Capitolo 17
Deva aveva solo fatto in tempo a parlare che
Liam nel secondo successivo prende una giacca, uscendo da quella stanza come un razzo, lasciando Deva da sola che era ancora intorpidita per via di quello che stava per accadere.
Solo dopo un lungo momento la ragazza si riprende, scendendo al piano di sotto da dove recupera i suoi stivali, uscendo fuori.
<<Liam!>> lo chiama spaventata quando lo vede dirigersi verso le stalle correndo.
<<Deva, vai dentro!>> le grida prima di precipitarsi nella stalla con solo un estintore in mano, facendo fermare per alcuni secondi il respiro di Deva.
Le fiamme non erano molto forti, ma abbastanza per innalzare une nebbia di fumo nero, e quando Deva, in pensiero per Liam decide di seguirlo all'intento, un grido di paura esce dalla sua bocca quando le si piazza davanti Pegaso, più spaventato di lei.
<<Deva, stai bene?! Prendi Pegaso!>> Liam fa solo in tempo a pronunciare queste parole che il cavallo corre via come una furia. Sembrava spaventato, come se fosse posseduto dai diavoli, e subito sparisce
nell'oscurità tra gli alberi.
Deva si volta nuovamente verso Liam quando sente un suono che gli sembrava familiare, un sibilo stridulo come di aria compressa. Era l'estintore e qualunque cosa Liam ne facesse sembrava essere sufficiente, perché la luminosità delle fiamme all'interno si spensero e rimase solo un denso fumo.
<<Deva, ti avevo detto di tornare a casa>> si arrabbia immediatamente, mentre la va incontro.
<<Come potevo restare in casa quando sei entrato così? Come un pazzo in mezzo alle fiamme e... oh mio Dio, stai bene?>> domanda agitata mentre fa scorrere le dita sul viso di Liam cercando di capire se ha qualche ferita.
<<Ti preoccupi per me>> afferma lui convito, ma anche sorpreso. Nessuno si era mia preoccupato per lui in questo modo.
<<Certo che mi preoccupo idiota. Sei un idiota, incosciente e...>>
<<Sto bene, calmati! Dovevo entrare e tirare fuori i cavalli. L'incendio non era poi così grave, ha preso fuoco solo una parte del fieno e io l'ho spento prima che riuscisse a bruciare la legna>> le sue braccia si stringono intorno al corpo di Deva, stringendola in modo forte al suo petto.
Lei non era l'unica ad aver avuto paura. Anche Liam stava sentendo una fottuta paura che non sapeva spiegare. Quando l'aveva sentita urlare il cuore del ragazzo prese a battere in modo eccessivo.
<<Dove è Pegaso?>> domanda Liam mentre la libera dalle sue braccia, accigliandosi quando vede il viso di Deva umido.
<<Mi dispiace, io...non sono riuscita a prenderlo>> sussurra piano mentre abbassa la testa, sentendosi in colpa. Liam si era buttato in mezzo alle fiamme e lei non è stata capace di fermare un cavallo.
<<Ehi, guardami>> Liam le afferra il viso fra le sue mani, asciugando con i pollici quelle lacrime che stavano bagnando il viso di Deva.
<<Lo troveremo, non ti preoccupare>> le sue labbra si appoggiano in seguito su quelle della ragazza, baciandola teneramente.
<<Adesso va dentro, stai tremando Deva>> la ragazza scuote ostinatamente la testa in segno di protesta. Era troppo spaventata per lasciarlo andare da solo.
<<Vengo con te a cercare Pegaso>>
Liam apre la bocca per sgridarla, era già piuttosto stressato e non era nemmeno più dell'umore giusto per le sue ambizioni infantili, ma sapeva che non l'avrebbe convinta. In più doveva davvero sbrigarsi. Voleva prende Pegaso prima che questo si allontani fin troppo.
Liam solo la prende per mano, trascinandola verso casa, e se nel giro di un secondo Deva pensa che l'avrebbe lasciata da sola, Liam la segue dentro casa, togliendosi di dosso la giacca.
<<Deva, per favore ascoltami almeno una volta nella vita e rimani qui. Non è stata colpa tua, non avresti potuto fermarlo, ti avrebbe trascinato con lui>>
<<Non importa, verrò con te a cercarlo>> faticava a parlare. Non era per il freddo, e la paura che Liam si fosse fatto qualcosa era svanita nel momento in cui il ragazzo la strinse tra le sue braccia. Però c'era qualcosa in più che la tormentava. Quando Pegaso le si piazzò davanti in quel modo la ragazza inevitabilmente ricordò di quel giorno. Quando Snow la prese di petto.
