81. Ad un passo da te


Voglio essere lì accanto a te,mi accontenterei solo di poter guardare le tue labbra socchiuse,e i capelli spettinati dal sonno.

Sono già passati tre giorni da quando abbiamo dato inizio alle  ricerche sulla madre di Marissa.
Stiamo facendo il possibile per cercare qualcosa sul suo passato per essere certi che sia lei la donna che stiamo cercando.
Ma ogni giorno che passa mi convinco sempre di più che sia lei, ma tutto si è reso più complicato del previsto, suo padre la protegge facendo sì che nessuno possa prendere informazioni sul suo conto.
Non mi capacito nemmeno il perché di tutta questa riservatezza, sarà pur vero che la fama è come una calamita,da un lato respinge gli amici dall'altra attira i nemici.
A quei tempi non resero pubblica nemmeno la morte di Marissa, proibí a qualsiasi testata giornalistica di pubblicare la notizia  dell'incidente, minacciando tutti coloro che avessero reso  pubbliche notizie false su sua nipote.
Ha sempre voluto evitare che si parlasse di lui e della sua famiglia, a tratti sembrerebbe un bene ma in realtà non è così,non vuole proteggere loro ma la sua immagine e destare sospetti sulle sue cose private e evitare scandali per fare si di non attirare troppi occhi addosso visto che quell'uomo è un corrotto.
Possiede hotel di lusso per tutta Roma, ville lussuose e aziende all'estero,ha molti agganci e ottiene sempre ciò che desidera grazie a lavoro sporco.
In città si vocifera che ha stretto contatto con gente della malavita.
Tra Marissa è suo nonno non c'era un grande rapporto, il signor Franco non era il classico nonnetto dai capelli bianchi e le rughe sul viso,anzi un uomo che nonostante la sua età ha ancora molto fascino capelli scuri come la pece e viso tirato grazie alla chirurgia estetica,sua moglie morì molto presto ma lui non ne sentí mai la mancanza,ogni donna cadeva ai suoi piedi da quelle più giovani a quelle sposate che si divertivano con lui ,avere fama e potere significa anche essere l'uomo più desiderato del mondo.
Marissa mi raccontava spesso  che lui odiasse suo padre anzi per dirla tutta la cosa era reciproca.
Secondo suo nonno, il padre di Marissa era un uomo mediocre, solo perché svolgeva un umilissimo lavoro d’ ufficio.
Visto il grande amore con sua figlia gli donò un hotel a quattro stelle in pieno centro ma ci mise ben poco a farlo chiudere appena i due si lasciarono.
Mi raccontava che suo nonno aveva occhi solo per sua madre, diceva che nera fin troppo ossessionato non lasciandola mai in pace.
Questo era il motivo principale per cui i suoi genitori litigavano spesso, Marissa credeva che sua madre fosse così acida con loro per colpa di suo nonno che l'aveva cresciuta in simbiosi con lui,fino a farla diventare la sua copia.

Quell'uomo sarebbero capace di  nascondere qualsiasi cosa a quanto vedo,eppure non faccio altro che chiedermi cosa si celi dietro alla nascita di Duncan è perché tutto questo mistero.
Magari sarà vero che a quei tempi fu uno scandalo, ritrovarsi una figlia incinta a soli sedici anni da uno sconosciuto,eppure ho la sensazione  che questa storia nasconda qualcos'altro di molto losco.

Duncan è ritornato nella sua vecchia casa dei suoi nonni dove un tempo vivevamo insieme,mentre io passo la notte dai miei e il giorno mi reco in quella casa nella speranza di trovare la madre di Marissa.
Mia madre ci sta dando una mano anche se tra lei e Nadia non scorreva buon sangue.
Per lei mia madre era troppo leggera nel dettare regole  gli diceva che mi dava troppa libertà e poche dritte,mentre mia madre non faceva che punzecchiarla dicendo che almeno lei non aveva i suoi soldi ma in compenso possedeva qualcosa di più prezioso l'amore dei suoi figli.
Ed è proprio così, mia madre non è stata mai rigida con noi ci ha sempre permesso di vivere la vita in pieno permettendoci di fare le nostre scelte anche se a volte sbagliate,sia io che mio fratello l'abbiamo sempre amata per questo per averci resi liberi di sbagliare e viverci la vita in pieno.

