Capitolo 30 - Il bosco -

Pov. Angelica
Fin da quando ero una bambina, ho trovato affascinate il silenzio. Vi starete chiedendo, cosa ci può essere di così interessante nel silenzio? La risposta a questa domanda non c'è, o meglio, non esiste una sola risposta a questa domanda. Esistono tante risposte come tante sono le nostre personalità, come tanti sono i nostri modi di pensare. 

La mia risposta a questa domanda è che il silenzio è l'unico momento in cui puoi sentire il rumore dei tuoi pensieri. Intorno al caos, i nostri pensieri si nascondono, si sentono in pericolo e non riescono ad uscire dalla nostra mente, sono intrappolati. Ma, se il silenzio si materializza intorno a noi, i nostri pensieri sono liberi di uscire e fare tanto rumore. 

Ho molti difetti, forse pregi ne ho veramente pochi. Il difetto più grande che ho è che mi lascio troppo trasportare dal silenzio, cerco in tutti i modi di nascondermi in esso per far uscire anche i pensieri che mi fanno male. Da quando sono piccola, il meccanismo è sempre stato questo. Nella mia stanzetta, in silenzio, pensavo al male di mio padre. 

Crescendo non ho mai abbandonato questa abitudine, forse dovrei farlo, ma è come se c'è ancora qualcosa che non mi fa liberare da questi pensieri. Anche adesso, che sono seduta sul pullman e intorno a me c'è confusione, io riesco soltanto a sentire i miei pensieri. Pensieri che si focalizzano su molte cose, su persone in particolare. 

Sono talmente avvolta da questa nube, che nemmeno mi accorgo che stiamo per arrivare. Per tutto il viaggio, la mia mente si è chiusa nel suo piccolo mondo silenzioso, in cui i protagonisti erano i pensieri. Ora, però devo cercare di tornare alla realtà, allontano con un leggero soffio di vento la nube per concentrarmi adesso sulla vita che mi circonda. 

"Wow che bel panorama!!! E' stupendo qui" Sofia si è avvicinata al finestrino e devo dire che ha perfettamente ragione, questo posto è magico. Gli alberi sono altissimi, sembrano quasi toccare il cielo. C'è un piccolo sentiero che ci porterà nello spazio riservato al campeggio. Il pullman si ferma all'improvviso, siamo arrivati 

Lentamente scendiamo tutti, fino a quando il pullman resta vuoto parcheggiato vicino a una zona riservata ai mezzi di trasporto. Ognuno di noi prende le proprie valigie, dove ci sono anche le tende da campeggio che fra poco monteremo. Un leggero venticello ci da il benvenuto, insieme a due ragazzi vestiti da campagnoli che saranno le nostre guide 

"Buongiorno ragazzi e benvenuti nel bosco più famoso di Londra per la sua bellezza, magia e per il magnifico panorama. Noi siamo Harry e Holly, saremo le vostre guide in questa avventura" il ragazzo che parla avrà qualche anno in più di noi, è biondo con gli occhi verdi, molto alto ed è abbronzato. La ragazza avrà la nostra età, è mora ed è bassina 

"Il primo passo da fare è quello di montare le tende. Tranquilli, se avete difficoltà potete benissimo chiedere a noi, vi aiuteremo molto volentieri" ci incamminiamo lungo il sentiero erboso, tutti noi ci guardiamo intorno per ammirare fino in fondo la bellezza di questo posto. Dentro di me sento espandersi la forza dell'ispirazione, farò disegni bellissimi 

Il sentiero sembra non avere fine, perdersi in questo bosco è veramente facile. Le mie amiche mi camminano vicino, sono scioccate da questo posto. 
"E' veramente bellissimo. Tutto sembra così perfetto, si respira un'aria pulita, incontaminata" Molly all'inizio era un po' scettica riguarda al viaggio, ma adesso mi sembra soddisfatta 

"Hai ragione Molly, è veramente un posto bellissimo" davanti a noi si apre un enorme distesa verde, circondata da alberi e da fiori
"Qui potete mettere le vostre tende da campeggio. Come avete notato il bosco è molto grande, è facile perdersi, quindi vi consigliamo di stare sempre vicini e in gruppo, non vi allontanate per nessun motivo se non con uno di noi che vi guida" 

Detto questo, ognuno di noi sceglie uno spazio per montare la tenda. Nella tende ci possono dormire massimo 3 persone, non di più, ovviamente i maschi con i maschi e le femmine con le femmine. Io e le ragazze scegliamo uno spazio vicino a un piccolo ruscello, ed ecco che vicino a noi appaiono Kevin, Matteo e Jack. 

"Guarda un po' dove andrà a piazzarsi la nostra tenda..." dice Kevin con la faccia maliziosa, Molly gli salta addosso e lo bacia
"Questa gita sarà molto interessante" questi due non cambieranno mai, adesso che si frequentano come fidanzati, non si staccheranno nemmeno per un momento 

Io e Sofia stacchiamo a forza i due piccioncini, così finalmente possiamo iniziare a montare questa benedetta tenda. C'è la spiegazione di come fare, ma è abbastanza complicato visto che quello che c'è scritto, è scritto in francese. Nessuno di noi parla francese, adesso come cavolo montiamo questa tenda? 

I ragazzi sono impegnati con il montaggio della loro, mi guardo intorno è tutti sono impegnati con le loro tende. 
"Non si capisce un cazzo!!! E' scritto in francese" lo so Molly, lo abbiamo visto. Adesso dobbiamo trovare una soluzione a questo dilemma 

Vedo avvicinarsi a noi Harry, il ragazzo della guida. Forse ci ha visto disperate e sta vendendo in nostro soccorso. Lo spero con tutto il cuore, se non vogliamo dormire in mezzo alla natura. 
"Ragazze, avete qualche problema con la tenda?" ci sorride dolcemente 
"Il fatto è che la spiegazione è scritta in francese e noi non siamo né francesi e né capiamo il francese. Quindi non sappiamo completamente da dove iniziare" 

"Tranquille ragazze, avete qui davanti a voi un francesino perfetto" ci sorride, sopratutto non stacca gli occhi da Sofia che è un poco imbarazzata da tutte queste attenzioni. Insieme iniziamo a montare la tenda, che devo dire è veramente una fatica. Per fortuna che ci sta aiutando lui e in 10 minuti la nostra tenda è montata 

