Capitolo 32 - Notte da incubo -

Ore 22:00
Nel capannone 

Pov. Jack 
Ho la testa che sembra che stia per scoppiare, sento un dolore all'altezza del petto e non riesco ad aprire gli occhi. Non riesco nemmeno a capire dove mi trovo, i muscoli del corpo sono intorpiditi e sento freddo, molto freddo. Le mie orecchie percepiscono dell'acqua cadere, forse sta piovendo e nemmeno lo so. 

Nemmeno so che ore sono, se è notte o se è giorno. I ricordi sono sfocati, non ricordo bene cosa sia successo. Sono sdraiato su qualcosa di duro, forse sdraiato sul pavimento. Ho le mani e i piedi legati, non posso alzarmi e andarmene da questo posto. Sono stato rapito, non so chi sia stato e non so nemmeno il motivo di tutto questo. 

Una forte luce viene accesa sulla mia faccia, stringo forte gli occhi perché la luminosità della torcia mi provoca un fastidio tremendo. Vorrei scappare di qui, chissà se al campeggio si sono accorti della mia assenza. La luce mi sta accecando, quando però sento qualcuno scuotermi dalla spalla. Chi c'è qui con me adesso? 

"Ragazzo, tu sei solo l'inizio della sua sofferenza" il suono di questa voce mi fa tremare, non so chi sia stato a parlare ma la sua voce è terrificante. Forse è lui l'uomo che mi ha portato qui, anche se non riesco ancora a capire il perché. Non ho nemmeno la forza di gridare quando sento qualcosa di freddo entrare a contatto con la mia guancia 

"Mi dispiace rovinarti questo bel faccino, ma sai è per colpa della ragazza che tutto questo ti sta succedendo" la lama del coltello la sento scendere lungo la mia guancia incidendo la carne morbida fino a quando sento del sangue colarmi lungo il mento. Mi ha appena tagliato, tremo come una foglia dalla paura. Voglio andarmene da qui il prima possibile, se non fossi legato potrei difendermi meglio da questo pazzo psicopatico 

"Ops, scusami non volevo tagliarti" il suo della sua risata mi fa gelare il sangue nelle vene. Come può un uomo essere così malvagio e senza scrupoli? La luce puntata sulla mia faccia sparisce, lentamente trovo la forza di aprire gli occhi e vedo un'ombra uscire da una porta. La guancia brucia, sto perdendo sangue e devo trovare un modo per scappare da questa situazione

Quando sento lo sparo di una pistola, capisco che devo uscire da qui il prima possibile. Questa persona è completamente pazza e io non voglio di certo morire in questo modo e in questo luogo così terrificante. Con le poche forze che mi restano, cerco di alzarmi da terra anche se ho i piedi legati e le gambe non mi reggono per quanto sono intorpidite. Con fatica mi alzo, ma qualcosa mi fa cadere a terra e sento dolore allo stomaco. Vedo tutto nero, gli occhi mi si chiudono da soli, vengo avvolto di nuovo da una nube nere che mi opprime. 

Ore 22:00
Nel bosco 

Pov. Angelica 
Il rumore che tutti noi abbiamo sentito è stato il rumore di uno sparo. Qualcuno ha una pistola da qualche parte in questo bosco ed ha appena sparato a qualcosa o qualcuno. La paura sta salendo sempre di più, io e i ragazzi non sappiamo cosa fare. Jessica sembra spaventata, infreddolita e adesso nemmeno sa più dove andare. 

"Ragazzi sono confusa, questa pioggia mi sta rendendo le cose più difficili. Forse era meglio se non venivo con voi, alla fine non mi importa così tanto di Jack" vorrei strozzarla con le mie mani!!! Se dice così, allora nemmeno doveva scoparselo... invece lo ha fatto. Forse però è meglio se per adesso non penso a quello che è successo tra questi due 
"Non ti abbiamo obbligata a venire, sei stata tu che sei voluta venire con noi. Quindi adesso stai zitta, ti concentri e ci porti al capannone" la mia voce esce dura, ma con questa ragazza ho capito che le maniere dolci non servono a nulla 

Il temporale sembra essere diminuito anche se continua a piovere. Non so nemmeno che ore sono, ma sarà ancora notte. Il cielo è completamente buio, nemmeno la luna ci fa compagnia in questa notte da brividi. Jessica sembra essersi un poco tranquillizzata, continuiamo a seguirla in mezzo agli alberi e alle piante senza sapere veramente se questa è la strada giusta da percorrere. 

Lo sparo che abbiamo sentito poco fa non sembrava così lontano da dove eravamo noi, forse ci stiamo avvicinando sempre di più al capannone senza renderci conto. Kevin è silenzioso, si guarda intorno e sta sempre attento a noi due se scivoliamo e ci facciamo male. Sento un freddo cane, siamo completamente bagnati ma la cosa importante non è questa adesso. 

Spero con tutto il cuore che Jack stia bene, più il tempo passa e più ho paura per lui. Anche se mi ha fatto male, ci tengo troppo a lui per perderlo. Forse quello che sento per lui non è solo un sentimento di amicizia, magari è qualcosa di più ma per adesso non ci voglio pensare troppo. La cosa che importa adesso è ritrovarlo e portarlo subito con noi al campeggio. 

Jessica, che cammina davanti a noi, si ferma all'improvviso. Ha lo sguardo impaurito, cosa succede adesso? Ci fermiamo anche io e Kevin, ci guardiamo intorno ma non vedo nulla di diverso. Solo tanti alberi e piante. Poi un rumore però mi fa venire la pelle d'oca... che cosa è stato a far quel verso? Sembrava l'ululato di un lupo...

