
<<So che non vuoi rischiare di essere scoperto, soprattutto ora che la stampa lo sa e tutto il resto, ma non dirmi che opterai per l'astinenza finché stai con Deva. Penso che finirai per uccidere tuo nonno a mani nude prima del dovuto>>
Liam lo guarda accigliato ma prima di dargli uno risposta per la stupida affermazione, il suo telefono vibra nella tasca dei pantaloncini. Lo tira fuori e quando vede chi lo chiama perde immediatamente interesse per la discussione con il suo amico.
Liam balza immediatamente in piedi.
<<E Deva, stai zitto!>> avverte Jacob in anticipo, prima di avvicinare il telefono all'orecchio.
<<Si!>> risponde tutto d'un fiato.
<<Liam... ehm, guarda...>> la sente sospirare dall'altoparlante e dozzine di pensieri gli attraversarono immediatamente la mente.
Il primo era un test di gravidanza positivo.
<<Deva, è successo qualcosa? Tu sei...>> lascia la frase a metà perché Jacob era lì, ma comunque non sarebbe riuscito a pronunciare la parola nemmeno così.
<<No, non è quello. Va tutto bene>> sospira e stringe il telefono in mano, come se cercasse in qualche modo di tirare fuori Deva da lì e portarla da lui. Si aggrappa alla sua voce come un cucciolo addestrato dalla voce del suo padrone. Ha avuto momenti in cui è diventato ridicolo e ossessionato, ma non poteva farci niente, Deva era diventata terribilmente distante con lui e aveva momenti in cui si sentiva perdere la testa quando le è vicino, e a malapena lei lo guarda e non si lascia toccare. Davanti a tutti hanno continuato a fingere con i preparativi per il matrimonio che si farà proprio nella dimora Pearl. Un piccolo e intimo ricevimento, proprio come desiderava la ragazza.
Sospira e si passa la mano tra i capelli umidi di sudore.
<<Quindi, cosa accadde?>>
<<Vengo a vivere con te>>
Lei risponde così all'improvviso che a Liam servono alcuni minuti per capire il senso di quella frase.
<<Cosa?>> era tutto ciò che riusciva a tirar fuori dal suo cervello stordito.
La voce di Deva rimbomba nel telefono.
<<Certo, se lo vuoi ancora! La stampa è diventata insopportabile e presto distruggerà il mio giardino. E poi non voglio che Esmeralda si stressi più del dovuto per colpa mia>>
Prima che potesse rispondere Liam sente Esmeralda protestando. Lei era l'unica che sapeva assolutamente tutto di loro, tutto tranne il fatto che loro si erano già conosciuti tempo fa. Questo Deva non glielo poteva dire per via del suo lavoro, un lavoro a chi stava pensando di rinunciare.
Liam cerca di riprendersi dallo shock ma poi gli appare un sorriso sulle sue labbra.
<<Certo che puoi venire a stare con me amore. Non ti prego di fare questo ogni giorno?>>
Il ragazzo sente Jacob tossire dietro di lui,
ma non gli da conto.
<<Va bene. Farò le valigie e verrò stasera
se va bene>> Deva esitava dopo ogni parola
come se stesse facendo qualcosa che non voleva disperatamente fare. Anche se il problema era il fatto che lui l'aveva chiamata nuovamente amore, senza rendersi conto. Forse Liam non dava importanza alle parole che usava ma per Deva avevano un significato più profondo.
<<Sto venendo a prenderti. Inizia a fare le valigie>> non aspetta la sua risposta e riattacca il telefono, spaventato che se solo avessi aspettato lei avrebbe ritirare la sua decisione.
Si rende subito conto che sta sudando copiosamente fino ai piedi. Era vestito solo con un paio di pantaloncini e scarpe da ginnastica. Non poteva andare da lei in quel modo.
<<Certo che puoi venire a stare con me amore!>> lo imita Jacob con una voce poetica
<<Chiudi la bocca! Vado a prendere Deva e lei viene a vivere con me. La stampa la sta assolando >>
<<E non puoi che essere felice, vero? Se ti conosco abbastanza probabilmente hai assunto quei giornalisti per dargli sui nervi solo per muoversi più velocemente per venire da te>>
Liam lo guarda stupito, poi comincia a ridere.
<<Davvero non l'ho fatto, ma mi dispiace che non mi sia venuto in mente>>
<<Allora perché sei così felice? Qual'è la gioia di condividere il letto con una donna che ti rifiuta?>> domanda, alzando un sopracciglio.
Liam sbuffa e si passa la lingua sulle labbra, poi si gratta la nuca.
