Capitolo 15


Un piccolo rumore fa aprire gli occhi a Liam che sobbalza subito all'impiedi, cercando di focalizzare ciò che lo circonda.

<<Liam?>>

<<Deva, cosa ci fai qui?>> domanda il ragazzo, facendo qualche passo in avanti quando la vede.

<<Io...non riuscivo a dormire. Tu cosa ci fai qui?>> domanda incredula.

<<Io...>> il ragazzo stava per mentire ma si ferma all'improvviso, decidendo di dirle la verità.

<<Realmente pensai che sarei andato da lei?>> domanda Liam mentre fa un ulteriore passo in avanti, raggiungendola.

<<Così avevi...>>

<<Non potevo farti questo, Deva>> confessa il ragazzo mentre appoggia la sua mano fredda sulla guancia calda di Deva, facendola sussultare.

<<Perché?>>

<<Perché io voglio solo te>> sussurra ad un palo dalle sue labbra, e senza più resistere la bacia. Le loro lingue si intrecciano, ballando come due piume soffiate dal vento, facendo provate a Liam una sensazione a cui non sa fare un nome.

<<Fai l'amore con me>> dice Deva a bassa voce, ma non troppo piano, per farsi sentire Liam e per pietrificarlo.
Deva però non aspetta una risposta, si alza in punta di piedi e preme teneramente e nuovamente le labbra sulle sue, quanto basta per intrappolare Liam con quel bacio.
Il ragazzo la tiene ferocemente tra le sue braccia, schiacciando la bocca contro quella di lei, gemendo di felicità e di estasi.

<<Da quanto tempo aspetto che tu me lo chiedessi>> sussurra sulle sue labbra.

Crolla con lei sulla coperta su cui aveva dormito prima, sdraiandosi sopra di lei e la cosparge di baci brevi e pressati sulla mascella e sul collo, facendo scivolare una mano sotto la sua maglietta, sperando di non averla troppo fredda. Lei a questo contatto geme e si inarca sotto di lui. Le loro labbra erano nuovamente premute insieme, riuscendo a scaldarsi così. Il freddo era sparito e la tempesta che c'era fuori era solo uno scenario da favola per la loro scena d'amore. Almeno per Liam, l'intera atmosfera intorno a lui era in fiamme, e sarebbe bruciato vivo dal piacere, perché niente contava adesso se non la donna sotto di lui.

Le ha sollevato la maglietta e ha abbassato le labbra sulla sua pelle calda e profumata. Ha sorpassato la linea del suo reggiseno e diventa sempre più audace, stuzzicandolo e tirando le bretelle con i denti, minacciandola che l'avrebbe lasciata senza.

Deva inizia a ridere, sentendosi allo stesso modo giocosa come lui, lo afferra per le spalle e lo spinge via da sé. Gli era addosso prima che se ne rendesse conto e senza più pensarci si toglie quel pezzo di stoffa che sembrava soffocarla, chinandosi su Liam e catturare la sua bocca in un bacio caldo.

La sua pelle si riscalda ancora di più quando Liam con le mani afferra il suo seno, così desideroso.
Quando il ragazzo era pronto a prendere il suo posto in posizione dominante, lei solleva le labbra e comincia a baciargli la fronte, poi le passa la lingua sul naso e sulle guance finché non lo fa ridere.

<<Amore, mi piace quello che fai con quella lingua, ma trovi qualcosa più in basso, molto più disposto ad essere leccato, se lo vuoi>> sussurra in modo pervertito, alzando il bacino per mostrargli quanto era duro per lei.

Deva emette uno strano suono, poi la sua immagine si offusca, diventando nera e al posto delle sue labbra dolci e fini, il muso di un cavallo si materializza davanti agli occhi di Liam.
Lui quasi urla e salta immediatamente all'impiedi, sorprendendo Snow che si era chinato su di lui e probabilmente fino a quel momento gli aveva leccato il viso.

Si guarda intorno incredulo.

Dov'era andata Deva? Dov'era la sua scena d'amore?
La porta era chiusa e la pioggia batteva ancora sul tetto, nessuna scena di passione e Deva che apparve nella stalla, chiedendogli di fare l'amore con lei.

Geme per la frustrazione e cade di nuovo sul fieno, socchiudendo gli occhi. Deva avrebbe potuto non essere reale, ma la sua erezione adesso lo era sicuramente. Almeno non aveva più così freddo.