"Grazie mille Harry!!!" senza di lui adesso non so cosa avremmo fatto 
"Di nulla bellezze, vado a vedere se qualcuno ha bisogno di me" fa l'occhiolino in direzione di Sofia per poi allontanarsi da noi e si avvicina ad altri nostri compagni in difficoltà 
"Mi sa che la nostra Sofia ha fatto conquiste!!!" Molly le da una leggera spintarella 

"Zitta Molly, non voglio che ti senta Matteo e che si faccia strane idee. Non mi interessa nulla di quel ragazzo e sicuramente non è interessato a una come me" entra dentro la tenda portandosi dietro anche la sua valigia. Molly fa la stessa cosa, mentre io perdo un po' di tempo per osservarmi intorno 

Siamo veramente in tanti, però lo spazio è talmente ampio che sembriamo pochissimi. La professoressa che ci ha accompagnato, sta parlando con le guide. Sua figlia invece sta mondando la tenda insieme a Carolina e a Violetta. I miei compagni li conosco molto poco, alcuni soltanto di vista. Se non fosse per le mie amiche, starei da sola. 

Comunque non mi peserebbe stare sola, infondo sono stata abituata alla solitudine. Per molto tempo non ho avuto amiche, non ho avuto al mio fianco una persona che mi volesse bene seriamente. E quando credevo di rimanere sola per sempre, sono apparse nella mia vita due amiche speciali e anche un ragazzo, il quale mi sta facendo conoscere un mondo inesplorato. Un mondo che voglio vedere fino alla fine, anche se sarà pieno di difficoltà. 

Ore 19:00

Pov. Angelica
Le guide ci stavano dividendo in due gruppi per andare alla ricerca di legnetti per accendere il fuoco. Nessuno di noi aveva capito che addirittura dovevamo cercare il cibo, pensavamo che era soltanto un modo per spingerci a comportarci bene, invece è vero. Il primo passo da compiere è quello appunto di cercare la legna per poi accendere il fuoco. 

"Ragazzi, i fumatori per favore dovete dare i vostri accendini alla professoressa. Prima cosa, è pericoloso fumare in un bosco così; seconda cosa, dovete entrare in contatto con la natura il più possibile e il primo passo da fare è appunto imparare ad accendere il fuoco" pian piano tutti i ragazzi che fumavano, si avvicinano dalla prof per consegnare gli accendini. Anche io e Molly consegniamo quelli nostri 

C'è un po' di fresco a quest'ora, sicuramente anche la notte farà freddo.  Infatti ho indossato una camicia maniche lunghe sopra la maglietta a maniche corte. La nostra guida è Harry, sarà lui che ci porterà in giro per il bosco alla ricerca della legna. Nel nostro gruppo c'erano anche i ragazzi, Jessica e la madre. Lei nemmeno guardava sua madre, che invece cercava in tutti i modi di instaurare un legame visivo con la figlia. 

"Angy, cosa ti passa per la testa? E' da un po' che ti vediamo sempre molto pensierosa..." iniziamo a camminare seguendo la guida in mezzo ai folti alberi del bosco 
"Non lo so ragazze, forse da quando c'è questa nuova professoressa, dentro di me si è accesa sempre di più la voglia di trovare mia madre" parliamo a bassa voce, non voglio farmi sentire da tutti anche perché sono cose che solo loro e Jack sanno 

"E' normale, vedrai che prima o poi riuscirai a trovare tua mamma. Noi ti staremo vicino e ti aiuteremo in tutti i modi possibili, non preoccuparti" meno male che ho due amiche così speciali, so che potrò per sempre contare sul loro aiuto. Saranno sempre la spalla su cui piangere, perché so che ancora dovrò versarne tante di lacrime prima di trovare l'equilibrio che cerco da tempo 

"Ragazzi, la notte qui fa molto freddo e vi consiglio di restare dentro le vostre tende. Non spegnete per nessun motivo il fuoco, tiene lontano gli animali. Non dovrebbero esserci animali pericolosi, ma avvolte si aggira qualche orso o volpe" ah bene, ci mancano soltanto gli animali selvatici che possono attaccare le nostre tende nel pieno della notte

Ci siamo fermati, qui possiamo raccogliere i rametti utili per accendere il fuoco. Io e le ragazze iniziamo la ricerca, c'è un silenzio quasi surreale. Il cielo si sta scurendo lentamente, tra poco il buio avvolgerà tutto ciò che ci circondo. Devo dire che adesso un po' di paura si sta facendo sentire, sopratutto per il fatto che possono esserci qui intorno orsi o volpi. 

Siamo tutti impegnati nella ricerca di rami, non mi sono nemmeno accorta della professoressa che si è avvicinata a me. Anche lei tiene tra le braccia un po' di legna, quando i miei occhi si fermano su Jessica che invece non fa nulla. 
"Mia figlia si sente la reginetta, non si può sporcare le mani. Non so più cosa fare con lei, avevo sperato che magari durante questo viaggio, qualcosa sarebbe cambiato tra di noi" 

"Non si preoccupi prof, vedrà che sua figlia capirà l'errore che sta facendo" prendo i legnetti che teneva in mano per poi unirli a quelli che ho raccolto io
"No Angelica, li potevo perfettamente tenere io, non preoccuparti" è così dolce, ha un tono di voce che esprime tranquillità 
"Invece voglio tenerli io, non si preoccupi" le sorrido per poi prendere tutto il mucchietto di rami che ho raccolto e mi avvicino alle mie amiche 

Mentre sto camminando, cado a terra e tutti i legnetti si spargono per il terreno. Ho sbattuto il ginocchio in una pietra, ma so che qualcuno lo ha fatto apposta a farmi cadere a terra. 
"Ascoltami moscerino, stai lontana da mia madre!!!" la voce di Jessica arriva dritto al mio orecchio, poi con fatica mi alzo da terra. Nessuno sembra essersi accolto di nulla, però il ginocchio mi fa male, molto fame 

Non mi da il tempo di dire nulla che si allontana per andare verso Jack che sta raccogliendo i rametti. Sento un fastidio enorme nel vederli insieme, non capisco perché la reginetta Jessica ce l'abbia tanto con me, è insopportabile. Le mie amiche tornano da me, raccolgo i rami che sono caduti per poi seguire la guida che ci riporterà alle nostre tende. 