Ora non so davvero dove iniziare a cercarla, sembra che quella donna sia sparita nel nulla non ha più un lavoro e non si è mai più vista in giro,forse non vive nemmeno più qui a Roma ma queste sono solo mie ipotesi.
Quando morì Marissa le pettegole del paese dicevano che sua madre si fosse rinchiusa nella sua grande villa,ma possibile che vive lì senza avere nessuna connessione col mondo esterno?.
Non  ho proprio la più pallida idea di come posso fare per sapere dove sia,e se fosse davvero chiusa in quella casa come posso presentarmi da lei e soprattutto convincerla a farmi entrare e dirgli che quasi probabilmente Duncan è suo figlio,la testa sta per esplodermi da un momento all'altro.

Duncan si sta demoralizzando ogni giorno che passa,sto cercando di non fargli percepire la mia ansia e le mie perplessità, conosco bene quella donna e quando arriverà il giorno che la troveremo temo la sua reazione.

Ho  passato tutta la notte  su siti di ricerca,se proprio voglio iniziare a cercarla dovrò prima scavare nel suo passato così mi sono messa alla ricerca del suo ex marito il padre di Marissa.
Guardo l'ora dal cellulare e noto le innumerevoli chiamate da parte di Dario è tornato a Venezia,non ho voluto avere nessun chiarimento con lui  preferisco rimanere la cosa in sospeso finché non chiudo questa faccenda.

Anche se dovrei iniziare a pensare cosa ne sarà di me quando questa storia si chiuderà, ma ora non ho tempo per farlo mi deconcentrerei troppo.
Mi infilo in doccia e indosso qualcosa di decente voglio recarmi a casa di Duncan per proporgli la mia idea di raggiungere il padre di Marissa e cercare di sapere se ha notizie di Nadia.

«Hey amore dove vai così bella?»

Mi guardo l'ultima volta allo specchio, indosso un semplice jeans nero e un maglioncino rosa chiaro,infilo il cappotto e lascio un bacio sulla fronte a mia madre .

«Sto andando da Duncan...»

Prima che possa aprire la porta di casa e infilarmi in macchina mia madre mi trattiene per un braccio « Ad un tratto sembri di nuovo tranquilla , anche se questa situazione e così ingarbugliata com'è possibile?»

Faccio un passo indietro cerco di capire bene cosa voglia dirmi.

«Non guardarmi in quel modo, so che lo stai facendo per Marissa ma non lo so ....»

«Costa vorresti dire ?» chiedo

So benissimo dove vuole arrivare mia madre,ha paura che standogli sempre intorno i mei sentimenti per lui potrebbero riaccendersi, ma gli ho spiegato che non c'è piu niente tra noi e lo stesso vale anche per lui.

Dopo circa mezz'ora imbocco il viale di casa parcheggio l'auto nel cortile e mi presto ad entrare, Duncan ha insistito nel volermi ridare le chiavi di casa ma preferisco bussare alla porta.
Suono per circa dieci minuti pigiando il dito ininterrottamente sul campanello.

Mi arrendo, Duncan sarà uscito,prendo le chiavi dalla borse e apro la porta .
Appena metto piede dentro vedo tutto in ordine,la polvere era arrivata fino alle pareti,c'è troppo silenzio di sicuro sarà uscito.
Prendo il mio portatile nel frattempo che lui faccia presto ritorno voglio contattare il padre di Marissa incrociando le dita in una sua risposta.

«Ehi che ci fai tu qui ?»

Per poco non mi prende un colpo,cerco di distogliere lo sguardo dai suoi addominali prima che possa accorgersene.
Si avvicina mentre cerco di continuare a guardare il monitor del mio computer.
Per mia fortuna si è messo una maglia coprendo quel petto mormorio da capogiro, deglutisco più volte fino a tossire.

«Scusa pensavo non fossi in casa!»

«Ti senti bene ?»mi chiede mentre continuo a tossire

Si dirige vicino al mobile della cucina e mi versa dell'acqua.
Mi porge il bicchiere mentre cerco di non guardalo e continuare la mia ricerca.

«Grazie ...»