<<Grazie per avermi svegliato dal sogno più bello che ho fatto in vita mia, traditore. Ti chiamerò Rodrigo d'ora in poi>> rimprovera il suo cavallo e lo stesso Snow si tira indietro e emette un suono come se fosse compiaciuto. Liam strizza gli occhi occhi su di lui.

<<Davvero? Sei felice di avermi rovinato il mio momento d'amore, eh? Bene, per questo io ti farò  aspettare altri tre anni per farti accoppiare>> critica il suo cavallo, poi si volta e si rannicchia nella sua coperta, solo e congelato, pensando a quella stronza
che ora dormiva nel suo letto e si preoccupava poco di lui.

Non riusciva più ad addormentarsi, e la caloria
che stava provando svanisce, quindi adesso inizia a sentire di nuovo freddo. Alza la testa e guarda attraverso la finestra. Stava lentamente iniziando ad illuminarsi.
Si strofina freneticamente le braccia, la sua carne e le sue ossa erano congelate e si lamentava come un vecchietto quando decide di alzarsi.
Aveva bisogno immediatamente di una doccia calda e di una manciata di pillole per il raffreddore. Prepara la sua trapunta e la nasconde lì da qualche parte. Lui non poteva tornare con lei a casa, altrimenti qualcuno lo avrebbe visto, iniziando a fare domande a cui non voleva rispondere.
Era troppo congelato, quindi non perse altro tempo ma quando passa accanto a Snow lui produce un suono di lamento.

<<Stai zitto, Rodrigo>> mormora rabbiosamente Liam per poi lasciare la stalla, lasciando il traditore da solo.
Chiude la porta dietro di sé e guarda il cielo, da dove la pioggia sembrava non avere intenzione di fermarsi. Sul suo viso si forma  una smorfia, tirandosi meglio il cappuccio in testa, poi mette le mani in tasca e comincia
correre versa casa.

Quando entra stranamente c'è silenzio. Degli altri non gli importava più di tanto ma se Deva stava ancora addormentata le avrebbe lanciato addosso gli stivali pieni di fango per svegliarla.

Maledizione a quello che stava passando a causa sua.

Si strofina i palmi congelati e si dirige in cucina, sentendo il bisogno disperato di prepararsi qualcosa di caldo da bere ma appena arriva si ferma sulla soglia, imprecando nella sua mente quando vede che qualcun altro si era già svegliato.

<<Liam!>> Molli gli rivolge un sorriso radioso, guardandolo poi sorpresa, analizzando i suoi vestiti.

<<Sei stato fuori?>>

Liam fece una smorfia ed entra in cucina.

<<No. Indosso una giacca e degli stivali per noia>>

<<Quindi sei ancora scontroso la mattina>> sorride, contenta del fatto che ricordi ancora le sue abitudini.

Liam alza le spalle con disinteresse.

<<Ho dei cavalli qui che non possono nutrirsi da soli>> risponde mentre mette le mani sotto il getto dell'acqua calda, stringendo i denti a causa delle scosse che inizia a sentire per la sensazione che l'acqua calda provocava alla sua pelle gelata.

<<Hai portato i cavalli qui?>> Molli si stava emozionando, o quasi.

<<Oh Dio, non vado a cavallo da tanto>> mette la mano sul suo braccio e si avvicina come un gatto che desidera di essere consolato. Liam la guarda con un sopracciglio sollevato, notando solo ora che indossava una vestaglia di seta, scandalosamente sexy. La sua evidente intenzione lo disgustava ancora di più per questo si tira il braccio indietro mentre lei si dirige verso la macchinetta del caffè.

<<Mi hai insegnato a cavalcare. Ricordi quanto ero spaventata all'inizio?>> ridacchia, spostandosi i capelli sulla spalla in modo sensuale, poi si lecca il dito che probabilmente aveva intinto nel caffè.

Liam improvvisamente ride, guardandola,
e non per quello che faceva. Era come se stesse guardando un teatro economico.

Molli non aveva più potere su di lui.

<<Vorrei che cavalcassimo di nuovo insieme!>> sorride in modo allettante, e Liam va verso di lei a passo lento, come un maschio predatore che ha messo alle strette la femmina. Lui le afferra il bordo della veste e la attira a sé, sentendola tremare. Non c'erano dubbi che la stronza lo volesse. A parte la squallida interpretazione che Molli cercava di mettere in pratica, le piacerebbe moltissimo rotolare nel letto con lui ancora un po'.