<<Non posso portarti con me. Vado a cercarlo con Snow e non abbiamo un altro cavallo, quindi non possiamo separarci, non ha senso che tu venga con me>> parla mentre si gira verso di lei
<<Avrai bisogno di me quando lo troverai, così possiamo portarlo indietro. Non puoi cavalcarli entrambi>> Liam va in bagno in bagno per
<<Basta legarlo a Snow e sono sicuro che mi seguirà un volta calmato>> risponde mentre ritorna nella stanza, asciugandosi il viso con un asciugamano soffice nero.
<<Gli altri torneranno presto e avranno paura
se troveranno a casa vuota e la stalla fumante. Non voglio chiamarli, rovinerò loro la serata. Quindi rimani qui e spiega loro cosa è successo quando tornano>>
<<Spiegare cosa? Non sappiamo neanche come è potuto succedere. E poi possiamo lasciare loro un biglietto>>
<<Deva...>>
<<Non esiste che tu vada da solo!>> si impunta mentre gli toglie l'asciugamano dalle mani e lo getta con rabbia.
<<Non voglio lasciarti andare nel bosco da solo. O mi porti con te, oppure legami al letto e chiudimi in casa. Queste sono le opzioni e affrettati con la tua scelta!>>
Un sorriso si forma agli angoli della bocca Liam. Deva si ritrova improvvisamente fra le sue braccia. Il palmo destro di Liam si trova diietra la sua testa e con l'altro braccio le circonda la vita.
<<Non ho dimenticato cosa stava succedendo prima che questo incendio ci fermasse. E spero che tu non l'abbia dimenticato>> sussurra ad un palmo dalle sue labbra.
Deva scuote la testa e si alza in punta di piedi verso di lui.
<<Non l'ho dimenticato, ma se vuoi il seguito verrò con te a cercare Pegaso>>
Liam improvvisamente inizia a ridere perché
si era aspettato una risposta del genere da lei.
Solo Deva poteva usare il sesso come tale vantaggio, o meglio ricatto, a suo favore in una situazione del genere.
<<Un giorno mi farai davvero impazzire. Ok, non ho tempo di legarti al letto, perché potrei non essere in grado di andarmene neanche io, perché sarò tentato di giocare con il tuo corpo incatenato, quindi vestiti rapidamente. Ho già perso molto tempo>>
Deva non ha bisogno di sentire altro che si avvicina subito all'armadio. In tre secondi le sue braccia erano piene dei suoi vestiti e voleva correre in bagno, ma Liam le afferra una mano e la gira verso di sé mentre stava per togliersi i pantaloni.
<<Perché ti cambierai in bagno? Stamattina mi hai sfilato in biancheria intima davanti, un quarto d'ora fa le mie mani erano da tutte le parti sulla tua pelle che ora vuoi nascondermi. E poi quello che mi hai promesso prima include anche la parte in cui ti cambi davanti a me>>
Deva alza gli occhi al cielo e si libera della sua mano.
<<La continuazione avverrà dopo che troveremo Legaso. Per ora non abbiamo tempo per quello e...>> si ferma, guardandolo intensamente.
<<Lo sappiamo entrambi che se mi spoglio
ora davanti a te, non usciremo più da qui>> conclude per poi entrare in bagno e chiudere la porta dietro di se, lasciando Liam immobile. Il ragazzo deglutisce a fatica senza più commentare perché Deva aveva dannatamente ragione.
Scendono entrambi le scale, mentre Liam le suggerisce di lasciare messaggio scritto a sua madre per informare loro di quello che è successo mentre lui recupera delle torce.
<<Andiamo>> Liam chiude in seguito la porta di casa. Deva accende la sua torcia che luccica nell'oscurità come un lampo argentato.
Deva scruta la radura con la torcia, senza ottenerne una immagine visiva troppo ampia a causa della nebbia che stava scendendo. Sperava di vedere Pegaso da qualche parte ai margini della foresta, volteggiando irrequieto, ma non furono così fortunati.
Sente Liam imprecare contro la nebbia mentre si dirigono verso Snow, che stava aspettando impazientemente come se sapessi quello che stava per accadere.