"Jessica cosa hai visto? Stai bene?" Kevin le fa queste domande ma sembra bloccata, fissa un cespuglio di fragole davanti a lei ma non dice e non fa nulla, mi sta facendo preoccupare 
"Ci vuoi dire che cosa hai visto per favore?" non parla, non dice nulla e inizia a tremare come una foglia mossa dal vento. E quando dice una parola...

"SCAPPATE!!!!" iniziamo a correre tra gli alberi, la pioggia non ci fa vedere nulla e il buio non aiuta di certo. Veniamo inseguiti da qualcosa che sembra avere l'aspetto di un lupo, perdo di vista i ragazzi che corrono inseguiti da due lupi. Non so dove sto andando, corro sempre più veloce e sento il respiro del lupo sempre più vicino a me 

Il terreno è troppo scivoloso per correre, ma non posso fermarmi. Sento i battiti del mio cuore accelerare sempre di più, mi sento svenire e quando mi sento mancare la terra sotto i piedi, capisco di essere appena caduta in una buca sul terreno. Sbatto la testa su una roccia, sento dolore da tutte le parti, fino a quando i miei occhi si chiudono e vengo avvolta dall'oscurità della notte. 

Ore 23:00
Al campeggio 

Pov. Sofia 
Non so quante ore sono passate da quando i ragazzi sono andati alla ricerca di Jack, ma ogni minuto che passa per noi è una tortura. La tempesta sembra diminuita anche se la pioggia non cessa di cadere creando ancora di più un clima freddo e oscuro. Molly è preoccupata, anche io e Matteo lo siamo, ma capisco che per lei è ancora più ansiosa la cosa. 

Kevin è andato con loro, non poteva lasciare due ragazze da sole in mezzo al bosco di notte. Matteo mi coccola tra le sue braccia, mi riscalda e in questo momento è l'unica cosa positiva di tutto quello che sta succedendo. Molly è agitata, non sta ferma un secondo e si è fumata già mezzo pacchetto di sigarette. Più volte voleva uscire dalla tenda per andare con loro, ma l'abbiamo fermata perché non sappiamo dove si possono trovare adesso i ragazzi. 

C'è un silenzio quasi surreale, si sente soltanto il fruscio del vento e la pioggia cadere. Con le carezze di Matteo sto quasi per addormentarmi, ma voglio restare sveglia fino a quando non tornano. Tutti e tre abbiamo i nostri telefonini in mano, ma nessuno ci ha scritto o chiamato. Tutto sta diventando sempre più pauroso, questa è veramente una notte da incubo. 

"Non ce la faccio più ad aspettare, era meglio che anche noi andavamo con loro" Molly ripete le stesse cose da non so quanto tempo e noi sempre le diciamo le stesse cose 
"Siamo rimasti perché se hanno bisogno di aiuto, almeno noi possiamo avvisare qualcuno da qui. Poi non potevamo andare tutti in mezzo al bosco di notte, sarebbe stato troppo pericoloso. Stai tranquilla, torneranno presto" Molly mi abbraccia, lo so che ha paura per il suo fidanzato, la capisco perché anche io starei così se Matteo si trovasse in mezzo al bosco 

La coccolo tra le mie braccia, Matteo mi sorride e ci abbraccia ad entrambe. Questo momento però viene interrotto da qualcuno che apre all'improvviso la cerniera della tenda per poi catapultarsi al suo interno velocemente. Con il buio non riesco a vedere molto, ma quando vedo del sangue, mi sento svenire. 
"Jessica, che cosa è successo?" Matteo si avvicina alla ragazza che è sdraiata nella tenda con un braccio ferito dove esce del sangue 

"Dovo sono Kevin e Angelica? Lo avete trovato Jack?" Matteo le chiede tutte queste cose, ma sembra sotto shock, non parla e ha lo sguardo impaurito e perso nel vuoto. Matteo esce fuori dalla tenda e va a chiamare la madre, cioè la nostra professoressa. Io e Molly non sappiamo cosa fare, la facciamo stendere sul sacco a pelo così sta più comoda

"Cosa è successo ragazzi??? JESSICA!!!" la professoressa entra nella tenda con in mano il kit del pronto soccorso. Abbiamo fatto bene a chiamarla, dobbiamo dirle cosa sta succedendo qui
"Ragazzi, ma perché è tutta bagnata? Che cosa sta succedendo qui?" Matteo le spiega tutto quello che è successo, del messaggio che Angelica ha ricevuto e la faccia della professoressa è un mix tra il preoccupato e l'arrabbiato 

"Dovevate avvertire me e le guide..." ha ragione, ma purtroppo abbiamo agito d'istinto. Jessica sembra essersi ripresa dallo shock, trema come una foglia e fa smorfie di dolore quando sua madre le disinfetta il braccio e glielo medica. Non è una ferita grave, sicuramente si sarà sgraffiata da qualche parte ma non riesco però a capire dove sono gli altri 

"Ehi Jessica, cosa è successo fuori nel bosco?" piano piano si alza da terra per poi sedersi e guardarci a tutti negli occhi, ha il terrore dentro
"Stavamo camminando, quando all'improvviso vedo un'ombra dietro un cespuglio. Non capivo cosa fosse, ma poi si è sentito un ululato. Un lupo ci stava fissando, abbiamo cominciato a correre. Io e Kevin eravamo inseguiti da due lupi, poi però l'ho perso di vista. Correndo mi sono ferita al braccio ma per fortuna ho ritrovato la strada per venire qui" sente freddo, le prendo una coperta e gliela avvolgo intorno al corpo 