Liam si sporge verso di lei, finché le loro labbra non furono distanti meno di tre centimetri. Molli alza lo sguardo affamata, desiderando di essere baciata, ma Liam improvvisamente le afferra il braccio in modo rude.

<<Non pensare che non sappia cosa stai facendo, Molli>> dice in modo aspro senza alzare la voce.

I suoi occhi si spalancarono e quasi perde
equilibrio, scivolando con le pantofole sulle piastrelle quando Liam la spinge indietro, disgustato dalla sua presenza.

<<Un altra cosa, stai lontana da Deva perché se solo provi a farle del male sai di cosa sono capace>> la minaccia per poi voltarsi di spalle, uscendo dalla cucina senza aspettare una risposta da lei.

Entra nella sua stanza, con la speranza di trovarla ancora che dorme. Aveva programmato di dargli una pacca sul sedere ma la ragazza era sveglia, sollevata e appoggiata con la schiena allo schienale e con le mani sotto il seno come se stessi aspettando che il vagabondo tornasse.

<<Hai dormito bene?>> chiede Liam cordialmente dopo aver chiuso la porta dietro di sé.

Deva gli rivolge uno sguardo feroce prima di rispondere.

<<Meravigliosamente!>> esclama e Liam la guarda mentre sedeva in mezzo al letto, in pigiama, sembrava esattamente come nel suo sogno, solo ripugnante e fastidiosa, non dolce e sensuale.

<<Perché sei vestito così?>> domanda lei curiosa dopo avere analizzato i vestiti, sorprendendosi quando nota che il ragazzo indossava degli anfibi.

<<Cosa ci fai qui pieno di fango?!>> domanda quasi urlando, non sportando chi sporcava la sua stanza.

<<I cavalli hanno bisogno di cibo ogni giorno e la strada è fangosa>> risponde mentre passa in mezzo alla stanza con i suoi stivali e si ferma davanti all'armadio da dove lui tira fuori vestiti puliti.
Poteva sentire lo sguardo di Deva sulla sua schiena che gli tagliava la spina dorsale.

<<Lasciami indovinare. Rodrigo si è svegliato e tu sei sparito, nascondendoti, con la scusa dei cavalli>>

Liam si volta verso di lei e finge di essere devastato.

<<Puoi crederci! Che bastardo>> dice, mostrandosi infastidito.

Lo era, ma non per la stupidità che Deva aveva detto e che lui stava cercando di far passare come cosa vera. Era infastidito del fatto che oggi era il suo compleanno e si aspettava almeno un po' di tregua e...dolcezza da parte di Deva.

Le orecchie di Deva fischiavano di rabbia ma non aveva nulla da commentare dal momento in cui lei lo aveva mandato tra quelle braccia.

Stava cercando qualcosa con cui attaccarlo, come un mostro assetato di sangue. Avrebbe voluto colpirli la testa e grattarli la faccia, ma...
si accontenta solo dei suoi stivali.

<<Togliti subito le scarpe, animale puzzolente! Voi sporcare tutto il pavimento?>>

Liam stringe le labbra per il nervoso ma anche così si china per togliersi gli stivali. Il suo atteggiamento lo frustrava, soprattutto perché lei l'aveva costretto a dormire nella stalla proprio come un animale puzzolente.

<<Sono un animale, eh?! Hai ragione, tesoro!>> sorridendo, getta il primo stivale pieno di fango fisso verso di lei. Deva lancia un breve grido e riesce a evitare lo stivale che colpisce la testiera del letto, ma non vede il secondo stivale in tempo che le sfiora leggere la spalla.

<<Hai perso la testa?!>> urla furiosamente, provando a togliersi dalla spalla il fango.

<<Shhh!>> Liam si porta il dito alle labbra come per fare calmare un bambino piccolo e rumoroso.

<<Ti ascolto e basta, tesoro, e mi comporto come un animale>> le fa l'occhiolino, sparendo in seguito in bagno.

Fumante di rabbia Deva afferra lo stivale
e lo scaglia verso la porta che si chiuse dietro di lui. Liam non sussulta nemmeno quando sente lo schianto alle sue spalle, se lo aspettava, e un sorriso diabolico si diffonde sulle sue labbra. Il primo schianto viene seguito anche da un secondo e lui sospira soddisfatto.