Faccio fatica a camminare, però non voglio far preoccupare nessuno. Stringo così i denti per non dare troppo all'occhio, secondo me mi sta uscendo anche un po' di sangue. Finalmente arriviamo nell'ampio spazio delle tende dove ci sono anche gli altri ragazzi che erano con l'altra guida. Ci mettiamo tutti insieme, radunando i nostri legnetti a terra. 

"Allora ragazzi adesso faremo due focolari. Come ho già detto, non spegnete il fuoco, tra poco anzi mangerete per poi essere liberi di fare ciò che volete. Non vi allontanate da qui però, la notte è molto pericoloso il bosco ed è ancora più facile perdersi" detto questo, la nostra guida ci raduna al centro del campo per accendere il fuoco 

Ci spiega come fare e dopo un po' di tentativi, ce la facciamo. Mi riscaldo le mani sul fuoco che arde bruciando lentamente la legna che abbiamo messo. Anche l'altro focolare è accesso, altri ragazzi mi copiano per riscaldarsi le mani. Il freddo si sta facendo sentire, stanotte non uscirò dalla tenda per nessun motivo al mondo. 

I miei occhi sono incantati a vedere le fiamme arancioni e gialle che si scontrano creando calore e un'atmosfera davvero magica. Nemmeno mi accorgo di Jack che si è appena seduto vicino a me, non dice nulla, ma i suoi occhi sembrano parlare di un qualcosa che non riesco a capire. C'è qualcosa che vuole dirmi, lo percepisco, ma non trova il coraggio di farlo. Sto in silenzio anche io, infondo sono qui quando avrà qualcosa da dirmi. 

Ore 21:00

Pov. Jack
Come posso trovare le parole giuste per dire ad Angelica che provo qualcosa di molto forte, che va oltre l'attrazione? Si, finalmente l'ho capito ma non riuscirò mai a dirglielo. Sono troppo spaventato dalla reazione che potrebbe avere, sicuramente scapperebbe da me e la perderei per sempre. Non posso correre questo rischio, però sento di scoppiare da un momento all'altro. 

Anche adesso che sono sdraiato nella mia tende, l'immagine di lei mi tortura la mente. E' la prima ragazza che mi è entrata dentro, però fa male tutto questo che sento per lei. Fa male perché lei non ricambia, lei ha sempre detto di non credere nell'amore. E mentre io  provo qualcosa di tremendamente bello per lei giorno dopo giorno, lei sembra allontanarsi da me. 

Non so perché, ma sento che è così. Forse mi sto sbagliando, magari anche lei mi vuole come la voglio io, oppure mi sto solamente facendo film mentali e tutto questo è frutto della mia fantasia. Non ho detto a nessuno quello che mi sta succedendo, non troverò mai il coraggio di dirlo a qualcuno in realtà. 

Poi c'è sempre Jessica che mi sta appiccicata come una cozza, non capisco cosa vuole da me. Prima c'era Carolina, ma adesso nemmeno mi saluta più. Ora c'è la nuova ragazza che ho incontrato per caso e da quel momento mi cerca in continuazione. A me non interessa, però lei sembra non capirlo e mi perseguita. La denuncerò per stolking se continua in questo modo. 

Fuori fa freddo ed è per questo che, dopo aver cenato, mi sono rifugiato nella mia tenda. Qualcuno è ancora fuori, come per esempio i ragazzi con cui divido la tenda. Matteo e Kevin saranno da qualche parte con le loro fidanzate a divertirsi un poco, prima di andare a dormire. So che è presto anche per dormire, ma in questo momento non saprei cosa altro fare. 

Così chiudo gli occhi, e lentamente mi lascio trasportare nel mondo dei sonni. Ma qualcosa mi fa distrarre, qualcuno sta entrando nella tenda. Per un momento vorrei che fosse Angelica, vorrei ripetere quello che successe quella notte in hotel. Però la persona che è entrata non è lei, non è il suo profumo quello che sento. E' Jessica, cosa vuole adesso?!

"Non ti annoi a stare qui tutto da solo?" si siede a cavalcioni sopra di me, la guardo in modo interrogativo, tutta questa situazione non mi sta piacendo per niente 
"Veramente no, sono stanco e vorrei andare a dormire se non ti dispiace" sto cercando di mandarla via nel modo più cordiale possibile, infondo è sempre una ragazza 

"Dai Jack non essere così noioso. Hai davanti a te una bella ragazza e una possibile scopata, non puoi farti scappare questa possibilità" con le mani mi accarezza gli addominali da sotto la maglietta, come glielo devo dire che non voglio scoparla ne ora ne in un altro momento?!? 
"Jessica non mi interessa..." non mi lascia nemmeno finire di parlare, che si abbassa verso il mio viso e mi bacia con passione, senza un briciolo di sentimento 

Sono sconvolto da tutto questo, mi bacia duramente e nel frattempo si va spogliando dei vestiti che ha indosso, fino a rimanere solo in mutande davanti a me. Questo corpo non mi dice nulla, non mi trasmette nessun brivido lungo la schiena. 
"Jack è solo una notte, vedrai che nessuno si accorgerà di nulla... sopratutto ti farò stare molto bene tesoro" detto questo, mi bacia di nuovo e io, cretino e coglione quale sono, mi lascio andare all'iniziativa di questa ragazza 

Nel giro di poco, mi ritrovo nudo anche io, sopra di lei mentre le do piacere. Non capisco perché lo sto facendo con una ragazza che conosco da così pochi giorni, ma sembra che il mio corpo sta andando per i fatti suoi, non segue più gli ordini che dice la mia testa. La mia testa dice di uscire da qui e di andare da Angelica, dalla ragazza che merita le mie attenzioni. Però il mio corpo resta dentro il suo, finché entrambi non veniamo consumati da una passione travolgente, ma che lascia dentro di me un senso di vuoto assoluto. 

Ore 22:00

Pov. Angelica 
Stara da sola dentro la tenda mi mette un po' di inquietudine. Non so bene dove sono le mie amiche, saranno da qualche parte con i loro fidanzati. C'è silenzio fuori,  sicuramente tutti staranno nelle proprie tende a fare ciò che è possibile fare in questo posto. Il freddo si fa sentire chiaramente, cerco infatti in tutti i modi di distrarmi dal freddo. 

