Capitolo 29 - L'inizio del progetto -

Pov. Jack
Vederla sorridere è qualcosa che mi scalda il cuore. Molte persone pensano che un sorriso non può fare la felicità, ma si sbagliano. I sorrisi di Angelica sono la mia felicità, sono un qualcosa che mi riempiono l'anima fino in fondo. E' stupendo ammirare la ragazza che ti piace felice, vederla spensierata e senza un minimo di tristezza. 

Mi piace Angelica, è la prima ragazza con cui sto sentendo emozioni sconosciute. Vederla parlare con le sue amiche, ridere e scherzare, aumenta dentro di me le sensazioni che provo. Sento un formicolio allo stomaco, saranno quelle farfalle di cui tutti parlano?!? Se è così, è veramente qualcosa di molto strano, ma allo stesso tempo piacevole. 

Ad Angelica le è piaciuta molto la sorpresa per il suo compleanno, abbiamo mangiato la torta e adesso è arrivato il momento dei regali. Si, le abbiamo anche fatto dei regali, volevamo rendere questo giorno ancora più speciale per lei. Non so cosa le sue amiche hanno comprato, spero che il mio regalo le piaccia. 

"Angy!!! E' arrivato il momento dei regali!!!" Molly saltella da una parte all'altra della stanza 
"Ragazzi non c'era bisogno anche di farmi dei regali" 
"Angelica lo abbiamo fatto per rendere felice te, i regali sono soltanto un modo per farti capire che noi ci teniamo veramente a te" le sorrido 

Molly e Sofia prendono il loro regalo da sotto il letto e glielo porgono. Angelica lo apre e quando vede il contenuto, diventa rossa come un peperone. Cazzo!!! E' un completino intimo sexy, sicuramente sarà stata Molly a insistere per farle questo regalo. Nella mia mente immagini di lei con indosso questo completino si fanno spazio in un modo spaventoso. Devo sforzarmi in tutti i modi per allontanare questi pensieri dalla mia testa. 

"Sai, abbiamo pensato che magari potresti usarlo in certi momenti..." Molly le fa un sorrisetto malizioso... ma loro sanno che siamo stati a letto insieme?!? 
"Graz..ie ragazze" imbarazzatissima le abbraccia, per un attimo i suoi occhi si posano sulla mia figura, le sorrido 

E' arrivato adesso il momento di Matteo e Kevin, che le hanno regalato un profumo. Abbraccia anche loro, sembra che l'imbarazzo di poco fa sia sparito. Adesso tocca a me, adesso devo darle il mio regalo. Non so se le piacerà, ma spero di si. Mi avvicino a lei, prendo una busta dalla tasta dei miei jeans e gliela porgo. 

Angelica, con le mani un po' tremolanti, la prende e la apre. Quando i suoi occhi vedono il contenuto della busta, mi sorride e mi stringe forte tra le sue braccia. Le ho regalato un viaggio in Spagna, mi aveva confessato a Londra che le sarebbe piaciuto un giorno visitare Madrid e Barcellona. Per farla felice le comprerei pure la luna se un giorno me lo chiedesse...

"Sono biglietti che puoi usare quando vuoi, per il tuo sogno" 
"Grazie Jack, mi hai reso felicissima" ci abbracciamo, in questo momento vorrei darle un bacio, ma troppi occhi sono puntati su di noi. Magari un momento solo per noi lo avremo, mi manca troppo sentire le sue labbra sulle mie, sentire il suo dolce sapore 

"Grazie a tutti per questa bellissima sorpresa, ho sempre odiato il giorno del mio compleanno per la mia vita passata. Ma oggi è stato un giorno magnifico, grazie alle mie due sorelle, a Kevin e Matteo, ma anche grazie a te, Jack, grazie" ha gli occhi lucidi mentre ci ringrazia tutti, è passata mezzanotte e ormai il suo compleanno è finito

Le coppiette felici escono un attimo dalla stanza, non capisco perché. Molly però fa l'occhiolino ad Angelica prima di uscire del tutto. La porta della stanza si chiude, restiamo solamente io, lei, i resti della torta e i regali. Non diciamo nulla, ci guardiamo solamente nei occhi e mi sembra che siano passati ore da quando i nostri amici sono usciti. 

E' lei a rompere per primo il silenzio, si avvicina a me e io le stringo le mani tra le mie. 
"Jack non so perché hai fatto tutto questo per me, ma ti ringrazierò per sempre. Hai reso il giorno del mio compleanno un momento bellissimo, da oggi in poi vorrò festeggiare ogni compleanno in questo modo, con le persone che mi vogliono veramente bene e che io voglio bene. Siete la mia nuova famiglia" le scende una lacrima, so che è una lacrima di gioia 

Le prendo il viso tra le mani, lo avvicino a me e la bacio. Finalmente posso sentirmi pieno, i suoi baci mi fanno toccare il cielo con un dito. Le sue labbra si muovono timidamente con le mie, schiude leggermente la bocca per far incontrare le nostre lingue che danzano insieme. Ci baciamo senza fretta, assaporando fino alla fine il nostro sapore che si fonde in un tutt'uno. 

Quando ci stacchiamo, lei mi sorride per poi uscire dalla stanza. Sono un poco frastornato, i suoi baci mi fanno sempre questo effetto. Sento ancora il suo sapore, il suo calore, il suo profumo che mi ha sempre fatto girare la testa. Mi riprendo quando Kevin e Matteo tornano in camera, sorridenti e mi guardano in un modo molto inquietante. 