Fa una doccia lunga e calda, decidendo di prendersi cure della sua pelle con le creme della ragazza senza avere premura ma qualcuno sembra non avere così tanta pazienza. Si sente bussare forte alla porta.

<<Resterai lì ancora per molto?>>

<<Fino a quando non finisce l'acqua calda>> risponde, sentendola imprecare. Sorride  maliziosamente e continua a frugare tra i suoi cosmetici, ancora con l'asciugamano di lino
intorno ai fianchi e senza preoccuparsi di sbrigarsi.

Prende una piccola scatola bianca con una scritta dorata sul coperchio e la apre, rendendosi conto che profumava come quel odore che sentiva spesso sulla pelle di Deva. Odorava di vaniglia. Un odore che aveva impresso nella mente, ricordandosi solo adesso che prima di lei aveva già sentito questo meraviglioso odore, ma dove?

Esce dal bagno vestito, trovando la ragazza che girava per la stanza come una pazza.

<<Il bagno è tuo>> la informa Liam, proprio come ieri lei aveva fatto con lui.

Deva borbotta con rabbia e gli passa accanto, sbattendo la porta dietro di sé, facendo tremare nuovamente le finestre.

Tre... due...conta Liam mentalmente.

<<Cosa hai fatto con le mie lozioni?!>> urla la ragazza dall'altra parte della porta e Liam scoppia subito a ridere, prendendo posto sulla poltrona, aspettando che lei finisse in bagno, perché nonostante la maggior parte del tempo lo passava a litigare con quella piccola strega preferiva mille volte fare questo che vedere la sua famiglia, da solo per giunta.

Deva esce dal bagno ancora imbronciata e la rabbia che sprigionava in un certo senso gonfiava il buon umore di Liam. Se la faceva arrabbiare così forte l'idea che lui avesse dormito con Molli, non aveva alcuna intenzione di dirle che aveva dormito nella stalla.

Che stronzo che era.

Lei lo fissava in viso quasi sul punto di sbranarlo mentre lui sognava con lei ad occhi aperti. L'aveva sognata mentre era sul punto di fare l'amore con lui, ma al tempo stesso quel momento, quel sogno sembrava così vero che si sentiva come se fosse successo.

Quando? Dio santo, Liam stava iniziando a pensare che era sul punto di impazzire. Era così preso da Deva che stava iniziando ad immaginare cose senza senso.

Deva si avvicina lentamente all'armadio, analizzando attentamente il suo contenuto. Voleva torturare Liam come lui l'aveva tormentata tutta la notte. Aveva pianto con la faccia dentro il cuscino finché non ci furono più lacrime, mentre lui probabilmente gemeva tra le braccia di quella bastarda, ignara però della verità. Gli sarebbe piaciuto coglierli sul fatto e farne uno scandalo mostruoso, aveva tutto il diritto di essendo la sua fidanzata. Però lei non era una fidanzata ingannata, ed era stata lei a mandarlo da quella vipera. E ora, guardando come era seduto davanti alla finestra, dentro i suoi vestiti neri e con i capelli lunghi e ancora bagnati, poteva sentire il suo cuore battere con...amore, un amore sofferente però.

Odiava se stessa, maledicendosi di amare un uomo che l'ha semplicemente usata e lei si è fatta usare, ascoltando il suo maledetto cuore che lo spingeva da lui.

Borbotta contro la sua mente, cercando di restare arrabbiata solo per non cedere alle emozioni davanti a lui. Per questo si focalizza sul piano che aveva elaborato per tutto il tempo che aveva passato in bagno.

Tira fuori un vestito molto semplice ma bianco, tenendolo stretto in un pugno, prendendosi di coraggio. Era andata in bagno solo con la biancheria intima nascosta nella vestaglia, e ora la indossava sotto, così senza pensarci scioglie il nodo della sua vestaglia, mettendo in atto il suo piano. Un po' infantile, forse, ma doveva assicurarsi di una cosa.
Se Liam fosse rimasto indifferente, tutto sarebbe andato bene a pezzi.
All'inizio lui non si accorge di lei, era ancora perso nei suoi pensieri, poi sentì un cambiamento nell'aria, voltandosi nuovamente verso Deva, soffocandosi con la sua stessa saliva.

<<Deva>> ispira scioccato, spalancando gli occhi e la bocca mentre la fissava esterrefatto.