Poi però un'idea malsana mi passa per la testa, anche Jack sarà da solo in tenda in questo momento. Forse potrei andare da lui, magari ci facciamo compagnia a vicenda mentre aspetto l'arrivo delle mie amiche. Magari insieme troviamo anche un modo per riscaldarci... non pensate male però, non per forza dobbiamo fare qualcosa di vietato ai minori. 

Esco lentamente dalla mia tenda, anche se il ginocchio mezzo dolorante mi fa risultare più goffa nei movimenti. Faccio tutto in silenzio, ci sono soltanto i due focolari accessi che illuminano leggermente il campo. Per fortuna non devo camminare molto per raggiungere la tenda di Jack, ma quando arrivo un leggero venticello mi fa rabbrividire la schiena. 

E se non fosse solo? Non voglio pensarci, abbasso lentamente la cerniera della tenda ma quello che vedo davanti a me mi spezza il cuore, questa volta credo che niente e nessuno riuscirà a recuperarne i pezzetti. Jack è nudo, coperto soltanto da un lenzuolo, accanto a lui c'è l'ultima ragazza che avrei voluto vedere. Jack e Jessica hanno scopato, qui, a pochi passi dalla mia tenda, non posso crederci. Che schifo!!! Non ho altre parole per descrivere tutto questo che i miei occhi stanno guardando. 

Mi allontano dalla tenda, non posso sopportare ancora di vedere questa scena ripugnante. Io cretina che stavo iniziando a fidarmi di lui veramente, tutto questo fa così male. Lacrime silenziose mi bagnano le guance, cammino senza una meta ben precisa perché ho bisogno di dimenticare quello che ho visto in quella maledetta tenda. 

Ho la vista appannata dalle lacrima che scendono senza fermarsi dai miei occhi. Il buio intorno a me non mi fa vedere bene dove mettere i piedi, fino a quando non vado a sbattere contro qualcosa, forse dovrei dire contro qualcuno. 
"Angelica, cosa ci fai qui? Dovresti essere nella tua tenda a quest'ora della notte..." questa voce è la dolce voce della professoressa, nonché madre di quella stronza che ha scopato con quell'altro stronzo di Jack 

"Stai bene? Perché stai piangendo?" non so cosa mi spinge a farlo, ma mi getto tra le sue braccia che mi accolgono immediatamente in un abbraccio che ha il potere di scaldarmi il cuore 
"Tutto va male professoressa, non posso più fidarmi di nessuno" le mie parole sono soffocate dalle lacrime che mi spezzano la voce 

"Angelica calmati, non mi fare preoccupare. Dimmi cosa ti è successo, vedrò se così posso trovare una soluzione per tutto questo dolore che senti ora" è una bravissima donna, non capisco ancora come possa aver messo al mondo una vipera come Jessica 
"Stanotte ho capito che il mondo intero fa schifo, non c'è nulla di bello in tutto questo" restiamo abbracciate per non so quanto tempo, non trovo le parole giuste per spiegare quello che è successo, non voglio nemmeno ricordare ciò che ho visto 

"Se non mi vuoi dire nulla, va bene, lo capisco. Però non piangere più, sei una ragazza speciale e niente e nessuno merita le tue lacrime" quando il nostro abbraccio si scioglie, sento il cuore battere forte, non capisco cosa è dovuto tutto questo, sono emozioni forti
"Non piangerò più, lo prometto" devo smettere di soffrire per lui, Jack è solamente come tutti i ragazzi che ci sono in questo mondo schifoso dove io non sono fatta per vivere 

"Andiamo, ti accompagno in tenda" camminiamo nel silenzio della notte, non diciamo più nulla. Faccio ancora un po' di fatica a camminare per via della ferita che ho nel ginocchio 
"Come mai cammini zoppa? Sei per caso caduta?" la preoccupazione che ha questa donna è veramente sorprendete, sembra la mamma di tutti noi... devo ammettere che non mi dispiacerebbe essere figlia di una persona come lei 

"Si, sono caduta, ho il ginocchio un po' sbattuto, nulla di grave" cerco di rendere il tutto più leggero, ma sembra invece che a lei non importa quello che ho detto 
"Vieni subito con me nella mia tenda, dobbiamo disinfettare la ferita e magari vedere se c'è una frattura o qualcosa di rotto" è un po' esagerata anche, oltre che protettiva, ma metto da parte tutto questo e la seguo fin dentro la sua tenda 

Ci sediamo per terra, mi alzo lentamente il jeans fino al ginocchio dove c'è del sangue ormai asciutto e un grosso ematoma che sta diventando sempre più nero. 
"E' stata una bella botta, per fortuna che qui con me c'è il kit del pronto soccorso" apre la sua valigia, tra tutti i vestiti e album da disegno, esce una valigetta

Non so se dovrei fidarmi di lei, insomma è una professoressa, però mi sembra molto preparata anche su queste cose, così mi lascio andare tra le sue mani. Disinfetta la ferita pulendola dal sangue, il disinfettante mi brucia molto, ma sono forte e devo resistere. Tocca leggermente il ginocchio per assicurarsi che tutto sia apposto e per fortuna è così. Non c'è nulla di rotto o una mini frattura causata dalla botta con il terreno. 

"Dove ha imparato queste cose? Per caso è anche una dottoressa?" mi sorride dolcemente sentendo la mia domanda 
"Non sono una dottoressa, ma ho partecipato a un corso di pronto soccorso e quindi so qualcosa per questo. Non hai nulla di rotto, l'ematoma sparirà tra un paio di giorni. Metti questa pomata la mattina e prima di andare a dormire" sembra adesso una vera dottoressa da come parla, prendo la pomata e la ringrazio 

"Grazie mille professoressa. Adesso vado che così la lascio riposare e mi riposo anche io" per un po' ho anche dimenticato il perché delle mie lacrime
"Aspetta Angelica, vuoi vedere qualche mio disegno? Passiamo un altro po' di tempo insieme, magari ci conosciamo un poco di più" 

Questa sua richiesta mi lascia un po' perplessa, ma infondo non ci vedo nulla di male. Accetto volentieri di restare un altro poco per vedere i disegni della professoressa. Ci sediamo vicine, prende uno dei suoi album e mi mostra tutti i capolavori creati da lei. Ha un tocco così leggero, usa il chiaroscuro in maniera perfetta. Le cose disegnate sembrano prendere vita da un momento all'altro, riesco a percepire anche i pensieri di quello che c'è disegnato. 

