37.Alla fine del giorno
E già passata una settimana dal mio rientro a casa, quel giorno saliti in macchina ne io e ne Stefano abbiamo piu aperto il discorso dei girasoli, trovati sulla sua macchina.
Quando sono ritornata a casa, ho trovato tutta la mia famiglia ad aspettarmi, c'era anche Flora, e il mio capo.
Non mi aspettavo di trovarli lì, sono scoppiata in una valle di lacrime, ero felice ma allo stesso tempo triste, per averli fatti stare in pensiero per me.
Le mie lacrime erano dovuto anche ad altro, il mio pensiero fisso era rivolto sempre a lui,da quando ho saputo che è stato al mio fianco, per tutto il tempo che ero sedata.
Nonostante sia ritornata a casa con Stefano, ho sperato fino all'ultimo minuto, di trovarlo aprendo la porta di casa.
É una settimana che Stefano ha deciso di restare a casa mia, ha portato un po' della sua roba, gli ho chiesto esplicitamente di voler restare sola, ma Stefano ha inziato a stare male, per i miei rifiuti, e io non ho avuto il coraggio di mandarlo via, infondo, non merita di essere trattato così, da me.
È da tempo che non torno a lavoro, ma ora sto bene, e oggi rientro in azienda.
Ho dovuto pregare Marco per farmi riassumere, voleva che mi ripossasi,e non voleva avere problemi con Stefano, perché alla fine Marco mi ha detto che e stato Stefano a farmi dare le dimissioni.
Con Stefano intorno e stato difficile, anzi impossibile, provare a chiamare Duncan,muoio dalla voglia di sapere come sta,se gli manco, e perché non mi ha più cercata.
Flora mi ha detto che è fuori città per lavoro,più di una settimana fa, quindi oggi sarà in ufficio, spero di vederlo nel mio ufficio,con il suo classico completo grigio, proprio quello che mi ha stregata.
Mi sembra così strano ritornare a lavoro, dopo tutto questo tempo.
Non vedo Duncan da quella cena, ho bisogno di vedere i suoi occhi.
Stefano e già andato a lavoro , ho sentito lasciarmi una scia di baci sul collo, ho chiuso gli occhi facendo finta di dormire, e qui da una settimana e lui dorme sul divano per mia scelta. Mi ha tartassato di domande, chiedendomi il perché, ma gli ho spiegato che non mi sono ancora ripresa del tutto, ho bisogno di tempo.
Finché non vedrò Duncan, non chiariro le cose con lui, non avrò pace,non voglio un matrimonio finto,devo fare chiarezza nei miei sentimenti,voglio vedere l'effetto che fa su di me rivedendolo.
Devo ancora ringraziarlo, per avermi salvata ancora una volta.
Ma in questo momento vorrei ammazzarlo, per essersi esposto così tanto, quando ho trovato i fiori sull'auto di Stefano, mi sono detta:
"e la fine ".
Ho già piastrato i capelli, ho colorito un po' il mio viso pallido, ho messo un po' di rossetto nudo sulle labbra e tanto mascara, sugli occhi.
Prendo un abito nero dall'armadio, che mi arriva alle ginocchia, mi fascia abbastanza bene, pendo dei sandali oro, e mi dirigo a lavoro.
In macchina accendo la radio, ho bisogno di sfogare tutto quello che ho dentro.
Dannazione a questa canzone!!!
Mi sento così euforica, nel rivederlo dopo un tempo così lungo, ma sentiti Natalia, sembro una ragazzina al suo primo appuntamento.
E proprio quello che mi affascina di lui, che nonostante lo conosca, ogni volta che lo vedo sembra sempre un'appuntamento al buio.
Parcheggio l'auto, e entro nell'edificio.
<Bentornata amica miaaa>
Flora lascia la sua postazione, e corre ad abbracciarmi.
<Flora, sembra così strano ritornare alla normalità > gli dico stringendola a me.
<Stai tranquilla, e successo anche a me e Caludio, quando siamo rientrati.
