62.Il Mio Problema
Tu sei il mio problema e la mia soluzione, sei la consolazione e l'agonia.
Due giorni dopo....
Quella sera a l'empire state building mi sono data a lui completamente, corpo, anima e cuore.
Duncan mi ha liberata da quelle catene, ha tolto tutte le maschere che ho dovuto portare per otto lunghi anni, ho ritrovata me stessa e ora sono di nuovo qui ha fare una decisione.
In questi giorni ho riflettuto molto, sulla decisione di stare qui e lasciare Roma, ma pensare alla mia famiglia mi fa stare davvero male.
Non li sento da mesi e loro continuano ad ignorarmi, avranno sicuramente saputo tutto quello che è successo dalla madre di Stefano, ma nessuno ha provato a chiamarmi, nessuno mi ha chiesto spiegazioni come se il mio parere non conta più. So per certo che sono arrabbiati con me, e non solo,mia madre sarà delusa dal mio comportamento, in parte la capisco, sono scappata senza dirgli niente e ora non ho neanche intenzione di ritornare più.
Ma ametto che mi aspettavo almeno una loro reazione, più il tempo passa e più li sento lontani da me.
Nella mia testa c'è anche Stefano e il fatto che abbia tentato un suicidio, ho fatto milioni di ipotesi ma tutte portano ad incolpare me.
Ogni singolo giorno almeno per qualche istante inzio a pensare a quei maledetti dubbi che Stefano ha insinuato nella mia testa, mi tormentano anche di notte.
Forse ha davvero ragione Duncan quando mi dice di non dargli ascolto, e che Stefano avrà inventato un'altra delle sue bugie per manipolarmi la mente, lui conosce i miei punti deboli e sa come ferirmi tirando in mezzo Marissa.
Ma devo ammettere di non essere prorpio convinta di tutto ciò, Stefano è una persona particolare ma non riesco a credere che arriverebbe a tanto.
Se fosse una bugia mi chiedo come si possa mentire o insinuare su una persona che non c'è più, io non voglio credere a questo, ci sarà un motivo lo sento e spero che un giorno potremmo avere un confronto.
Il giorno dopo la serata al empire siamo andati a visitare la statua della libertà, e uno dei monumenti più importanti e consciuti nel mondo, ed è stato davvero emozionante essere lì sembrava di essere in uno di quei telefilm americani.
La mia permanenza qui in America mi sta facendo mettere qualche chilo di troppo, mi sento gonfia come un pallone.
Qui è pieno di fast-food e si possono trovare ad ogni angolo della strada, il cibo ha tutto un altro sapore anche i cheeseburger sono i migliori che io abbia mangiato.
Perfino il McDonald's è diverso, qui puoi ricaricare la tua bevanda un'infinità di volte.
Dietro l'angolo di casa c'è Starbucks, ogni mattina andiamo a fare colazione lì, prendo sempre i muffin alla cannella e il milkshake alla fragola.
Ho anche preso dei souvenir per Flora e Claudio e uno per Marco, per quando ritorneremo in Italia.
Quando li ho portati a casa Duncan ha inziato a fare facce strane e ad innervosirsi per nulla, credo sia per il fatto che pensa che io appena finiranno le ferie ritornerò in Italia. Non si sbaglia, ma alla fine ho riflettuto molto in questi giorni,e ritornare a Roma non ha senso, i miei credo non vogliano più vedermi, Stefano non mi vuole più parlare ha detto a Marco esplicitamente di non dirmi in quale clinica e rinchiuso per far sì che io non vada a trovarlo.
L'unica persona che tiene davvero a me e qui al mio fianco, ma per il momemto preferisco non dirgli della mia decisione, non voglio dargliela subito vinta e voglio cercare di fargli recuperare il rapporto con suo fratello.
Vivere con Duncan non mi spaventa affatto, anzi a Roma abbiamo trovato il giusto equilibrio,è quando c'è l'amore nessun ostacolo e insuperabile, sono altre le mie paure è il passato che mi tormenta, trovare un posto nel mondo.
Ho paura che non ci sia un posto per me qui nella grande mela, per una semplice ragazza di periferia che si occupa di grafica pubblicitaria.
<Buongiorno amore. >mi dice affondano la sua testa nel mio collo.