"Sono veramente bellissimi, posso farle una domanda?" 
"Si certo Angelica che puoi" sfoglio ancora i vari album che si è portata dietro con sé 
"Cos'è che le piace di più dell'arte? Cosa sente quando disegna? Quando dipinge?" sono veramente curiosa di sentire le risposte a queste domande 

"Amo l'arte, è stato uno sfogo da sempre, da quando a 5 anni ho preso la prima matita in mano. L'arte è vita per me, senza di lei, non potrei andare da nessuna parte. Riempie le mie giornate, i momenti vuoti o i momenti in cui vorrei distruggere tutto quello che ho intorno a me. La pittura è il momento in cui riesco a entrare dentro ciò che faccio, amo l'odore delle tempere. L'arte è passione, amore, dolore e lacrime" 

Questa risposta mi rispecchia in pieno, penso le stesse cose dell'arte. Non pensavo di avere così tante cose in comune con lei, ma forse mi sbagliavo. Abbiamo entrambe gli spessi pensieri, proviamo le stesse sensazioni quando disegniamo. Questa cosa mi rende un po' inquieta, ma devo dire che è piacevole parlare con una persona che prova le tue stesse emozioni. 

"Qual'è il tuo pittore preferito?" la sua domanda mi allontana per un attimo dai miei pensieri 
"Se devo scegliere, dico Picasso perché è stato il primo pittore che ho scoperto" avevo 10 anni quando per la prima volta mi sono ritrovata davanti un suo quadro 
"E' anche il mio autore preferito, il primo che ho amato e che ancora adesso amo come se fosse la prima volta" ecco un'altra cosa in comune che abbiamo 

Continuiamo a parlare di arte, pittori, artisti, tutto accompagnato anche da risate e ricordi piacevoli. Dimentico tutto il dolore che ho sentito prima di entrare dentro questa tenda, parlare con questa donna mi sta portando in una dimensione magica. Siamo in sintonia su tutto, mi da alcuni consigli che io ascolto con attenzione. Ci mettiamo anche a disegnare, le ore passano senza nemmeno renderci conto del tempo che scorre.  Siamo solamente io e lei, Angelica e la professoressa De Bianchi. 

Ore 8:00

Pov. Jack 
Stanotte ho commesso l'errore più grave di tutta la mia vita. Mi sono lasciando andare alla tentazione della carne e mi sono fatto trasportare dall'esuberanza di Jessica. E' una ragazza che sa cosa vuole e sa bene come ottenerlo, ha in mano ogni mezzo possibile per ottenere ciò che vuole senza fare nessuno sforzo. 

Mi sono pentito subito di ciò che ho fatto, ma lei sembra non essersene resa conto, anzi mi ha detto che è felice di rifarlo un'altra volta. Non capisco cosa si sta mettendo in testa questa ragazza, ma qualunque cosa sia è meglio che si dimentica subito tutto ciò che sta pianificando. Sono uscito già da una strana relazione con Carolina, non voglio entrare dentro ad un'altra storia fatta solamente di sesso senza sentimenti. 

Nessuno sembra essersi reso contro di quello che è successo stanotte. Jessica è uscita dalla tenda prima che i miei amici ritornassero. Non ho chiuso occhi tutta la notte, adesso infatti sto morendo letteralmente di sonno. Siamo tutti pronti, intorno ai focolari spenti e aspettiamo l'arrivo delle guide per vedere oggi cosa fare. 

Non ho ancora visto Angelica, ma siccome siamo in tanti, magari non la riesco a vedere per questo. Kevin e Matteo sono accanto a me, stanno facendo respirare un poco le loro ragazze. Chissà cosa hanno combinato ieri sera, chissà dove se ne sono andati senza farsi beccare dalle guide che mi sembrano un poco severi per quanto riguarda le regole. 

"Buongiorno a tutti ragazzi, speriamo che come prima notte nel bosco sia stata piacevole. Oggi, come prima cosa, farete colazione con quello che vi siete portati da casa. Mi raccomando, mangiate leggero perché poi vi aspetta una lunga camminata tra il bosco. Portatevi dietro l'occorrente per disegnare, perché da oggi inizia il progetto per cui siete venuti qui" 

La guida ci ha spiegato un po' cosa faremo oggi, in un attimo il grande cerchio si scompone e tutti i ragazzi vanno nelle proprie tende per fare colazione. Io e i ragazzi andiamo nella nostra tenda, quando i miei occhi si posano su Angelica che sta parlando con le sue amiche. Mi è mancata tanto, oggi voglio parlarle di più e sopratutto voglio starle accanto. 

Quando i nostro sguardi si incrociano, i suoi occhi mi guardano con una astio che non avevo mai visto in lei. Ha lo sguardo freddo, come se non mi conoscesse o come se fosse arrabbiata con me. Non capisco bene il perché di questo suo sguardo, però mi fa male vedere come mi sta guardando. Distoglie poi lo sguardo per tornare a parlare con le sue amiche, come se nulla fosse, come se non fosse successo nulla.

"Jack ma ci stai ascoltando??" Kevin mi riporta con la testa sulla terra, non ho ascoltato nemmeno una singola sillaba di ciò che hanno detto in questo momento 
"No, scusate ragazzi, di cosa stavate parlando?" 
"Ti stavamo chiedendo se volevi un cornetto fatto dalla madre di Matteo" per fortuna ho due amici che non perdono la pazienza facilmente

"Si grazie mille" prendo un cornetto, lo mangio ma nemmeno mi gusto il sapore che ha. Sono così impegnato a guardare Angelica che mangio in modo automatico. Sta continuando a parlare con le sue amiche, nel frattempo mangia, ma non mi guarda più adesso. Io so che lei sa che io la sto guardando, ma evita in tutti i modi il contatto visivo 

Non capisco cosa è potuto succedere per questo cambio repentino di comportamento nei miei confronti, non capisco perché il suo sguardo così freddo è stato rivolto per la prima volta a me. MI ha fatto molto male vedere come mi ha guardato poco fa, sembrava essere veramente arrabbiata. Magari mi sto facendo un film tutto mentale io, magari non è successo nulla, ma devo scoprire che cosa è successo.

Pov. Angelica
Ieri sera non so quanto tempo sono rimasta nella tenda della professoressa, ma sono state ore molto piacevoli. E' una donna bravissima, super preparata e ha una sensibilità verso l'arte sorprendete. Mi sono incantata a sentirla parlare di pittura, scultura, quadri e di come i suoi genitori all'inizio la ostacolavano per aver scelto il mondo difficile dell'artista. 

