Capitolo 11


In macchina Liam la guarda di sottocchio, sorpresa per la brava di Deva nel guidare. Infatti ad un certo punto pensò di chiederle dove avesse imparato a guidare in quel modo ma poi decise di tenere la bocca chiusa.
Si sentiva in un certo senso ferito, però anche così dopo un po' trattenersi fu più forte di lui.

<<Come ti sembra la macchina?>> domanda curioso, pensando che non avesse mai guidato una 4x4, ignaro che Deva avesse pilotato addirittura un elicottero, salvando William da un attentato diretto.

<<Diciamo che è un po' impegnativa come macchina>>

<<Non proprio. Forse sarà un po' più complicato quando lascerai il percorso stradale e si entra nell'area della campagna visto che ci saranno alcune zone dove la strada non è così piacevole, ma te la caverai. Ora, se vuoi scusarmi, devo riposare>>

Deva lo guarda con un sopracciglio alzato.

<<Non credo che quella sedia sia più comoda del divano>>

<<Saresti sorpresa>> borbotta infastidito.

<<Va bene, allora dormi tranquillo, anche se non vedo come riposerai>>

<<Ecco come si fa>> risponde Liam, poi si sistema comodo sul sedile, mettendo le mani al petto, accoccolandosi come un pollo. Appoggia la testa al finestrino e in seguito chiude gli occhi. Deva sorride divertita, guardandolo, sembrava davvero stanco ed
era sorpresa di non averlo trovata a letto. Quel divano solo all'apparenza sembrava così scomodo.
Da una parte era contenta. Sembrava mantenere la parola data e stava mantenendo le distanze. Non la baciava da un bel po'...almeno era questo quello che Deva pensava.
L'aveva baciata mille volte sull'aereo, ma mai sulle labbra. Era più forte di lui. Sentiva il costante bisogno di toccarla, di sentirla sua.

Lo sguardo di Deva ricade nuovamente sulla figura di Liam, trovandolo dormendo come un bambino, pensando addirittura che fosse carino.

Il telefono vibrava nella sua tasca e sospettava che fosse uno messaggio da Esmeralda, ma avrebbe dovuto aspettare fino a quando non sarebbe arrivata a destinazione per rispondere. Sicuramente voleva informarla di essere arrivata a New York, in quel hotel di lusso che Jacob aveva prenotato, dove trascorreranno la loro settimana di vacanza.
Per un momento Deva dentro la sua mente pensa che le sarebbe piaciuto essere lì con loro. O anche a casa, tranquilla, senza i problemi che sicuramente la stavano aspettando qui. Ma si è resa conto che per quanto difficile sarà questa vacanza, ne era anche entusiasta. Forse la colpa era della destinazione, forse l'affetto che Thalia ha continuato a dimostrarle nelle ultime due settimane, visto che ha continuato a chiamarla. Sicuramente le opzioni potevano essere tante ma lei non voleva pensare che la più importante la rappresentava l'uomo addormentato alla sua destra.

Una buca che prende in pieno con la ruota da inizio alla zona rurale, mostrando davanti un passaggio sempre più simile a una fiaba.
Deva vivendo per molti anni lontana da casa sua ha imparato ad amare la vita in campagna, desiderando in un futuro di stabilitisi in un posto del genere.

Ferma la macchina dietro quella di William e allunga il collo, torcendolo per eliminare l'intorpidimento. Ha guidato solo per un ora ma anche così le faceva male la schiena, invidiosa di Liam che stava ancora dormendo.
Improvvisamente le viene un idea, per questo si slaccia la cintura avvicinandosi a Liam. Le sue labbra si poggiano sulla guancia del ragazzo, mentre passa le dita tra i suoi capelli.

<<Amore, svegliati>> si ritrova a sussurrare con un tono sensuale. Sperava che Liam sussultasse o che al suo risveglio la guardasse scioccato, ma un sorriso lucido si allarga sulle sue labbra lui, anche se era rimasto nella stessa posizione con gli occhi chiusi.

<<In realtà non mi sono mai addormentato>>

<<Bastardo! Sono rimasta in silenzio per tutto il tempo perché pensavo che stessi riposando e tu mi hai presa in giro!>> sbotta arrabbiata, anche se era più infastidita dal fatto che lui avesse rovinato la sua scena romantica.

Liam la prende tra le braccia e la attira a sé, impedendole di allontanarsi.

<<Ma mi è piaciuto il tuo modo di svegliarmi>> sussurra sfacciatamente all'orecchio.

<<Bene, perché è l'ultima volta che lo faccio.
La prossima volta ti schiaffeggerò in testa per svegliarti!>> borbotta alterata, riuscendo a scappare dalle sue braccia, scendendo dalla macchina.