<<Deva, porta a Snow un secchio d'acqua mentre io prendo la sella>>
Fa come le era stato detto, brancolando per la stalla e accendendo la torcia, alzandola per un momento verso il soffitto che però non era stato inghiottito dalle fiamme.
Solo una parte aveva presso a fuoco, dove c'era il fieno e ora sul pavimento c'era solo fango nero formato dalla cenere e dalla schiuma viscosa dell'estintore.
Non poteva non chiedersi come sia successo tutto ciò, e per quanto avrebbe voluto studiare di più la facenda non aveva abbastanza tempo, per questo si limita a prendere un secchio d'acqua, portandolo a Snow che era già stato preparato da Liam.
In seguito la ragazza tira fuori la mela che aveva preso in cucina prima di uscire di casa, porgendola al cavallo che con un solo boccone la manda giù. Deva teneramente sorride, accarezzandole la testa e chinandosi per baciarla.
<<Andiamo Deva>> la incita Liam per poi aiutarla a salire per prima mentre Liam si siede dietro di lei, passandole le braccia in avanti, afferrando le redini.
Per un momento Deva ne resta sorpresa, perché fino ad ora avevano cavalcato separati, però questa posizione inizia ad adorarla per il semplice fatto che erano vicini.
Snow sembrava sapere quando iniziare senza che gli venga dato il minimo segnale.
<<Abbiamo una traiettoria o stiamo semplicemente iniziando attraverso la foresta e scegli la strada giusta?>> domanda Deva, prendendo anche la torcia di Liam, puntandole in avanti per avere più visibilità nell'oscurità nebbiosa, lasciandogli la libertà di occuparsi solo di Snow.
<<C'è un posto da queste parti dove a volte lo portavo a correre. Spero che sia andato lì adesso>> la sua voce era forte e accompagnata da il ruggito del vento nelle sue orecchie. Aveva preso velocità e l'aria fredda che aveva portato con se la pioggia della notte precedente si stava intensificando.
<<Dov'è questo posto?>>
<<A circa tre chilometri da qui! È ai piedi
la montagna. Una piccola radura dietro un lago>>
La foresta era buia, così come il cielo ancora nuvoloso su cui non c'era il minimo scintillio della luna o di qualche stella. Gli alberi sembravano le sagome di mostri giganti intorno a loro. I rumori della notte erano ovunque, a terra, provocato dagli zoccoli di Snow, tra gli alberi, dove animali notturni continuavano il loro rito. il rumore di un gufo spaventa leggermente ma ragazza che senza volerlo inizia ad immaginare un branco di lupi che li inseguono, ma scaccia quel pensiero dalla mente all'istante.
Snow calpesta foglie secche e altri rifiuti della natura che scricchiolavano sotto i suoi zoccoli come alcuni cocci schiacciati sotto la pressione di un martello. O almeno così sembrava a Deva.
Per un secondo si sofferma a pensare, chiedendosi quanto si sentiva al sicuro con Liam. Lui era solido e forte dietro di lei, circondandola completamente tra le sue braccia. L'amore per lui sembrava essere arrivato con una cosa di cui pensava che non l'avrebbe più provata, la fiducia.
Si fidava di lui e si sentiva protetta accanto a lui anche in questo luogo e forse in qualsiasi altro posto.
<<È buona l'erba?>> la voce di Liam la distrae dai suoi pensieri, scuotendo la testa, e quando guarda in avanti vede la sagoma di Pegaso, che cammina lentamente, rompendo qua e là qualche filo di erba.
<<Noi erano in pensiero e lui è così tranquillo>> borbotta la ragazza mentre scende, avvicinandosi insieme a Liam a quel animale che prima l'aveva spaventata.
<<Sta bene!>> afferma Liam dopo averli dato un occhiata. Non c'era più traccia di quel cavallo che prima corse via come un fulmine. Adesso era tranquillo e quasi infastidito di essere stato interrotto.
<<Se volevi l'erba sappi che anche vicino casa c'è l'abbiamo!>> lo rimprovera la ragazza, facendo ridacchiare Liam.
<<Sai, forse è un bene che siamo qui>> Liam sorride, notando in seguito la confusione nello sguardo di Deva.