"Cosa è successo in questa stanza? Sento puzza di ormoni impazziti..." la faccia maliziosa di Kevin mi dà un po' sui nervi, a loro non ho raccontato nulla di quello che è successo con lei 
"Niente, mi ha ringraziato e poi se ne è andata" spero di essere convincente 
"Infatti, lei aveva una faccia di chi parla molto... dai siamo tuoi amici, a noi puoi raccontare quello che è successo" faccio un respiro profondo 

"Ci siamo baciati, nulla di più" non mi piace parlare molto di queste cose personali 
"Solo questo?!? Le vostre facce dicono altre cose" Kevin è come Molly, la loro curiosità è urticante, non smettono di fare domande su domande 
"Si solo questo, vado a dormire, sono stanco" mi butto a peso morto sul letto

La luce si spegne, finalmente hanno capito che mi devono lasciare in pace. Lo so che sono miei amici, ma non sono un tipo che si confida molto, preferisco tenere le cose dentro di me. Angelica avrà raccontato alle sue amiche cosa è successo, loro sono ragazze e hanno l'indole di confidarsi i segreti. I ragazzi sono diversi, più riversati, comunque io sono così. 

Non ho voglia nemmeno di alzarmi per mettere il pigiama, dormo vestito. Oggi è stata una giornata molto lunga e stancante, anche se la serata si è conclusa in modo molto piacevole. Chiudo gli occhi, cerco di non pensare ad Angelica e al bacio sennò non potrò dormire, lentamente cado tra le braccia di Morfeo e mi addormento. 

Ore 7:00
Stanza n.220

Pov. Angelica
Ieri sera è stato un momento che difficilmente dimenticherò, dopo 20 anni, ho festeggiato il giorno in cui sono nata. Ho spento le candeline, ho espresso un desiderio, ho ricevuto regali e intorno a me c'erano le persone più importanti adesso per me. Ho capito che per essere felici non ci vuole per forza una famiglia, anche gli amici ti regalano la gioia e sopratutto l'amore. 

Non ho dormito quasi tutta la notte, nella mia testa ho ripercorso tutti i momenti di ieri sera. Jack è stato quasi il protagonista dei miei pensieri. Lui, i suoi sorrisi, il suo regalo inaspettato e il bacio finale che ha concluso la serata. Come ogni volta che ci baciamo, il mio corpo si teletrasporta in un'altra dimensione, una dimensione in cui esistiamo solo noi. 

E' il primo ragazzo che mi dà tutte queste attenzioni, è il primo uomo che mi tratta come una donna. Mi sta vicino, mi rende felice e spero solo che questa felicità duri per sempre. Mi alzo lentamente dal letto, le mie amiche dormono beate. Jessica, la nuova ragazza, sta dormendo, quando dorme sembra quasi pacifica. Appena si sveglia però si rivela per quello che è in realtà. 

Entro in bagno, ne approfitto per farmi una doccia rigeneratrice. Mi spoglio ed entro nel box doccia. L'acqua calda risveglia ogni cellula del mio corpo, chiudo gli occhi e mi rilasso completamente. Non so quanto tempo passa, ma il tempo sembra essersi fermato. Esco dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano bianco ed esco dalla stanza. 

Sofia si è appena svegliata, ha i capelli scompigliati e sbadiglia rumorosamente. 
"Buongiorno Angelica" ha gli occhi ancora assonnati e mezzi chiusi 
"Buongiorno anche a te" prendo l'intimo dal comodino e i vestiti che devo indossare per oggi
"Ti è piaciuto il nostro regalo?" fa un sorrisetto malizioso

"Ragazze è stato imbarazzante... è stata di Molly l'idea vero?" sicuro è stata lei 
"L'idea è stata di entrambe. Lo abbiamo fatto per te, lo puoi usare per quando ci sarà un altro momento ravvicinato con Jack" le lancio un cuscino in testa 
"Zitta Sofia!!! Lo sai che mi mettono in imbarazzo queste cose" mi chiudo dentro il bagno, il battito del mio cuore accelera all'improvviso 

Quando ho visto il loro regalo per un momento volevo sparire dalla faccia della terra. C'erano dei ragazzi in quella cavolo di stanza!!! Mi hanno regalato un completino intimo super sexy in pizzo, con tanto di reggicalze. Sono sicura che non lo userò mai, è troppo imbarazzante. Jack, quando ha visto il regalo, è sbiancato in faccia e aveva anche uno sguardo malizioso nel frattempo. Chissà cosa stava immaginando la sua testa da maschio arrapato!!!

Mi vesto, perdo un po' di tempo perché non voglio subire altre allusioni a sfondo sessuale da parte delle mie amiche. Un bussare frenetico alla porta però mi costringe ad uscire, so chi è l'artefice di questo bussare così forte. 
"Sei lenta come una lumaca, mamma mia!!!" miss Jessica rompi cazzi di prima mattina è proprio insopportabile, anche se è sempre insopportabile 

Anche la mia amica rossa si è svegliata e sta sistemando il loro regalo nel mio comodino. Volevo buttarlo ieri sera, ma mi hanno impedito di farlo, minacciandomi di morte. 
"Sto sistemando il nostro meraviglioso regalo di compleanno. Jack sarà molto felice quando te lo vedrà indosso" le mie guance si colorano di rosso all'improvviso 

"Molly per favore, non voglio parlare di queste cose. Quella notte è stato un momento, bellissimo, ma che non si deve ripetere mai più" sono un poco bugiarda, ma va be
"Si si certo, chissà cosa sta pensando la tua mente pervertita. Potrai indossarlo quando insieme andrete in Spagna, dicono che è una città che accende la passione" tra poco Molly farà una brutta fine se non smette di parlare 

Sto per risponderle ma da bagno esce miss Jessica che ci guarda in modo schifato. Non capisco che problema ha con noi, infondo nemmeno le rivolgiamo la parola. Esce dalla stanza senza nemmeno salutare, non dice nulla. Io e le mie amiche ci guardiamo sconvolte, è una ragazza strana e molto ma molto antipatica. 