Deva resta sorpresa dall'aria fredda che le accarezza subito la pelle. Erano in pieno primavera ma qui la temperatura era leggermente più bassa, per questo nonostante il sole brillava luminoso nel cielo, l'atmosfera era più fresca. Nell'auto faceva caldo e non aveva problemi nel suo sottile vestito primaverile.
Per un momento si è persa nel paesaggio intorno a lei. Liam si avvicina a lei, ormai calmata, abbracciandola da dietro, sorridendo come un ebete per questo semplice gesto. Nei paraggi c'erano i suoi genitori quindi poteva comportarsi come voleva, anche se la verità è che la abbracciava perché se lo sentiva di fare, incapace di starli per troppo tempo lontano.

<<Cosa ne pensi?>>

<<È... un paradiso!>> Deva sussurra incantata.

<<Te l'avevo detto che qui è meraviglioso >>
Deva senza rendersi conto si sporge verso Liam, appoggiando la testa sul suo petto, sorprendendo il ragazzo, ma poi capii di quando Deva fosse persa nel paesaggio.

<<Ti prometto che ti divertirai qui. Fanculo Rodrigo>> mormora l'ultima parte di più a se stesso. Non avrebbe permesso ancora a suo fratello di rovinarli la sua felicità.

<<Tuo nonno?>> domanda Deva quando finalmente si ricorda del perché è qui.

<<Sarà dentro. Tu vai, io prendo i bagagli e arrivo>>

Deva, curiosa, si avvina alla villa costruita in stile rustico, sorridendo felice. Adorava questo genere di abitazione, soprattutto se era circondata da una bella vista di un bosco.
Proprio vicino alla casa riusciva ad intravedere un fiumiciattolo che attraversava la radura, circondata da grossi sassi rocciosi.

A piccoli passi si fa spazio dentro casa, trovando di già la porta aperta, sicuramente lasciata da Thalia.
All'interno le pareti erano modelli di tronchi di legno attaccati insieme. L'enorme scalinata che portava al primo piano era realizzata con lo stesso materiale. Le poltrone e il divano davanti al camino erano rivestiti con un morbido materiale fatto a mano in intricati motivi di rosso, marrone e diverse sfumature di crema. Il tappeto sotto i suoi piedi erano la pelliccia di un orso bruno. Sembra ancora in perfette condizioni, come se l'orso fosse stato adagiato giù. La sua testa era intatta e Deva a questa vista fa una smorfia di disgusto. Non le piacevano quel genere di cose. Animali macellati e scuoiati solo per puro piacere.

<<Spaventoso eh?>> Deva presa alla sprovvista sussulta leggermente e quando gira la testa si imbatte in Rodrigo che si trova proprio dietro di lei. Era stata troppo attenta alla testa dell'orso e alla sua bocca aperta per dare importanza ai movimenti che c'erano intorno a lei.

<<Si, anche se non sono un fan di queste cose>>

<<Allora perché sei venuta? Qui adoriamo dare la caccia!>> esclama Rodrigo, intimidendosi le labbra. Il suo commento lasciava decisamente da intendere ma Deva non era una che si lasciava intimidire facilmente.

<<Fin quando i leoni non cominceranno a scrivere le loro storie, i cacciatori saranno sempre gli eroi>> risponde Deva in modo astuto, confondendo Rodrigo che nel secondo a venire le rivolge uno strano sguardo.

<<Occhio a chi vuoi dare la caccia, Rodrigo. Non si sa mai quale animale feroce ti ritrovi davanti!>> esclama in modo serio, ripensando anche alle parole che lui le disse questa mattina.
Perché Liam infondo aveva ragione sul suo presentiamo e ad essere geloso. Però aveva sbagliato, perché non era Deva che dava corda a Rodrigo, era proprio lui che cercava di accattivare la ragazza, ignaro che lei era la regina del ghiaccio in fatto di sentimenti, almeno quando si trattava degli altri. E poi Rodrigo non le piaceva affatto. C'era qualcosa in lui che non le ispirava completamente fiducia.

<<Rischierò ugualmente. Sono dannatamente
geloso di mio fratello in questo momento>> Rodrigo cerca di scherzare su sussultando quando sente una voce dietro di lui.

<<Devi starle lontano!>> Liam attira Deva verso di sé nel secondo successivo, senza staccare gli occhi di dosso a suo fratello.

Rodrigo in tutta risposta si limita a sorridere a Deva, facendogli l'occhiolino, ignorando completamente Liam quando gli passa accanto, andandosene.

Deva inizia a percepire una rabbia sconosciuta negli occhi di Liam e si spaventa, ricordando le parole di Thalia.
Di sicuro da lì a poco sarebbe corso da suo fratello. La ragazza lo sentiva tremare e poteva vedere come aveva la mascella tesa come se fosse fatto di pietra.