<<Cosa?>> lo guarda con indifferenza mentre fa scivolare la vestaglia.

<<Pensavo che ormai non ne soffrissi più,
una volta che sei stato soddisfatto tutta la notte. E io sono stanca di cambiarmi in bagno>> lei alza le spalle come se fosse indifferente, sorridendo maliziosamente nella sua mente mentre lui la osservava.

Era più che colpito, con una erezione prominente nei pantaloni. Lui fissava semplicemente con gli occhi gonfi ogni parte del suo corpo.

Per un attimo Deva ebbe paura che fosse
completamente nuda, ma c'è l'aveva il reggiseno e anche le mutandine, fatti di pizzo bianco che Esmeralda le aveva regalato, dicendole che quel completino intimo poteva eccitare anche una donna. Forse una donna no, ma Liam di sicuro. Sembrava terribilmente sexy per come la guardava e voleva maledirlo per quello che aveva fatto. Se non ci fosse andato da Molli, ora lei gli salterebbe tra le braccia e gli chiederebbe di portarla a letto, cosa che desiderava disperatamente, ma lui se n'era andato, e ora doveva punirlo.

In un batter d'occhio indossa il suo vestito, decidendo di prendere dal portagioie la sua vecchia cavaliera a cui era maggiormente affezionata. In realtà ne aveva due, ma una di queste l'aveva persa.

<<A questo punto, se hai il diritto di fare quello che vuoi per soddisfare i tuoi piaceri, sappi che io farò lo stesso>> Liam al momento era troppo ipnotizzato dal modo in cui appariva il suo corpo in quel vestito, soprattutto quando la vede appoggiare il piede sul bordo del letto, chinandosi leggermente per attaccare alla sua caviglia quel oggetto.

Sentiva il suo membro pulsare nei pantaloni, ma non riusciva ancora a staccarle gli occhi di dosso. L'aveva immaginata molte volte così, ma era molto più sexy di quanto la sua immaginazione avesse dipinto. Sentiva il bisogno di prenderla tra le braccia e di buttarsi a letto con lei, di schiacciarla sotto di lui, ma lei interrompe nuovamente la sua estasi.

<<Hai sentito cosa ho detto?>>

<<Hmm... cosa?>> Liam scuote la testa e Deva si volta di spalle per nascondere il suo sorriso divertito.

<<Ho detto che anch'io ho bisogno di un po' di relax. Tu ti sei divertito ieri sera, quindi nemmeno io sarò paziente>>

Gli occhi di Liam si accendono come due lucine di natale chiedendosi se lo stava dicendo davvero o aveva ricominciato a sognare? Un sorriso si diffonde improvvisamente sul suo viso.

<<Sono qui quando vuoi, amore>> si è offerto,
alzando le braccia lungo le spalle. Deva era
sicura che lo avrebbe detto per questo si volta verso di lui con un sopracciglio alzato.

<<Tu? Cosa ti fa pensare che mi riferissi a te? Non hai capito nulla dal modo in cui ti ho evitato?>>

<<Con chi pensi che ti divertirai?>> domanda lui pieno di...gelosia.

<<Non importa. Andremo in città, magari in discoteca, e ognuno si prenda quello che vuole. Non sarebbe la prima volta. Una volta sono finita a letto con uno da ubriaca!>> esclama lei, mentre la bocca di Liam si apre, restando scioccato, con tutto che l'intento di Deva era un altro.

Sperava con tutta de stessa che lui si ricordasse quella sera.

<<Aha, così apri le gambe senza problemi
di fronte a uno sconosciuto ma...mi butti fuori ogni volta che ti tocco>> si arrabbia.

Deva sospira mentre alza gli occhi al cielo per impedire ai suoi occhi di versare quelle lacrime che stavano minacciando di uscire.

<<Non era uno sconosciuto. Per me lui...io lo amavo, sai? Ma io per lui ero invisibile>> si trovava a sussurra.

È lo sono tuttora, si trova a pensare mentalmente.

<<Non capisco. Hai detto...>>

<<So quello che ti ho detto ma non ho detto che lui fosse uno sconosciuto. Lo conoscevo, anzi, ho imparato a conoscerlo giorno dopo giorno. Ho imparato ad amare i suoi sorrisi, le sue smorfie, le sue fissazioni, quello che gli piaceva mangiare, quello che amava fare, persino le cose a cui è allergico. Io...prima di lui ero del parere che l'amore, quello vero ci fosse solo nel libri, ma poi ho capito che l'amore vero si prova, anche quando non è ricambiato ed io per una volta volevo sentirmi sua>>

<<Stai, tu...stai parlando del tuo ex?>> domanda Liam balbettando, mentre deglutisce. Perché improvvisamente sentirla parlare di un altro lo fa sentire pugnalato?

