56.Insieme
Amare non è vivere felici e contenti, ma affrontare le sfide insieme.
È già passata una settimana da quando io e Duncan ci siamo trasferiti nella vecchia casa dei suoi nonni,situata fuori città.
Ho chiesto a Marco di darmi una settimana libera, dovevo dare una mano a sistemare la casa.
Ci siamo focalizzati soprattutto sul giardino, visto che la casa è stata lasciata abbandonata da molti anni.
È stata davvero un'impresa potare tutte quelle piante, avrei preferito chiamare degli addetti al giardinaggio, ma Duncan ha preferito fare tutto lui, tiene molto a questa casa.
Si divertiva guardandomi, mentre urlavo e scappavo a chiudermi in casa appena vedevo un insetto.
Vivere in campagna non è mai stato il mio sogno, ma stare con Duncan sì, quindi vivere qui mi piace, l'importante è restare insieme.
Abbiamo dato una sistemata anche alle pareti, le abbiamo verniciate di bianco, mi piaceva l'idea di avere un muro pulito, di puro, di nuovo, proprio come la nostra relazione.
Appena scatteremo delle foto insieme le attaccheremo alla parete vuota.
Abbiamo riverniciato il tavolo e le sedie di bianco dandogli un tocco di moderno, mentre il resto della casa è rimasta di stile rustico.
I questi giorni ho scoperto un lato di Duncan che non conoscevo,ho visto un uomo diverso da quello formale con la giacca e cravatta, si è spogliato di tutto ed è stata una vera rivelazione.
Lo visto divertirsi con poco, anche solo fare la spesa insieme è stato speciale.
Ho anche scoperto che ama il cibo spazzatura, essendo metà italiano e metà americano, ama i fast-food proprio come me.
Siamo stati anche all'Ikea, lì abbiamo acquistato delle candele profumate,la mia preferita quella alla vaniglia.
Duncan si è diverto come un bambino mentre si nascondeva nell'armadio da esposizione,ci siamo chiusi dentro senza dare importanza alle persone che ci guardavano, mentre le nostre labbra si sono unite ad assaporarsi come se non ci fosse un domani.
Per la prima volta nella mia vita, mi sono sentita libera di fare ciò che voglio, mi sono sentita libera di essere me stessa.
Abbiamo data una sistemata al letto, cambiando il materasso ormai vecchio.
Ho comprato delle lenzuola rosa che a Duncan fanno schifo, ma io ho insistito nel volerle prendere.
Si è convinto solo quando abbiamo stabilito di fare l'amore sul divano, credo che sia diventato anche il mio posto preferito.
È così bello essere felici con poco, Duncan ed io siamo molto simili,e questa cosa mi affascina ma allo stesso tempo mi spaventa.
Le prime sere che ci siamo trasferiti qui, abbiamo cenato con una semplice pizza sul divano, mentre guardavamo serie tv su netflix.
Duncan Smith non finisce mai di sorprendermi.
Mancano meno di due settimane alle ferie estive e Duncan rientrerà a lavorare per Marco dopo le ferie.
Nel frattempo del suo rientro in azienda sta lavorando al computer, visto che deve occuparsi del marketing di Firenze.
È in piu sta anche lavorando a distanza per l'azienda di suo padre.
In questi giorni me ne ha parlato ma si è limitato a dirmi cose che infondo già sapevo.
Vorrei tanto sapere qualcosa in più del suo passato, ma Duncan sembra davvero custodirlo segretamente.
Non voglio pressarlo con le mie solite domande, questa volta voglio che si senta libero di aprirsi con me,di sua spontanea volontà.
Ora è qui accanto a me nel nostro letto, a la testa poggiata sul mio seno,mentre io gli accarezzo i cappelli,sono davvero scuri e spettanti proprio come il suo animo.
Resterei qui a guardarlo per ore, non credo di aver amato qualcuno come amo lui, in questo momento.
Non me lo so spiegare il perché,non so cosa mi abbia fatto.
Duncan mi è entrato dentro e se non funzionasse tra di noi mi ferirei troppo, né uscirei a pezzi.
È prorpio vero che ti innamori due volte, la prima pensando che sia l'unica, la seconda capendo che è la prima volta.
Da quando viviamo qui mi sveglio sempre all'alba, è davvero bello qui lontano dal caos della città, ma devo ancora abituarmi.
Mi sembra ancora un sogno, e se lo è vi prego non svegliatemi.
<Buongiorno bisbetica. >mi dice affondando la testa nei miei capelli.
<Buongiorno stronzo mega galattico! >
Preme le sue labbra sulle mie, e gli mordo il labbro inferiore.