"Oh mio dio!!! I lupi!!! Dove saranno adesso Kevin e Angelica?" Molly adesso è ancora più preoccupata, per fortuna ha smesso di piovere ma il freddo si sente ancora
"Ragazzi voi restate nella tenda, adesso chiamo le guide e andiamo a cercare Kevin e Angelica. Non vi dovete muovere da qui per nessun motivo al mondo" la professoressa esce dalla tenda e noi restiamo da soli con Jessica che trema ancora per il freddo avvolta da una coperta leggera

Non diciamo più nulla, restiamo in silenzio per non so quanto tempo sperando solamente che i nostri amici tornino il prima possibile. Adesso che ha smesso di piovere, le cose sembrano più semplice ma devono sempre stare attenti ai lupi che girano di notte. Speriamo che Angelica e Kevin stiano bene, noi da qui l'unica cosa che possiamo fare è dargli forza stando lontani. 

Ore 00:00
Nel bosco 

Pov. Angelica 
Sento dolore in ogni centimetro del mio corpo, piano piano mi sto svegliando e solo adesso mi ricordo di essere caduta in una buca nel terreno. La pioggia ha smesso di cadere, sono da sola e non so come fare per uscire da qui. La testa mi fa male, avrò sbattuto forte contro una roccia. Cerco di alzarmi da terra, ma la testa mi gira troppo violentemente. 

Apro gli occhi e intorno a me vedo solamente terra, radici di alberi e fango. Cosa ci faceva una buca nel terreno? Forse è qualche trappola per gli animali selvatici, ma purtroppo la sfortuna ha fatto cadere me. L'unica cosa positiva è che il lupo sembra essere sparito ma adesso non so veramente come fare per uscire. 

Il dolore alla testa sembra essersi alleviato, mi alzo piano piano anche se mi fa male la schiena e le gambe. E' troppo alto per saltare, non posso uscire di qui in nessun modo. Potrei arrampicarmi nelle radici ma sono troppo fragili e con il peso del mio corpo si spezzerebbero sicuramente. Il cellulare si è rotto nell'impatto con il terreno, non posso quindi nemmeno chiamare aiuto. Chissà dove sono Jessica e Kevin, chissà se sono riusciti a fuggire dai lupi che li inseguivano. 

Mi avvicino alla parete fangosa ma è troppo scivolosa e non c'è nessun appiglio a cui aggrapparmi. Ho veramente paura di non uscire mai più di qui, spero solo che qualcuno di loro due mi trovi prima che il lupo trovi me e mi mangi. Mi siedo su una roccia, sento freddo e ho il terrore si impossessa di me ogni minuto che passa. 

Non dimenticherò mai questa notte, resterà per sempre un ricordo veramente orrendo. Ancora non sappiamo nemmeno se Jack sta bene o no, non sappiamo se riusciremo a trovarlo. Questa gita si sta trasformando in un incubo, doveva essere una settimana rilassante e invece si sta rivelando tutto il contrario. 

Cerco di sistemare il cellulare ma lo schermo è rotto e non si accende più. La sfortuna mi perseguita, non mi lascerà mai in pace. Dei rumori mi fanno però alzare dalla roccia, forse Kevin e Jessica stanno bene e sono venuti a cercarmi. Non sento più nulla, per favore voglio uscire da qui, ho troppo paura di stare da sola dentro questa buca. 

"RAGAZZI, DOVE SIETE??" questa voce mi sembra familiare, sembra la voce della professoressa. Forse mi sto immaginando tutto, forse è questo bosco che mi fa sentire cose che non esistono 
"STATE BENE??? SE MI SENTITE, URLATE!!!" però sembra così reale questa voce che urla, alzo gli occhi al cielo e vedo delle luci muoversi vicino a dove sono io. Non posso immaginare anche questo, forse finalmente potrò uscire da qui 

"SONO QUIIIIII" urlo con tutto il fiato che ho in gola, farei di tutto per non passare nemmeno un secondo di più dentro questa buca orrenda 
"ANGELICA, STAI BENE??" vedo la professoressa con una torcia in mano avvicinarsi al bordo della buca, sono salva!!! Finalmente la fortuna ha deciso di arrivare anche da me per una volta 

"SI STO BENE, VOGLIO USCIRE DA QUI" non so come lo abbia saputo la professoressa, ma devo dire che in questo momento lei è come un miracolo per me 
"SI, ADESSO TI FACCIAMO USCIRE, TRANQUILLA" si allontana, dopo un po' vedo una corda calarsi verso di me, la afferro e inizio a scalare sulla parete fangosa e scivolosa 

Ho le gambe che fanno male, ma con tutta la forza che ho in corpo, riesco piano piano a salire e finalmente un paio di braccia mi tirano fuori da quel posto orrendo. Sono ricoperta di fango, mi fanno male tutte le ossa del corpo ma per fortuna adesso sono uscita da lì. 
"Grazie mille" la professoressa mi sorride per poi abbracciarmi forte, io ricambio l'abbraccio e una lacrima mi scende furtiva dagli occhi 

"Per fortuna stai bene, mi sono preoccupata moltissimo. Non so come spiegarmelo e non so come sia successo così in fretta, ma mi sono affezionata tantissimo a te. Sei una ragazza speciale, Angelica" le parole della professoressa mi riempiono il cuore, ci stringiamo in un abbraccio che ha la capacità di spazzare via ogni paura, non sento nemmeno freddo stra le sue braccia confortevoli e dolci 