Non mi ha raccontato molto della sua vita, in realtà non mi ha quasi raccontato nulla. Sopratutto una parte della sua vita non è stata menzionata, io non ho fatto domande per sapere qualcosa in più su quella parte che ha omesso. Entrambe ci siamo limitate a parlare della nostra passione per l'arte, non abbiamo parlato di altro. 

Quando sono uscita dalla sua tenda e ci siamo augurate la buonanotte, sono tornata nella mia tende e le mie amiche erano già sdraiate che dormivano. Stamattina mi hanno chiesto dove ero quando loro ritornate, io ho risposto che ho fatto una semplice passeggiata vicino al bosco. Non ho raccontato loro della professoressa e nemmeno di quello che è successo con Jack. 

Nell'oscurità della tenda, mi è tornata in mente l'immagine di Jack e Jessica nudi. Mi ha tormentata per tutta la notte non facendomi chiudere occhio. Quando stamattina sono uscita dalla tenda, ho visto Jessica ridere e scherzare con alcune ragazze che non conosco, vederla mi ha fatto ancora più male di ieri sera. 

Poi, quando i miei occhi hanno incontrato la figura di Jack, volevo scomparire dalla terra. Una forza misteriosa mi ha fermato dall'andare verso di lui e picchiarlo, non so cosa mi ha fermato da fare quest'azione così violenta. I miei occhi però esprimevano rabbia, dolore e so che lui li ha percepiti perché mi guardava con occhi smarriti, non sapendo il perché di questo mio atteggiamento nei suoi confronti. 

Non voglio più parlare con lui, se oggi si avvicina da me, gli dirò chiaramente che deve dimenticarsi di me. Mentre camminiamo per il bosco per cercare un punto dove poterci fermare a disegnare, penso a qualcosa che mi faccia stare bene. Le mie amiche parlottano a bassa voce, i loro fidanzati sono con Jack più avanti che parlano pure. 

"Angelica, sicura di stare bene?" Sofia però mi fa questa domanda che mi lascia un po' perplessa, non so più mascherare bene i miei sentimenti come facevo prima 
"Ragazze per adesso non ve ne posso parlare. Quando saremo in tenda, ve lo dico" loro devono sapere che razza di persona è Jack, una persona che non si merita nulla 

Jessica ignora sua madre che cerca di instaurare una conversazione con la figlia, ma lei non sembra nemmeno ascoltarla. E' una ragazza così cattiva, non si merita nulla di tutto quello che la vita le sta regalando. Forse il suo destino sarà quello di restare da sola per sempre, io di sicuro non sarò mai la prima ad avvicinarmi a lei, la voglio lontana da me, anzi lontanissima. 

"Ma è successo qualcosa con Jack? Non vi vedo parlare da un po'" adesso è Molly che parla e che mi fa questa domanda a cui non so bene cosa rispondere 
"Poi ve lo dico, c'è troppo silenzio per parlare di quello che è successo" non voglio rischiare di far sapere a tutti quanti le mie disgrazie e le mie sofferenze 

"Ragazzi, qui ci sembra un posto adesso per iniziare il vostro progetto. Sedetevi per terra, restare in piedi, sedetevi sulle rocce, non importa. La cosa importante è disegnare ciò che vi colpisce, ciò che vi affascina di questo posto. Disegnate senza importare di sbagliare, non devono essere disegni perfetti. Avete due ore, fate tutto un silenzio, ascoltate la natura e ascoltatevi anche. Buon lavoro a tutti" 

La professoressa dà il via a questo progetto così particolare ma che mi piace molto. Nessuno di noi parla, mi guardo intorno alla ricerca di un qualcosa che mi attiri veramente. Ci sono alberi, piante, fiori, qualche uccellino che cinguetta e svolazza felice per i rami folti degli alberi. Mi siedo in una roccia, un po' distante rispetto agli altri, poggio sulle ginocchia l'album da disegno e inizio a lasciarmi trasportare dalla bellezza del bosco. 

Ore 11:00

Pov. Jessica 
Perché mi sono lasciata convincere da mio padre  a venire in questa gita? E' così stressante camminare per questo bosco, non c'è nulla di bello, di divertente da fare. Tutti mi sembrano così entusiasti di questa gita, ma io non ne capisco il motivo, io lo trovo veramente frustrante. L'unico sfogo che posso avere qui sono i ragazzi, per fortuna loro non mancano mai. 

Ieri sera sono stata con Jack, devo dire che è una ragazzo veramente bello. E' il stereotipo di ragazzo che desidero avere ai miei piedi completamente, solo per me, tutto per me e per i miei capricci da bambina cattiva. Jack non sembrava molto coinvolto all'inizio, ma poi anche lui si è lasciato sedurre dal mio corpo e dalla mia iniziativa. 

Mia madre insiste per parlare con me, ma io non voglio né ascoltarla più né voglio parlare con lei. Ho ancora bisogno di tempo per metabolizzare la cosa, anche se so che non potrò mai accettare la cosa, non ce la farò mai. Ho sempre detestato le sorelle o i fratelli, non sopporto il loro affetto e la loro unione. 

Voglio stare da sola, voglio continuare la mia vita così. Mia madre mi continua a ripetere che una sorella potrebbe cambiarmi la vita, potrebbe diventare come un'amica, quell'amica che mi sono sempre rifiutata di avere. Io però non voglio avere una sorella, non ne sento la necessità, sto così bene da sola che avere una sorella sarebbe solo un ostacolo da abbattere. 

Però è determinata a trovarla, farò di tutto per cercare questa figlia che ha abbandonato 20 anni fa. Anche oggi mi ha chiesto per favore di appoggiarla in questa scelta, ma non posso farlo e non voglio nemmeno farlo. Non appoggerò mai questa sua decisione, ormai la sua famiglia siamo io e papà, non capirò mai il motivo del perché di cercare la figlia che ha abbandonato. 

Camminando per tornare alle tende, intorno a me vedo gruppetti di amici che parlano e si divertono. Sono l'unica da sola in questo momento, però questa situazione non mi pesa, sono abituata alla solitudine. Sopratutto guardo le ragazze che condividono con me la stanza nell'accademia. Sembrano così unite e felici, mi fanno schifo!!! 