<<Non restare mai più solo con lui>> ordina, anche se la sua più che altro era una supplica. Non c'era traccia di rabbia nella sua voce quando si rivolgeva a lei. Sapeva che non se lo meriterebbe.

<<Pensavo che saremo venuti solo noi>> borbotta la ragazza. Per un secondo si era illusa che sarebbe stata via con lui e con il nonno Roland, infondo adorava quel vecchietto, poi però si ricordò che tra due giorni Liam avrebbe festeggiato il suo compleanno quindi la presenza dei suoi in questo caso era normale.

<<Ti prometto che un giorno verremo qui da soli>> parla con sincerità mentre le accarezza la guancia.

<<I miei nipoti preferiti!>>

I due ragazzi di girano all'istante quando sentono la voce di Roland.

<<Nonno!>> Liam lo chiama felice, facendo un passo in avanti, intento ad avvicinarsi a suo nonno, che però a sua volta ha altre intenzioni visto che sorpassa suo nipote, andando ad abbracciare Deva.

<<Sono felice di rivederti, finalmente. Sono due settimane che chiedo a Liam di portarti qui, ma ogni volta mi diceva che aveva da fare>>

<<A dire il vero...>>

<<Lo so, ti ha fatto arrabbiare e hai deciso di punirlo, tenendolo lontano da te>> risponde Roland a bassa voce, cercando di trattenere una risata.
Liam in verità non gli aveva detto un bel niente ma il vecchio Roland è stato abbastanza bravo da capire che il nervoso di suo nipote era dovuto al fatto di non aver visto per giorni la sua morosa. Gli è bastato poco per capire che quando suo nipote si trovava in presenza di Deva, lui, sembrava un ebete innamorato, proprio come in quel momento.
Roland guarda felice il viso non solo di suo nipote che ma anche quello di Deva che è raggiante, con tutto che cerca di essere seria.

<<Perché non le fai conoscere Snow?>> propone il vecchio Roland.

<<Il cavallo?>> domanda Deva, come se volesse la conferma che quel nome era associato ad un cavallo.

<<Sono sicuro che ti piacerà. È un po' diffidente come il padrone ma se sai prenderlo ti adorerà>> confessa Roland, facendo sbuffare Liam.

Veramente l'aveva paragonato al suo cavallo?

<<Io...vorrei cambiarmi prima>> borbotta in modo impacciato mentre adocchia le scale. Voleva scappare da lì e salire le scale, anche se non aveva idea di dove fosse loro stanza, ma emise un urlo clamoroso quando Liam la solleva come se fosse una bambola da pezza, appoggiandola sopra la sua spalla.

<<Liam!>> lo chiama lei con fare di rimprovero e quando cerca di colpirlo vede con la coda dell'occhio Roland che li guarda sorridendo.

<<Mettimi giù!>> si ritrova a ordinare quando ormai si trovano fuori dalla casa.
L'aria fredda gli pizzica di nuovo la pelle.
Il sole splendeva nel cielo, ma era come se lui non ne avesse nessun potere per riscaldare l'aria circostante.

Liam avendo il sedere di Deva praticamente vicino al viso la morde scherzosamente prima di metterla giù, ricevendo in cambio un pugno sul braccio.

<<Smettila di fare cose del genere>> lei lo rimprovera, strappando ugualmente a Liam un sorriso. La rabbia di prima e l'istinto di saltare alla giugulare di suo fratello era completamente sparita.

<<È un movimento tipico di un uomo innamorato. Alzo la mia fidanzata sulla mia spalla dove voglio>> cinguetta con un sorriso più luminoso del sole nel cielo, facendo arrossire improvvisamente Deva che decide di distogliere lo sguardo da lui, seguendolo verso la stalla.

Il recinto era più piccolo di quanto Deva avesse immaginato, mentre la stalla era una semplice costruzione in legno, niente di costoso, anzi, era proprio una scuderia vecchia, seppur mantenuta bene, e questo sorprendeva molto la ragazza. Sicuramente si sarebbe aspettata qualcosa di costoso visto l'eredità di Roland.

<<Questo posto è l'unico che il nonno l'ha lasciato per com'era. Devi sapere che lui ha iniziato da qui e nonostante i soldi che ha guadagnato negli anni non ha mai voluto trasformare questo posto. Ha sempre detto che avrebbe perso il suo fascino>> confessa Liam mentre si avvicinano ai quattro cavalli che occupano la stalla. Sicuramente Roland deteneva più di tanti però qui a Yacolt teneva solo quelli a cui era maggiormente affezionato, è uno di questi era Snow, il cavallo di Liam, che accudiva quando lui non c'era.