"Jessica e Kevin? Come stanno loro?" ci stacchiamo dall'abbraccio, le guide mi porgono una coperta calda dove mi avvolgo subito per avere altro calore 
"Jessica è al campeggio, si è ferita al braccio e lei ci ha detto cosa è successo. Kevin non sappiamo dove si trovi, sarà da qualche parte nel bosco. Lo troveremo, tranquilla" non so come abbia fatto Jessica a tornare indietro, ma devo dire che è una ragazza veramente fortunata 

"Signora, continuiamo le ricerche?" Harry, la nostra guida, ci riporta alla realtà. Dobbiamo assolutamente trovare sia Kevin che Jack, devono essere qui da qualche parte 
"Si certo, Angelica tu torna al campeggio, ci pensiamo noi a trovare i ragazzi" no e no, io devo andare con loro, devo trovare Jack assolutamente 

"No prof, mi dispiace ma io vengo con voi. Sono i miei amici, non posso tornare indietro sapendo che ci sono ancora loro due qui da soli in mezzo al bosco e al buio" la professoressa mi guarda, io la guardo e dopo un po' cede e mi lascia andare con loro 
"Stiamo attenti però, dobbiamo fare la massima attenzione e tenere gli occhi aperti. Non piove più per fortuna, ma il bosco è traditore" me ne sono accorta, infatti sono uscita da una buca nel terreno non più di 10 minuti fa 

Prima di continuare la ricerca, mi danno una felpa pulita e sopratutto asciutta. Mi cambio dietro un albero, ho le braccia tutte graffiate e la schiena mi fa male se mi piego verso il basso. Indosso velocemente la felpa che mi hanno dato, profuma di rose. E' il profumo della professoressa, me ne sono accorta quando ci siamo abbracciate. Indosso una sua felpa, sorrido e non so nemmeno perché di questo mio sorriso così spontaneo. 

"Ti sta perfetta, abbiamo a quanto pare la stessa misura" la voce della prof mi fa per un attimo saltare in aria, non me ne ero accorta che era dietro di me 
"Si si, anche se non mi sembrava il tipo da indossare felpe" infatti l'ho vista sempre con vestiti eleganti e completi da donna matura. Le felpe sono per le ragazzine 

"E' un mio piccolo segreto, mi piace indossare le felpe quando sto a casa da sola. Ne ho portata qualcuno in gita per stare più comoda. Non lo dire a mia figlia, nemmeno lei lo sa" ah bene, anche una professoressa come lei nasconde dei piccoli segreti 
"Va bene, non dirò niente a nessuno" le sorrido e lei ricambia il mio sorriso. Nel suo volto ogni volta vedo qualcosa di familiare, qualcosa che mi riconduce a me. So che è impossibile ma...

"Andiamo??" la guida interrompe i miei pensieri. Getto la felpa sporca in un cespuglio, tanto non mi piaceva nemmeno quella felpa, non ho perso chissà cosa. Seguiamo le guide che si fanno strada tra gli alberi del bosco, chissà se riusciremo a trovare Kevin e Jack. Più il tempo passa e più la mia ansia cresce, speriamo che li troviamo al più presto 

Io e la professoressa camminiamo vicine, si appoggia a me per non scivolare e ogni volta che lo fa, io sorrido. E' veramente una persona magnifica, non ho mai conosciuta una professoressa come lei, così vicina ai suoi alunni. Forse però si comporta in modo particolare con me, non la vedo mai parlare con gli altri come fa con me. Forse mi vede speciale, come dice lei, forse anche lei prova una strana sensazione quando mi sta vicina. 

Sembriamo così simili ma anche diverse, non so come spiegarlo. Abbiamo così tante cose in comune però non conosco quasi nulla di lei. Non so nemmeno quale sia il suo nome, so solo che ha una figlia ed è sposata. Per adesso però è meglio se mi concentro a cercare i miei amici, loro hanno bisogno di noi in questo momento. Non smetterò di camminare, finché entrambi non torneranno nel campeggio insieme a noi. 

Ore 1:00
Nel bosco 

Pov. Kevin 
Quel maledetto lupo mi ha morso una gamba, il dolore che ho sentito in quel momento è stato atroce. Non so cosa però sia successo, ma è scappato all'improvviso e non è tornato più. Sono seduto sotto un grande albero, e con la felpa cerco di fermare il sangue che scorre sempre più veloce. Chissà le ragazze dove sono, chissà se stanno bene. 

Ho paura che da un momento all'altro il lupo torni per finire quello che ha iniziato. Ho perso il cellulare durante la corsa, non posso chiamare nessuno per farmi aiutare. Devo aspettare che diventi giorno per cercare di trovare la strada che mi riporti alle tende. Sicuramente Molly starà in pensiero per me, vorrei essere tra le sue braccia in questo momento. 

Il dolore è troppo forte, insopportabile. Devo trovare un modo per andarmene da qui, se sto fermo potrei attirare qualche animale feroce oppure potrei morire dissanguato. Purtroppo però se provo a mettermi in piede, il dolore si moltiplica impedendomi di fare anche solo un piccolo passo. Non posso crederci di essere in questa situazione così drammatica!!! 

Ho deciso di seguire le ragazze nel bosco perché non potevo lasciarle da sole, avevano bisogno di un ragazzo vicino a loro. Però adesso vorrei non averlo fatto, ho paura di morire qui sbranato da qualche bestia che può sbucare all'improvviso. Non piove più per fortuna, ma c'è vento e con i vestiti ancora bagnati, sento freddo, sempre più freddo. 