Un paio di giorni e ti rimetterai in carreggiata, sono così felice di vederti qui stamattina. >
<Anch'io, lui dov'è? >
<Non è qui! >mi dice in tono deciso, sembra quasi arrabbiata
Cosa? Perché? Dov'è? Voglio tartassare Flora di domande, ma l'arrivo di Marco interrompe, la nostra conversazione.
<Natalia lasciati guardare, sei in perfetta forma, l'azienda ti reclama >
<Non vedevo l'ora di tornare nel mio ufficio >
<Vieni, ti accompagno io>
Saluto Flora lanciandogli, qualche occhiatccia, voglio sapere dov'è finito.
Ci dirigiamo in ascensore, Marco non fa che guardarmi, sembrano tutti strani oggi.
<Stai bene ora? Davvero? >
<Si, grazie Marco >
<Sappi che mia figlia ti vuole vedere >
Gli sorrido, le porte dell'ascensore si aprono, e io nella mia testa sto immaginando di trovarmelo nel mio ufficio,nonostante Flora mi abbia detto che non è qui.
La speranza e sempre l'ultima a morire, giusto?.
<C'è un po' di lavoro da sbrigare, puoi chiedere sempre a Flora per farti dare una mano. >
<Chi ha svolto il lavoro al mio posto? >
Marco prende un po' di tempo prima di rispondermi:
<Duncan!! >
<Dov'è ora? Perché non è qui? >
<E nell'altra sede, a Firenze >
<Perché è li? >
<Natalia, io non so cosa ci sia tra voi, ma.. >
Lo interrompo e <E complicato >
<Credo di averlo capito, ma Duncan dopo che sei stata così male, ha deciso di andarsene, mi ha chiesto personalmente di essere trasferito lì >
Sento le gambe tremare, perché ho questa sensazione di vuoto, il mio inconscio grida, no non può essere, che non lo rivedrò.
Perché mi tratta così, mi ha appena fatto capire che mi ama,almeno credo, e poi sparisce nel nulla al mio risveglio, sono arrabbiata, incazzata nera.
<E tutto ok ora? >
<Si scusami mi ero persa tra i pensieri >
<Duncan sa benissimo che può ritornare quando vuole. Cercherò di trovarti qualcuno che possa darti una mano il lavoro e raddoppiato e abbiamo bisogno di un'altro collaboratore >
<No io non......ok va bene> mi limito a dire, ma io non voglio nessun'altro in questo ufficio che non sia lui.
Chiudo la porta del mio ufficio a chiavi, accendo Alexa, e apro tutte le finestre, vedere la sua sedia vuota mi fa sentire davvero male.
Provo a fare quello che avrei dovuto fare subito, lo chiamo!!.
Ho passato la mia mezza giornata di lavoro, al cellulare senza avere alcuna risposta.
Mi farà impazzire, perché non risponde?, credo di meritarmi delle risposte.
Mi da della codarda ma alla fine si sta comportando proprio come me, anzi anche peggio.
Conoscendolo,gli sarà passato qualcosa per la testa, sarà arrabbiato per qualcosa,ma cosa?.
Infondo so benissimo che Duncan ha un lato che nasconde, dove non mi ha mai lasciata entrare.
Credo che non siamo perfetti nessuno dei due,ma è questo ad attrarmi ancora a lui.
Dopo aver pranzato con Flora, anzi dopo avergli fatto l'interrogatorio, prima che iniziasse a parlare l'ho fatta giurare di dirmi la verità.
Flora, non sa niente che io già sappia, appena lei è Claudio sono rientrati, Duncan già era andato via, anche lei e rimasta male del suo trasferimento, voleva almeno saperlo da lui.
Con un nodo alla gola, mi sono rimessa subito a lavoro, ho dovuto iniziare dei progetti, siamo già ad agosto, e le ferie arriveranno a breve, il lavoro da sbrigare e aumentato.
Sento il cellulare vibrare, mi precipito sulla scrivania di Duncan dove ho lasciato il cellulare.
Fa che sia lui, fa che sia lui!! Incrocio le dita.