<Buongiorno dormiglione!!.
Che ore sono? Col fuso orario non ci capisco più niente ho perso la cognizione del tempo. >
<Sono le dieci, in l'Italia saranno tipo le cinque del pomeriggio. >
<Dove mi porterai oggi?. >chiedo entusiasta.
<Visto che ti piacciono così tanto le viste dall'alto, voglio portati in una spa su una terrazza bellissima. >
<Che bello, vado a prepararmi subito. >dico battendo le mani come una foca.
Mi precipito subito in bagno e cerco di darmi una sistemata, passo il rasoio visto che mi sono ricresciuti i peli alle gambe.
Trucco leggermente il viso anche se è un po' abbronzata, ma il mio colorito è sempre di un bianco fantasma,pettino i capelli decido di rimanerli sciolti.
Apro l'armadio, ho portato con me solo tre costumi, ma opto per il bikini nero.
Prendo un abito acquistato all'adidas, qui il negozio è talmente enorme che mi sono persa e Duncan ha fatto fatica a ritrovarmi.
Prendo delle vans nere e metto un cappellino abbinato, qui lì indossano quasi tutti.
<Sono pronta!!! >urlo dalla felicità.
Duncan e affacciato al balcone, e occupato a parlare al cellulare.
Prendo un succo dal frigo è controllo il cellulare.
Noto diversi messaggi da parte di Flora in questo periodo è l'unica che mi sostiene e mi sta vicino, non ancora gli ho parlato della mia decisione.
Carico le foto che mi ha mandato, sono davvero un pessima amica non ho risposto a nessuno dei suoi messaggi.
<Oh cazzo!! > non posso credere ai miei occhi.
<Che diavolo succede!! >mi dice Duncan venendo nella mia direzione.
Duncan viene verso di me, indossa un jeans nero e una semplice maglia a mezza manica nera, come fa a essere così tremendamente sexy.
<Flora si sposa, guarda questa foto!! >
Gli faccio vedere la foto che mi ha mandato Flora del suo anello.
Duncan ha un'espressione indecifrabile e non commenta.
Prendo anch'io l'iniziativa di mandargli la foto dell'anello che mi ha regalato lui.
Appena mi volto il suo viso e sempre più turbato sembra quasi infastidito dal mio gesto.
<Che c'è? Perché fai quella faccia?. >chiedo preocupata non capendo la sua espressione.
<Io non ti ho chiesto di diventare mia moglie!. Non ha senso mandargli la foto del tuo anello. > dice seccato.
<Lo so, ma questo anello è davvero importante per me e volevo mostrarlo a Flora. >dico un po' delusa dalla sua reazione, al mio gesto.
Duncan si accorge del mio cambio umore, metto il telefono in borsa e lo ignoro.
<Mi sono espresso male.>mi dice con aria turbata.
<Non importa, ora andiamo. >il mio tono e freddo e distaccato.
Alcuni minuti dopo entriamo in un hotel situato nella zona est di new york, appena mettiamo piede dentro il grande hotel la sala è impreziosita di grandi lampadari luccicosi, al muro ci sono dei dipinti stupendi.
Duncan si avvicina alla reception e inizia a parlare con l'uomo seduto dietro alla sua postazione avrà più o meno l'età di Duncan.
Inziano a parlare come se si conoscessero già ma non parlando la loro lingua non riesco a capire niente.
L'uomo dai capelli biondo alla reception da una pacca sulla spalla a Duncan, poi si volta a guardare me e mi fa un occhiolino.
Duncan lo ammonisce dicendogli qualcosa che credo di aver capito anch'io, e lui si scusa continuando a"dirmi "SORRY SORRY".
Faccio un gesto con la mano facendogli capire che è tutto apposto, ma Duncan mi prende la mano e mi porta verso l'ascensore.
<Avresti potuto avvisarmi che questo hotel è di lusso. >
<Smettila che sei perfetta così, questo stile americano ti dona, mi preoccuperei di altro. >
Le sue labbra si posano sulle mie, ma io rimango fredda.
<Che c'è!! >chiede.
<Niente... >
<Dobbiamo fare dodici piani, quindi è meglio che mi dici cosa hai perché potrei torturati. >
<Sei uno stronzo!!. >
<Neanche tu scherzi. >ribatte.