Ho gli occhi pesanti, forse sto morendo, sto perdendo troppo sangue o forse no. Non so più nulla, mi accascio a terra dove il terreno fangoso mi accoglie. Chiudo gli occhi, voglio Molly in questo momento e dirle che la amo da impazzire. E' una ragazza fantastica, non ho mai conosciuto nessuna come lei. Mi ha rapito il cuore e adesso è solo suo e basta. 

"KEVIN!!!!" sento una voce che mi chiama, ma non ho nemmeno la forza di gridare per farmi vedere. Sono troppo stanco, le forze mi stanno abbandonando lentamente 
"STAI BENE???" la voce è vicina a me, mi sento scuotere dalle spalle ed apro gli occhi. E' Angelica, la riconosco... forse potrò ritornare a baciare la mia Molly 

"E' ferito!!!! Fate qualcosa..." ci sono altre persone intorno a noi anche se non riesco a capire bene chi sono. Sento delle mani sulla gamba morsa, un bruciore improvviso mi fa rabbrividire e poi qualcosa di morbido che si avvolge intorno alla mia gamba ferita
"Kevin, due guide ti aiuteranno a camminare e ti riporteranno al campeggio. Stai calmo, la gamba guarirà" questa è la voce della professoressa che adesso sento 

Mi sento sollevare da terra, due ragazzi mi aiutano a stare alzato anche se ancora il dolore alla gamba non è passato del tutto. Angelica sta bene, però non vedo Jessica da nessuna parte. 
"Dov'è Jessica? Mentre eravamo inseguiti dai lupi, l'ho persa di vista... mi dispiace così tanto" la mia voce esce come un lieve sussurro dalla mia bocca. Se le è successo qualcosa, la colpa sarà mia solamente 

"Tranquillo, sta bene ed è già al campeggio insieme agli altri ragazzi. Adesso vai lì, noi dobbiamo continuare la ricerca di Jack" le parole di Angelica mi rincuorano, mi sorride per poi allontanarsi insieme alla professoressa e alla guida. Lentamente cammino con l'aiuto di questi due ragazzi, Molly sto tornando da te per riempirti di baci e coccole... ti amo mia principessa 

Ore 1:30
Al campeggio 

Pov. Molly 
Passano i minuti, i secondi, le ore e io sono sempre più preoccupata per la mia amica e per il ragazzo che amo con tutta me stessa. Sofia e Matteo cercano in tutti i modi di farmi stare tranquilla, ma purtroppo non ci riesco. Jessica è ritornata sconvolta dal bosco, è stata inseguita da un lupo ma per fortuna non le è successo nulla di grave. 

Spero con tutto il cuore che anche Kevin e Angelica stiano bene, non potrei sopportare di perderli. Sono fuori la tenda da campeggio avvolta in una coperta e guardo l'ingresso del bosco sperando di vederli apparire da un momento all'altro. Nessuno di loro due ha chiamato per chiedere aiuto, magari in mezzo al bosco la linea telefonica non prende bene. 

C'è veramente freddo questa notte, sembra la notte di un film horror. Chissà se riusciranno a trovare Jack, chissà se ancora vivo. Angelica ci tiene tanto a questo ragazzo anche se a volte lo nega a se stessa. Ma io mi sono accorta molto spesso come lo guarda, i suoi occhi si illuminano ogni volta che lo vede anche  da lontano. La loro non può essere solamente una semplice amicizia, il loro legame è molto forte. 

Cammino intorno alla tenda e guardo sempre lo stesso punto, quel punto dove ho visto allontanarsi Jessica, Angelica e il mio fidanzato. Lo voglio qui con me adesso, voglio dirgli che lo amo tanto e voglio riempirlo di baci fino a scoppiare. Io so che lui sta bene, tornerà qui con me al più presto, io lo so e basta. E' una sensazione che sento infondo al mio cuore. 

Una luce cattura la mia attenzione, proviene da lì, da quel punto che non ho fatto altro che fissare in continuazione. Forse sono loro, forse sono riusciti a tornare indietro. Mi avvicino, il cuore mi batte forte, fortissimo quando vedo finalmente il mio Kevin. Corro verso di lui, lo amo troppo e finalmente è tornato da me e sta bene. 

"Molly..." è la sua voce, mi sta chiamando. Mi getto tra le sue braccia e cadiamo entrambi a terra. Ci baciamo fino a perdere il fiato, mi stringe fortissimo al suo corpo mentre le nostre bocche si scontrano e si mordono senza pietà 
"Ti amo amore mio" la sua voce mi è mancata tantissimo, non posso più stare lontana da questo ragazzo, è una droga potente e io voglio morirci con questa droga 

"Ti amo anche io, da impazzire" ci baciamo per non so quanto tempo, fino a quando però mi accorgo della sua gamba fasciata con delle bende bianche e rosse, sporche di sangue. Mi alzo da terra, ci sono due ragazzi della guida che lo aiutano ad alzarsi da terra 
"Amore mio, che cosa è successo alla tua gamba?" sono così felice di vederlo ma anche preoccupata per tutto quello gli è potuto succedere in mezzo al bosco
"Un lupo mi ha morso la gamba, ma tranquilla, starò bene" povero il mio cucciolo, adesso ci sono io che mi prenderò cura di lui 

Lo facciamo camminare piano piano fino a farlo entrare dentro la tenda dove ci sono gli altri. Quando Matteo lo vedo, lo abbraccia forte a sé. Sono amici, hanno un bellissimo rapporto, si conoscono da non so quanto tempo. Anche Sofia è felice di vederlo, soprattutto sa quanto io sia felice di averlo qui con me in questo momento. Jessica non dice nulla, nemmeno un sorriso gli ha rivolto. Sta in un angolo della tenda avvolta da una coperta e basta. 

