Si ricomincia!!!

Mi trovavo sulla spiaggia di Malibù lungo la Pacific Coast Highway dove avevo trascorso la maggior parte delle vacanze estive.. I raggi del sole baciavano perfettamente il mio corpo bagnato, sentivo i piedi a contatto con la sabbia calda in quel momento ero in un angolo di paradiso senza più pensieri.. Ad un tratto  da lontano sentì urlare il mio nome, la voce si fece confusa ed io cercai di capire chi fosse,una forte luce accecò i miei occhi mentre quella voce si faceva  sempre più forte e fastidiosa...
"-Jasmin alzati o farai tardi!! "
Biascicai qualche parola e infilai la testa sotto il cuscino non avevo voglia di alzarmi, volevo ritornare a sognare ...
"-è ora di alzarsi dormigliona hai dimenticato che giorno è oggi?"
"- altri 5 minuti lo giuro".
Nulla da fare non si poteva mai trattare con mia madre soprattutto alle 7:00 di mattina, costretta ad alzarmi mi trascinai fino in bagno e mi buttai sotto  il getto dell'acqua calda.
passerei intere giornate sotto la doccia, dopo la cucina è l'unica cosa che riesce sempre a rilassarmi, e so quanto questo possa essere strano, mentre le persone per rilassarsi si rifugiano al mare, in montagna, al cinema o in qualsiasi altro posto rilassante io mi rifugiavo in cucina o nella doccia, del resto l'ho sempre saputo di non essere del tutto normale, ma questo non mi è mai importato.
Uscì velocemente dalla doccia presi i primi vestiti che mi capitarono fra le mani e legai i capelli in una coda alta.
Ringraziai il cielo che la sera prima avevo almeno avuto la cortezza di prepararmi la borsa, altrimenti sarei arrivata in ritardo come il mio solito.
Sfilai il mio smartphone dalla tasca posteriore dei jeans e composi il numero di Rebecca, una delle mie amiche d'infanzia.
"-️pronta per ritornare a scuola?" Urlai non appena rispose senza lasciargli il tempo di parlare, l'euforia di quella mattina non era di certo dovuta al fatto che di lì a breve avrei ricominciato a seguire le mille noiosissime lezioni,ma mi mancavano un sacco le miei amiche e i momenti trascorsi con loro, il che rendeva il tutto più sopportabile.
frequentavo il secondo anno di college  della  " Stanford" ero poco più che una ragazzina, un po troppo matura per la sua età, con una famiglia autoritaria alle spalle, una vita sociale attiva, mille difetti che mi contraddistinguevano e qualche pregio che a volte si aggiungeva anche esso alla lunga lista dei difetti.. Un esempio? Il non saper mai dire di no alle persone per poi ritrovarsi puntualmente a dover risolvere anche i problemi degli altri.
"-sono quasi pronta, infilo le  scarpe e ti raggiungo, avverti tu Tess?" disse Rebecca dall'altro capo del telefono
"-va bene, sbrigati però non voglio fare tardi il primo giorno di scuola" riattaccai velocemente, salutai i miei ed uscì di casa.
Faceva un po freschetto quella mattina nonostante l'estate ci aveva salutato da poco, mi strinsi nel mio giubbottino di jeans e proseguì.. Raggiunsi presto il "Dylan bar" dove trovai già Tess seduta ad aspettarmi la salutai brevemente e aspettammo l'arrivo di Rebecca per ordinare. Tess era un'altra mia amica che a differenza di Rebecca avevo conosciuto durante il college e anche se le volevo un mondo di bene il rapporto che avevo con lei era diverso, in realtà mi fidavo poco, anche se non avevo un motivo ben preciso ero più tosto diffidente di mio lo ero sempre stata fin da bambina, quando allontanavo qualsiasi bambino si avvicinasse con l'intenzione di giocare con me per paura che rovinasse i miei giochi.
Appena finimmo di fare colazione ci avviammo verso il college, stranamente quella mattina non eravamo ancora in ritardo e la cosa mi meravigliò molto.
"-pronte per incontrare di nuovo tutti?" Disse Tess
" -Mmm tutti non direi!" rispose Rebecca
"- ammettilo quella che ti è mancata di più quest'estate è stata la Mayer" dissi io scoppiando a ridere.
La Mayer era la nostra insegnante di scienze, una vera iena che terrorizzava da sempre generazioni di alunni!

Le ore passarono lente come se il tempo si fosse fermato, durante l'intervallo approfittammo per chiacchierare con le nuove arrivate anche se non sembravano tanto simpatiche, Tess sentii addirittura una di loro, lamentarsi di noi, una ragazza bassina dai modi apparentemente delicati e dallo sguardo incerto che disse di chiamarsi Sarah Fisher.
Infondo non mi importava molto, avremmo solo dovuto condividere l'aula, potevano farsi qualsiasi idea di me  non erano di certo problemi miei.
Rebecca approfittò di quei pochi minuti in cui rimasi sola con lei per chiedermi di  Matt Wash, il ragazzo che avevo frequentato per quasi 2 anni e di cui ero terribilmente cotta.
"- non lo sento dall'inizio dell'estate da quando abbiamo rotto, ormai è acqua passata!" Dissi senza esitare, anche se in realtà ci stavo ancora male ed evitavo anche di parlarne..
"- meglio così, meno stronzi abbiamo tra i piedi meglio stiamo" rise di gusto
"- credo tu abbia ragione "
Dissi trascinandola fuori dall'aula .

