Baciami ancora!

"- è così rilassante qui" disse Thomas mordendo un pezzo del ciambellone e guardandosi intorno
"- già, il giardino è l'unica parte della casa che non cambierei mai" dissi invasa da qualche ricordo.
Avevo trascorso giornate intere a parlare al telefono con Daniel li, era l'unico posto in cui non rischiavo di essere disturbata,nessuno ci metteva piede, erano impegnati tutti a fare altro, papà portava sempre del lavoro a casa e si chiudeva nel suo studio per poterlo finire, mentre mamma era una patita delle pulizie quindi passava la maggior parte del tempo a pulire e mio fratello beh, lui non lo vedevo da quasi un anno era partito per l'Italia, si era arruolato nell'esercito all'età di 18 anni e nonostante gli svariati tentativi  di fargli cambiare idea nessuno ci era riuscito, la cosa mi faceva soffrire parecchio infatti evitavo anche di affrontare il discorso.
"-che c'è Jas?" Thomas interruppe i miei pensieri
"- nulla" sorrisi
"- sei spenta, hai perso quella luce che avevi negli occhi il giorno che ti ho vista per la prima volta, cosa ne hai fatto di quella ragazza? Eri così solare che quasi non ti riconosco più, rivoglio la ragazza che ho buttato in piscina con tutti i vestiti che invece di arrabbiarsi si è messa a ridere come una matta, quella che si perde a guardare il mare e le stelle , quella che è la prima a scatenarsi in pista appena sente la musica. Jas non permettere a qualcuno di cambiarti, soprattutto se quel qualcuno non merita nemmeno di respirare affianco a te"
Vidi i suoi occhi luccicare, è il suo volto farsi serio, era strano sentirmi dire da lui quelle cose , le sue parole mi fecero male e mi sentii peggio quando mi resi conto che avrei voluto avere di fronte un'altra persona, che avrei voluto sentirmi dire quelle cose da Daniel.
"- ti prego non rinunciare al viaggio per lui" mi supplicó
"- non lo faró" gli promisi, infondo aveva ragione, l'amore per Daniel mi aveva annullata, annientata, non potevo rinunciare a tutto per lui, avrei fatto quel viaggio, e avrei fatto di tutto pur di cambiare i miei sentimenti, dovevo ricominciare.
Lo dovevo a chi credeva ancora in me e soprattutto a me stessa.
Si erano ormai fatte le 20:00 passate quando salutai Thomas e rientrai in casa, iniziai a sbirciare nel frigo e vidi che nulla di ciò che c'era mi ispirava,decisi quindi di uscire a mangiare qualcosa fuori visto che anche quella sera avrei cenato sola.
Presi le chiavi della macchina e lo smartphone che era rimasto tutto il pomeriggio sul tavolo della cucina, ultimamente io e il mio cellulare non andavamo molto d'accordo, passavo giornate ad ignorarlo.
Con mio stupore vidi che avevo due chiamate perse e un sms da Daniel
Cosa ci fa la macchina di Thomas ancora fuori casa tua!?
Ignorai il messaggio anche se avrei voluto rispondergli che non erano più affari suoi, ma gli avrei solamente dato un pretesto per litigare .
Non capivo bene il perché quella sera avevo deciso di cenare da sola, avrei potuto chiamare qualcuno e passare una serata in compagnia, o forse avevo solo bisogno di un po di solitudine e  di mettere in ordine i miei pensieri.
Decisi di fermarmi alla tavola calda di Bobby, un vecchio signore che mi aveva vista praticamente crescere. Quel posto era molto accogliente, l'odore del legno che caratterizzava gran parte del locale mi riportò all'infanzia e alla casa di legno sull'albero che papà aveva costruito per me e mio fratello, passavamo intere giornate su quella casetta fin quando quell'albero non fu abbattuto per fare posto alla piscina e con esso anche la nostra casetta. Ricordo che io e Rayan ci arrabbiammo così tanto da non rivolgere la parola a papà per una settimana intera, sorrisi al solo pensiero, "due nanetti imbronciati che sapevano renderti la vita impossibile" quelle erano le parole che usava papà per definirci quando ci raccontava gli episodi passati.
Pensai a Rayan e a come affrontava lui le sue giornate, da quando era partito lo avevo sentito pochissime volte, all'inizio ignoravo le sue chiamate, col tempo avevo smesso di farlo, ma le nostre conversazioni duravano poco più di cinque minuti e anche se le nostre lunghe chiacchierate mi mancavano molto sapevo che non lo avrei perdonato facilmente, mi sentivo abbandonata da lui e non mi sarebbero mai bastate le sue chiamate o i suoi messaggi infiniti, io volevo lui al mio fianco, al diavolo l'Italia col suo fuso orario!
