52. Il Caos Da Cui Veniamo

Ho provato a ragionare insieme al cuore. Ma niente da fare anche lui e pazzo di te.

Duncan's pov

Il primo giorno che sono partito per Firenze, Natalia era distrutta.
Avevamo passato tre giorni insieme,fantastici.
Finalmente era mia,non dovevo più dividerla con lui.
Le stavo facendo capire che si poteva fidare di me, e che insieme ci saremmo riusciti, a farmi aprire di più.
Non vederla più pentirsi e scappare via da me, mi rallegrava il cuore.

Ma la mia pace è stata interrotta da diverse chiamate..
Il passato stava ribussando alla mia porta.

Dovrò trovare un modo per tirarmi fuori, devo sistemare quei due che mi stanno addosso.

Quando sono andato via, Natalia si è stretta al mio petto,in lacrime.
Giuro che se l'avessi guardato ancora negli occhi, l'avrei portata con me, ma era troppo pericoloso.
Quei due sono delle vere merde, e io non posso perderla per una cazzata.
I miei problemi non sono finiti qua,ho anche l'azienda di mio padre da tirare avanti, anche se ho lasciato metà delle azioni a quel fotutto coglione di mio zio Franco.

Appena ho messo piede a Firenze ho rivisto quelle merde.
Gli ho chiesto di darmi del tempo, devo trovare qualcosa per fargli tenere la bocca chiusa.
Devo fargli credere che sto ancora ai patti, prima che mi rovinino.

Sono stanco, e mi sento solo con questo peso che porto addosso, se lei sapesse di tutto questo schifo non mi capirebbe e non mi guarderebbe più in quel modo in cui solo lei sa fare.
Appena ho messo piede a Firenze, sono diventato geloso, al pensiero che Natalia fosse da sola e con il suo ex in giro, ho chiesto a Marco di tenerla d'occhio,Stefano è capace di tutto.
Mi fido di Marco, e lui sa perché sono qui, lui mi capisce.
Ho provato a chiamarla più di una ventina di volte quella sera della cena, ma Natalia non ha risposto a nessuna mia chiamata.
Nella mia testa ho inziato a farmi film mentali.
Natalia e troppo buona e si lascia manipolare da quel coglione, al solo pensiero che lei fosse ritornata da lui mi veniva il vomito, ho preso a pugni l'armadio fino a spaccarne una porta.

La mattina seguente l'ho chiamata, sentire la sua voce dolce mi ha fatto quasi passare tutta la rabbia che avevo in corpo.
Sentivo che era triste come me, le mancavo come lei mancava a me, ma io sono un bastardo orgoglioso, e volevo fargli credere che ero ancora arrabbiato.
In parte lo ero ma l'altra parte di me, le bastato solo sentirla per mandare via la rabbia.

Mi fa incazzare quando mi tratta come se non fossi così importante per lei.
Mentre lei per me e la cosa migliore che mi sia capitata, negli ultimi anni.
Dopo la morte di  mia madre ho incontrato solo gente di merda, che mi usava solo perché avevo soldi e fascino.
Mi portavo a letto ogni sera una donna diversa, loro usavano me e io usavo loro.
Ero incazzato con le donne e col mondo intero.
Le facevo innamorare, fino a rubargli il cuore e poi le calpestavo spoglianodole di tutto.

Ero incazzato col sesso femminile, fin dal giorno in cui sono nato.
Eppure ero nato da una donna, sí.
Ma da una donna che non mi ha mai voluto, io ero il suo errore.

Prima della morta di mia madre, l'odio era scomparso, non sapevo nemmeno cosa fosse, mi chiedevo spesso perché la mia vera madre non mi abbia tenuto, visto che ho scoperto che a avuto altri figli dopo di me.
Ma poi il tempo mi ha insegnato che i figli non sono di chi li fa, ma di chi li cresce.
Mi madre mi ha amato tanto, ricordo quando  mi portava nella sua scuola di ballo, insegnava danza da giovane. Aveva tanto desiderato una figlia femmina, gli chiedevo sempre perché aveva scelto me,visto che poteva scegliere,avrebbe potuto adottare una bambina.
E lei mi rispose semplicemente che i miei occhi l'avevano stregata.
E che non aveva più altra scelta, i  miei occhi erano come magia incastrati nei suoi.