<<Vieni con me>> dice solamente mentre la prende per mano, illuminando con la torcia qualche gradino, aiutandola attentamente a salire alcune rocce, arrivando davanti ad una parete rocciosa. Liam la tira accanto a sé e all'improvviso Deva riesce a vede in un angolo un'apertura. Erano come due piatti sovrapposti, posti a forma conica e creando una piccola crepa nella roccia. Gli occhi di Deva si spalancano per lo stupore. Era troppo piccolo per essere l'ingresso di una normale grotta, e non gli somigliava affatto.
Liam si china e si sforza per passare attraverso l'apertura, imprecando sottovoce.
<<Per me era più facile farlo quando avevo quindici anni>> borbotta e Deva resta nuovamente sorpresa nel vederlo scomparire nell'oscurità, all'interno, gridando leggere quando rimane sola e al buio.
<<Vieni dietro a me!>> la incita e nonostante le stessi sembrando un assurdità decide di ascoltare il suo cuore. Di la, qualsiasi fosse quel posto, c'era la luce della torcia, ma soprattutto c'era Liam, la sua sicurezza.
Lei si china e passa anche lei attraverso l'apertura, riducendo meglio di Liam visto che lei era più minuta. Si ritrova in un tunnel roccioso e claustrofobico e immediatamente si strige a Liam, cercando istintivamente protezione.
<<Liam, dove diavolo mi hai portato?>> lui in tutta risposta ridacchia leggermente e le avvolge un braccio attorno alla vita, riprendendo a camminare e trascinandola verso un'altra apertura che si vedeva di fronte, molto più grande questa volta.
Dopo circa quattro passi Deva sospira stupita.
Era come se si fosse svegliato in un paesaggio reale. Uno scenario tipico del film. Davanti a se c'era una sorta di grotta termale, ma molto di più piccola con un'unica piscina al centro. L'acqua gorgoglia in superficie come se sotto ce ne fossero decine di jacuzzi, ed il vapore sprigionato dalla condensazione dell'acqua calda con l'aria fredda, creava sul terreno una nebbia fitta, che copriva le loro gambe fino alle caviglie. Non aveva più di dieci metri di diametro e le pareti circostanti sembravano una specie di roccia lucida. Deva alza lo sguardo, vedendo solamente il cielo che sembrava un mantello scuro, illuminato solamente in parte dalla piccola luna che emerge dalle nuvole.
Faceva caldo dentro. Un caldo piacevole, e la sua pelle formicola, sentendo subito il bisogno
di gettarsi nella piscina che sembra così allettante. Non si accorse nemmeno di quando aveva fatto qualche passo avanti e si era avvicinato ancora di più. Poteva sentire Liam arrivare dietro di lei.
<<Ti piace?>> domanda, e nonostante non poteva vedere il suo sorriso, ma sapeva che era lì.
<<È fantastico. Come hai trovato questo posto?>> domanda mentre continua a guardare quel posto come se fosse ipnotizzata.
Liam si china e posiziona la torcia in un'angolazione per farla brillare direttamente verso la piscina. Fortunatamente per loro, insieme alla luce naturale e artificiale, ne avevano abbastanza per vedersi perfettamente a vicenda.
<<Avevo circa sette anni, credo. Stavo camminando attraverso la foresta con un altro cavallo, allora non avevo Snow. Non ricordo esattamente come ho trovato quell'apertura, credo che stavo semplicemente lanciando pietre contro il muro e uno è scomparso all'interno, ed è così che sono arrivato qui>> confessa mentre si toglie di dosso la giacca, restando solo con la maglietta.
<<Questo è il mio posto segreto. Non l'ho mai mostrato a nessuno prima d'ora>> le sorride mentre si toglie anche la maglietta, abbastando le mani sul l'elastico della tuta, facendo deglutire Deva.
<<Hai... hai intenzione di spogliarti?>> balbetta lei, facendo ridacchiare leggermente Liam.
<<Tu farai il bagno vestita?>>
<<Non ho il costume da bagno>> Liam alza gli occhi al cielo, prendendo in seguito la sua mano e attirarla a se e senza capire come Deva si ritrova con la cerniera della sua giacca abbassata e senza maglietta nel giro di pochi secondi.
Era stato così veloce e agile che no
non fece nemmeno in tempo ad accorgersi che la stava spogliando, figuriamoci reagire.
<<Faresti meglio ad andare avanti e decidere cosa resta su di te, perché io continuerò finché non ne avrai più niente da togliere>> sussurra contro le sue labbra. La usa figura ombreggiata dalle luci nella grotta, lo faceva sembra decisamente diabolico... e dannatamente irresistibile.