Mentre io continuo a fissare il portatile prende uno sgabello e poggia i gomiti sul tavolo.

«Ci sono delle novità?»

Sento il suo profumo inebriarmi le narici vorrei tanto chiedergli di alzarsi e sposarti almeno ad un metro di distanza ma risulterei solo ridicola mentre lui a differenza mia e tranquillo alla mia presenza.
Mia madre ci aveva visto lungo anche questa volta,ma non credo che ci sia ancora qualcosa tra noi e solo il suo troppo fascino a mettere in subbuglio i miei pensieri.

«Sono riuscita a trovare il profilo del padre di Marissa,gli ho appena mandato un messaggio per vedere se si ricordasse ancora di me.
Vorrei cercarlo di convincerlo ad incontrarci e scambiare quattro chiacchiere di persona,forse lui può portarci da lei.»

Fa spallucce sembra esausto e demotivato ,prendo il bicchiere e ne bevo un sorso ho la gola secca .

«Credo che se dovremmo iniziare le nostre ricerche il padre di Marissa e un tassello molto importante per arrivare alla sua ex moglie,potrebbe aiutarci a scoprire dove vive non potrà nascondersi in eterno..»

Che diavolo sta facendo ..

Prende il bicchiere dalle mie mani e se lo porta alle labbra bevendo quel poco che ne rimane, lo guardo perplessa e avvampo non capendo la minima idea di cosa diavolo stia facendo.

«Perché quella faccia ?»

Natalia ti prego di qualcosa!

« N-o n-i-ente..»

Che diavolo mi prende,mi alzo di scatto dalla sedia e cerco di allontanarmi da lui,sono certa che è una provocazione.
Dal nervoso faccio avanti indietro per la stanza cercando di cancellare la sua immagine sexy e provocante.

Resta a guardarmi in silenzio,ma dalle sue labbra compare una piccola smorfia vedendomi in difficoltà.

Il mio cellulare inzia a lampeggiare sul tavolo accanto a lui,mi sbrigo a prenderlo ma Duncan è piu veloce .

«RIDAMMELO SUBITO!»

Gesticola con il mio cellulare che non smette di vibrare.

«Ti ho detto di RIDARMELO!!»
Cerco di recuperarlo ma Duncan e molto più alto di me .

«Chi è Lorenzo ?» dice fissando il nome sul display

«Non sono affari tuoi! Da quanto ti devo delle spiegazioni?»

Sembra quasi ferito dalle mie parole e viene nella mia direzione, avvicinandosi sempre di più.
I suoi occhi sono proiettati sulle mie labbra ,non riesco piú a controllare il mio corpo,sto tremando è da tempo ormai che non siamo così vicini e mi maledico per queste sensazioni strane che sento.
Duncan stringe a se il cellulare non permettendomi di recuperarlo,non voglio che mi crei casini con Lorenzo.
Duncan continua a venire nella mia direzione il suo sguardo malizioso mi fa  indietreggiare fino a farmi poggiare la schiena al muro,le sue mani fanno da gabbia non permettendomi di allontanarmi.
Non riesco a guardarlo dritta negli occhi ma devo sforzarmi di farlo, lui non ha più nessun potere su di me.
Deglutisco più volte mentre il suo profumo mi fa mancare l'aria.

«Che stai facendo? Perché non mi dai il mio cellulare e la smetti di fare l'idiota!!»

«Di la verità è lui  il tizio che ti ha regalato quell' orribile abito!» dice seccato tirando via il ciuffo di capelli caduto sul viso.

«Potresti lasciarmi passare? E per giunta quell'abito non era orribile! »

«Stronzate! Quell'abito non dava giustizia alle tue forme sembrava quasi incatenare il tuo corpo!..»

Vorrei tapparmi le orecchie in questo momento.
Ho commesso un errore non avrei dovuto accettare di aiutarlo,se non la smette di fare allusioni finirò per fare qualcosa di cui potrei pentirmene amaramente.

Si avvicina sempre di più ,il mio cuore sembra battere così forte da fuoriuscirmi dal petto.

«Duncan ti prego!»

Appoggia la fronte sulla mia, sospira ad un millimetro dalle mie labbra, chiude gli occhi mentre appoggia le sue labbra sulle mie.