Passavo interi pomeriggi nella sala da ballo, mentre lei insegnva, io leggevo i miei libri preferiti.
Le sue alunne venivano spesso richiamate da mia madre, perché non smettevano di fissarmi.
Dopo dieci anni mia madre fu costretta a chiudere la scuola di danza per via della sua malattia.
Da lì inizio l'inferno,il suo calvario la sua lotta.

Ero incazzato con la vita, ero già stato negato da una madre, ora stavo perdendo la mia vera madre, quella che mi amava per davvero.

Perché a me?mi chiedevo.
Cosa avevo fatto di male ? Mi dicevo.

Mia madre era una donna straordinaria, mi ha amato solo come una vera madre sa fare.
Mentre io sono stato un pessimo figlio.
Sono scappato via quando lei aveva bisogno di me, non c'è la facevo a vederla soffrire in quel letto,si stava consumando, la malattia la stava divorando.
Come un vero codardo sono scappato via.
Non mi perdonerò mai per questo.

Il telefono ha ricominciato a vibrare e la mia Natalia,ma devo continuare a non risponderle deve capire che io non sono uno qualsiasi e non deve trattarmi così.
Dopo aver passato tutta la giornata nel mio ufficio, ho parlato con  mio zio, che è solo un coglione.
Pensa solo a i soldi e non alla ricerca.
Credo che mio padre si stia rivoltando nella tomba.

Appena sono rientrato in hotel, lei era qui.
Ho dovuto mantenere tutta la mia fermezza, volevo prenderla a calci in culo.
Mi sono finto ancora interessato a lei, e alla fine l'ho convinta ad andare via.

Appena o preso il cellulare ho chiamato Natalia, e da tutto il giorno che non smettevo di pensarla.
Dalla sua voce traspariva che non aspettava altro che una mia chiamata.
Ho notato un po' di imbarazzo nella sua voce, era davanti a qualcuno ne sono certo.
Mi ha convinto a fare pace con lei, anche se è dura come un mulo, ha carattere e mi tiene testa.
E per questo che ho perso la testa per lei.
Stava andando tutto bene, quando ho sentito una voce maschile, sono andato subito in tilt.
Non sono un tipo geloso, non lo sono mai stato con nessun'altra donna, ma con lei e diverso.

Ma dal tono di Natalia sembrava sicura di quello che faceva, mi ha detto che era con un amico.

Ma amico chi?

Da quando la conosco non lo mai vista in compagnia di un amico, al massimo se non  con Flora.
Sono andato di matto quando a riattaccato,dicendo che aveva da fare.

Ma da fare cosa?

Volevo vederla e anche subito.

Ma prima dovevo sistemare l'altro problema.
Il giorno seguente, ho rivisto il mio coinquilino" il bastardo".
Mi ha detto di non mollare, lui stava ottenendo ciò che voleva e io avrei avuto il nome e il cognome, di lei.
Mi sono finto indifferente e tranquillo e sono andato via.
Ho provato a richiamare Natalia ma senza avere alcuna risposta, così dopo una notte in bianco e mille pensieri per la testa ho deciso di ritornare a Roma.

In questi giorni ho preso una decisione, più i giorni passavano e più mi convincevo, che voglio che venga a vivere con me.

Preparo la valigia in fretta, voglio andare via subito.

Arriverò a Roma per le sei, Natalia sarà già di ritorno a casa, voglio farle una sorpresa.
Mi sono fermato da primark e le o  preso un portachiavi a forma di aereo, ho anche fatto la copia della casa dei miei nonni in campagna, voglio che venga a vivere con me li, e quando sarà pronta voglio andarmene via da qui con lei, da tutto questo schifo.

Appena arrivato a Roma, mi dirigo direttamente nel suo appartamento.
Mi sono fermato da un fioraio dietro l'angolo.
Questa settimana mi sono comportato da coglione, e o deciso di prendergli dei girasoli, come segno del nostro amore.
Ancora non sono riuscito a dirgli quelle paroline magiche, ho ancora un blocco ma spero che lei provi davvero qualcosa per me.
Più di quanto abbia provato per quel coglione.

Come suo solito, Natalia ha lasciato le chiavi sotto allo zerbino, le prendo e apro la porta.

Cazzo!!

Appena metto piede nell'appartamento, trovo Stefano steso sul divano.

Che cazzo ci fa lui qui!!