Prendendolo in parola Deva annuisce e si allontana, sospirando mentre si toglie i leggings, restando così solo con l'intimo davanti a lui.
Si china e si tolse gli stivali mentre Liam si toglie i pantaloni senza pensarci due volte, senza però smettere almeno per un secondo di guardare Deva. Di guardare lei negli occhi e non il suo corpo.
La guardava come prima d'ora non l'aveva mai fatto e questo destabilizzava tanto la ragazza.
Liam si slega i capelli, passando il suo elastico a Deva.
<<Legali strettamente in uno chignon alto per evitare che si bagnano. Non sarà piacevole tornare a casa con i capelli bagnati. Neanche con la biancheria intima, quindi dopo dovrai realmente toglierà. Quindi pensa attentamente se entri in questo modo o meno>>
<<A quali vestiti rinuncerai per il viaggio di ritorno?>>
<<Tesoro, non rinuncio mai a niente>> gli occhi di Deva si spalancano mentre Liam afferra con le dita l'elastico dei suoi boxer, abbassandolo leggere finché non scopre completamente la linea V, lasciando che la ragazza lo ammirasse per bene prima di sollevarlo nuovamente.
<<Ma non mi piace nemmeno dare più di quello che mi viene offerto>>
<<Se aspetti che mi spogli per poterti spogliare aspetti invano>> risponde in modo forte mentre si gira di spalle, dirigendosi verso la piscina. Deva fa scivolare le dita nell'acqua e sibila tra i denti quando l'acqua calda elettrizza la sua pelle ghiacciata. L'istinto la porta tirarsi indietro, andando a sbattere contro qualcosa di duro. Il letto di Liam.
Il ragazzo le mette le mani sui fianchi, passando in seguito una mano sul suo ventre, sfiorandola lentamente, facendo rabbrividire la ragazza.
Deva sussulta per la sorpresa quando Liam si china e la prede in braccio. La teneva come una sposa, con una mano sulla schiena e l'altra sotto le cosce.
<<È più doloroso entrare un po' alla volta. Passerà velocemente se entri subito>> la ragazza si morde il labbro mentre annuisce. Liam fa il primo passo e scende nella piscina, come se calpestasse una specie gradino.
Adesso Deva avrebbe anche potuto essere gettata nella lava caldo, non avrebbe comunque sentito nulla. Non dopo il modo in cui Liam la teneva tra le braccia. Sentiva il disperato bisogno di aggrapparsi a lui completamente e gli stringe le braccia attorno al collo.
<<Sei pronta?>> chiede, quando l'acqua gli raggiunge i fianchi e fu a pochi centimetri dal sedere Deva. Lei annuisce ancora e chiude gli occhi. Liam sporge in avanti con lei, tuffandosi entrambi nell'acqua che li ricopriva con il vapore caldo. La ragazza emette un forte sussulto e si dimena tra le braccia di Liam, sentendosi come se un fulmine la attraversasse. Ma subito quella sensazione sparisce e il caldo diventa piacevole, quasi divino. Il vapore caldo dell'acqua gli massaggiava il corpo come mille dita abili.
Sembrava davvero irreale. Nella luce azzurra dell'interno, con le ombre create dalla torcia che brilla da un lato, con il vapore che si alzava intorno a loro come i resti di un incantesimo...Liam era lo con lei, vivendo quel momento magico e sentiva così tanto il bisogno di dirgli che lo ama.
Abbassa leggermente la testa, cercando forse il coraggio ma le sue labbra vengono catturate da Liam, baciandola come mai prima d'ora aveva fatto. Avrebbe voluto che Liam la sollevasse per circondargli la vita con le gambe, ma continuava a non fare altro che baciarla e abbracciarla tra le sue braccia, come se odiasse e amasse qualcosa allo stesso tempo. Deva si sente confusa dai suoi movimenti per qualche secondo, finché all'improvviso non si stacca.
Liam la guardava negli occhi, abbassando lo sguardo per pochi attimi, tempo di riprendersi.
<<Non è giusto>> sussurra piano, quasi desolato, confondendo Deva che respirava a malapena.