"La signorina si è svegliata storta... vado a vestirmi che è meglio" Molly si chiude in bagno, mi siedo nel letto e Sofia si siede accanto a me, almeno lei è un'amica che capisce di cosa si può parlare e di cosa no
"Quindi, hai intenzione di usarlo o no?" non ci credo, speravo che almeno lei finisse di parlare di questo argomento che mi fa agitare e ribollire il sangue nelle vene 

"Cara amica mia mi sembra di aver detto di non voler parlare più di questa cosa. Tra me e Jack non ci sarà mai nulla, siamo amici e basta. Non voglio storie d'amore, non fanno per me, soffrirei e basta. Desidero essere libera, senza nessuno che mi tappi le ali. Jack è un ragazzo fantastico, ma non posso e non voglio cadere nella trappola dell'amore" 

Detto questo, nella stanza cala un silenzio inquietante. Quello che ho detto è semplicemente la verità, non posso innamorarmi, non saprei nemmeno come gestire tutte le emozioni che si scatenerebbero dentro di me. Un'uragano impazzito è l'amore, che devasta tutto quello che c'è intorno portandoti in un universo dove tutto è visto sotto una luce diversa. 

Ho costruito per anni questa corazza intorno a me, da quando alle medie le mie compagne di scuola parlavano dei ragazzi più carini della scuola. Sono sempre stata lontana da questi discorsi, non volevo un altro uomo nella mia vita come mio padre. Già ho avuto lui, lui che mi picchiava senza pietà e senza un reale motivo. 

Jack non sarebbe in grado di farmi del male fisico, ma il male mentale è quello che mi spaventa. L'amore può essere bello, bellissimo, ma il tradimento è un qualcosa che ferisce dentro. Ho paura di questo, di essere ferita e di avere sulla mia pelle altre cicatrici che non si possono sanare in nessun modo. 

Per questo allontano l'amore da me, non posso farmi intrappolare da questo uragano che potrebbe inghiottirmi da un momento all'altro. Scapperò, correrò più lontano possibile da tutto questo, anche se i ricordi di quella notte mi tormentano l'anima. Mi è piaciuto, nemmeno esistono parole per spiegare tutto quello che ho sentito, come stavo. 

A distogliermi dai miei pensieri, sono le mie amiche che sono pronte per andare a fare colazione e poi a lezione. Non mi sono nemmeno accorta che si sono vestite, la mia testa viaggiava in un altro mondo. Mi alzo dal letto, tutte e tre usciamo dalla stanza. Sembra che hanno capito che non mi devono più parlare di lui, di quella notte e di quello che potrei sentire per lui. 

Ore 9:00
Aula di pittura

Pov. Angelica
A colazione non ho mangiato nulla, avevo la bocca dello stomaco chiusa in una morsa che non mi permetteva di mangiare. Volete sapere il motivo di tutto questo?! La causa è quella gallina di nome Jessica, non capisco cosa si faceva nel nostro tavolo accanto a Jack. Parlavano come se si conoscessero da una vita, mi ha dato un fastidio immenso. 

Jack non mi ha nemmeno guardato una volta, troppo impegnato a parlare con quella scopa. Sapevo che questa ragazza avrebbe portato guai, ma adesso mi sento ardere di gelosia. Anche adesso, vedendo come ridono, sento scatenare dentro di me un'ira funesta che mi potrebbe portare a fare qualcosa di indesiderato. 

Le mie amiche mi hanno consigliato di non guardarli, ma non posso distogliere lo sguardo. Non vedo l'ora che da quella porta entri il professore, così quei due si staccano dal loro mondo fatto di risate e sfioramenti. Sembra che lo faccia apposta, ma Jessica si avvicina sempre di più a lui. Forse nemmeno si ricordano che sono dentro un'aula con più di 30 alunni. 

Ho bisogno di prendere un attimo una boccata d'aria, sennò impazzisco del tutto. Esco dall'aula e mi avvicino alla finestra del corridoio. Solo adesso mi accorgo di due figure conoscenti che si stanno baciando: Dog e Violetta. E' da un po' che non parlo con il mio amico, ma da come si baciano, capisco che è stato impegnato in bel altro. 

Carolina li guarda sorridendo  ma dopo un po' li allontana e porta la sua amica dentro l'aula. Dog resta solo, ma quando si gira e mi vede, sorride. 
"Bellissima, come stai?" si avvicina da me e mi abbraccia, mi è mancato devo ammettere 
"Bene tu? Anche se penso bene, visto come ti stavi sbaciucchiando con Violetta" lo vedo arrossire un poco, l'ho messo in imbarazzo 

"Si beh, io e lei ci stiamo conoscendo. Ha sempre avuto una cotta per me, così adesso le sto dando un'opportunità. Infondo devo anche dimenticare una persona che è stata importante per me" lo so che si sta riferendo a me, sono felice per lui se questo è un modo per dimenticarmi 
"Con lei sei felice?" mi viene spontaneo chiederglielo, anche perché è mio amico e mi importa di lui, anche se in questo periodo siamo stati un po' distanti 

"Si, sto bene. E' una ragazza molto dolce, non so ancora il perché è amica di mia cugina Carolina, che di dolce non ha nulla. Violetta è diversa, dice di amarmi e io voglio lasciarmi andare e iniziare anche io ad amarla" nei suoi occhi c'è una luce particolare, la luce dell'amore
"E io sono felice per te, sei un bravo ragazzo e ti meriti tutto questo" ci abbracciamo, ma veniamo interrotti dalla voce del professore che è accompagnato dalla sua assistente 