<Che ti ha detto quel tipo?. >
<Che sei carina e voleva il tuo numero di telefono. >
<DAVVERO? >dico allibita.
<Già.. ma lo mandato a fanculo in tutte le lingue del mondo. >
Trattengo a stendo una risata, le porte dell'ascensore si aprono e due ragazze ci porgono i saluti, lasciano a Duncan delle chiavi e Duncan gli dice di poter andare.
<Dove sono andate? >
<Dopo ritorneranno, per il massaggio. >
Di fronte a noi c'è una porta bianca con una maniglia placcata in oro, appena entriamo la vista davanti ai miei occhi e stupefacente, è una camera enorme con una piscina interna, alle spalle c'è un letto a baldacchino di colore oro, la stanza è piena di vetrate, apro subito la porta per uscire fuori, e tutto stupendo qui, tutta l'america lo é.
<Che te ne pare? >
<Magnifico!!.>
<Dovresti vedere quanto è bella new york a natale. >
<Immagino..ma non cambierò idea. >
Duncan su incupisce, lo lascio lì e entro dentro ma Duncan mi ferma per un braccio.
<Natalia dobbiamo parlare!. >
<Non mi va. >
Mi libero dalla sua stretta ed entro nella camera, mi chiudo in bagno e tolgo l'abito, sistemo il costume e esco fuori al terrazzo.
Duncan e seduto su una sdraio, sta fumando una sigaretta, decido di uscire ed entrare nella piscina.
Duncan getta via la sigaretta sembra furioso, cerco di non dargli peso e mi giro di spalle, poggio le braccia sui bordi della piscina e inizio a scattare delle foto.
Sento i suoi passi, mi sfila il cellulare dalle mani e mi obbliga a guardarlo.
<Che problemi hai Duncan!! >urlo.
<Sei tu il mio problema!! >ribatte.
<Sei tu quello strano e taciturno non io!. Ogni volta è sempre così caro Duncan con te non si può avere nessun tipo di dialogo, fraintendi spesso e non vuoi che nessuno si infili nella sua vita privata!!. È io sarei nessuno giusto? Sono davvero stanca. >
Senza togliersi i vestiti di dosso si immerge nell'acqua, si avvicina a me e le sue mani stringono i miei fianchi, mi guarda dritto negli occhi tirandomi a sé.
<Tu non sei una qualunque io voglio che tu resti qui con me. >
<Perché dovrei restare? >ribatto fredda.
<Perché io ti amo e credo che le nostre anime siano legate. >
<Non sono così convinta... >
<Tu menti lo stai facendo apposta per la storia della foto all'anello, vero?. >
<Si, sei stato fuori luogo!! >
<Ti chiedo scusa, sto cercando di migliorarmi.. >
<Non si direbbe... >
Tira un sospiro... Come se quello che stesse per dire gli costasse molto.
<Ho chiesto a Luca di venire a cena da noi domani. >
<Cosa? Luca è a new york? Mi presenterai tuo fratello, davvero?. >
Lo riempio di baci dalla felicità.
<Non ci credo sono così felice per te. >
<E solo grazie a te, sei tu che mi sproni a essere un uomo migliore. >
<Lo sei già amore mio. >
Le nostre labbra si uniscono in un bacio famelico che arde di passione, le sue mani sganciano i gancetti del mio costume mentre le mie mani sfilano via i suoi pantalonoli bagnati.
<Dimmi che resterai, dimmelo!!. >
Mi stringo alle sue spalle mentre il suo corpo si muove sul mio, le mie labbra baciano il suo collo, il suo profumo mi manda in estasi.
Il sole riflette sul suo viso e nei suoi occhi neri, mi hanno sempre fregata quei due abissi che si ritrova.
Ricordo i primi tempi, i suoi occhi mi spaventavamo mi mettevano in soggezione, mentre ora ci navigo in quei due pozzi neri.
<Non posso vivere senza di te Natalia, ti prego resta qui con me. >
Mi arrendo..
<Tu già conosci la risposta.>
Mi stringe di più a se mentre i suoi affondi si fanno sempre più intensi.