Ma appena leggo il nome sullo schermo, il mio sorriso sparisce dalle mie labbra.
<Amore stasera fatti bella per me, ti porto in un posto speciale, per noi>
Vorrei dirgli di no, ma non se lo merita, dopotutto quello che e successo e rimasto al mio fianco,per "Davvero".
Gli rispondo con un semplicemente ok, e mi rimetto a lavoro.
Sono le sei in punto, guardo fuori dalla finestra e i ricordi mi riaffiorano nella mente,si devo ammetterlo mi manca, non poter lavorare con lui al mio fianco, punzechiarci tutto il giorno, guardare il sole tramontare, e ridere di ogni problema, perfino le litigate mi mancano.
Si perché questo è Duncan un uragano di emozioni e sensazioni, nella mia vita.
Appena rientro nel mio appartamento, Stefano non è ancora rientrato, mi dirigo subito in doccia, sento il rumore della porta aprire, prendo l'accappatoio e chiudo la porta a chiavi.
<Amore sono io!! > lo sento dire
Stefano e appena rientrato, vederlo così spesso a casa mia mi fa strano.
Prendo un abito di seta rosa antico, e infilo i sandali oro di stamattina, metto un po' di rossetto e mi dirigo in cucina.
<Quanto sei bella, amore mio>
<Grazie, ma credo che io abbia bisogno di fare shopping. >
Stefano mi sorride, e si avvicina troppo, con le sue dita mi tocca la schiena lasciata nuda dal vestito.
Mi tira a sé e mi solletica l'orecchio con le labbra.
<Non sai quanto ti voglio, mi sei mancata così tanto>
Mi stacco dalle sue braccia, lo so che è tutto normale, che lui è il mio fidanzato, ma non ci riesco, ho un blocco.
<Ora dobbiamo andare, ho fame >gli dico, per smorzare il silenzio che si era creato.
Stefano, cambia espressione e senza dire niente andiamo via.
Come nostro solito, da anni ormai Stefano mi porta nel nostro ristorante preferito, ordiniamo da mangiare e del buon vino.
<Come è stato riprendere a lavorare? > mi chiede
<Benissimo non vedevo l'ora, tu perché mi stai mentendo? > gli dico con aria di sfida
<Cosa? >
<Perché mi hai fatto credere che volevo lasciare il mio lavoro? Credi che non lo avrei scoperto, credi che la memoria non mi ritornasse? >
<Natalia, lo fatto per te, volevo vederti bene, volevo la mia Naty di prima! >
<Ero felice!! >
<Eri? E ora? >
<Non lo so più >
<Che ti prende perché mi tratti così? >
<E colpa mia, ho bisogno di tempo>
<OK basta! Godiamoci la serata >mi dice
Stefano ha chiuso la discussione, finiamo la cena,e raggiungiamo l'auto.
Ogni volta che Stefano non affrontare un discorso, volta pagina.
Si è comportato cosi anche quando ha ha visto i fiori, eppure erano compresi di biglietto, non mi ha dato il tempo di rispondere, che li ha subito buttati via.
Io non so se Stefano abbia capito di Duncan,ma conoscendolo avrebbe dato di matto,quindi non sospetta di lui.
<Dove stiamo andando? >gli chiedo
<Vedrai.. >
Dopo circa un'ora, arriviamo davanti ad un hotel, scendo dall'auto e entriamo, la ragazza alla reception ci lascia le chiavi della stanza.
Entrati in ascensore Stefano preme l'ultimo piano, ricordo ancora a Milano con Duncan.
<A che stai pensando, Naty? >
Per fortuna le porte dell'ascensore si aprono e posso far finta di non aver udito le sue parole.
Stefano, apre la porta,e mi ritrovo in una suite.
Mi soffermo a guardare il letto, un letto da dover condividere con chi si ama, con chi si desidera.
<Naty vieni a vedere, si vede tutta Roma da, QUI! >
Vorrei avere la sua stessa euforia, stasera.