"Jessica, hai disegnato qualcosa che ti ha colpito?" la voce di mia mamma mi arriva nelle orecchie, cerca in tutti i modi di stabilire un contatto con me. Decido che per questa volta potrò rispondere alla sua domanda, infondo è sempre mia madre 
"Si, diciamo che qualcosa ho disegnato. Anche se non mi piace molto disegnare alberi e piante. Tu sai che i miei gusti sono altri" faccio una faccetta maliziosa 

"Si lo so bene Jessica, ma questa è un'occasione anche per crescere. Mi raccomando, prendi seriamente questo progetto e limitati a disegnare e basta" oh si certo, non ti preoccupare mamma, di giorno disegno ma di notte mi scopo qualche ragazzo dentro le tende 
"Va bene mamma, tranquilla. Farò la brava" mi sorride sentendo questo che ho detto, tanto lo so che ha capito che l'ho detto solamente per compiacerla 

"Stai facendo amicizia con qualcuno? Ti vedo sempre da sola, perché non parli con qualcuno?" non mi interessa parlare con quelle gatte morte, preferisco solamente andare nelle tende di qualche ragazzo e sbattermelo un poco, tutto qui 
"Non sopporto l'amicizia, lo sai benissimo. Non cambierò mai questa mia visione, quindi non cercare di farmi cambiare idea" che fastidio che mi fa questa donna!!! 

"Va bene, fai quello che vuoi Jessica" si allontana da me, anche lei mi sta lasciando da sola. Qualcosa, all'altezza del petto, si stringe all'improvviso, è una sensazione che non ho mai sentito prima. E' come se fosse angoscia o tristezza, sentimenti che non ho mai provato. Anche la donna che mi ha messo al mondo, adesso mi ha lasciato da sola

Ho un carattere orrendo, ne sono consapevole, forse per questo tutti se ne vanno da me. Forse, se cambiassi atteggiamento, qualcuno resterebbe al mio fianco. Mio padre mi è sempre stato vicino, ma è da un po' di tempo che lo sento distante, mi sta lasciando anche lui. Questo mi fa male, mio padre è l'unico che mi ha sempre capito in tutto quello che facevo. 

Tutto questo è così assurdo, sto iniziando a provare emozioni che non credevo di poter provare. E quando guardo quelle tre amichette abbracciarsi, sento il bisogno anche io di un abbraccio. Però accanto a me non c'è nessuno, sono io che ho deciso di non aver bisogno di qualcuno al mio fianco. Tutto questo mi sta facendo vacillare in un pozzo nero che non deve avvicinarsi a me, anche se è inevitabile, è sempre più vicino a me, pronto per risucchiarmi dentro. 

Pov. Angelica
Disegnare in mezzo alla natura è stato altamente rilassante, ho liberato la mia mente da tutto quello che mi opprime e mi sono lasciata trasportare da tutto quello che c'era intorno a me. Ho disegnato per due ore, non mi sono fermata nemmeno un momento. Il bosco mi ha spinto a fare qualcosa di veramente magnifico. 

Ho disegnato ogni cosa che più mi colpiva, non ho lasciato nemmeno un dettaglio di quel posto magnifico. Non mi accorgevo nemmeno delle persone che c'erano intorno a me, ero io e la natura sconfinata intorno a me. Quando le due ore sono finite, sono uscita dal mondo che mi ero creata dentro di me e sono tornata nella realtà. 

Siamo tornati nelle tende, abbiamo pranzato e adesso sono nella mia tenda a riguardare i disegni che ho fatto. Le mie amiche tra poco saranno qui perché devo raccontare quello che mi sta opprimendo da ieri sera. Sto cercando di non piangere di nuovo per l'immagine orrenda che ieri si è presentata davanti ai miei occhi. 

Mi concentro a guardare i miei disegni, sono semplicemente perfetti e non vedo l'ora di farli vedere alla professoressa per avere anche la sua opinione. Molly e Sofia sono appena entrare nella tenda, adesso sono pronte ad ascoltare ciò che mi angoscia. Non so nemmeno se avrò la forza di dirglielo, ma loro sono le uniche che mi capiranno e che mi staranno vicino fino alla fine. 

"Allora adesso che siamo da sole, ci puoi dire cosa ti fa stare così pensierosa e anche triste?" faccio dei respiri profondi, Molly e Sofia sono vicino a me e mi fanno forza 
"Ieri sera, quando voi ancora non eravate tornate in tenda, mi sentivo sola e volevo un poco di compagnia. Così mi è passata per la testa un'idea che mi sembrava accettabile, l'idea era quella di andare da Jack" non so se troverò il coraggio di dire ciò che ho visto 

"E cosa è successo? Lui non era nella tenda?" magari non era lì, forse mi sarei continuata a fidare di Jack, ma lui nel frattempo si sarebbe divertito alle mie spalle 
"Era nella tenda, ma non era da solo. Lo stronzo ha scopato con Jessica, con quella gatta morta che ha solamente portato guai da quando è arrivata" che rabbia!!! 

"NO?!? Ma che schifo!!!! Non ci posso credere..." Molly è scioccata, adesso che ho raccontato a loro quello che è successo, mi sento libera di un peso 
"Mi sono sentita ferita, mi fidavo di lui e ciò che ho visto ieri sera mi ha fatto troppo male. Non voglio vederlo mai più" sento che potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro 

"Tranquilla Angelica, ci siamo noi qui con te. Jack non ti merita, tu sei una ragazza speciale e ti meriti al tuo fianco un uomo che ti apprezzi veramente" Sofia trova sempre le parole giuste per farmi sentire un poco meglio 
"Ma si!!! Dimenticati di quel stronzo!!! Lascialo affogare in mezzo alle gambe di quella gallina morta di nome Jessica!!!" anche Molly, con le sue frasi un po' forti, mi fa stare meglio 

Mi ritrovo stretta da quattro braccia che mi stritolano in un caldo abbraccio. Sono due amiche fantastiche, senza di loro mi sentirei persa. In un attimo cancello dalla mia testa tutto ciò che mi ha fatto stare male, grazie a loro riuscirò a dimenticare per sempre Jack. Questa volta sono decisa, non potrò mai più fidarmi di lui. 