Nell'ora di pranzo dovetti
subire l'interrogatorio dei miei, mi chiesero come fosse andato il primo giorno di scuola, cosa avevano detto i professori, se avevo incontrato le mie vecchie amiche, se sapevano già quali libri di testo ci sarebbero serviti durante l'anno... odiavo le troppe domande soprattutto quelle inutili, cercai di mantenere la conversazione attiva per non farli arrabbiare ma quei discorsi mi interessavano ben poco.
Chiamai Sophia, volevo vederla quel pomeriggio, erano passati due giorni dall'ultima volta che l'avevo vista, il che era strano visto che passavamo la maggior parte del tempo insieme, la conoscevo solo da pochi anni ma era come se avessi trascorso un intera vita insieme a lei dato il rapporto che si era creato.
Alle 16:00 in punto uscì di casa, e mi avviai verso il parco era li che mi aspettava.
"- Tesoro mio" mi abbracciò non appena mi vide
"- Mon amour " la strinsi più forte
Iniziammo a parlare come se fosse una vita che non ci vedevamo, mi chiese di Matt ma capì dal mio sguardo che era meglio cambiare argomento è così fece.
Eravamo diretti alla gelateria che si trovava all'angolo del parco quando scorsi in lontananza un gruppo di ragazzi ben vestiti che si spintonavano tra di loro come perfetti idioti, tra loro c'era anche lui: Daniel Wilson lo riconobbi dai suoi modi arroganti e prepotenti.
Daniel era il cugino di Sophia, e nonostante il legame di sangue i due erano l'esatto contrario.
Mentre aumentavo il passo pregai vivamente che non si avvicinassero a noi, oltre l'antipatia che provavo nei suoi confronti i miei volevano che stessi lontano il più possibile dai Wilson anche se non avevo mai chiesto il perché, sinceramente non mi era mai importato più di tanto, mi sarei tenuta lontana da lui a prescindere da quello che dicevano miei.
Mi resi conto che le mie preghiere furono vane quando Daniel si staccò dal gruppetto dei suoi amici e ci raggiunse, salutó Sophia poi guardó me dall'alto in basso come se io avessi qualcosa da invidiare a quel pallone gonfiato.
"-cosa ci fai qui?" Chiese a Sophia
"- probabilmente quello che fai tu" rise lei
senza nemmeno preoccuparmi di trovare una scusa mi allontanai da loro e mi andai a sedere su una delle tante panchine e aspettai che finissero di comunicare.
"- perché te ne sei andata? " chiese Sophia appena mi raggiunse
" -lo sai non sopporto tuo cugino" dissi io senza farmi problemi
"- mi ha chiesto di te"
"- di me?"quasi mi strozzai
"- si voleva sapere chi fossi"
"- come fa a non sapere chi sono?" Dissi io infastidita dai suoi modi falsi e arroganti
"- dice che non ti ricordava così bella".
Feci un falso sorriso e chiusi li quel discorso assurdo.

Rientrata a casa nonostante le solite noiose domande dei miei non accennai minimamente dell'incontro che avevo fatto quel pomeriggio, infondo non era successo nulla e non sarebbe nemmeno servito fare delle domande per sapere di più sulla famiglia Wilson, li avrei solo fatti insospettire senza ottenere alcun risultato.
Dopo cena mi accoccolai sul divano con l'intenzione di guardare uno dei miei vecchi film romantici.
Ero completamente presa dal film quando sentì vibrare il cellulare, mi sporsi dal divano per prendere lo smartphone poggiato sul tavolino da soggiorno che era posizionato davanti alla tv, era un messaggio di Sophia, mi sembro un pó strano a quell'ora quindi lo aprì senza perdere tempo.
da Sophì:
Jas domani devo dirti una cosa, riguarda l'incontro di oggi! Ti auguro una dolcissima  notte... baci :)
Rilessi almeno una decina di volte quel messaggio chiedendomi cosa avrebbe dovuto dirmi, e soprattutto se mi interessava davvero saperlo.
Decisi di risponderle, era inutile tormentarsi, il giorno dopo avrei saputo di cosa si trattava...
A: Sophì
Va bene.. Ci vediamo domani buonanotte
bacio :*

spensi il cellulare e cercai di seguire di nuovo il film, ma fu un tentativo vano non riuscivo a smettere di pensare a cosa Sophia aveva da dirmi.
Spensi la tv e andai a dormire sperando che la notte sarebbe passata in fretta .

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