"Ragazzi entrate in aula, dobbiamo parlarvi di una cosa importante" io e Dog, senza dire altro, entriamo in aula. Vado a sedermi vicino alle mie amiche, Dog invece vicino alla sua Violetta. Devo dire che insieme sono carini, formano una bella coppia. Non vedo più Jessica, ma intorno a Jack non c'è perché è solo, assorto chissà in quali pensieri 

"Buongiorno a tutti ragazzi" entrano in aula in 2 professori, chissà di cosa devo parlarci
"Oggi vi diremo qual'è il progetto che dovete sviluppare insieme alla professoressa De Bianchi" questo è il cognome della donna che ieri mi è sembrata di conoscerla da una vita, da quando l'ho vista, qualcosa si è acceso dentro di me, non capisco cosa però c'è 

"Ragazzi il progetto che la scuola ha organizzato, consiste nel fare un campeggio in un bosco che è molto famoso qui a Londra. Dovete cercare di cogliere ogni aspetto della natura, con disegni, dipinti, con tutto quello che vi ispira in quel momento. Il progetto consiste appunto nell'entrare in sintonia con la natura in ogni aspetto possibile. Infatti, non sono disegnerete, ma dovrete anche procurarvi il cibo, lavorare in squadra e dormire all'interno di tende da campeggio" 

Tutti noi ascoltiamo con attenzione la professoressa De Bianchi che parla, che spiega in ogni dettaglio il progetto che andremo a fare. Tra due giorni partiremo, e staremo nel bosco per una settimana. Lei ci accompagnerà in questa avventura che secondo loro, ci aiuterà a crescere sia dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista emozionale. 

Alcuni ragazzi non mi sembrano molto entusiasti, non siamo obbligati a partecipare, ma chi partecipa, poi avrà una valutazione più alta alla fine del percorso nell'accademia. Io sono un po' restia a partecipare, ma so tanto che le mie amiche insisteranno fino alla fine per convincermi a partecipare anche io. 

"Oggi è l'ultimo giorno di lezioni, avrete così due giorni per organizzare le cose da portare in campeggio. Mi raccomando, sopratutto parlo per le ragazze, portatevi il necessario. Sarete in mezzo alla natura, quindi portate abiti comodi e scarpe da tennis, i tacchi lasciateli a casa a riposare per una settimana" 

Questa professoressa è molto professionale, ma sembra anche molto aperta ad ascoltare eventuali problemi degli alunni. Forse è l'età, siamo abituati a professori più anziani e quindi più severi, lei invece sembra più vicino agli alunni dal punto di vista umano. Finito di spiegare il progetto, iniziamo la lezione di pittura, la materia che preferisco di più. 

Durante la lezione, mi accorgo di un dettaglio che mi fa tremare le ginocchia. La professoressa tiene in mano il pennello nello stesso identico come lo tengo io. Non ho mai visto un'altra persona usarlo come lo uso io, con la stessa delicatezza e morbidezza. Mi fisso a guardare le sue mani, dipinge come me, nei suo occhi vedo la mia stessa passione. 

Tutto questo è così strano, è arrivata questa donna all'improvviso, mi sembra di conoscerla da sempre e adesso scopro anche che dipinge come me. Tutto è così strano, in questo momento della mia vita in cui mi sono successe cose che non pensavo potessero accadere. E' un attimo, ma i nostri occhi si incontrano, ma è solo un attimo perché distolgo subito lo sguardo. 

L'indomani mattina 
Ore 8:00

Pov. Angelica
La giornata di ieri è finita molto in fretta, non è successo nulla di interessante. Io e le mie amiche ci siamo preparate per andare oggi a casa di Sofia, ha bisogno di salutare sua figlia che non vede da un po' di giorni. Lucia sente molto la mancanza di sua madre, per fortuna però ha una nonna che le vuole molto bene e che la tratta come una principessina. 

Siamo nel giardino della scuola, tra due giorni dovremmo ritornare qui per prendere il pullman che ci porterà al bosco. Abbiamo accettato di dare questo progetto, anche i ragazzi hanno accettato e ovviamente non poteva mancare Jessica. Non so chi altri partecipa, ma credo che pochi resteranno qui a scuola. 

Stiamo aspettando Matteo, anche lui vuole andare con Sofia a casa per salutare Lucia. Molly e Sofia stanno parlando tra di loro, ma non riesco a concentrarmi su quello che dicono, ho la testa da tutt'altra parte. Per rilassarmi un poco, mi accendo una sigaretta. Il fumo mi entra dentro i polmoni, ha il potere però di rilassare le mie cellule in un attimo. 

La mia attenzione si focalizza su Jessica che sta parlando con sua madre, la professoressa De Bianchi. Chissà di cosa parlano, lei mi sembra molto arrabbiata con la madre. Non riesco a sentire quello che dicono, ma nelle professoressa scorgo alcune lacrime silenziose che si liberano dai suoi occhi scuri. Perché sta piangendo adesso? 

Jessica non fa nulla per consolarla, anzi le urla ancora. Una figlia non dovrebbe trattare così una madre, dovrebbe essere colei che asciuga le lacrime della mamma, come una mamma farebbe se vedesse la figlia piangere. Jessica se ne va incavolata all'interno della scuola, la professoressa cerca di calmare il suo pianto disperato. 