Mi perdo a guadare il buio della notte e le luci della città, Stefano mi abbraccia da dietro, baciamdomi il collo con troppa insistenza, riesco a sentire la sua reazione dai pantaloni, so benissimo cosa sto per fare, ma non posso, non prima di aver chiarito prima con Duncan.
Non posso rimanere in bilico, i miei sentimenti sono cambiati, i miei pensieri sono diventate realtà,e io ho bisogno di sapere, cosa sono io per lui.
Mi faccio coraggio..
<STEFANO IO NON POSSO!! >gli dico voltandomi a guardarlo negli occhi.
<Perché? Cosa ti ho fatto? So di aver fatto molti errori, ma lo fatto solo perché ti amo, CAZZO!!! > tira un pugno al tavolo
<Calmati ti prego>
Non mi aspettavo questa sua reazione.
<E più di una settimana che non ti lasci toccare. CHE CAZZO HAI UN QUELLA TESTA!!! >urla
Apre il frigo bar, ed estrae una bottiglia di un liquido scuro.
<Non bere, ti prego. Calmati parliamone >
<E sempre stata colpa tua Natalia!!! Io non faccio altro che cercare di renderti felice, io voglio sposarti, voglio che tu diventa mia moglie.
E tu cosa fai? quella sera stavi per ammazzarti. LO CAPISCI QUESTO? >
I suoi occhi sono lucidi, mi sento tremendamente in colpa, alza la bottiglia e ne beve più della metà.
Inzia a spogliarsi, restando solo con dei box neri, posa la bottiglia di liquore, e mi guarda fissa negli occhi.
Il mio sguardo e impaurito, sembra di rivivere una scena già avvenuta, sii ricordo quella notte a casa mia, mi ha forzata a fare l'amore con lui.
Stefano fa dei passi avanti , mi tende una mano.
<Non toccarmi! > gli dico piangendo
Il mio corpo e ricoperto dai sensi di colpa, per quelle parole.
<Pensi che potrei farti del male? >
Non ho mai visto Stefano in questo stato.
<No, non lo so> gli dico ormai non so più niente
Mi riporge la mano, appena gliela tendo mi lascia sedere al suo fianco, mi stringe a sé, il suo alito puzza si alcol, e triste e tutto così triste, stasera.
È davvero sempre colpa mia...
<Perché non capisci che ti amo? >
Resto in silenzio, vorrei dirgli che il problema sono io, la colpa è solo mia.
Mi volto a guardarlo, e si e addormentato,sulla mia spalla, cerco di portarlo a letto.
Con fatica lo faccio sdariare sul letto, con una mano mi fa sussultare e mi fa lascia scivolare sopra di lui.
<Ti prego Natalia, non mi lasciare >balbetta ad occhi chiusi, tenendomi stretta nelle sue braccia.
Le lacrime riniziano a rigarmi il viso, sento il calore di Stefano sul mio corpo, quel calore che mi ha riscaldata la vita, in tutto questo tempo.
Lo guardo dormire, e sembra più rilassato, davvero sembrano lontani quegli anni passati insieme, dove io giuravo a me stessa che sarebbe stato lui l'uomo della mia vita.
Ora siamo solo noi in questa stanza, io e Stefano, eppure per me non è così.
Scendo dal letto senza far troppo rumore, guardo Stefano dormire sembra un bambino, che ha bisogno di affetto, a volte vorrei trovare qualcosa di sbagliato in lui per sentirmi meno in colpa..
Mi siedo fuori al balconcino della stanza, alzo gli occhi al cielo e mi chiedo dove sia ora, cosa starà facendo, con chi sarà?.
Alla fine di questo giorno, mi chiedo dove vorrei essere io.
*****Spazio autrice *****
La storia sta incominciando ad evolversi nei prossimi capitoli ci sarrano tanti colpi di scena.
Mi scuso, per i miei aggiornamenti così lenti, ma il mio lavoro mi tiene impegnata molte ore al giorno.
Per farmi perdonare ho deciso di regalarvi un capitolo con la versione di Duncan 😍😍😍😍
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