"- desidera altro?"la cameriera mi sorrise dietro il suo uniforme bianco e nero, sembrava piuttosto cordiale o forse si sforzava ad esserlo, se vuoi mantenerti il lavoro devi pur saperlo tenere .
"- guarda chi si vede!!la piccola Jasmine! Da quanto tempo non passavi per un saluto?" Le braccia di Bobby mi cinsero le spalle ed io non smisi un attimo di sorridergli, i capelli ormai biancastri gli incorniciavano il volto da omone gigante ma dal cuore d'oro.
"Ci penso io a lei Lucille" si rivolse alla cameriera che sorrise cordialmente e poi si allontanò in modo impacciato, era strano che Bob mettesse il suo personale a disaggio era così buono e dolce.
Passai il resto della serata a parlare con lui, gli parlai mia famiglia, di Rayan, dell'università, dei nonni, delle cose che erano cambiate mentre lui mi parló tutto il tempo di suo nipote, si vedeva che teneva molto a lui, tesseva le sue lodi senza fermarsi un attimo, mi disse che presto me lo avrebbe fatto conoscere e mi fece promettere di non sparire nuovo.
Appena arrivai vicino il vialetto di casa mia vidi l'X5 di Daniel parcheggiata, scesi dalla macchina cercando di ignorarlo ma questo non servì, Daniel saltò giù dalla macchina e mi serró la strada piazzandosi di fronte.
"- dove cazzo sei stata? Sono le 2:00 di notte, è da una giornata che ignori le mie chiamate" urló
"- smettila di urlare svegli tutto il vicinato!"
"- rispondi alla mia domanda! Dove sei stata!? Scandì bene le ultime parole
"- non ti riguarda" dissi superandolo e inserendo la chiave nella serratura.
"- non farmi incazzare Jasmine, ti vedi con Thomas? Mi hai già sostituito non è vero?" lo vidi seguirmi in cucina, senza curarsi di nulla, era così arrabbiato, che la preoccupazione che ci potessero essere i miei a casa non lo sfiorò nemmeno.
"- che vuoi?" Dissi quasi esasperata
"- sapere se ti vedi con qualcuno!"
"- vuoi sapere se frequento un'altra persona? si, si Daniel! Mi vedo con un altro adesso puoi andartene!" Non sapevo perché l'avevo detto, forse per ferirlo, forse perché non sapevo come fare per allontanarlo, so solo che me ne pentii subito dopo.
"- è Thomas?" Chiese con un filo di voce.
"- no, non ti riguarda chi è, ti basta sapere solo che adesso sono davvero felice, che non tornerò indietro e che è finita per sempre!" Urlai
"- guardami e dimmi che non mi ami più, che sei felice con un altro, che qualunque cosa farò sarà tempo sprecato e ti giuro che sparirò"
"- io non... Io non posso" balbettai
Vidi un sorriso spuntargli in viso,mi guardó come un bambino smarrito guarda la sua mamma appena la ritrova, avrei voluto abbracciarlo ed eliminare ogni paura dai suoi occhi ma rimasi immobile.
"- parlami, o non riuscirò più a trattenere la voglia che ho di baciarti" disse senza spostare il suo sguardo dalle mie labbra.
"- non complicare le cose" sussurrai
"- non lo farò" disse avvicinandosi ancora di più a me
"- dovresti andare via" sentivo il mio respiro farsi irregolare, ma non avevo la forza di indietreggiare, fissavo le sue labbra incantata e le mani cominciavano a sudare.
"- dovrei..." Disse sfiorandomi la punta del naso con il suo, chiusi gli occhi di getto senza muovermi, desideravo quel bacio come non avevo mai desiderato nulla, non volevo altro, solo le sue dolci e soffici labbra sulle mie, non mi importava di cosa era giusto o sbagliato io volevo lui!
Vidi il suo pomo d'Adamo andare su e ritornare giù velocemente,sapevo che anche per lui resistere era difficile, appoggiai le mie piccole mani sulle sue guance, mentre le sue mi stringevano i fianchi, portai i pollici sulla sua bocca e l'accarezzai lentamente, lo vidi chiudere gli occhi e godersi quel tocco che ormai da tempo gli negavo.
"- baciami ti prego" mi supplicó
Avvicinai le mie labbra alle sue liberandomi da ogni paura e perdonandogli ogni errore.
Agli occhi di molti sarei passata come una bambina sciocca e senza personalità, la scelta giusta sarebbe stata quella di chiudere il capitolo Daniel Wilson per sempre, lo so bene,
Ma chiunque ha toccato da vicino la magia dell'amore sa bene, che molte volte è più difficile abbracciare chi ci ha feriti, piuttosto che voltargli le spalle.

Mi scuso per il ritardo! Finalmente ho pubblicato!! Continuate a seguirmi e dirmi cosa pensate di questa storia! Baci Karol :*

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