Getto la sigaretta non finita a terra, c'è una forza misteriosa e potente che mi spinge verso di lei. Mi avvicino e, quando mi vede, fa di tutto per nascondere le lacrime.
"Non si nasconda, piangere fa bene" vederla così triste, mi spezza il cuore. Se fosse mia madre, non la farei mai diventare così triste, cercherei in tutti i modi di farla sorridere 

"Angelica cara, non ti preoccupare per me, mi passerà. Il problema è che ho una figlia che non riesce a capirmi" si asciuga con le dita le lacrime calde che si sono depositate sulle guance
"Jessica non merita una madre come lei" non capisco perché, ma queste parole sono uscite dalla mia bocca in modo spontaneo 

"Non sei la prima a dirmelo, però voglio troppo bene a mia figlia. Nella vita ho commesso un errore imperdonabile, con lei non vorrei rifare lo stesso errore"
"Di che errore sta parlando, se mi è possibile chiedere" ci guardiano dritto nei occhi, sta per parlare ma una voce spezza questo momento 

"ANGELICA DOBBIAMO ANDARE" Molly mi sta chiamando, proprio adesso che volevo sapere quel'è questo errore che in passato a commesso
"Vai, non ti preoccupare. Ci vediamo tra due giorni" se ne va, non mi fa dire altro. Mi avvicino a passo lento verso le mie amiche, c'è anche Matteo che mi stava aspettando 

"Che cosa è successo? Perché parlavi con la prof?"  
"Nulla, sono andata a salutarla, tutto qui" per fortuna non fanno altre domande, ma entriamo in macchina per poi allontanarci dalla scuola. Sento le voci delle mia amiche immischiarsi con la musica che viene mandata in onda dalla radio 

Per tutto il tempo, non faccio altro che pensare a quella donna in lacrima mentre subiva le urla della figlia. La curiosità di sapere qual'è l'errore che ha commesso, è sempre più grande. C'è un qualcosa in questa donna che mi fa riflettere molto. I suoi occhi sono  così simili ai miei, il modo di dipingere è così uguale al mio, tutto questo è così strano. 

Sono così immersa nei pensieri, che nemmeno mi accorgo di essere arrivati a casa di Sofia. Matteo parcheggia la macchina, poi scendiamo ed entriamo nel palazzo. Sofia non vede l'ora di abbracciare la sua piccolina, forse questi 2 giorni lontano dalla scuola mi faranno bene. Allontanerò dalla testa tutto quello che in questi giorni mi ha tormentato. 

Quando Sofia apre la porta di casa, una piccola furia bionda si catapulta tra le braccia della madre. Sofia e Lucia insieme sono così dolci, insieme mi fanno sentire ancora di più la mancanza di una madre al mio fianco. 
"Mamma, mi sei mancata così tanto!!!" si abbracciano forte forte 
"Tesoro, anche tu mi sei mancata tantissimo" si parlavano ogni giorno al cellulare, ma non è la stessa cosa di vedersi e abbracciarsi 

Dopo che si staccano dall'abbraccio, Lucia abbraccia anche a me e Molly. Vogliamo tanto bene a questa piccola pulce e lei ci vuole bene a sua volta. Quando vede Matteo, sorride e gli da un bacetto nella guancia. Piano piano sta accettando sempre di più il nuovo fidanzato di mamma, sa che Sofia amerà entrambi nello stesso identico modo. 

Entriamo in casa, la mamma di Sofia ci saluta, non ci vedevamo da un bel po' di tempo. Però c'è qualcosa di indesiderato qui, il padre di Lucia è seduto nel divano. Sofia, quando lo vede, non ha una bella faccia, sopratutto perché c'è anche il suo fidanzato qui. 
"Ciao Sofia, è da un po' che non ci vediamo" Luca si alza, sta per abbracciare la mia amica, ma Matteo si mette in mezzo

"Sono Matteo, il fidanzato di Sofia" i due ragazzi si guardano, sembra che con un solo sguardo, vogliono uccidersi a vicenda 
"Luca, ti ho sempre detto che quando vuoi vedere Lucia, mi vedi avvisare" 
"Sofia, è anche mia figlia, voglio vederla di più" questo ragazzo non mi ha mai fatto simpatica, leggo nei suoi occhi qualcosa di oscuro 

"Poi vedo che hai un nuovo cagnolino da tenere al guinzaglio" guarda in modo schifato Matteo
"Non ti permettere di parlare così. Io amo Matteo, a te non ti ho mai amato e solo adesso mi sto rendendo conto che sposarti è stato l'errore più grande della mia vita" sono dalla parte di Sofia per sempre, non solo perché è mia amica ma perché è una ragazza forte, che farebbe di tutto per difendere sua figlia dal mondo 

"Mamma, papà non litigate per favore. Almeno fatelo per me, non mi piace vedervi litigare. Papà, ti voglio bene anche io ma adesso vai, ci sentiamo dopo al cellulare" ci voleva una bambina di 7 anni per calmare la situazione che si era creata. Luca saluta sua figlia, non saluta più nessuno per poi uscire dalla porta di casa 

Per fortuna tutto sembra tornare alla normalità, Lucia e Sofia recuperano il tempo perso. Matteo è seduto vicino a loro nel divano, le guarda come se fossero i bene più preziosi di questo momento, per lui lo sono veramente. Insieme formano la famiglia perfetta, anche se Lucia non è la figlia biologica di Matteo, sono sicura che la amerà con tutto se stesso.

Vedendo questo, dentro di me si accende ancora di più il desiderio di conoscere mia madre. Voglio vedere il suo volto, stringerla tra le mie braccia e perdonarla per il suo abbandono. Perché si, anche se mi ha abbandonata, non voglio essere arrabbiata con lei. Voglio conoscerla, voglio finalmente sentire il suono della sua voce. 

Casa Famiglia De Bianchi 
Ore 15:00

Pov. professoressa De Bianchi 
I rimproveri di mia figlia li accetto perché so che ha ragione, so di aver sbagliato da sempre. Mi fa male però sapere che mi odia, mi ha urlato in faccia che mi odia. Mio marito dice che non devo far caso a quello che mi dice, che sarà soltanto un momento di rabbia che adesso le passerà. Ma sentivo dentro di me che quello che mi diceva era vero, lei vero mi odia. 