<<Non si tratta di quello, si tratta della mia famiglia. A loro sembra sospetto che Deva non voglia stare con me. Per non parlare delle speculazioni della stampa>> inventa su due piedi, ma il sorriso che fa il suo amico gli fa capire che non abbia mentito abbastanza.
<<Vado a farmi una doccia, poi vado a prendere Deva. Ci vediamo più tardi, se sei ancora in giro>>
Jacob la osserva camminare in fretta finché non esce dal campo, poi scoppia da solo a ridere, divertito copiosamente dalla stupidità del suo amico.
<<Quel idiota è innamorato e non se ne rende nemmeno conto>> borbotta Jacob.
******
Liam entra in casa senza bussare alla porta. Essa era chiusa a chiave, ma Deva le aveva dato una chiave proprio per questo tipo di situazione. Non c'erano più i paparazzi ora, ma questo già lo sapeva perché Deva gli aveva mandato un messaggio dicendogli
che Esmeralda aveva perso la calma e aveva liberato Rex, fingendo che il cane le sia scappato, spaventando così tutti.
Sente delle voci dal piano di sopra e sale senza rendersene conto. La porta della stanza di Deva era aperta, e le ragazze erano dentro che stavano riempiendo la valigia con alcuni vestiti. Questa immagine gli porta una gioia euforica che non riesce a spiegarlo a se stesso.
<<Sei pronta?>> entra nella stanza ricevendo uno sbuffo da parte di Esmeralda, che lui ignora. Non era un segreto che la ragazza non lo sopportava dopo gli ultimi avvenimenti.
Rivolge la sua attenzione alla ragazza che sembrava sfinita e lui improvvisamente sente il bisogno di tenerla tra le sue braccia. Si ricompone, deglutendo con difficoltà per trattenersi.
<<Si, non prendo molto adesso, solo il necessario. Prenderemo tutto dopo il matrimonio>>
Liam annuisce e si avvina per prendere la valigia. Si ferma davanti a Deva e non può fare a meno di afferragli il mento e alzarle il viso verso di lui.
<<Stai bene?>>
La ragazza fa un respiro profondo e trattiene il respiro. I suoi occhi profondi e seri le facevano girare la testa ancora di più.
<<Sono solo stanca>>
<<Dopo il matrimonio non ci saranno tanti problemi, te lo prometto. La stampa presto ne avrà abbastanza di noi>> si affretta a tranquillizzarla mentre le sfiora la guancia con il pollice.
Lei sospira e si allontana dal suo tocco. Non perché non le piaceva, anzi, tutto in contrario, ma non poteva perdere l'ultimo grammo di razionalità che aveva.
Liam odora del suo bagnoschiuma che lei tanto adoro, ma odorava anche di menta. Voleva impossessarsi nella sua bocca e divorarlo con la sua. Indossa dei pantaloni scuri e una maglietta bianca attillata. I suoi capelli erano arruffati come al solito, e la sua carne bruciava dal desiderio di strappargli i vestiti e gettarsi a letto con lui in quel momento. C'erano così tante cose che voleva fare con lui, che sognava ad occhi aperti, però doveva astenersi. Il suo cuore ricordava dolorosamente come è stato preso in gira.
<<Prima vado a farmi una doccia, mi faccio trovare pronto tra dieci minuti>> dice solamente per poi chiudersi in bagno.
<<Se è incinta, cosa farai?>> Esmeralda lo attacca direttamente.
<<Cosa pensi che dovrei fare, Esmeralda? Gliel'ho già promesso a Deva che non la lascerò se appare un bambino. Ad ogni modo, sceglie lei quando avverrà il divorzio, con o senza figli>> sospira in modo frustrato mentre si passa una mano tra i capelli.
<<Sai benissimo che chiederà il divorzio subito dopo la morte di Roland, non torturarti con questo...>> parla, soffermandosi per alcuni momenti, e le parole che pronuncia sono in grado di mozzare il fiato a Liam.
<<Ma se appare un bambino, farà tutto ciò che è in suo potere per provvedere a una famiglia. La famiglia che pur avendola non l'hai mai sentita sua. Non lascerà suo figlio senza madre e senza padre, anche se deve legarti con una catena a lei per poi buttare via la chiave>>
Forse Esmeralda cercava in un certo modo di spaventarlo, per vedere la sua reazione ma Liam non batte ciglio.
<<Hai l'impressione che sarò la vittima tormentata tenuto prigioniero in una casa dove si trovava il mio bambino? Sai come è cresciuta Deva, ma non sai come sono cresciuto. In permanente rifiuto di mio padre. Se Deva è incinta, non lascerà il mio fianco anche se lo volesse. Non proverò nostro figlio dell'amore che io non ho avuto>>
Esmeralda rimane sorpresa dalle sue parole, poi scuote la testa e sospira quando capisce.