<Davvero te ne andrai? >
Mi dice staccandosi da me.
<No resto qui, perché ho finalmente trovato tutto ciò che sognavo. >
Mi gaurda incredulo <Ti amo Natalia, averti qui mi sembra un sogno. >
Le nostre labbra si riuniscono e Duncan ricomincia da dove era rimasto.
Alcune ore dopo...
Dopo averci riuscito a staccare per via del mio cellulare che ha inziato a vibrare più di una volta, siamo usciti dalla piscina, ma il mio cellulare si è spento, perché si è scaricata la batteria, di sicuro sarà Flora visto che nessuno mi telefona.
Dopo devo richiamarla per farle gli auguri, spero di rivederla presto visto che resterò qui.
Duncan vuole che la casa di Roma resti così come l'abbiamo lasciata,ritorneremo per le prossime vacanze estive.
Dopo averci asciugati per bene, Duncan ha indossato un costume nero, sono un po' gelosa che ian di quelle ragazze deve toccarlo.
È seduto sulla poltroncina e mi sta fissando mentre io mi guardo allo specchio, ho portato un costume di riserva a differenza dell'atro e bianco con delle righe blu.
<Che c'è? perché mi stai fissando. >chiedo
<Non lo so ti vedo diversa. >
<In che senso? Sono ingrassata vero?>
<No le tue forme sono più morbide. >
Unisco le braccia al petto e lo guardo in cagnesco.
<Anche con dieci kili in più saresti sexy lo stesso. >
<Bugiardo... >
Si alza e viene nella mia direzione.
Le sue labbra si posano sulle mie guance.
<Sei perfetta così. >
Lo amo così tanto, non riuscirei a stare arrabbiata con lui nemmeno per un'ora.
Sento di nuovo vibrare il cellulare..
<Si era spento ora risuona com'è possibile?. >
<Sara stata la carica ad averlo fatto accendere, dai rispondi dopo, sarà sicuramente Flora. >
<Non posso devo fargli gli auguri, dai!. >
<No io non starò qui ad ascoltare la vostra conversazione, ti aspetto fuori>.
Esce dalla stanza lasciandomi prima un bacio sulle labbra.
Prendo il cellulare e mi siedo sulla poltrona, leggo dal display un numero sconosciuto sarà di sicuro Flora che mi chiama dal cellulare di Claudio.
<Pronto Flora sei tu!!. >
Sento un bip di una segreteria e una voce registrata che mi parla:
"La preghiamo di attendere in linea ".
Attendo per qualche minuto mentre il mio cuore batte veloce.
<Pronto Natalia! Ci sei?. >
Per poco non mi cade il cellulare dalle mani.
<S-T-efano sei tu? >
<Come stai Naty?.>
La sua voce trema più delle mie mani, il mio sguardo e fisso sulla porta , se Duncan rientra succederà un putiferio.
<Bene, è strano sentire la tua voce. >ammetto
<Anche per me, mi manchi. Dove ti sei cacciata?. >
<Sono a New York. >
<Vivi li ora?. >
<Si ma ora non parliamo di me, tu come stai perché mi hai chiamata. >
<Non ho molto tempo Natalia, ora sto bene mi sto facendo aiutare. >
<Pensavo non volessi più vedermi. >
<Già.. Non volevo più vederti e ne sentire la tua voce,ma la mia terapista mi ha dato un premio avrei potuto chiamare la persona più importante per me, è nonostante tutto il male che ci siamo fatti tu resterei sempre una parte di me. >
Sentire la sua voce dopo un tempo così lontano mi fa strano, le sue parole mi fanno venire i brividi.
<Ti ascolto, se vuoi dirmi altro. >
<Vorrei che tu venissi qui, ho bisogno di dirti tutta la verità.
Gaia la mia terapista del centro dove sono rinchiuso ora mi sta aiutando a tirare fuori tutto quello che ho dentro, non sono stato sincero con te, ho commesso degli errori e voglio che tu sappia delle cose che non ho mai avuto il coraggio di dirti.
Non sono un mostro Natalia. >
La sua ultima frase mi lascia perplessa...
<Non ho mai pensato questo di te. >
<Abbiamo sbagliato entrambi,io ero arrivato al limite. >
Lo sento sospirare,non sarà stato facile prendere quella decisione, per fortuna non ci è riuscito.