Con Jack è stato solamente un momento di debolezza, con le sue parole mi stavo facendo inghiottire da un qualcosa che non voglio più provare. Devo, questa volta, seriamente dimenticarmi di lui, lo devo allontanare con tutte le forze che ho dentro di me. Ce la farò, Jack deve capire che con me non si gioca!!! E' stato solo un periodo, in cui sono stata bene, ma dopo questo, Jack per me sarà solamente uno sconosciuto. 

Ore 22:00

Pov. Angelica
Devo dire che questa gita, a parte quello che è successo con Jack, sta andando bene. Dopo pranzo, le guide ci hanno portato un po' in giro per il bosco per ammirare le varietà di piante e di fiori presenti. Ho trovato tutto molto affascinante, prima di oggi non credevo possibile l'esistenza di tutte queste piante così diversa tra di loro.

Il pomeriggio è trascorso velocemente, le mie amiche mi sono state vicine dopo quello che ho raccontato loro nella tenda. Mi aiuteranno a tener lontano Jack, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, ma ce la faremo. Sono anche io una persona, con dei sentimenti, lui si è preso gioco di me, questo non potrò mai accettarlo e perdonarlo. 

La cena è trascorsa con tranquillità, i miei occhi si sono tenuti lontani da Jack e da quella gatta di nome Jessica. Ha una risata insopportabile, una risata che ha la capacità di perforarti i timpani per quanto è stridula e antipatica. Molly e Sofia, dopo cena, mi hanno detto che volevano trascorrere un poco di tempo con i loro fidanzati, e io ho detto va bene. Le capisce, hanno anche loro la necessità di stare con loro, di certo non sarò io che le impedisco di stare con i loro ragazzi. 

Così adesso mi ritrovo seduta da sola in un grosso tronco d'albero vicino al falò che scoppietta al centro del campo. Non mi va ancora di andare in tenda, anche perché non ho sonno per adesso. Il bosco al buio mette un poco d'ansia, sopratutto perché c'è silenzio e non si sa cosa si potrebbe nascondere in mezzo agli alberi. Ho un poco di paura a stare qui da sola, ma resto comunque seduta qui per immergermi nei miei pensieri. 

C'è un leggero venticello che mi fa venire la pelle d'oca ogni qualvolta che soffia e mi colpisce le braccia scoperte dalla maglietta a maniche corte. Forse era meglio se mi mettevo qualcosa di lungo, ma siccome sono pigra, preferisco sentire freddo che andare in tenda a prendere una maglietta a maniche lunghe. 

Il fuoco davanti a me mi riscalda un poco, è rilassante sentire come la legna brucia sempre di più, fino a quando diventerà cenere. Sono così immersa nei miei pensieri, che non mi accorgo di una presenza accanto a me. Giro lentamente la testa e scorgo accanto a me il profilo del viso di Jack. Che cosa vuole adesso? Devo dirgli una volta per tutte che non lo voglio più vedere e sentire. 

"Angelica è successo qualcosa? Non capisco, hai evitato in qualsiasi modo un contatto con me, anche solamente visivo. Se ho fatto qualcosa di sbagliato, dimmelo, perché non sto veramente capendo nulla di quello che sta succedendo. Prima di questa gita le cose tra noi andavano bene, cosa è successo da quando abbiamo messo posto in questo bosco?" 

Ha anche la faccia tosta di farmi questo discorso così patetico!!! Resto per un attimo in silenzio, devo trovare le parole giuste per fargli capire il concetto. Forse lui credeva di poter fare qualsiasi cosa e io non lo avrei mai saputo, ma si sta sbagliando di grosso. Cerco dentro di me le parole migliori per rendere chiaro il concetto e per fargli capire che con il cuore di una ragazza come me non ci si scherza affatto. 

"Jack non ti voglio ne vedere e ne sentire mai più. Mi sono comportata come una cretina, mi sono fidata di te ma tu mi hai spezzato il cuore un'altra volta. Ti ho visto ieri sera nudo dopo esserti scopato Jessica. Da quel momento ho capito che tu mi fai solo del male e io non voglio più soffrire per una persona come te" 

La mia voce è bassa, sento le lacrime salire negli occhi per liberarsi in un pianto disperato. Però non voglio piangere davanti a lui, non voglio mostrarmi debole davanti agli occhi di un ragazzo insensibile che da questo momento in poi non si dovrà avvicinare mai più. Sta anche lui in silenzio, non trova nemmeno le parole per cercare di rimediare a qualcosa che però non può essere più sistemato. 

"Quindi dimenticati di quello che è successo tra di noi. Il mio cuore è stato spezzato troppe volte, da te non me lo sarei aspettato. Jack non ti avvicinare mai più a me. Questa cosa, che c'era tra di noi, finisce in questo momento" mi alzo dal tronco d'albero e mi avvio per andare nella mia tenda. Non ha nemmeno avuto le palle per alzarsi e chiarire, che patetico!!! 

Entro dentro la tenda, le lacrime che fino ad adesso ho cercato di trattenere, scoppiano. Mi accuccio dentro al mio sacco a pelo, piango ma piangendo mi libero di tutto. Fa male, tanto male, ma credo che sia anche normale. Con Jack ho provato qualcosa che mai avevo provato in tutta la mia vita. Ma adesso è tutto così doloroso, che vorrei cancellare tutto ciò che è successo con lui in questi mesi. 

Spero con tutto il cuore, questo mio povero cuore che ormai è a pezzettini, di andare avanti senza mai più commettere gli stessi errori. Non mi fiderò mai più di un ragazzo, sopratutto non mi fiderò mai più di un ragazzo come Jack. Da domani nascerà una nuova Angelica, queste lacrime mi stanno dando la forza per reagire e per andare avanti senza ascoltare niente e nessuno. 

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Angolo scrittrice: 

Ciao a tutti!!! Come state? Ecco a voi un nuovo capitolo tutto da leggere. Come vediamo, Jack ricade di nuovo nella tentazione della carne e passa una notte con Jessica. Angelica li vede, scoppia a piangere ma per fortuna ci pensa la professoressa Bianchi ad asciugare le sue lacrime. Tra le due sta nascendo un rapporto molto dolce, hanno molte cose in comune, ma ancora tanti segreti devono essere svelati. Angelica, nella scena finale, dice "addio" a Jack, ma sarà veramente così? Jack non farà nulla per recuperare questo strano rapporto che c'è tra i due ragazzi? Per scoprirlo dovete soltanto continuare a leggere. 
Ciao, alla prossima!!! 









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