Non so cosa fare per cambiare i suoi sentimenti, sto male a sapere che lei mi vede quasi come una nemica. In 18 anni, mi ha sempre voluto bene, non siamo mai andate d'accordo al 100%, ma eravamo in buoni rapporti. Stamattina è scoppiata e mi ha detto tutto quello che in questi anni non ha mai avuto il coraggio di dirmi. 

Ho pianto come una bambina davanti a lei, lei che non capisce che sento il bisogno di conoscere la figlia che ho abbandonato 20 anni fa. L'altro ieri ha fatto il compleanno, chissà dov'era, chissà cosa ha fatto, chi era al suo fianco in quel momento. Non mi perdonerò mai l'errore che ho fatto, però voglio vederla, conoscerla, abbracciarla. 

"Lucrezia come stai?" mio marito mi sta vicino, è un uomo fantastico 
"Non sto bene, Jessica è chiusa nella sua stanza e non mi vuole parlare" mi abbraccia, tra le sue braccia mi sento finalmente al sicuro 
"Vedrai che le passerà, Jessica è una bambina capricciosa. Si sente minacciata dalla possibilità di avere una sorella da qualche parte del mondo, tranquilla tesoro" mi dà un bacio 

"Spero che sia così, non voglio rovinare il rapporto che ho con Jessica. Voglio bene a mia figlia, la amo con tutta me stessa, però devo conoscere quella bimba che ho abbandonato" 
"Io ci sono Lucrezia, sono qui accanto a te. Ti aiuterò in tutto quello che ti servirà, cercheremo insieme tua figlia, non preoccuparti" 

Mi accoccolo nelle sue braccia, il suo profumo mi fa rilassare. Jessica imparerà a convivere con l'idea di una possibile sorella, mio marito farà di tutto per aiutarmi. Figlia mia, anche se dovrei impiegarci tutta la vita, ti troverò. Non smetterò nemmeno un giorno nella ricerca, so che è difficile, non so nemmeno il tuo nome, ma ti giuro su il mio nome che ti troverò. 

Pov. Jessica
Stamattina ho avuto il coraggio di urlare a mia madre tutto quello che in 18 anni non ho mai detto a nessuno. Io e lei abbiamo due caratteri troppo diversi, insieme faremo scintille. Per me è soltanto una pazzia cercare questa figlia che ha abbandonato 20 anni fa, sicuramente sarà stata adottata da qualche famiglia e nemmeno penserà a mia madre. 

Sono gelosa, lo ammetto, perché voglio essere l'unica sempre, in tutto quello che faccio e che mi riguarda. Una sorella nella mia vita sarebbe soltanto un intralcio che voglio evitare con tutte le mie forze. All'inizio ho fatto finta di essere d'accordo, ma oggi sono scoppiata e ho detto a mia madre cose di cui non mi pento, perché è solo la verità. 

Vederla piangere mi ha fatto male, è sempre mia madre, ma non posso tornare indietro. Farò di tutto per impedire le ricerche, saboterò qualsiasi cosa che i miei genitori vogliono organizzare. Questa figlia non deve apparire nella nostra vita, non deve essere un ostacolo per me. Mio padre so che è dalla parte di mamma, ma lui lo perdono, infondo è un uomo buono e farebbe di tutto per vedere la propria famiglia felice. 

Esco dalla mia stanza per vedere com'è la situazione in salone. Trovo i miei genitori seduti nel divano abbracciati che si coccolano a vicenda. Si amano molto, nei loro occhi riesco a leggere un sentimento molto forte, un sentimento che non ho mai sentito per nessuno. Non voglio innamorarmi, voglio divertirmi e basta. Non voglio un uomo che mi veneri, voglio tanti uomini che mi desiderano come se fossi l'ultima donna sulla terra. 

"Jessica, la mamma mi ha raccontato quello che stamattina le hai detto" lo sapevo che sarebbe andata a spifferare tutto a mio padre 
"Si ho detto quello che ho detto perché è vero... io odio mia madre, odio il fatto di avere una sorella, odio tutto questo" mio padre mi guarda con occhi freddi, uno sguardo che non ho mai visto su di lui 

"Non è giusto tutto questo... tua mamma sta soffrendo molto, lei ti vuole bene. Però sente il bisogno di cercare questa figlia che ha abbandonato in passato. Ha commesso un errore ma adesso è pronta a prendersi le sue responsabilità" 
"A questo punto spero che sia morta!!!" detto questo, esco da casa sbattendo con forza la porta d'ingresso 

So che quello che ho detto è molto pesante, ma è quello che sento. Non mi immagino la mia vita con una sorella al mio fianco, non la voglio e basta. Cammino per il quartiere in cui abitiamo, vedo intorno a me tante ragazze, chissà se una di queste è questa presunta sorella. Farò qualsiasi cosa per impedire il ritrovamento di quest ragazza, farò di tutto perché sono solo io la loro figlia e così deve essere per sempre. 

Casa di Sofia 
Ore 22:00

Pov. Angelica
Mi sento sempre in bilico in un filo piccolissimo pronta a cadere da un momento all'altro. Mi sono sempre sentita così, da quando ho saputo di non avere una mamma al mio fianco. E' stata mia nonna a dirmi di non avere una mamma come tutti i bambini perché lei mi aveva abbandonata. Non mi ha detto altro, per tutta la vita non ho saputo nient'altro. 

Solo adesso, dopo 20 anni, so almeno il suo nome. Un nome e un cognome che non sono molto d'aiuto, ma almeno è un piccolo inizio. Non saprei come fare a cercarla, non so nemmeno da dove iniziare. E' come cercare un ago in un pagliaio, non so nemmeno la sua data di nascita, nulla. Piano piano sto perdendo ogni speranza di trovarla, è troppo difficile. 