<Se continui così ti farò rimanere tutto il giorno a letto. >mi dice, stringendomi il seno tra le sue mani.
<Signor Smith avrei del lavoro da sbrigare!! . >gli dico divincolandomi dalle sue braccia.
Lascio Duncan al letto, mentre io scappo via dalle sue braccia, se continua a guardarmi così dovrò saltare il lavoro anche oggi.
Apro il piccolo armadio, qui lo spazio e davvero ridotto per tutti i miei abiti, ma non mi importa più di tanto. Prendo un abito nero con le spalline di colore bianco, mi fascia abbastanza bene in vita, infilo dei sandali neri e corro in bagno.
È tardi e tra meno di mezz'ora devo trovarmi un ufficio ho molto lavoro da sbrigare.
<Vengo con te! >
Duncan e poggiato allo stipite della porta del bagno.
<Non hai del lavoro da sbrigare qui? >
<Hai ragione.. >mi dice incrociando le braccia.
<Che hai? > gli dico guardandolo
<Niente...>si limita a dire
Lo vedo dirigersi in cucina, mentre io applico un filo di trucco, sistemo i capelli in un grazioso chignon, e da tempo che non li legavo in questo modo.
Mi dirigo in cucina e vedo Duncan sorseggiare il suo caffè, ha infilato dei pantaloni di tuta neri, ha un'aria strana c'è qualcosa che lo turba.
Mi avvicino per dargli un bacio, e poi dovrò andare subito a lavoro.
Le mie labbra si posano sulle sue,i suoi baci sanno sempre di passione non sono mai frivoli, mi morde il labbro facendomi strillare dal dolore.
<Ahiii!! Sei uno stronzo!! > gli dico toccandomi il labbro gonfio.
Mi stringe tra le sue braccia lasciandomi senza fiato, mentre le sue labbra ritornano sulle mie, questa volta è un bacio dolce.
<Perché hai fatto i capelli in questo modo? >mi dice, toccandomi le ciocche che ricadono sul mio viso.
<Non ti piacciono? >
<Non lo so.. >mi dice, ha un'aria turbata.
<Mi dici che hai? >
<Niente.. Ci vediamo stasera. > mi dice dandomi un bacio a stampo.
Lo ribacio e mi dirigo in macchina, ci impiegherò molto più tempo ad arrivare a lavoro.
Marco è sempre gentile con me e quando gli ho detto che lasciavo il suo appartamento, mi ha detto che lui è felice per noi anche se vuole bene a Stefano.
Appena metto piede nell'edificio c'è Flora ad attendermi alla reception, con due caffè fumanti sulla sua scrivania.
Da quando vivo con Duncan ho imparato a prendere il caffè, per Duncan non esiste che le persone dicono di odiare una cosa senza prima assaggiarla, è ha ragione.
In ventotto anni non avevo mai preso un caffè, solo perché l'odore mi nauseata, mentre ora non ne posso fare a meno.
<Ehi splendore, finalmente sei tornata!. Duncan ti voleva tutta per sé. >
Già, e cosi strano ritornare a lavoro senza di lui, dopo essere stati sempre inseme in questi giorni.
<Marco lo riassumerá dopo le ferie, quindi sarò sola e piena di lavoro. >dico disperata.
Duncan è davvero molto bravo, e senza di lui sono persa in ufficio.
<Tranquilla!. Marco ha mandato Sara a darti una mano. >
<Chi è Sara? >
<Lavora alla sede di Firenze, Marco la fatta venire per sostituirti. >
<Sono una pessima collaboratrice, non dovevo chiedere una settimana di ferie, visto che tra poco chiuderemo per le vacanze.>
<Basta farti tanti problemi Natalia!!. >
La saluto e mi dirigo nel mio ufficio. gli ricordo che stasera li aspetteremo a casa per cenare insieme.
Flora a differenza mia, è più spensierata mentre io mi faccio mille problemi,dovrò imparare da lei.
Sembra di rivivere un dejavú mentre percorro il lungo corridoio, ricordo ancora il primo giorno che Duncan ha inziato a lavorare qui ero infastidita e non avevo intenzione di condividere il mio ufficio, e invece ora condividiamo una casa.
Ma ciò non lascia il fatto che mi mette sempre ansia conoscere gente nuova, dovrei essere più rilassata, visto che è una donna, ma meglio non fidarsi anche con Duncan pensavo lo fosse.
Appena apro la porta dell'ufficio, la trovo seduta al posto di Duncan, sento un odore di cannella deve essere il suo profumo.
Alza il capo dal computer e viene nella mia direzione con un sorriso smagliante sulle labbra.