Liam fa un cenno a Deva di seguirlo, prendendo un secchio di avena che appoggia sul terriccio, recuperando da una cassetta delle mele fresche e anche delle carote che passa a Deva.

<<Hai mai dato da mangiare ai cavalli?>> domanda Liam mentre afferra il secchio pieno di avena, avvicinandosi ai cavalli che erano ognuno dentro il proprio recinto.

<<Non proprio>> risponde lei a bassa voce mentre rimane ferma, senza muoversi.
I cavalli erano in un certo senso chiusi e lei si trovava al sicuro, eppure stare così vicina a loro la spaventa.

<<Se ti avvicini un altro po' ti faccio vedere come devi fare>>

<<Sto bene qui!>> risponde di rimando, marcando bene le parole. Già per lei il fatto che si trovava circondata da cavalli era un grande passo, ma per nessun motivo non si sarebbe avvicinato più di tanto.

<<E loro stanno bene lì ma hanno fame. Vieni, devi solo avvicinare leggermente il secchio alla bocca>> Liam con decisamente le si avvicina, mettendole le mani sui fianchi e spingerla dalle spalle, costringendola in un certo senso di avvicinarsi a Snow, il suo cavallo.

<<Liam io non...>>

<<Fidati di me, Deva, lui è buono>>

Liam si ricordava della confessione che Deva gli feci quando stava per addormentarsi, per questo cercava di avvicinarla al suo cavallo. Voleva mostrale che loro, che lui era buono, e che non c'era motivo di avere paura, nonostante fosse ignaro del perché la ragazza era traumatizzata.

<<Non...io non voglio avvicinarmi!>>

<<Hai paura?>> domanda, nonostante conosce di già la risposta. Non era sicuro che lei ricordasse delle confessione che gli feci.

<<Non ho paura>> borbotta lei a bassa voce, mentendo.

<<Stai tremando, Deva, è chiaro che hai paura>> le sussurra Liam vicino all'orecchio, dopo aver spostato da un lato i suoi capelli.

<<Ti prego, Liam, io...>>

<<Fidati di me Deva>> sussurra nuovamente mentre inevitabilmente le sfiora la pelle del collo con le sue labbra. Non dovrebbe neanche starle così vicino ma quel maledetto profumo alla vaniglia che lei usa e come una droga per lui. O forse è proprio lei che lo attira in quel modo pericoloso?

<<Liam>> pronuncia il suo nome, come se volesse rimproverarlo soltanto che il suo nome dalla sua bocca è uscito come un ansimo.

<<Sto solo cercando di farti calmare>>

<<Bel modo di rilassare>> borbotta Deva in modo impacciato, decidendo di fare un passo in avanti, cercando di mettere una leggera distanza tra di loro.
Dovrebbe essere arrabbiato con lui per il modo in cui si è avvicinato a lei, però non lo è affatto. Anzi, quel tocco leggerlo le è piaciuto, ma è cosciente che non può continuare a giocare in questo modo.

Liam si chiarisce la voce, chiedendole di prendere il secchio e avvicinarlo al muso del cavallo che non tarda a mangiare, e insieme a lui anche gli altri tre, di cui si occupa Liam, dando loro anche dell'acqua.

<<Posso provare?>> domanda Deva, azzardando.

Liam in tutta risposta le passa un secchio con dell'acqua e Snow molto assetato inizia a bere con velocità, alzando la testa quando è sazio, facendo ridere Deva quando vede scorrere un po' di acqua lungo il muso di Snow, asciugandolo con il dorso della mano.

<<Lo vuoi cavalcare?>> domanda Liam, facendo diventare subito seria Deva.
Un conto era provare a dare loro da mangiare, ma addirittura cavalcare un cavallo?

Per lei era decisamente troppo.

<<Non so perché i cavalli ti fanno paura ma so che se non affronti i tuoi timori essi ti tormenteranno a vita, impedendoti di vivere come vorresti>>

Le parole di Liam la sorprendono davvero tanto, o semplicemente la toccano in modo diretto, capendo però che lui in un certo senso parlava per esperienza propria.

Quanti segreti custodivano entrambi?

<<Va bene, facciamolo>> risponde lei dopo un lungo momento di silenzio. Era davvero decisa di abbattere questa paura che aveva dei cavalli da più di due anni.
Aveva lasciato a quel sentimento di portarle via fin troppe cose, ma in un certo senso era giustificata. Infondo l'unica gravidanza che aveva mai avuto l'aveva persa per colpa di qualcuno che la prese in pieno con il suo cavallo, stranamente bianco, proprio come era Snow.

Una volta preparato i cavalli Liam aiuta Deva a salire, uscendo in seguito fuori, dove si muovono a passo di lumaca, almeno inizialmente, fino a quando Deva non decide di andare più veloce, cavalcando quel cavallo bianco, dirigendosi verso la foresta come se volesse raggiunge qualcosa, spaventando Liam.