Le mie amiche mi hanno consigliato di cercare su internet, magari su Facebook. Non so, ho paura di non trovare nulla oppure di trovare qualcuno che poi alla fine non è lei. Vorrei avere Jack accanto a me in questo momento, ma lui è a casa sua, non è qui con me. Faccio un respiro profondo e prendo il PC portatile di Sofia che gentilmente me lo ha prestato. 

Le mie amiche sono in salone a vedere la TV con Lucia, io sono nella stanza degli ospiti, non avevo voglia di stare con loro, voglio stare un poco sola. Accendo il PC e aspetto che si attivi, quando appare lo sfondo di Sofia e Lucia abbracciate, sorrido. Lucia è una bambina fortunata, ha una mamma che la ama con tutto il cuore e che non la lascerà mai. 

Su Google cerco Facebook e quando mi chiede di inserire l'email e la password ho un momento di esitazione. Chiudo gli occhi, calmo il mio respiro e scrivo tutto quello che mi chiede. Ho un profilo Facebook ma che non uso molto, anzi devo dire che non lo uso per niente. Sono state le ragazze ha insistere nel farmelo, non so bene perché mi sono fatta convincere. 

Dove c'è scritto "cerca persone, luoghi e cose" scrivo, con le dita che mi tremano, il nome di mia madre: Lucrezia Croce. Clicco invio e mi appaiono un bel po' di persone. Con lo sguardo cerco qualcuno che potrebbe avere super giù l'età di mia madre. Ci sono ragazze troppo giovani, una donna di 43 anni che però non ha foto. Potrebbe essere lei, non voglio però illudermi. 

Apro il profilo, magari ha qualche foto negli album. Purtroppo il profilo è privato, c'è scritto solo l'età e che è sposata. Chissà se mia madre si è sposata, chissà se ha avuto altri figli. Come immagine di copertina c'è un famoso dipinto di Picasso, il mio artista preferito. Sono tentata di farle la richiesta d'amicizia, ma poi qualcosa mi ferma dal farla. 

Non sono pronta, ho paura di sbagliarmi e di combinare qualche casino. Spengo il PC e lo poso nella scrivania. Mi sdraio nel letto, con lo sguardo rivolto verso il soffitto. Mi appare per un attimo l'immagine della prof che piange, perché adesso penso a lei? C'è qualcosa di misterioso, qualcosa che mi spinge a conoscere meglio questa donna. 

Non so bene cosa sia, ma ha qualcosa di troppo familiare. Vorrei sapere il nome, ma sarebbe troppo invadente. Tra due giorni ci accompagnerà per il progetto, magari troverò il modo per conoscere qualcosa in più su di lei. Perché sento tutto questo bisogno di conoscenza? Non lo so nemmeno io, ma sono curiosa di sapere. E' apparsa all'improvviso, e da quando è apparsa, qualcosa dentro di me si è riacceso. 

Due giorni dopo 
Ore 8:00

Pov. Angelica
Siamo tutti nel giardino nella scuola per aspettare l'arrivo dei pullman che ci porteranno nel bosco da dove inizierà il progetto. Io e le ragazze ieri abbiamo comprato una tenda da campeggio, che sicuramente non sapremo montare. Ieri sera ho dormito poco, qualcosa mi ha tenuta sveglia e nemmeno so perché. 

Nella valigia ho messo l'essenziale, infondo dobbiamo entrare in contatto con la natura, non dobbiamo mica andare a ballare in discoteca. Molly e Sofia stanno chiacchierando con i loro fidanzati, io invece sono in disparte rispetto a loro. Non vedo in giro Jack, per un momento ho paura che non sia venuto, anche se aveva detto che veniva. 

Mi guardo intorno, vedo alcune facce familiari tra cui: Carolina che parla con un ragazzo che non conosco, Dog e Violetta che si baciano dolcemente senza far caso a cosa hanno intorno a loro, poi vedo anche Jessica che ignora sua madre che cerca in tutti i modi di parlarle. Mi fa male vedere come tratta la professoressa, se fosse mia madre, non la ignorerei per nulla al mondo. 

"Buongiorno Angelica" salto in aria, Jack è dietro di me e mi ha fatto spaventare 
"Buongiorno a te, mi stavi facendo venire un'infarto" porto la mano all'altezza del cuore 
"Scusa, non volevo farti spaventare. Sei pronta per quest'avventura?" mi sorride 
"Si sono pronta, tu?" gli sorrido, sta per rispondere ma qualcuno si mette in mezzo a noi 

"Jack sapevo che venivi!!!" Jessica appare come un fungo per poi abbracciarlo. Non capisco da quando sono diventati così amici, ma la gelosia mi mangerà viva prima o poi. Lo sguardo di Jack è dispiaciuto, forse anche lui voleva parlare con me 
"Sparisci zanzara, devo parlare con Jack!!!" odio con tutto il cuore questa ragazza, mi fa salire il nervoso e la voglia di ucciderla 

Mi allontano da questi due, anche perché non potrei sopportare vedere Jessica fare la gatta morta con Jack. I pullman sono in ritardo, dovevano essere qui già mezz'ora fa. Le mie amiche sono ancora impegnate a chiacchiera e a sbaciucchiarsi con i loro ragazzi, sono sola in mezzo a tutti questi ragazzi che ridono e parlano. 