<<Oh, no. Come amavo lui non avevo mai amato nessuno, neanche Dominic>> pronuncia disgustata quel nome.

<<E adesso? Non lo ami più?>>

<<Io...non importa più>> sussurra amareggiata. Avrebbe voluto dirglielo, che era lui quel uomo che amava, allora ma anche ora, soltanto che non aveva il coraggio.
A lei era chiaro che lui di quella sera non ricordava più niente.

<<Peccato>>

<<Cosa?>> domanda la ragazza confusa.

<<Come sprechiamo i sentimenti per persone che non ci meritano>>

<<Forse ero io che non meritavo lui, sai? Già di mio non funziono. Non sono capace di tenere accanto a me le persone. Tutti se ne vanno, scegliendo...>>

<<Io ti ho scelta però>> dice lui ridacchiando, cercando di sollevarle il morale. La tristezza che vendeva nei suoi occhi era in grado di soffocarlo e non gli piaceva vederla così.
Amava, ama i suoi occhi quando brillano e preferiva vederli lucidi ma per le risate, e non per quelle lacrime che aveva capito che stava cercando di trattenere.

<<Per finta>> puntualizza lei.

<<Non importa. Io ti ho scelta e lo farei altre mille volte, no come quel stupido che non sa cosa si è fatto sfuggire dalle mani>>

<<Che bugiardo>> ride lei quasi in modo isterico.

<<A cosa...>>

<<Ieri sera mi risulta che hai scelto diversamente>> puntualizza la ragazza nuovamente infastidita. Era più forte di lei. Era gelosa e non poteva farci niente.

<<E mi sembra giusto di fare altrettanto>>

<<Sul mio cadavere! Capisci?! Finché sarai mia, sarò l'unico uomo che ti avrà tocco>> sbotta Liam nuovamente. Era impressionante come entrambi riuscivamo a cambiare umore.

<Non sono tua!>> alza il mento, avvicinandosi ancora di più a lui. La mascella di Liam si incorda mentre afferra la sua mano e la solleva.

<<Per quanto tempo lo indosserai, sarai la mia donna>> indica l'anello al dito.

<<E come io mi astengo, anche tu terrai le gambe chiuse>> conclude arrabbiato.

Deva lo guarda perplessa mentre lui la guardava con rabbia.

<<Cosa vuol dire che ti...>>

<<Non ero da Molli ieri sera! Pensi davvero che io sia così stupido da rovinare tutto e cadere nella sua trappola? Rodrigo ha portato qui quella stronza, sperando che io cadesse ai suoi piedi>>

<<Cosa che hai fatto>> lo attaccato duramente.

<<No, non l'ho fatto. Mi hai visto entrare, no? Sembravo per caso fresco e soddisfatto? Ho dormito nella stalla!>>

<<Nella stalla?>>

<<Si! Pensi davvero che ti avrei tradito?>> domanda Liam, guardandola nuovamente con disgusto il che fece deglutire a Deva.

<<Perché no?>> domanda con il cuore tremante.

<<Perché...>> già, perché? Si domanda anche lui. Era vero, non era affatto interessato a Molli ma fino ad ora non si era domandato del perché improvvisamente le altre donne per lui non contavano più.

<<Perché non sei tornato qui allora?>> Deva cambia argomento, sentendosi letteralmente a pezzi.

<<Non costringermi a ricordati come mi hai cacciato ieri sera. E tutte le altre volte che ho cercato di avvicinarmi a te. Ma certo, che stupido. Tu sei ancora innamorata di quel idiota, vero? Hai fatto una sceneggiata quando hai scoperto di Molli quando tu ha il cuore impegnato!>>

<<Perché, vuoi dirmi che se il mio cuore fosse libero tu saresti disponibile a riempirlo?!>> domanda quasi urlando.

<<Io, io...ah, al diavolo tu e i tuoi sbalzi!>> sbotta per poi uscire dalla stanza.

<<Che idiota>> borbotta infastidita, non sapendo se c'è l'avesse con lui o con se stessa.