<<Vorrei così tanto fare l'amore con te. Baciare infinitamente le tue labbra, sfiorare il tuo corpo e farti mia, ma non posso. Non posso farti questo. Mi fa male qui, e non so neanche per quale motivo, ma non è giusto chiederti una cosa così importante. Ho capito che per te è importate l'amore, i sentimenti e...>>
<<Io voglio la stessa cosa che vuoi anche tu, Liam>>
<<Non è vero. Tu vuoi l'amore e tutte le emozioni che questo comprenda. L'ho capito, sai? Per questo mi hai respinto fino ad ora>>
La ragazza scuote la testa con disperazione mentre le afferra il viso fra le mani, premendo le sue labbra con quelle del ragazzo.
<<Io voglio te, Liam. Ho sempre voluto te>> sussurra a bassa voce.
<<Deva...>> sussurra il suo nome mentre cerca di spingerla via ma lei resta ferma davanti a lui, guardandolo in un modo che fa vibrare il cuore di Liam. Era come se finalmente lui avesse capito qualcosa e quel cartoccio che aveva nel petto stava facendo salti di gioia.
<<Non mi vuoi, non per davvero e io non posso farti questo e farmi odiare domani. Se solo succedesse io...>>
Lei si aggrappa ostinatamente al suo collo.
<<Sei troppo orbo Liam>>
<<Cosa vuoi dire?>>
<<Niente, solo... Ti desidero da troppo tempo e questo momento è stato trattenuto troppo per credere che ci saranno rimpianti dopo>>
Non poteva credere che ora lei stesse pregando per lui. Il respiro di Liam si accelera all'improvviso e lui la stringe all'improvviso con potere tra le braccia. I suoi occhi si oscurarono mentre la guarda. Se un uomo l'avesse guardata così un mese fa, sarebbe scappata mangiando la terra, mentre ora aspettava con impazienza che lui le saltasse addosso.
<<Deva... >>quasi sussurra il suo nome e le stringe i fianchi nei pugni.
<<Mi sono trattenuto e l'ho fatto così tante volte che non credo di poterlo più fare ancora una volta. Fermami adesso, o sii determinata ad andare fino in fondo con me. Perché... lo giuro, amore, se mi porti di nuovo su quella nuvola, non sarai in grado di fermarmi>>
C'era anche una certa minaccia nella sua voce e magari Deva avrebbe dovuto essere spaventata, ma questo la eccita ancora di più, realizzando l'intensità con cui lei la voleva.
Gli occhi di Liam la seguono come due fiamme sentendo il respiro mozzarsi quando lei si siede in grembo a lui, circondandolo con le gambe.
<<Non ti fermerò!>> afferma con determinazione e Liam si limita a guardarla sbalordito, sentendo in seguito come se un'onda sismica lo avesse colpito quando lei lo bacia.
Liam geme nella sua bocca con una potenza che gli veniva trasmessa una vibrazione attraverso tutto il corpo, più elettrizzante che l'acqua calda sulla pelle fredda.
Si volta ed esce dall'acqua con lei, creando delle onde intorno a lui a causa della velocità con cui si muove. La fa scendere dalle sue braccia e Deva si sente letteralmente divorata. La sua bocca, le sue mani, erano dappertutto. Sembrava ferocemente eccitata e tutto quello che mancava era dargli un morso, cosa che fa, strappando a Deva un breve grido.
<<Non arrabbiarti, per favore>> gli sussurra, cercando di calmare le sue labbra sulle sue. Liam fa un respiro profondo, sorridendole in seguito.
<<Non sono arrabbiato. Sono impaziente>> segue un altro sorriso, ma completamente diverso dal precedente. Lungo, appassionato, lento ed esasperante.
<<Non hai idea da quanto tempo sto aspettando questa Deva. Da quanto tempo ti desidero, da quanto tempo ho sognato a questo momento e lo faccio ancora con la paura che mi sveglierò di nuovo senza di te>> confessa Liam mentre le abbassa le spalline del reggiseno.
<<Tu...>>
<<Non ho mai desiderato una donna come te in vita mia Deva>> confessa nuovamente, interrompendola.
Deva voleva disperatamente chiedergli perché. Perché la desiderava così tanto? Ma la cosa che più desiderava sapere era se lui si ricordasse di lei, di quella notta.
<<Liam...>> sussurra piano senza riuscire a dire altro perché la bocca del ragazzo la fa tacere con un bacio.
Le dita del ragazzo slacciano le graffette con un unico un movimento mentre il bacio si calma, diventando più appassionatamente e lentamente, così da esplorare l'uno da bocca all'altro con profondità e senza fretta mentre finalmente le tira via il reggiseno.