<<Deva, rallenta adesso!>> le urla contro, ma lei era già quasi venti metri davanti a lui.
Grazia alla velocità con cui andava i suoi capelli svolazzavano come se fossero le onde di una cascata, e Liam trovandosi dietro di lei cercava di non lasciarsi influenzare da questa immagine.
Ai suoi occhi Deva sembrava una ninfa che su quel cavallo bianco, attraversava questo bosco da favola.
Erano già nel profondo della foresta e la capanna non era più visibile, ma stavano seguendo un sentiero che si snodava molto più avanti, continuando poi il loro percorso nuovamente in modo lento, dove nessuno dei due aveva più espresso una parola.

Al ritorno entrambi sembravano stanchi. Avevano cavalcato per qualche ora attraverso la foresta e adesso sentivano lo stomaco premuto contro la spina dorsale. Avevano anche sete, ma soprattutto fame, per questo la prima a scendere dal cavallo è proprio Deva, che però ansima per il dolore. Le sue cosce vibrano dolorosamente verso l'interno delle gambe perdendo leggermente l'equilibrio però improvvisamente si ritrova tra le braccia di Liam che ride di cuore. Sapeva che sarebbe successo, per questo era già pronto ad afferrarla.

<<Eh, cosa hai detto, Re Artù? Fa male?>> il suo braccio ancora circondava la sua vita, e un altro scompare, ma al momento Deva non dava alcuna importanza.

<<Bastardo, sapevi che mi sarebbe successo!>> si infuria lei, chiedendo in seguito gli occhi mentre stringe le labbra. Il dolore che sentiva fino a poco fa si è calmato, si è ritirato lentamente, come se fosse stato rimosso da una mano magica.

<<Il dolore va via?>> poteva sentire il sorriso di Liam con tutto che non lo guardava, almeno per pochi secondi visto che apre gli occhi e solleva un po' la testa, giusto per vedere quale fosse la causa del rilassamento e della scomparsa del dolore. Il palmo di Liam era tra le sue gambe, anche se non in modo malizioso.

I suoi occhi si spalancano così tanto che sembrano uscire dalle orbite. Guarda la mano di Liam, poi il suo viso, e poi di nuovo la mano fini a quando non sbotta.

<<Che Dio stai facendo?>> si ribella, cercando di fare del suo meglio e rimuovere la mano che ha fatto meraviglie all'interno della coscia destra, così vicino a...
Liam le sorride dolcemente, come un angelo che nasconde la sua coda da diavolo dietro la schiena.

<<Cosa? Non va bene? Vuoi che mi fermi?>> domanda mentre il palmo rimane immobile, e il sorriso di Liam si allarga malizioso mentre Deva lo guarda accigliata.

<<Ecco perché mi hai tenuto a cavallo per tutte queste ore. Volevi infilare la tua mano tra le mie gambe?>>

<<È uno dei motivi>> risponde in modo beffardo, facendole l'occhiolino mentre stringe di nuovo il palmo, rilassandola leggermente e facendole venire voglia di gemere di sollievo, ma Deva raccoglie tutta la forza per restare zitta e allontanarli la mano.

<<Posso farlo anche da sola!>> esclama mentre si allontana da lui, massaggiandosi le cosce, ma perché non era così bello come quando lo faceva Liam? Questo la rendeva ancora più arrabbiata.

Solo dopo pochi attimi decide di muoversi, lamentandosi mentalmente per il dolore che ancora stava provando, mentre aiutava Liam a sistemare i cavalli.
Liam aveva avuto ragione, Snow era davvero bravo e con lei si era comportamento divinamente, permettendole di soffiare tutta la sua rabbia, correndo come un fulmine. Per questo in segno di ringraziamento bacia la fronte di Snow, prima di iniziare a coccolarlo, spazzolando il suo pelo bianco come la neve.
La schiena di Snow era un po' sudata, ma sembrava felice e ancora pieno di energia.

Per un momento si sofferma a guardare Liam mentre faceva altrettanto con Pegaso, un cavallo nero. La usa mente ripensa di nuovo alla mano di Liam tra le sue gambe, rabbrividendo. Era stato così vicino a toccarla. Poteva ancora sentire il fuoco bruciare sotto la sua pelle quando si rese conto della posizione in cui erano.

<<Qualcosa ti disturberà, Re Artù?>>

<<Non chiamarmi più così>>

<<Perché? Ti sta bene. Per un momento ho pensato che volessi trasformarti in un cavaliere per quanto cavalcavi>> dire lui in modo beffardo.
La ragazza pulisce la spazzola dai pelli, formando una palla bianca e lanciatelo contro Liam che disgustato indietreggia, facendo ridere a Deva.