Le emozioni e i sentimenti che aveva per lui erano molto profondi ma forse doveva abituarsi all'idea che era l'unica a provare determinate cose. Forse per questo non trovava il coraggio di parlare con lui. La sua paura era quello che lui la respingesse se solo scoprisse la verità, e per questo lei era la unica a stare male, preferiva questo, piuttosto che non vederlo più.

Si è affrettata ad asciugarsi i capelli, applicando in seguito un trucco discreto, e solo dopo aver indossato un paio di tacchi scende al piano di sotto dove trova tutti riuniti nel soggiorno. Era apparso anche Roland, e sul volto di Deva appare un sorriso quando lo vede, andando ad abbracciarlo.

Un Liam molto premuroso chiede a sua madre di preparare un tè caldo per lui e per Deva, usando come scusa la giornata di ieri, quando avevano corso insieme, sentendo adesso i primi sintomi del raffreddore.

<<Finalmente ha smesso di piovere. Non so voi, ma io voglio andare a fare una passeggiata attraverso la foresta>> confessa Molli dopo aver guardato per un momento il panorama attraverso la finestra.

<<Prego!>> Liam commenta seccamente, senza guardarla. Deva gli si para davanti e si siede sulle sue ginocchia, mettendogli le braccia al collo e chinandosi lo bacia sulla guancia.

<<Cosa intendi? Hai portato qui i cavalli>> mormora Molli, mettendo il broncio.

<<Due>>

<<Bene. Uno per me...>>

<<Nessuno sale in sella a Snow apparte me, mentre l'altro è di Deva>> puntualizza Liam.

<<Io però ci sono salita>> borbotta Deva a bassa voce, ma non così bassa visto che Molli la sente, bollendo di rabbia.

<<Tu non sei nessuno>> risponde Liam mentre si sporge verso di lei, baciandola a fior di labbra.

Questa semplice dichiarazione in realtà era più profonda di quando potesse sembrare. Liam veramente non aveva mai fatto salire in sella a Snow a nessuno, neanche a Molli, mentre con Deva non si era posto minimamente questo problema.

<<Questa situazione deve essere risolta privatamente. Non so te, Deva, ma non voglio finire in cose che non mi riguardano>> Rodrigo si alza, avvicinandosi a Deva, sporgendole la mano.

<<Andiamo a prendere un po' di aria fresca finché loro non risolvono i loro problemi>>

Deva nel sentirlo stringe i denti per non dirgli qualche brutta parola. Avrebbe voluto prendere quella mano e romperla contro la faccia di Molli che cercava di nascondere un sorriso.

Questi due non si trattenevano minimamente.

<<Non so tu, Rodrigo, ma quando hai accanto un uomo che ami e che ti ama, qualsiasi cosa riguarda uno dei due in modo automatico riguarda anche l'altro. Quello che Molli ha da dire lo può dire benissimo anche in mia presenza, infondo era la mia amica!>> sbotta Deva mentre si alza, sorprendendo prima di tutta la diretta interessata, visto che non si sarebbe mai aspettato che lei parlasse della loro amicizia.

Molli improvvisamente sorridere come se Deva gli avesse fatto un favore, mettendo in pratica un idea che le viene in mente.

<<Un amica che però è finita in un brutto giro, finendo in seguito in carcere. Lo sapevate? Magari io non mi sono comportata bene, Liam, ma almeno non sono una delinquente come questa!>> Molli si alza a sua volta, puntando il dito contro Deva, pensando di metterla in cattiva luce davanti alla famiglia di Liam, ma la sua idea fallisce miseramente.

Deva la guarda per la prima volta soddisfatta, scoppiando a ridere mentre le si para davanti in modo pericoloso.

<<La delinquente, come tu mi chiami, ha rischiato la sua vita per te. Per una merda di persona che ha cercato di affondarmi in carcere solo perché ti sentivi inferiore. Ma indovina un po'? Il tuo piano non ha funzionato, Molli, e quella che andrà in carcere a fare compagnia al tuo fratellastro, David, sei proprio tu. Infondo uno scarafaggio resta tale>> dice soddisfatta mentre sorride pericolosamente, incrociando le braccia sotto il seno.

<<Deva>> William la chiama a bassa voce. Spaventato di cosa abbia detto la ragazza, avendo paura che la loro missione fosse stata compromessa.