"Angelica dov'è? Lei sta bene??" Sofia si preoccupa per la nostra amica, anche io voglio sapere dove si trova la nostra sorella del cuore 
"Sta bene, è insieme alla professoressa e alla guida in mezzo al bosco alla ricerca di Jack. Speriamo che lo trovino al più presto" solo loro mancano qui, devono tornare presto da noi 

Facciamo distendere Kevin nel sacco a pelo per farlo stare comodo, io mi metto vicina a lui e lo coccolo senza allontanarmi un secondo da lui. La sua gamba guarirà, per fortuna il lupo si è solamente limitato a dargli un morso. Non voglio nemmeno immaginare quello che poteva succedere se continuava ad aggredirlo. Kevin si è addormentato, gli accarezzo il viso stanco e sorrido. Però dentro di me l'ansia e la paura stanno tornando, Angelica e Jack sono ancora in mezzo a quel bosco. 

Ore 3:00
Nel bosco 

Pov. Angelica 
Sono appena le 3 di notte e ancora non siamo riusciti a trovare questo benedetto capannone. Sono stanca, mi fanno male i piedi per quanto ho camminato e ogni minuto che passa sembra portarci sempre più lontani dalla meta finale. La guida che ci sta accompagnando, non sapeva che c'era in mezzo al bosco, un capannone. A questo punto secondo me nemmeno esiste, chissà dove si trova Jack adesso. 

La professoressa mi sta vicina, è avvolta in una grande coperta perché stanotte c'è veramente troppo freddo. Per fortuna il temporale sembra essersi allontanato, il cielo notturno adesso è anche libero dai nuvoloni e la luna illumina leggermente il nostro cammino. Ad ogni passo che facciamo, mi sento sempre più vicina a Jack, anche se ancora non lo abbiamo trovato. 

La guida urla il suo nome nel buio della notte ma nessuno risponde alla sua voce. Ho paura, paura per Jack che potrebbe essere ferito e quindi potrebbe avere bisogno di cure. Non doveva succedere una cosa del genere, ma purtroppo l'incubo di mio padre mi perseguiterà per sempre. Non mi libererò mai di lui e di tutto il male che mi ha fatto e che continua a farmi. 

Ha mentito a tutti sulla sua morte, sono anche andata a Roma per andarlo a trovare al cimitero ma lui invece è vivo e sano come un pesce. E' fuggito anche dal carcere e non capisco cosa ha potuto fare, secondo me qualcuno da fuori lo ha aiutato nella fuga, non ci possono essere altre spiegazioni. Chissà chi sono i suoi complici, magari sono persone che conosco o che loro conoscono bene me. 

"Angelica, non hai idea di chi ha potuto scrivere quel messaggio? Può essere che è soltanto uno scherzo di qualcuno?" la voce della prof mi fa allontanare dai pensieri negativi su mio padre 
"Non penso che qualcuno sia così stupido da fare uno scherzo del genere. Jack è scomparso veramente, qualcuno lo avrà rapito e chissà adesso dove si trova" non ho mai preso in considerazione l'idea che potesse essere tutto uno scherzo 

"Stiamo facendo di tutto per cercarlo, ma sembra che la terra lo abbia risucchiato. Non smetteremo di cercarlo però, non può essere sparito nel nulla" ha ragione la prof, deve per forza essere da qualche parte qui nel bosco. Dobbiamo solamente camminare e cercarlo, fino a quando non lo troveremo e lo riporteremo indietro al campeggio 

Siamo tutti stanchi, vorremo tutti in questo momento essere a dormire nella nostra tenda dentro al sacco al pelo al caldo, ma purtroppo siamo qui e sembra che tutto sia contro di noi. Non c'è nemmeno un piccolo indizio che potrebbe portarci a lui, sembra veramente essere scomparso, ma sappiamo tutti che è impossibile. Jack deve essere qui, da qualche parte in questo immenso bosco. 

Un rumore, una luce e uno sparo solo le ultime cose che sento e vedo, quando la professoressa mi afferra per un braccio ed inizia a correre con me che la seguo senza però sapere dove stiamo andando. 

Ore 3:30
Al capannone 

Pov. Jack
Non so per quanto tempo sono rimasto svenuto, ma adesso che mi sto svegliando lentamente, il mio corpo si ritrova a terra in mezzo al fango. Quando sono svenuto, ero dentro una stanza, non so bene come definirla, perché ero troppo frastornato per capire dove mi trovavo. Però ero su un pavimento duro, questo non posso dimenticarlo. 

Ora invece mi ritrovo a terra, fuori quella stanza e ancora con le mani e i piedi legati. Forse la persona che mi ha portato qui, mi ha fatto uscire fuori, anche se però non capisco il motivo di tutto questo. C'è freddo, percepisco il vento che mi oltrepassa il corpo. Ho la mente così annebbiata, che nemmeno mi ricordo cosa  è successo veramente. 

Nella mia mente ho ricordi troppo frammentari. Ricordo Angelica e il suo sguardo freddo nei miei confronti, ricordo le sue parole e le lacrime che sono scese dai miei occhi senza il mio controllo. Dopo non ricordo più nulla, mi sono risvegliato in quel posto e con un pazzo che mi ha tagliato la guancia che adesso sento ancora bruciare ma di meno. 

Vorrei andarmene di qua, ma non so come liberarmi e poi sono troppo debole, mi sento come se qualcuno mi avesse drogato con qualche sostanza strana. Chissà se si sono accorti della mia assenza, chissà se mi riusciranno a trovare. Questo bosco è immenso, è molto facile perdersi se non si conosce bene il luogo in cui ti trovi. 