Lima si era interessato a Deva e le stava intorno fin da quando erano tornati, portando la ragazza a pensare che lui si fosse innamorato di Deva, ma era così estraneo per lui il termine "amore", tanto che non poteva distinguerlo in alcun modo. Se mai se ne rendesse conto, probabilmente si sentirebbe colpito da un onda sismica.
<<Prenditi cura di lei, Liam. Hai fatto lo stronzo abbastanza e non se lo merita. Non lei. Deva è una persona magnifica che darebbe tutta se stessa per...per salvare, per rendere felici le persone che ama, ma non sempre è stata ripagata con la stessa moneta>> la ragazza sospira mentre decide di raccontare al ragazzo come Deva sin da piccola si è sacrificata per gli alti. La cicatrice che ha la ragazza se l'ha procurata per difendere sua sorella. Kaya una sera litigò con chi non doveva e se non fosse stata per Deva che la spinse, prendendo quella pallottola al posto della sorella, sicuramente Kaya sarebbe rimasta ferita gravemente.
Nessuno sa questa verità, nessuno tranne Kaya, Deva e naturalmente Esmeralda, che mentì per la sua amica. Una bugia di cui si è pentita amaramente.
Deva non voleva raccontare ai suoi genitori che quella che era finita nei guai era Kaya, questo perché la ragazza davanti agli occhi dei genitori era la figlia modella, e non voleva dare loro questo dispiacere, per questo disse loro che è stata lei a finire nei guai, finendo così in quel centro di rieducazione in Taiwan dove conobbi William.
<<Non rovinarla più di quanto non è stata rovinata. Si merita di essere felice>>
Esmeralda esce in seguito dalla stanza proprio prima che la sua amica esca dal bagno, pronta per andare a casa della famiglia Pearl.
Deva entra per prima nella stanza, portando con sé la borsa a tracolla, mentre Liam era dietro con la valigia. La ragazza si ferma sulla soglia sorpresa, pensando per il momento di aver sbagliato stanza .
Liam ridacchia dietro di lei e la spinge dentro.
<<Cosa hai fatto qui?>> chiede freneticamente, camminando avanti e indietro, guardandosi intorno nella stanza.
Liam posa la valigia accanto al letto e alza le spalle.
<<Questa stanza era troppo impersonale.
Quando con la mia famiglia siamo venuti per la prima volta qui questo posto non l'ho mai considerato mio, quindi era arredata solo come una dalle tante altre stanze ma adesso che mi sono trasferito qui ho pensato di renderla più vivibile>>
La ragazza continua a guardarsi intorno, sorpresa. Il letto dal materasso stretto era stato sostituito da un altro di altezza adeguata, il che non faceva più pensare a uno scapolo, ma a una coppia che vi dormiva.
Le librerie non erano più solo semplici oggetti decorativi. C'erano anche una poltrona e un divano, un sacco di cose personali ovunque che davano la notizia che qualcuno abitava lì. Ma ciò che toglie il fiato a Deva è l'oggetto sul comodino dal lato destro del letto. Era una foto incorniciata con loro due.
Liam nota la sua attenzione e guarda anche lui la foto, quasi imbarazzato.
<<C'è l'ha fatto la mamma di nascosto e mi piaceva. È bella, noi lo siamo>>
La ragazza non dice niente, si limita a guardare l'immagine che ricordava perfettamente. È stata fatta quando lei aveva sorpreso Liam che stava leggendo, e gli si è avvicinato, per poi finire in braccio a lui.
Liam si siede sul letto e la osserva come in silenzio prende la valigia, per tirare fuori i suoi vestiti.
<<Domani hai la prova dell'abito, vero?>> lui cerca di avviare ad una conversazione ma lei si limita ad annuire con la.
<<Dobbiamo parlare della... luna di miele>> insiste a trovare argomenti, e con questo sembra attirare la sua attenzione dato che la ragazza si volta verso di lui.
<<Luna di miele? Stai scherzando vero?>>
<<Tutti vanno in luna di miele dopo il matrimonio. Dobbiamo scegliere una destinazione. Dove vuoi andare?>>
<<Non mi interessa davvero dove andiamo, Liam. Non è una vera luna di miele e tu lo sai>> Deva si gira verso l'armadio e lo sente sospirare di lei e si rende conto che era esausto quanto lei per tutto questo.
<<Se ancora non abbiamo una scelta, almeno andiamo da qualche parte dove ci possiamo sentire bene>>
<<Allora scegli tu>> la ragazza non lo sente quando si alza, se lo ritirava direttamente dietro di lei. Liam le afferra il braccio e la gira verso di se. Era pericolosamente vicino a lei e i suoi occhi la guardavano troppo intensamente.