"Angelica, come stai?" questa voce, una dolce voce, che arriva da dietro di me. Mi giro e vedo la nostra professoressa con la sua valigia che mi sorride 
"Sto bene, lei?" sorride ma i suoi occhi sono spenti, velati da una patina di tristezza 
"Diciamo bene, problemi con mia figlia Jessica" che ragazza ingrata!!! Dovrebbe ringraziare la vita per avere una madre come lei 

"Sua figlia è una ragazza particolare... senza motivo, a me e alle mie amiche ci ha preso in antipatia fin da subito, non riusciamo nemmeno a capire perché" sento che di lei mi posso fidare, che posso raccontare cosa sta succedendo in questo periodo 
"Lo so cosa vuoi dire, Jessica non ha mai avuto un'amica perché lei non vuole nessuno al suo fianco. E' abituata a stare sola, essendo anche figlia unica. Poi non sopporta le amichette del cuore, come le definisce lei, è fatta così" 

"Capisco. Anche io, quando sono entrata in questa scuola, non volevo amici. Poi però la vita mi ha regalato due migliori amiche che sono uniche per me" 
"Sono felice per te Angelica, ma mia figlia non è una ragazza come tutte. Purtroppo adesso ha scoperto una cosa del mio passato, che l'ha fatto diventare ancora più acida. Solo con i ragazzi ha un rapporto diverso... beh diciamo un rapporto tra le lenzuola del letto" 

"Si ho notato... quindi che cosa mi consiglia?" 
"Non fate caso a quello che dite e cercate di starle alla larga il più possibile" non credevo che una madre potesse dire queste cose sulla propria figlia. Jessica quindi è veramente una ragazza particolare, meglio stare lontano da una tipa come lei 

"Sei pronta per quest'avventura tra i boschi?" 
"Si, non vedo l'ora di disegnare tutto quello che ci sarà intorno a noi. La natura mi ha sempre affascinato, ha un lato misterioso tutto da scoprire" 
"La pensi come me, anche io da giovane passavo il mio tempo a dipingere alberi e fiori" un'altra cosa in comune, tutto questo è così strano 

La nostra conversazione viene spezzata dall'arrivo dei pullman. La professoressa si allontana per radunare tutti gli alunni che staranno con lei. Dopo che ha fatto l'appello, possiamo salire sul nostro pullman. Ieri abbiamo deciso che per il viaggio d'andata io e Sofia saremmo stare vicino, invece Molly si sarebbe messa accanto a Kevin. 

Così facciamo, mentre Jack e Matteo si mettono vicino. Il pullman si riempie a poco a poco, fino a quando siamo tutti e possiamo partire. Il viaggio sarà di circa due ore, due ore in cui potrò rilassarmi un poco. Sofia invia messaggi a Matteo che è seduto qualche sedile dietro di noi. Sto per rilassarmi, quando arriva anche a me un messaggio nel cellulare. 

Messaggio di Jack: scusami per prima, ma Jessica è peggio di una zecca. Ci siamo conosciuti a scuola per caso e adesso non mi lascia in pace... avremo modo di parlare noi due, non ti preoccupare 

Il messaggio di Jack mi fa sorridere, per un attimo dimentico anche la gelosia che ho provato quando li ho visti insieme. Jack sembra tenere veramente a me, me lo ha dimostrato con piccole gesti che ho sempre conservato gelosamente dentro di me. Speriamo che almeno nel bosco avremo un momento per parlare, ho bisogno di sentirlo vicino a me. 

Con il sorriso, chiudo gli occhi e mi rilasso. Intorno a me sento le voci dei miei compagni che parlano e che si divertono. Voglio isolarmi dal mondo per un attimo, allontanare tutto quello che di negativo mi porto sempre dietro. Penso al professoressa che ha un'altra cosa in comune con me, mi trovo molto bene a parlare con lei. Penso a Jack che con un semplice messaggio, mi ha fatto tornare il sorriso in un attimo. 

Pov. professoressa De Bianchi 
Non ho mai avuto una simpatica così forte verso un alunno, non ho mai avuto così tante cose in comune con una persona. Nemmeno con Jessica, lei disegna come me, ma il nostro modo di disegnare, è completamente diverso. Invece qui, in questa scuola, ho trovato una persona che ama la natura come me. 

Non mi sembra possibile, ma anche nel dipingere ho notato alcune cose simili al mio stile. Forse sono soltanto coincidenze, ma da quando ho visto questa ragazza, qualcosa dentro di me è cambiato. E' una ragazza sensibile, nei suoi occhi leggo un qualcosa che mi esprime tristezza. Cerca di nasconderlo sorridendo, ma non ci riesce bene. 

Poi ha un'aria così familiare, come se già la conoscessi da sempre. Mi trovo bene a parlare con lei, siamo in sintonia ed è una cosa rara per me. Non sono una persona facile a instaurare un rapporto di amicizia, ma lei mi rende tutto semplice. Angelica, mi piace questo nome, se mio marito non avrebbe scelto Jessica, avrei scelto questo nome. 

Chissà, magari questo viaggio potrebbe rivelarmi qualcosa in più su di lei. Conoscerla più infondo, perché la curiosità di sapere chi è veramente Angelica è sempre più forte. Non so perché sento questo, ma per adesso non mi importa. Ho una figlia che mi odia, ma c'è lei che invece sembra capirmi solo con uno sguardo. 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Angolo scrittrice: 

Ciao a tutti!!! Ecco un nuovo capitolo tutto per voi. Tra Angelica e la professoressa sta crescendo piano piano un rapporto sempre più forte. Ma sarà lei sua madre? Jessica sta mostrando un carattere molto odioso, ma vedrete che è solo una maschera quella che mi mette, anche lei è una ragazza fragile e sensibile. Piano piano vedremo come cambierà. Cosa succederà invece durante il campeggio nel bosco? (La ragazza della foto è appunto Jessica) Vi lascio alla lettura del capitolo, alla prossima!!!




Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top