Un rumore di passi che si muovono sulle foglie secche cadute a terra, cattura la mia attenzione. Vedo un paio di scarpe davanti al mio viso, fino a quando una persona si inginocchia a terra. 
"Stai tranquillo, la tua cagnetta sta arrivando da te per salvarti" il viso di quest'uomo che mi parla è coperto con un passa montagna, non posso nemmeno vedere chi è 

"Per colpa sua, è morto un ragazzo innocente, ma vedrai che tutto si risolverà al più presto" non capisco di cosa sta parlando, ma ogni minuto che passa, la mia paura di morire cresce sempre di più. E' un pazzo quest'uomo, potrebbe uccidermi da un momento all'altro e io nemmeno me ne accorgerei e non potrei fare nulla per impedirglielo 

Dopo che mi ha detto quelle cose, se ne va e sento sbattere una porta con violenza. Devo cercare un modo per scappare, un modo per andarmene, ma non so cosa fare. Mi sento in trappola, forse nemmeno potrò più rivedere Angelica, i miei amici e questo mi fa stare molto male. Chiudo gli occhi, lo faccio perché se devo morire, almeno il buio sarà l'ultima cosa che vedrò.

Ore 4:00
Nel bosco 

Pov. Angelica
"Qualcuno ha sparato... non sono riuscita a vedere chi ha fatto una cosa del genere" la voce della prof esce spezzata dal respiro affannoso che questa corsa pazza ci ha procurato. Abbiamo corso per non so quanto tempo, fino a quando ci siamo fermati dietro a una grossa parete rocciosa per riprendere fiato 

Qualcuno, in mezzo al bosco, ha sparato alla guida che ci accompagnava, ma non sappiamo se è morto oppure no. In un attimo è successo di tutto, io e lei abbiamo corso nella speranza di seminare quel qualcuno armato di pistola, ma sembra che nessuno ci abbia seguito per fortuna. Sono sicura che è stato mio padre a sparare, adesso la mia paura sta aumentando sempre di più 

E' armato, ha una pistola con la quale potrebbe fare di tutto, noi invece non abbiamo nulla. 
"Dobbiamo tornare indietro... magari il ragazzo è ferito e ha bisogno di cure" il cuore di questa donna è immenso, ma se torniamo indietro, potrebbe esserci quel pazzo che ci aspetta 
"Non possiamo farlo, potrebbe essere ancora lì quella persona che ha sparato" lei lo sa che io ho ragione, anche se però vorrebbe andare dalla guida per vedere se sta bene o no 

"Angelica non posso non andare, non voglio far morire quel povero ragazzo. Lo avrei sulla coscienza a vita, devo andare" è veramente una donna eccezionale
"Allora lei vada a vedere come sta il ragazzo... io continuo a cercare Jack, secondo me siamo vicine al capannone, me lo sento" non sono molto sicura di quello che dico, ma non posso tornare indietro con lei e smettere di cercare Jack 

"Angelica per favore stai attenta, corri se succede qualcosa. Se non te la senti, torna indietro al campeggio, non voglio che ti succeda qualcosa" mi abbraccia forte, fortissimo e io mi lascio abbracciare perché stare tra le sue braccia mi trasmette tanta sicurezza e pace. Quando ci stacchiamo dall'abbraccio, la vedo allontanarsi verso il punto dove dovrebbe esserci il ragazzo, io invece cammino dalla parte opposta per cercare Jack 

Sono da sola, non ho più nessuno al mio fianco e ho troppa paura. Non so nemmeno che ore sono, il cellulare si è rotto e l'orologio della professoressa non c'è più. Cammino lentamente in mezzo agli alberi, ogni minimo rumore che sento, il mio cuore accelera sempre di più. Sento che potrebbe scoppiare da un momento all'altro. 

Tutto è così tranquillo intorno a me, troppo tranquillo. Questa quiete mi dà i brividi, potrebbe succedere di tutto senza che io me ne accorga. Sono talmente stanca che tra poco mi addormento camminando, ho le gambe gelatina e i piedi sembrano non avere più nessun controllo. Sembra essere tutto contro di me, ma non posso mollare proprio adesso. 

Un oggetto a terra cattura la mia attenzione, mi avvicino e lo prendo. E' l'accendino di Jack, non posso crederci, lui è sicuramente da queste parti se il suo accendino è qui. Lo metto dentro la tasca dei miei pantaloni e proseguo verso la direzione che mi suggerisce il cuore. Io e lui siamo legati da un filo che ci unisce in modo speciale, so che lui è più vicino di quello che penso. 

Accelero il passo e quando da lontano vedo una parete bianca, capisco che è quello il capannone che il messaggio citava. Mi guardo intorno e lentamente mi avvicino, sembra tutto tranquillo. Ho paura ad entrare per vedere se Jack è lì dentro, potrebbe esserci mio padre in agguato da qualche parte e io non lo so. 

Faccio il giro del capannone però stanno nascosta tra gli alberi, c'è solamente una piccola luce proveniente da una finestra, sicuramente mio padre è lì. Avvicinando sempre di più al capannone, i miei occhi si soffermano su un ombra distesa a terra. Non può essere lui...
"Jack..." la mia voce è uscita un sussurro, non posso mettermi a gridare adesso 

Mi accuccio a terra per non farmi vedere  e mi avvicino alla figura stesa a terra. Quando riconosco quei capelli, mi viene quasi un infarto. E' Jack!!! Finalmente l'ho trovato. Mi avvicino a lui, ha gli occhi chiusi ed è legato mani e piedi. Ha la guancia sporca di sangue, quel bastardo di mio padre gli ha tagliato la guancia. Gliela accarezzo dolcemente, quando finalmente apre gli occhi e li posa sulla mia figura. 