<<Quindi è così che fai, eh?>> ringhia, e Deva non sorpresa si ritrova con una palla di capelli
nero lanciata contro di lei. Ridendo inizia a correre quando vede Liam avvicinarsi a lei e nonostante le sue preghiere il ragazzo la prende di peso, lanciandola sopra una balla da fieno, facendola diventare seria quando lui si avvicina a lei.

<<Adesso non ti piace più giocare? Hai iniziato tu>> Liam porta la palla di pelli davanti al viso della ragazza che fa una smorfia di disgusto, facendo ridacchiare Liam, che lancia quella palla, accordando a Deva tutta la sua attenzione, scivolando completamente sopra di lei, fino premere il suo petto contro quella della ragazza. Il suo ginocchio scivola tra le gambe, facendosi spazio tra di esse.
I loro sguardi inevitabilmente si cercano, entrambi desiderosi di baciarsi, e stava proprio per accadere.

<<Liam!>> la voce tonante di Rodrigo fa sussultare Deva, mentre Liam si limita ad imprecare mentalmente per essere stato fermato proprio ad un millimetro dalle labbra di Deva.

Rodrigo entra nella stalla con aria frustrata e arrabbiata, fermandosi quando si imbatte nei due.

<<Cosa vuoi?>> ringhia Liam contro suo fratello, infastidito per la sua presenza.
Rodrigo si riprende dallo shock Ryan si è e li guarda accigliato.

<<Torna dentro casa e calma tua madre.
Ha perso la testa nelle ultime ore. Perché diavolo sei sparito così? Un altro po' e chiamava addirittura lo sceriffo!>> Rodrigo li stava criticando, ma Liam era più concentrato sulle labbra sulla sua fidanzata, non volendosi proprio alzarsi, con tutto che Deva si vergognava da morire.

<<Digli che stiamo bene, siamo andati a fare una passeggiata con i cavalli>>

Rodrigo fa una smorfia che fa aggrottare le sopracciglia a Liam.

<<Vuoi altro? Sono nel fieno con la mia fidanzata e non ho davvero bisogno di compagnia>> sventola la mano, indicando a suo fratello dì andarsene, che infuriato esce dalla stalla.

<<Liam, togliti di dosso subito!>> Deva si agita, spingendolo via, arrabbiata e imbarazzata da questa scena.
Rodrigo li aveva colti nel fieno come due innamorati eccitati e non voleva nemmeno pensare a quello che stava raccontando agli altri di loro due.

<<Dobbiamo tornare a casa>> dice solamente e velocemente riesce a togliersi Liam di dosso.

<<Cosa c'è ora?>> domanda Deva mentre Liam la prende per una mano, fermandola. Lei rabbrividisce, pensando che lui volesse ritornare alla scena di prima. Cosa che lei non voleva, così come non voleva pensare a come si era sentita in quel modo con lui che le stava di sopra.

<<Niente, andiamo>>

******

Una volta calmata la madre di Liam, Thalia si è diretta in cucina per preparare la cena, e Deva si è subito offerta di aiutarla. Gli piaceva cucinare, ma fino ad ora non aveva avuto con chi condividere questa passione.

<<Mmmm, cos'è questo odore divino?>> entrambe le donne ridacchiano mentre Liam entra in cucina, annusando l'aria come un lupo.

<<Ho così tanta fame che potrei mangiarvi entrambi, quindi è meglio che tu mi dia da mangiare. Presto!>> esclama, avvicinandosi a Deva, che mescolava il sugo.

<<Quando sarà pronto mangeremo tutti a tavola!>> Thalia schiaffeggia la mano di suo figlio, punendolo in un certo senso. Sapeva quanto il figlio poteva diventare come un bambino quando aveva fame e visto che per qualche ora l'aveva fatto crepare di cuore, lei adesso doveva prendere la sua rivincita, impedendoli di mangiare prima del dovuto.

<<Non la ascoltare. Tu mi ami, vero? Fammi assaggiare qualcosa>> sussurra all'orecchio di Deva, facendola ridacchiare.

<<Fai finta di amarti da solo e imboccati con le tue mani>>

<<Vuoi che dica a mia madre cosa ho fatto nel fieno?>> sussurra maliziosamente, e subito si ritrova con il cucchiaio infilato dentro la bocca.
Deva scoppia a ridere mentre Liam quasi annega nella salsa, che era anche terribilmente calda.

<<Non mi hai nemmeno sposato e stai già cercando di uccidermi?>> urla, fingendosi arrabbiato mentre di versa un bicchiere d'acqua, pensando a come si sarebbe vendicato.