<Salve signorina Preziosi, io sono Sara Caleffi dell'ufficio marketing di Firenze. >
Le stringo la mano, Sara e un po' più bassa di me, ha i capelli neri e gli occhi verdi è davvero molto bella.
Prendo il mio posto mentre Sara si posiziona davanti alla mia scrivania.
<Signorina Preziosi, ho sistemato alcune cartelle, credo che lei abbia poco da fare qui. >
<C-cosa? Non voglio che venga svolto del lavoro al posto mio!! >puntualizzo,alzando un po' troppo la voce.
<Mi scusi... >mi guarda intimorita
Forse ho esagerato, devo chiedergli di scusarmi per il mio tono.
<Mi scusi, ma se voleva svolgere lei il suo lavoro, avrebbe potuto evitare di prendersi una settimana di ferie prima di quelle estive!! >ribatte secca, Sara.
Che impertinente, chi si crede di essere, mi alzo di scatto dalla scrivania, <Lei come si permette di parlarmi in questo modo!!! >
<Mi scusi signorina Preziosi, io non volevo offenderla, e solo che lei se la sta prendendo con me quando i lavori sono stati svolti da un'altra persona. >
<Quindi non è stata lei? >
<No. >
<Duncan!! > Ecco perché era sempre al computer.
<Duncan Smith? >mi dice.
Alluidre quel nome dalla sua bocca, mi volto di scatto guardandola in cagnesco, incrocio le braccia al petto fulminandola con gli occhi.
<Si,è il mio fidanzato!! >puntualizzo.<Lo conosce? >
<Lavoravo con lui a Firenze. >moi dice intimorita.
Ma che mi prende? Io non sono mai così arrogante.
<Lavorava!!>puntualizzo. <Perché ora resterà a Roma con me. >ribatto seccata.
Sara non sembra accusare il colpo, forse mi sto facendo prendere dalla gelosia, devo darmi una calmata.
<Quandi alla fine ha deciso di lasciare l'azienda di suo padre a suo fratello? >
<Duncan ha un fratello? >domando sorpresa.
<Si Duncan ha un fratello più piccolo, non lo conosce? >ribatte lei.
<Ah si si ,scusa stamattina ho la testa per aria. > mento per non dargli soddisfazione.
Sara non sembra convinta dalle mie parole, e non ha tutti i torti.
Ma non mi andava di dirgli che Duncan mi ha mentito visto che mi ha detto di essere figlio unico.
Perché le persone mentono sempre?.
Guardo l'ora dal cellulare ed è già ora della pausa pranzo, ad attendermi c'è già Flora.
Ci sediamo al mio tavolo riservato e ordiniamo da mangiare.
<Sono così felice che tu e Duncan state insieme>. Mi dice euforica.
<Si... >non riesco a smettere di pensare a quello che mi ha detto Sara.
<Che hai? È per Sara?non ti piace? >
Mentre Flora mi riempie di domande, vedo Sara entrare nel locale e prendere posto accanto a dei colleghi in sala.
<Che hai Natalia? >richiede Flora.
Flora mi richiama da quella visone.
<Non so se devo fidarmi di Duncan. >
<Natalia tu credi che io mi fidi di Claudio, dopo tutto quello che ho passato? >
<Io voglio che sia diverso stavolta.. >
<Natalia fidarsi è bene, non fidarsi è ancora meglio!! >
Flora ha ragione.
Risaliamo in ufficio, e mi concentro sul lavoro, vedere Sara qui mi preme la voglia di tempestarla di domande, vorrei sapere cos'altro sa di Duncan.
Com'è possibile che Duncan è stato per quasi un mese a Firenze e lei sa più cose di me.
Perché Duncan continua a tenermi fuori dalla sua vita privata.
Guardo il cellulare e Duncan mi ha chiamata ben due volte di fila, così lo richiamo, mi alzo e mi avvicino alla finestra.
<Naty, com'è lavorare senza il tuo assistente preferito? >
<Bene, anzi benissimo, qui c'è Nicolas. >
<Chi cazzo è Nicolas!! >lo sento borbottare
Non riesco a trattenere una risata, mentre Sara mi guarda perplessa.
<Il mio nuovo assistente! >dico seria
<Marco e un coglione, avrei potuto aiutarti io. >
<Hai già fatto abbastanza, ora devo andare, ci vediamo dopo a casa. >
Mi risiedo alla scrivania, gli ho solo detto una piccola bugia, lui mi ha nascosto di avere un fratello, so che sembro una bambina, e non è il giusto atteggiamento da usare, ma con Duncan è davvero difficile dialogare.