Da quanto era stato veloce e avido all'inizio, Liam diventa sempre più tenero e paziente. Le dita si arrampicano tra i suoi capelli e slega lo chigno per poi fare un passo all'indietro per guardarla.
L'aveva toccata già stasera, il suo seno aveva riempito il palmo della mano ma adesso e i suoi seni erano nudi e ombreggiati dalla luce della caverna. Per via dello sguardo intenso di Liam la ragazza sente i suoi capezzoli reagire sotto l'incantesimo dei suoi occhi. Liam geme piano, spalancando gli occhi nell'oscurità ed entrambi i palmi salgono nuovamente sui suoi seni, stringendoli teneramente.
Chiude gli occhi e geme attraverso le labbra increspate mentre il massaggio di Liam diventava più erotico, mentre adesso faceva scivolare le mani lungo le costole e verso il fondoschiena che lo travolge, stringendolo con la stessa delicatezza erotica, per così dire esaminandolo, poi fa scivolare le dita lungo il tessuto delle mutandine, afferrando le estremità.
<<Sei stupenda, Deva Rishi Delgado>> le sussurra, e la ragazza alza la testa per guardarlo all'improvviso. Le aveva già detto una volta che era bella, la prima sera in cui l'aveva portata dalla sua famiglia, ma la dichiarazione di ora sembrava molto più intensa di allora. Il modo in cui aveva pronunciato il suo nome per intero la fa impazzire ancora di più, avendo la conferma che lui stranamente si è ricordato di lei.
Solo a lui aveva confessato il suo secondo nome che non le piaceva affatto.
Non sapeva se è successo in questo momento o lui sapeva di già chi fosse lei, ma anche così la ragazza era in preda alla felicità, sentendo, adesso più che mai il desiderio di lui.
Le mette le mani sull'addome e sente la consistenza dura dei muscoli con la punta delle dita. Affonda un dito alla volta nella linea V dei suoi fianchi, tracciando i boxer verso il basso, mordendosi il labbro dal piacere. Il respiro del ragazzo accelera, restando immobile per anche attimo, ansimando quando la mano della ragazza afferra il suo membro,
Era caldo nella sua mano, grande, denso, vellutato e forte, virile e selvaggio, e al ragazzo è bastato queso leggero tocco per tirarla nuovamente a se e baciarla, facendola sdraiare sul morbido materiale della sua giacca. Il suo corpo si stava già muovendo in modo suggestivo sopra quello di lei, in un ritmo perfetto, trasmettendogli vibrazioni che Deva voleva sentirli nel profondo.
Liam si sposta lungo il suo collo, baciandola lentamente, appoggiandosi su un gomito all'altezza della testa, mentre l'altra mano scivolava sul suo corpo, dal bordo del seno destro, sopra le costole e l'anca, la coscia e fino al polpaccio, che afferra e solleva sul fianco. Le sue labbra avvolgono nuovamente il seno sinistro e Deva si inarca sotto di lui, gettando indietro la testa.
Tutto il suo corpo lo desiderava, non più
stava rispondendo ai suoi comandi, ma ai comandi di Liam.
<<Ricordi quando ti ho detto che volevo baciarti dalla testa ai piedi?>> chiede Liam mentre trascina le labbra alla base del suo seno, stuzzicandolo con il naso e modellandolo con la bocca.
<<È successo una notte di quasi due anni fa>>
<<Voglio mantenere la mia parola>>
<<Liam>> lo chiama la ragazza, cercando da parte sua una spiegazione.
<<Solo una persona mi aveva guardato nel modo in cui lo fai tu, Deva. Questa sera l'ho capito. Quella donna che io continuavo a sognare ma a cui non sapevo associare un viso eri tu. Sei sempre stata tu>> sussurra a bassa voce per poi iniziare a baciare il suo corpo proprio come aveva promesso, mentre il cuore della ragazza sussulta.
Quello che doveva essere solo una notte tra due ragazzi ubriachi risulta essere stata più intensa di quanto entrambi avevano pensato, e questo perché al cuore non si può mentire. Deva lo amava mentre lui...Liam quella notte senza rendersi conto aveva trovato quello che aveva sempre desiderio da una donna. Soltanto che le delusioni e il dolore che lui aveva dentro di se gli aveva offuscato la vista, e forse continua a farlo tuttora, mentre per la seconda volta i due fanno l'amore, ma questa volta ubriachi di amore, almeno Deva. Perché Liam...lui la voleva senza capire in quale forma.
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