A cena non la lascia affatto sola. Ha continuato a pizzicarla sotto il tavolo, le ha tirato le dita, le ha rubato il cibo dal piatto e ha continuato a sussurrargli barzellette all'orecchio, facendole scoppiare a ridere dal nulla proprio quando aveva la bocca aperta pieno di cibo.
Il suo intento era quello di farla affogare proprio come lei aveva fatto con lui.

Una volta finito, Deva, ha aiutato Thalia a sparecchiare mentre gli uomini si erano ritirati in soggiorno. Rodrigo stava cercando di parlare con suo nonno di affari, mentre William per la prima volta si stava rilassando. Solo Liam si era seduto in disparte su una poltrona. Stava leggendo davanti al caminetto.

<<Liam Pearl che legge. Dovrei notare questo avvenimento sul calendario?>>

<<Leggere mi rilassa. Perché hai l'aria di chi sta congelando?>> domanda confuso mentre la attira a se, facendola sedere sulle sue

<<Questo telefono non serve a niente! Sono andata un attimo fuori per cercare di chiamare Esmeralda ma non funziona>>

Liam inizia a ridere e la abbraccia più forte,
soffiando aria calda tra i suoi capelli. Lei si accoccola contro il suo petti, beandosi di quella bella sensazione.

<<Non è colpa del telefono. Quest'area non è coperta, quindi ci sono poche possibilità di ricevere un segnale. Cosa ti senti?>> domanda mentre appoggia il palmo della mano sulla sua coscia, ricevendo uno schiaffo da parte di Deva che si siede nuovamente in modo composto in grembo a lui.

<<Mi sento bene>> mente, cercando di non fargli leggere quel desiderio che stava crescendo dentro di lei, per questo per un momento Deva chiude gli occhi.

<<Non ti bacio da un po' e non posso più resistere>>
Deva apre gli occhi, guardandolo, sbagliando quando si rende conto che quelli di Liam sono troppo intensi.
Inevitabilmente pensa a quanto lui è bello, con quei occhi scintillanti in cui si poteva riflettere.
Il suo viso era piegato verso di lei, e le ciocche
dei suoi capelli cadono intorno alle guance. Non le erano mai piaciuti i suoi capelli, li considerava grottescamente lunghi, quindi perché la stava attraendo adesso con un erotismo primitivo?
Perché le sue dita bruciavano, desiderose di infilarle in quei fili castani?

Solo adesso si rende conto che se iniziasse un bacio con lui adesso, Dio sa a cosa porterebbe. E anche lei, solo che sono in compagnia e non vuole proprio dare spettacolo.

<<Cosa hai letto?>> cambia subito argomento, rivolgendo la sua attenzione al libro che aveva in mano.

<<Questo è il tuo modo di farmi capire che non mi vuoi baciare?>> domanda Liam, quasi provato, ma non le da neanche il tempo di rispondere che si avventa sulle sue labbra, baciandola con desiderio.
Per troppo giorni si era ripromesso di fare il bravo ma inevitabilmente cade nella tentazione. Perché era così che vede Deva, una dolce tentazione di cui non poteva fare a meno.

Le sue braccia si stringono attorno a lei, la sua lingua entra nella sua dolce bocca, che conservava ancora il suo aroma il vino che ha bevuto a cena. Le sue labbra erano ancora fredde, anche se l'interno della sua bocca era caldo. Lo face impazzire questa combinazione. Voleva stenderla su questo orrendo tappeto di pelo d'orso, spogliarla dei suoi vestiti e giacere nudo sopra di lei, finché non sarebbero rimasto altro se non loro due e le loro anime. Le morde il labbro e riesce a stento a trattenere il gemito selvaggio che ribolliva nel bisogno di avere
questa donna che lo faceva impazzire.

<<La tua camera è di sopra, sorellina!>>
Tutto il fuoco della passione si spegne in un secondo, immediatamente sostituito da quello della rabbia. In modo brusco si separa dalle labbra di Deva, stringendola la mascella mentre cerca lo sguardo di Rodrigo che li stava osservando con un sorriso scherzoso.
Per un attimo si era dimenticato di lui e della presenza degli altri, ma adesso è tornato sulla terra e si è reso conto che tutta la sua famiglia era qui. William si era addormentato, mentre Roland era distratto, perso in alcuni file ma Liam ne era sicuro che stava ascolta. Solo Thalia guardava accigliata e con disapprovazione il figlio maggiore.

<<Lasciali in pace, Rodrigo!>> lo rimprovera lei.

Liam si limita a tacere, alzandosi insieme a Deva che la afferra per mano, dirigendosi verso le scale, non prima di aversi scontrato con Rodrigo quando gli è passato accanto.