Sento il sangue ribbolirmi nelle vene, il cuore mi pulsa troppo forte, tremo dalla rabbia.

<Chi cazzo sei tu? >

Mi dice il coglione, talmente che è ubriaco non si ricorda nemmeno di me.

<Dove Natalia? >gli chiedo

<E a te che importa? Che cazzo vuoi da lei? lei è mia! >

Mi dice bevendo un'altro sorso dalla bottiglia.

Merda!! Stefano e davvero ridotto male.
Ma rimane sempre un coglione, la tradiva  e non la mai meritata.

Forse io non sono migliore di lui, ma io a differenza sua provo davvero qualcosa per lei.

<Perché cerchi la mia Natalia? >mi dice ora,guardandomi attentamente.

<Lei non è più tua!! >ribbatto.

<Ho fatto di tutto per allontanarla da quel Dario, ma alla fine lui se le presa lo stesso. > sta delirando...

<Chi cazzo e Dario? >

<E io che pensavo che si fosse innamorata del suo assistente.
Ma sei qui con me, quindi mi sbagliavo!! >

Ho i pugni serrati,  se non chiude quella cazzo di bocca,lo distruggo.

<Mi dispiace per te, ma sono io quello che mi scopavo la tua fidanzata, quando tu eri impegnato con la tua segretaria. > ribatto.

Sono così accecato dall'odio, che questo è davvero un colpo basso anche per me.

<Bastardo!! >si alza venendo nella mia direzione, Stefano è infuriato.

Con un gesto rapido gli tiro un pugno sulla mascella, stendendolo a terra, in un solo colpo.

<Dove cazzo e andata? >urlo.

Stefano si tocca il viso, mentre io lo tengo fermo a terra.

<Lontana, ci ha usati entrambi, lei amerà sempre e solo lui. >

<Vaffanculo!!! >grido.

Mi affretto ad uscire dall'appartamento, mentre quel coglione si ripulisce il sangue dalla bocca.

< Duncan!!! >

La sua voce mi fa fermare sull'uscio della porta.

Che cazzo vuole ora... !

<Prima di andare via con lui, e venuta da me, abbiamo fatto l'amore per l'ultima volta. > aggiunge.

La vena sul mio collo pulsa troppo veloce, sbatto la porta alle mie spalle,prima che possa  commettere un'errore di cui potrei pentirmi per  tutta la vita.

Non può essere, sta mentendo...

Chi è Dario? Forse Stefano sta dicendo la verità, Natalia mi aveva detto che era con un amico.

Perché non me la detto? Dove cazzo è ora? E con quel Dario come dice Stefano?.

Cazzo!! Cazzo!!!

Hanno fatto l'amore, prima di dirsi addio..
Che cazzo le preso? Che cazzo a fatto!!!

Sto rischiando tutto per lei... E ora è con quel Dario a fare chissà cosa.

Sono infuriato non voglio più vederla. Prendo il pacchetto dalla tasca e lo butto via per le scale.
Mi sbagliavo su di lei, non e speciale, e una qualunque, niente in più niente in meno.

Anzi forse è la peggiore..

Dopo aver guidato per circa un'ora,la testa sta per scoppiarmi da un momemto all'altro.
Le parole di Stefano rimbombano nella mia testa.
Era distrutto e ora lo sono anch'io.

Apro la porta di casa dei miei nonni, e mi precipito sul divano,dove l'ultima volta abbiamo fatto l'amore.

Cazzo! Sembra di sentire il suo odore qui dentro.

Avrei tanto voluto vivere con lei qui, ma ora è già altrove chissà dove chissà con chi.

Resterò qui per un paio di giorni poi me ne ritornerò in America.
Ho chiuso qui, le ombre del passato sono riapparse a tormentarmi e io sono stanco, non ho più voglia di giocare, e ripetere gli stessi errori.
Voglio andare via da qui,non a più senso restare.

***Spazio autrice***
Salve ragazze!!! Che ne pensate di questo capitolo?.
Sto inziando a spogliare pian pianino anche Duncan, cosa ne pensate?.
Avete dei dubbi?. Ho vi e tutto chiaro?.
Stefano e davvero una merd.....
Ma infondo non poteva finire così.
I capitoli della versione di Duncan saranno pochi, quindi traete le vostre somme.
Il bello deve ancora venire ❤️.

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