"Angelica..." mi è mancata da morire la sua voce, una lacrima silenziosa esce dai miei occhi
"C'è qualcuno qui" lo so che c'è qualcuno, ma non posso lasciarlo qui, lui deve venire con me. Gli slego i polsi che sono diventati rossi per quanto la corda era stretta, sto per togliere la corda anche dai piedi ma vengo sbattuta a terra con una violenza che non avevo previsto 

"Finalmente sei arrivata cagnetta!!! Sappi solo che questa sarà la tua ultima notte da viva" la voce di mio padre arriva troppo vicina e mi trafigge lo stomaco come mille lame di coltelli affilati 
"Mi hai rovinato la vita dal primo momento che ti ho vista. Non ho mai provato amore verso di te, mi hai sempre fatto schifo e adesso è arrivata la tua ora" anche se c'è buio, la luce della luna mi fa vedere che in mano ha una pistola 

Vorrei alzarmi, ribellarmi a lui ma non ne ho le forze. Jack sembra stare male, non riesce nemmeno ad alzarsi da terra, mi guarda solamente con uno sguardo impaurito. 
"Mi hai fatto rinchiudere il carcere, quel luogo così orrendo. Non sei mai stata degna di essere considerata figlia mia. E' arrivata l'ora di mettere fine a questa storia!!!" 

"NOOOOO" la voce di Jack e gli spari della pistola sono le ultime cose che sento. Mio padre mi ha sparato nello stomaco e nella gamba, non posso sopportare tanto dolore. L'ultima cosa che i miei occhi vedono sono le scarpe di quel bastardo che si allontanano nell'oscurità del bosco, poi i miei occhi si chiudono avvolgendomi nell'oscurità più profonda 

Ore 5:00
Al campeggio 

Pov. Professoressa De Bianchi 
Il cielo sta diventando sempre più chiaro, la notte si sta allontanando e ancora Angelica e Jack non sono usciti da quel bosco. Quando sono tornata indietro per vedere se la guida stava bene, era ancora viva. Il ragazzo aveva solamente una spalla ferita, ma starà bene. Siamo riusciti a trovare la strada per tornare al campeggio, anche se volevo andare a cercare i ragazzi. 

Due guide alpine sono appena arrivate e stanno cominciando la ricerca di Jack e Angelica. Ho così paura per loro, speriamo che stanno bene e che tornino presto da noi. I loro amici sono usciti dalla tenda 5 minuti fa, anche mia figlia è con loro anche se non parla. E' molto strana in questo periodo, non capisco che cosa le stia succedendo. 

Secondo me ha qualche problema che non riguarda solamente il fatto che ha scoperto di avere una sorella da qualche parte del mondo. Purtroppo non potrò mai sapere cosa le passa per la testa, perché con me non parla, mi ignora completamente. La gamba di Kevin sta meglio, ma ha bisogno di cure mediche per evitare qualche infezione. 

Appena Angelica e Jack saranno qui con noi, torneremo subito in città, ormai questa gita può considerarsi conclusa. I ragazzi feriti hanno bisogno di cure anche se non sono così gravi, ma meglio sempre andare in ospedale il primo possibile. Le amiche di Angelica stanno tutto il tempo abbracciate e guardano verso il bosco con la speranza di vederli spuntare. 

Anche io guardo sempre lì, sono così preoccupata che vorrei correre adesso a cercarli. 
"AIUTATEMI..." questa voce ci fa scattare tutti sull'attenti, proviene dal bosco. E' la voce di un ragazzo, sembra Jack. Le ragazze, insieme a Matteo, corrono verso il bosco perché sembra che hanno visto qualcosa. Mi avvicino velocemente anche io e quello che vedo, mi fa bloccare il sangue nelle vene 

Angelica è ricoperta di sangue, Jack la tiene in braccio ma sembra essere senza forze. Matteo lo aiuta a portare Angelica verso di noi, la ragazza è svenuta e sembra non dare nessun segnale di vita. Qualcuno le ha sparato nella pancia e nella gamba, dobbiamo portarla subito all'ospedale 
"E' svenuta... non si risveglia, sembra morta" non è possibile, mi avvicino al corpo di Angelica e le controllo il battito del cuore, è viva ma ha perso troppo sangue 

"CHIAMATE UN'AMBULANZA" urlo con tutto il fiato che ho, anche gli altri ragazzi delle tende si svegliano e vedo qualcuno prendere il cellulare e chiamare qualcuno. Tengo premuta la mano sulla ferita che ha nella pancia, ma il sangue non smette di colare. Le amiche di Angelica stanno piangendo, Jack è distrutto

Mi siedo per terra e poso la testa di Angelica sulle mie gambe mentre cerco in tutti i modi di fermare il sangue. Ma non ci riesco, lentamente percepisco il respiro di Angelica diventare sempre più leggero, sempre più debole. Vedendola così e senza poter fare nulla, una lacrima scende dai miei occhi... 

Angelica sta morendo. 

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Angolo scrittrice: 

Ciao a tutti, ecco a voi un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Come vediamo questa è stata proprio una notte da incubo, sono succede tante cose, ma sopratutto adesso la nostra Angelica rischia di morire. Si salverà? Continuate a seguire la storia per scoprirlo. Alla prossima!!!





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