<<Voglio che scelga tu>>
<<No... non voglio andare da nessuna parte dove ci sarà pioggia o freddo. Lascia che sia caldo e tranquillo, oppure che i paparazzi non ci raggiungono>>
Lui annuisce.
<<Hai in mente una destinazione esotica?>>
Ci pensa per qualche secondo, ma anche se avesse mai pensato ad un posto dove gli sarebbe piaciuto andare, non per forza in luna di miele, ora non riusciva a ricordare.
<<Che ne dici se prendiamo uno yacht e navighiamo con esso? Caraibi? Solo noi due, il mare, le isole tropicali, il sole, la pace...>> propone Liam e la ragazza trova l'idea così allettante da spaventarla il suo desiderio di trovarsi in un paesaggio del genere con lui.
Per un attimo le viene da saltarle fra le braccia ma si limita a scuotere la testa per confermare.
Liam sorride mentre alza la mano per portarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Ultimamente le stava tenendo slegati e adorava questo di lei.
<<Bene. Me ne occuperò io>> sussurro per poi sospirare mentre le accarezza la guancia.
Si mancano ma entrambi sono così testardi, così...sciocchi.
<<Liam>> sussurra lei il suo come come se avesse paura di questo avvicinamento. Le loro labbra sono così vicine, ma anche così nessuno dei due si tira indietro.
<<Deva...quello che stai facendo adesso è solo un inutile tormento per entrambi e tu lo sai. So che sei arrabbiata con me per tutto quello che sta succedendo adesso, per questo matrimonio... ma la nostra astinenza ci fa solo soffrire ancora di più, non credi?>>
<<Liam>> riesce solamente a balbettare nuovamente il suo nome ma prima che dica altro Liam riesce a chiuderle le bocca con la sua. Le loro labbra si premano in un bacio bisognoso. Perché entrambi avevano bisogno dell'altro ma per troppo tempo si sono ostinati a stare lontani l'uno dall'altro, Deva sicuramente.
Lui geme mentre la afferra, alzandola, al che Deva non esita a circondare i fianchi del ragazzo con le gambe.
La ragazza gli toglie la maglietta con un solo movimento e Liam avvolge le braccia attorno al corpo della ragazza, tenendola stretta. Lei gemme di piacere nella sua bocca, incapace di resistergli.
I campanelli d'allarme suonano nel suo subconscio, ma Deva non ha più la forza di ascoltarli o di dar loro importanza.
Lentamente Liam si avvinca verso il letto, adagiandola sulle fredde lenzuola vellutate e si sdraia sopra di lei, non prima di averle strappato la camicetta di dosso. Lentamente slaccia il suo reggiseno e glielo toglie, baciando avidamente il suo seno.
Si alza in ginocchio tra le sue gambe, facendola ridere quando impreca contro le scarpe della ragazza che non riusciva a togliere. In seguito le abbassa anche i jeans, facendo ansimare la ragazza quando le sfiora la pelle, tirando giù anche la sua biancheria intima.
Entrambi stavano ribollendo, impazienti, per questo Deva di affretta a slacciare i suoi pantaloni, tirandoli giù insieme ai boxer.
<<Preservativo!>> esclama la ragazza trovando un po' di lucidità>>
<<Ti voglio così>> le sussurra piano per poi lasciarsi andare, amandola lentamente, senza lasciarsi preda alla tensione che aveva accumulato durante la settimana.
Le sue mani erano ovunque su di lei, toccandola, stringendola e massaggiandola. La sua bocca lungo il collo, facendo gemere Deva in modo incontrollabile, fregandosene del fatto che possano essere ascoltati da qualcuno.
<<Mi sei mancato tanto>> sussurra, mordendo la pelle morbida e calda, per poi baciarla. Deva gli affonda le unghie nella schiena, trascinandole poi giù fino a penetrare sotto i pantaloni, stringendo forte le natiche, lasciandosi portare nuovamente in paradiso da lui.
Anche a lei era mancato terribilmente.
Liam la stringe fra le sue braccia, tenendola stretta al suo petto. Le era mancata davvero così tanto che adesso che è qui non vorrebbe più lasciarla andare.
<<Non voglio che siamo come la settimana scorsa. Non posso sopportare questa distanza tra noi. Sei accanto a me, ma ti sento più lontana di qualsiasi altro momento. Preferisco che tu mi sgridi, che mi picchi, che mi affronti anche se mi odi. Starti lontano mi fa stare male, più di quanto sto per non essere ricambiato>> sussurra in seguito, trovando il coraggio di guardante negli occhi Deva, soltanto che quelli della ragazza sono chiusi, segno che sta dormendo.
Liam sospira profondamente per poi baciare la sua fronte.
<<Penso di provare dei forti sentimenti per te, Deva>>
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