<Verrai?. >
<Ci devo pensare. >
Non è facile, io ho Duncan ora e sarà difficile farglielo capire, non mi lascerà andare facilmente.
Le lacrime inziano a rigarmi il viso,e dall'altra parte sento Stefano seguirmi.
<Non commettere i miei stessi errori, per paura di dire le cose alla fine i sensi di colpa mi hanno reso una cattiva persona, ferendo anche te.
Credo che dopo tutti questi anni insieme, e l'amore che c'è stato tra noi, meritiamo un addio, voglio che tu sappia tutto, voglio ripulirmi di tutto.
Ho finto il tempo Natalia, ti aspetto. >
Chiudo quella telefonata, il cuore mi sta per esplodere dal petto, l'ansia mi fa mancare il respiro.
Devo andare, devo sapere, dopo tutto glielo devo.
Sento il rumore della porta aprirsi alle mie spalle, lo vedo entrare.
Guarda il mio viso bianco e viene nella mia direzione, sento un dolore alla pancia, sto per vomitare corro subito in bagno lasciando Duncan senza parole.
Chiudo a chiavi la porta alle mie spalle, mentre mi piego sul water per vomitare.
Batte i pugni alla porta...
<Natalia che ti succede!! Fammi entrare!. >
<No!! Duncan ti prego. >
<Perché? apri questa porta!. >
<Non voglio che tu mi veda in questo stato. >
<Ho fatto tirocinio in molti ospedali e credimi ho visto davvero di peggio. >
Apro la porta e lo lascio entrare, mi aiuta a sciacquarmi il viso e mi stringe tra le sue braccia.
È già davvero premuroso nei miei confronti, e l'amore della mia vita è io sto per ferirlo.
Non capirà me lo sento.
<Che ti succede amore mio. >
<Duncan.. I-O I-O.. >mi si bloccano le parole in bocca.
<Potevi avvisarmi che stavi male, mi hai fatto preoccupare. >
Mi stacco da lui allontanandomi.
<Che ti prende? >
<Devo tornare a Roma. >
<COSA? > si agita <No! non puoi farmi questo, perché?. >
<Devi capirmi. >
< È per la tua famiglia? Vengo con te e poi ritorniamo qui. >
<No, devo farlo da sola. >
<No, non ti lascerò andare da sola. >
Prendo fiato e tutto il coraggio che ho in corpo.
<È per Stefano,stava per uccidersi, ha bisogno di me. >dico tutto d'unfiato.
Fa dei passi indietro allontanandosi sempre di più da me.
<Prova a capirmi sistemerò tutto e tornerò presto. >
<No Natalia ci sto provando ma non ci riesco proprio a capirti, stava andando tutto così bene.
È quel coglione risbuca dal nulla, con un'altra bugia. >
Prende la lampada sul comò e la lancia contro al muro, riducendola in mille pezzi.
<Questa volta è vero, ti prego calmati. >
<Mi sono rotto il cazzo di quel coglione e di te che gli corri dietro come un cagnolino. Cazzo Natalia svegliati!!! Ti sta manipolando, prima Marissa, poi il suicidio. >
<Stai complicando solo le cose,devo chiudere la faccenda con lui una volta per tutte. >
<Io starei complicando le cose? ma ti ascolti Natalia? La verità è un'altra. >urla.
<Non insinuare Duncan!!>
<Tu non tornerai perché il tuo posto è lì con lui, è questa la verità. >
<No ti sbagli, il mio posto è qui con te.>
<Allora non andartene resta qui se hai coraggio!. >
<Non posso, devo tornare lì, devo farlo!. >
Si dirige alla porta, mi guarda un'ultima volta.
<Dove vai?. >
<Via da te Natalia!.>
***Spazio Autrice ***
Salve girls sono tornata, scusate per il capitolo un po' lungo e con qualche errore di troppo.
Siamo agli sgoccioli della nostra storia.
Cosa ne pensate della scelta di Natalia?.
E della reazione di Duncan?.
Il cerchio si sta stringendo, e voi da che parte state?. Se foste in Natalia cosa fareste al suo posto?.
Un bacio e al prossimo aggiornamento.
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