<Signorina Natalia, il mio lavoro e finito per oggi. >
<Graize mille Sara. >
Si alza dalla scrivania e si avvicina, si aggiusta gli occhiali da vista sul naso e mi guarda negli occhi.
<Non faccia arrabbiare troppo Smith non è molto ragionevole, me lo saluti appena lo vede. >
Si avvia alla porta ed esce dall'ufficio.
Che cosa avrà voluto dirmi?.
Alcune ore dopo..
Appena parcheggio l'auto nel viale di casa, sono già le sette di sera ho impiegato quasi un'ora per tornare a casa, e davvero stressante abitare lontani dal luogo di lavoro.
Appena apro la porta di casa, Duncan e sul divano con un pantalone bianco di lino e una camicia aperta sul davanti che lascia scoperto il suo petto mormoreo, sta bevendo qualcosa,credo sia liquore, tra le mani ha un libro.
Un momento, quello è mio!!.
Appena mi vede entrare richiude il libro e mi scruta dalla testa ai piedi, appena i nostri occhi si incontrano, io inzio a togliere le forcine dai capelli.
<Ehii, che stai leggendo? >chiedo facendo finta di non sapere che è il mio libro.
<Cime tempestose, lo rubato dal tuo armadio. >mi dice ridendo sotto ai baffi.
Mi avvicino e glielo levo dalle mani, le sue braccia sono più forti e mi tira per i fianchi, facendomi accavallare su di lui.
<Mi sei mancata.>mi dice baciandomi la guancia.
<Bugiardo!!.>
Duncan sembra sorpreso dalle mie parole < Perché sarei un bugiardo?>
<Non devi dirmi niente? >chiedo.
<No! Perché me lo chiedi? >
Mi alzo di scatto liberandomi dalle sue braccia.
<Tra un'ora arriverà Flora e Claudio, devo preparare la cena. >
Duncan mi raggiunge prendendomi per un braccio.
<Dimmi che cosa ti turba? >
<Niente... >
Non voglio dirgli di Sara, capirebbe subito.
E io vorrei solo che fosse lui a dirmelo, voglio dargli un po' di tempo.
<Parlami di quel Nicolas. >
<E noioso e carino. >mento
<L'ultima volta che hai descritto il tuo assistente in questo modo, sei finita per innamorartene! >dice schignazzando.
<Ti odio!!!!>
Apro il frigo e inizio a preparare la cena, ignorandolo del tutto, ma Duncan sa sempre come ribaltare la situazione, non smette di baciarmi il collo, mentre io cerco di trattenermi.
Dopo quasi un'ora esatta ho preparato qualcosa di decente grazie ai video su YouTube.
Duncan ha preparato la tavola e a accesso le candele, ora si sta dando una sistemata.
Decido di cambiarmi anch'io appena entro nella stanza da letto Duncan sta mettendo una camicia di lino bianca.
Mentre io cerco di togliere l'abito aprendo la cerniera.
<Vuoi che ti aiuti? >mi dice vedendomi in difficoltà.
<No grazie. >ribatto secca
<Non fare la bisbetica con me. >
Il suo è un tono di sfida, mi fa voltare verso lo specchio e posa le sue labbra sulla mia spalla nuda.
<Ti amo così tanto. >mi dice guardandomi dallo specchio, mentre io distolgo lo sguardo.
Le sue mani aprono la zip del mio vestito che scivola via dal mio corpo, le sue mani si intrufolano nei mie slip, il mio corpo sembra bruciare al contatto con le sue dita, la mia testa si inclina sul suo petto.
<Rilassati Natalia. >la sua voce e calda vicino al mio orecchio.
Cerco di trovare un briciolo di forza, per non cadere nelle sue brama, le parole di Sara mi hanno turbata.
<Se solo non mi mentissi, sarebbe tutto più facile!! >gli dico
Tolgo via la sua mano,dal mio corpo, mentre Duncan rimane lì fermo, non capendo la mai reazione.
Prendo una camicia dal letto e mi copro, rifugiandomi in bagno.
<Che ti prende?>Urla battendo i pugni sulla porta.
***Spazio autrice***
Eccomi qui!! Che ne pensate del capitolo? Mi scuso per gli errori.
Duncan non riesce proprio ad aprirsi con Natalia e pure la ama così tanto.
Vi siete chiesti il perché?
Se non siete riusciti a trovare una risposta, dai prossimi capitoli sarà tutto più chiaro.
Ecco Natalia come ha visto Duncan appena è rientrata da lavoro.
Buon weekend a tutti, spero di non avervi dato noia con questo capitolo.❤️
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