Il suono che emette il mio computer ci fa  sussultare entrambi portandoci alla realtà,sembra che per oggi quel pericolo sia scampato, ne approfitto per liberarmi .

Duncan riamane fermo li quasi deluso e sembra anche un po' teso per la situazione venutasi a creare per colpa sua.

«Chi era?» chiede curioso spezzando quello strano silenzio imbarazzante

«Il padre di Marissa ha risposto al mio messaggio dicendo che si ricorda di me!» dico entusiasta anche se una strana sensazione di tristezza inizia a pervadermi.

«Perché non hai risposto al cellulare? » dice poggiandolo sul tavolo

Lo guardo in malo  modo «Non vedo perché debba darti delle spiegazioni,sono anni ormai che non devo darti più conto delle mie azioni !» ribatto secca

Attendo una delle sue risposte  spigolose ma per mia fortuna non ne arrivano,resta in silenzio.
Invio un altro messaggio al padre di Marissa per sapere se vive ancora a Roma è attendo una risposta.

Duncan mi guarda fisso con le braccia conserte aspettando insieme a me,c'è troppo silenzio tra di noi ma credo che sia giusto così non abbiamo niente da dirci ,una volta chiusa questa faccenda ognuno ritornerà alle proprie vite.

Quando sono arrivata a Venezia i primi due anni andavo da uno psicologo per via della mia situazione.
Mi ero fatta convincere da Dario che mi sarebbe stato di grande aiuto e devo ammettere che in parte mi è servito, soprattutto quando si esce da una situazione amorosa così tossica come la mia.
Ricordo che al primo appuntamento dal psicologo non fu un successone,sapevo che mi avrebbe riempita di domande e prima che potesse farle lui a me gliene posi subito una io.
Avrei voluto tanto sapere se si potesse guarire psicologicamente da una delusione d'amore,mi guardò stupito ma la sua  risposta fu immediata un no categorico.
Ero intimorita da quella  risposta e a questo punto mi chiedevo cosa ci fossi venuta a fare.
Mi disse che sapeva che era una risposta che non mi sarebbe piaciuta affatto, ma la verità era quella.
Mi spiegò che le ferite d'amore creano un danno permanente è che a questo non c'era cura, perché l'unica soluzione era quella di andare dal proprio ex e aggiustare il suo cuore.
Rimasi scioccata da quella sua affermazione, e andai via velocemente da quello studio,ci aveva preso in pieno e io non volevo accettarlo.

Continuo a ripercorrere quel momento del passato dove ero consapevole di aver toccato il fondo e credevo di non riprendermi mai più.
I giorni passavano e mi sforzavo di convincere tutti che stavo bene, la realtà è che per tutto questo tempo ho ingannato solo me stessa e me ne rendo conto solo ora, mentre cerco di reprimere tutte le emozioni contrastanti che mi continuano a deviare la mente.
Sento il suono di una nuova notifica, ma il rumore sembra lontano, ovattato, come se provenisse da un altro mondo.
Provo a reagire ma non ci riesco, sono prigioniera dei miei ricordi e dei rimpianti.
Sono immobile, prigioniera di questo corpo senza anima, finché non sento un calore sfiorarmi la nuca, spostando i capelli dalla spalla.
Duncan mi stava riportando al presente, nonostante non ci appartenessimo più, solo lui poteva salvarmi dai miei tormenti.

«Credo che il padre di Marissa ti abbia mandato un altro messaggio!»dice cercando di scuotermi.
Sbatto le palpebre più volte, come se volessi eliminare un brutto sogno dalla mia vista.
Apro la chat ed entrambi leggiamo il messaggio, sentendo una forte tensione calare su di noi.

***Spazio autrice***
Salve girls rieccomi qui dopo tutto questo tempo un po' arrugginita sono riuscita a pubblicare un capitolo e a breve inizieró a  scrivere il prossimo.
In questo capitolo sia Duncan che Natalia si sono dati una tregua accantonando i loro problemi legati al passato, dedicandosi solo sul obbiettivo di ritrovare la madre di Duncan, reprimendo i loro sentimenti.
Ma quando potrà durare questa calma apparente? È davvero finita tra loro come dicono? Kiss kiss al prossimo capitolo ❤️😘🌈

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