<<Tu sei pazza! Quale fratellastro? Io...>>

<<Oh, avanti Molli, pensavo che fossi più intelligente di così. Sai, per una che vuole fingere di non avere alcun legame dovrebbe stare più attenta a cosa dice, ma soprattutto a chi>> Deva guarda di sfuggita William, facendogli l'occhiolino.

Quando ieri sera Deva rimase da sola nella sua stanza inizialmente si addormentò, svegliandosi però nel cuore della notte, con la mente piena di ricordi. Quei ricordi che erano rimasti intrappolati e che non sapeva neanche di avere, ma che sono apparsi nel momento giusto.

Deva aveva ricordato tutto quello che gli aveva raccontato William, ma anche cose in più, come ad esempio il fatto che lei era in possesso di una registrazione molto compromettente. La ragazza aveva sbagliato, lasciandosi influenzare dall'euforia, raccontando al suo amante, Rodrigo, dei suoi piani quando lui era ubriaco e decisamente incapace di comprendere la realtà. Uno sbaglio che però diede a Deva le giuste prove per poterla incastrare.
Delle prove che lei avrebbe dato a William se solo non avesse avuto quel incidente.

<<Stai blaterando cose senza senso. Come sempre vuoi mettermi in cattiva luce!>>

<<Non ti permettere!>> Liam riesce a bloccare la mano di Molli giusto in tempo, evitando che questa colpisca Deva. I suoi occhi castani improvvisamente diventano neri di rabbia, spingendo Molli.

<<Ti avevo avvertita, Molli. Non ti permettere...>>

<<E tu non ti permettere di spingermi ancora!>> Molli sbotta per la rabbia, tirando all'improvviso da dietro la schiena un piccolo oggetto, che quando lo apre mette in evidenza al sua lama.

<<Liam!>> Deva chiama il suo nome a voce alta, spingendo da parte il ragazzo, cercando di metterlo in salvo, finendo per essere lei la vittima di Molli.

La lama del suo coltello si infila nella pelle di Deva, procurandole una ferita al braccio, nello stesso momento in cui nella stanza si sente il rumore di uno sparo.

Grida di paura si innalzano, mentre William tiene ancora puntato la pistola contro Molli.

<<Deva, stai bene?>> domando lui preoccupato senza però distogliere lo sguardo da Molli.

<<Non è niente, tranquillo>> risponde la ragazza mentre comprime con la mano sul braccio. Non era una ferita profonda la sua ma anche così le usciva un sacco di sangue.

<<Quanto puoi essere stupida. Accoltellare un agente dell'intelligence>> Deva ridacchia mentre guarda Molli che per la prima volta sembra avere paura.

<<Pensavo che avresti capito. Deva non si tocca, Molli. Ti sei messa contro la persona sbagliata!>> William alza la voce, avvicinandosi in modo pericoloso a Molli.

<<Cosa sta succedendo qui?>> domandano tutti quanti, guardando in particolar modo Deva.

<<Niente, non succede un bel niente. Forza, muoviti!>> William afferra per un braccio Molli, trascinandola verso la porta mentre le cita i suoi diritti.

<<Deva>> Liam sussurra il suo nome a malapena, mentre guarda la ragazza scioccato, ma non è l'unico. Anche Rodrigo sembra essere sotto shock per l'accaduto, o forse per aver visto suo padre con una pistola.

Solo il vecchio Roland non sembra sorpreso, proprio come Thalia.

<<Cosa...tu, mio padre...>>

<<Liam, respira>> Deva si avvicina a lui lentamente, prendendo la sua mano, incrociando le loro dita.

<<Respirare? La mia fidanzata si buttata davanti ad una pazza che la ferisce e dovrei calmarmi? Perché diavolo lo hai fatto?>>

<<Prendilo come un regalo di compleanno>> ironizza Deva mentre fa spallucce, facendo scoppiare Liam che inizia a urlare contro di lei.

<<Sei un incosciente!>>

<<Ehi, non trattarmi male che arresto anche te>> dice lei ridacchiando, facendo strabuzzare gli occhi a Liam quando solo adesso realizza.

<<Oh merda, realmente tu sei un agente?>>  domanda Rodrigo balbettando.

<<Per questo ti consiglio di fare meno lo stronzo>> risponde Deva, facendoli l'occhiolino, scaturendo ancora di più la gelosia in Liam che guarda male suo fratello.

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