Non sopportava più quando si intrometteva, proprio intenzionato a interrompere la felicità di Liam. Lo aveva sempre fatto ma adesso stava decisamente esagerando.

Una volta saliti al piano di sopra i due sono rimasti nuovamente in silenzio per molto tempo, entrambi impegnati. Deva aveva disfatto le valigie, sistemando dentro l'armadio i loro vestiti, mentre Liam si era fatto la doccia, cosa che aveva fatto anche la ragazza una volta finito.
Era stanca è tutta la tensione che si era creata di sotto l'aveva messo di cattivo umore, per questo indossa il suo pigiama, decidendo di uscire dal bagno, intenzionata di andare a letto.

La stoffa della sua camicia da notte era morbida e fresca sul suo corpo, piacevole, ma forse troppo sexy, mettendo le sue forme in risalto, soprattutto i capezzoli. Aveva le spalline sottili con cui Liam avrebbe probabilmente potuto spezzarle con i
denti. Immaginava i suoi grandi palmi seduti sopra i suoi seni, accarezzandoli dolcemente...
Improvvisamente Deva scuote la testa, schiaffeggiando leggermente le sue guance, cercando di riprendersi.

A cosa diavolo stava pensando?

Una volta uscita dal bagno ignora lo sguardo di Liam che su di lei lo sentiva ardendo, dirigendosi verso il letto da dove afferra un cuscino.

<<Cosa stai facendo, Deva?>>

<<Dormirò per terra!>>

<<Non dormirai affatto sul pavimento. Dormirai proprio qui, nessuna discussione!>> le mostra il posto accanto a lui, aggrottando la fronte con autorità.

<<Liam!>>

<<Non ti agitare così tanto. Come ho promesso quando saremo soli non mi avvicinerò a te, quindi stai tranquilla. Entrambi abbiamo un sacco di spazio nel letto, quindi vieni qui finché non vengo a prenderti. Il bacio di prima era rigorosamente quello che doveva essere: uno spettacolo. Ora siamo soli quindi non aver paura che ti salti addosso>> mente spudoratamente, cercando di giustificarsi.

Deva lo guarda accigliata e si porta una mano sul petto.

Spettacolo, ripete lei mentalmente.

L'aveva detto così freddamente come se fosse un dannato attore premio Oscar in grado di interpretare qualsiasi cosa senza restare influenzato.
Sentendosi stanca e non eccitata ora, mette da parte ogni stupida paura.

<<Bene>> dice solamente mentre si stende nel letto, ignorando il ragazzo. Quelle parole l'avevano ferita, per questo l'unica cosa che cerca di fare è quella di addormentarsi e dimenticare la sensazione che lui ormai le provoca.

Liam in modo tenero la copre con il lenzuolo, cercando di riprendere la sua lettura sul portatile. Stava controllando dei file ma per via di Deva difficilmente riusciva a concentrarsi.

Era passata quasi un'ora da quando si era sdraiata sullo stomaco, addormentandosi quasi subito dentro quel dannato pigiama. I suoi palmi stavano implorando di toccare le sue forme. Forme che i suoi occhi accarezzavano. Era senza trucco, con i capelli raccolti e nonostante aveva messo i calzini lui la considerava la donna più bella e sexy che aveva mai visto.

<<Hai invaso la mia vita>> si ritrova a sussurrare, sorridendo felice.
Era da tanto che non si sentiva così e la sua presenza lo faceva stare bene. Quando prima lei ha riempito questa stanza con i suoi oggetti personali Liam si è sentito come se finalmente qualcosa si completasse dentro di lui. Ora poteva sentire Deva ovunque.
A parte i suoi vestiti nell'armadio, in bagno
sentiva la sua presenza ancora più forte. Il suo spazzolino da denti dentro il bicchiere era accanto al suo. C'era la sua spazzola per capelli, scatole di tutta forme e dimensioni con lozioni cosmetiche riempivano lo scaffale. Una donna aveva completamente invaso il suo territorio, ma con sua sorpresa, non ne era stato così infastidito come avrebbe pensato. Anzi, gli piaceva. Quelle cose erano la prova che Deva era sua, che gli apparteneva e questo gli riempiva il cuore.
Sarebbe andato da Rodrigo e portalo qui per le orecchie, dicendoli "Vedi?! Il suo spazzolino da denti è vicino al mio, non è accanto al tuo, quindi non hai nessuna possibilità idiota."

Trattiene una risata ai suoi stupidi pensieri, voltandola verso di lui, accarezzando con i polpastrelli la sua guancia.
Per quanto la sua mente poteva sognare ad occhi aperti non le avrebbe mai mancato di rispetto. La ammirava troppo.

<<Buonanotte amore mio>> si ritrova a sussurrare mentre chiude gli occhi, addormentandosi a sua volta.

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