35.Flashback


Il ricordo è il tessuto dell'identità.

La sveglia suona già da un pezzo è le urla di mia madre rimbombano per tutta la stanza.
Sembra di rivivere un déja-vu, che stupida che sono è normale, visto che ogni giorno faccio sempre le stesse cose:sveglia alle 7:30, la voce squillante di mia madre che urla dicendomi che è tardi.

Visto che ho venticinque anni,è lui è più grande di me, ho proposto a Stefano di andare a vivere insieme.
Mi sento pronta per avere la mia dipendenza.
Peccato che lui non si sente pronto per una convivenza.
Mi dice che ha bisogno dei suoi spazzi,ma secondo Marissa è una pessima scusa, per dire che non ha voglia di condividere il suo tempo con me.

Mi alzo è mi dirigo al bagno, apro il rubinetto ho bisogno di acqua fredda per svegliarmi, stammattina.
Non ricordo cosa abbia fatto ieri sera, ma dal mio aspetto di sicuro ho fatto tardi, molto tardi.
Lego i capelli in una coda alta,applico un filo di trucco sul viso.
Apro l'armadio, prendo dei pantaloni neri, e la polo nera con il nome del centro dove lavoro, "Mani di fata".
Infilo le mie adorate Adidas, è sono pronta.

Mi dirigo in cucina, come mio solito non faccio mai colazione, prendo il pranzo a sacco preparato dalla mamma, è mi dirigo fuori.
Mi guardo intorno, ma sembra che siano già usciti tutti, dovrò ricordarmi di mandare un messaggio a mia madre per avvisarla che stasera non torno per cena.
Finisco il turno alle sei è visto che Stefano e Federico sono impegnati col lavoro, io e Marissa passeremo un pomeriggio insieme, è dopo andremo a cena al McDonald's .

Prendo l'auto e mi dirigo al centro estetico, impreco una decina di volte prima di trovare un posto per la mia auto, tutte le mattine è sempre la stessa storia.
Sono le otto in punto, saluto Maria e Teresa, le ragazze che lavorano qui con me.
Maria è la più pettegola di tutte, ma mi ha insegnato a fare lo chignon ai capelli.
Mentre Teresa è la ragazza che fa la manicure.
Nella pausa pranzo ci riuniamo tutte insieme, le ragazze mi raccontano tutte le disavventure con le clienti, Teresa ci fa venire i mal di pancia dalle risate, quando ci racconta le richieste degli uomini quando gli fa la cera.
Ancora non mi capacito quando gli uomini prendono appuntamento per una ceretta completa, per me l'uomo deve fare l'uomo.

Prendo posto è gli mostro la scaletta degli appuntamenti che ho preso ieri per loro, tra circa un'ora arriverà la signora Ciffelli, che dovrà cambiare look visto che ha cambiato marito, è alle sedici arriverà la madre di Marissa a fare una pedicure.

Prendo posto, e la nostra carissima titolare Francesca arriva come tutte le mattine, con dei croissants.
Ha trent'anni ed è già una piccola imprenditrice, ha due centri uno a Roma centro è un'altro a Milano.
È una ragazza d'oro, ci tiene molto al suo personale e ci dà massima fiducia, si divide tra Roma e Milano è spesso restiamo sole a gestire il centro, si fida molto di noi.
Si è separata da un anno, ha lasciato il marito, da quando ha capito che provava qualcosa per Teresa.
È stato un po' strano all'inizio, nessuna delle due riusciva ad ammetterlo, ma alla fine l'amore supera tutti i pregiudizi.
Si amano davvero tanto, quando Stefano l'ha saputo voleva che mi licenziassi, ovviamente il mio è stato un no categorico, non ne vedo il motivo.
Francesca ha detto di essere lesbica, non un'assassina.

A proroisto di Stefano, gli mando un messaggio per informarlo che passo la serata con Marissa.
La sua risposta è quasi immediata, mi informa che anche lui è impegnato stasera ,come al solito.

Le ore scorrono velocemente tra una chiacchierata, qualche pettegolezzo e un pacchetto di Marlboro finito in una giornata, il tempo vola, sono già le cinque.
Mando un messaggio a Marissa, bisogna avvisarla un'ora prima per farla trovare pronta, per le sei.
Le ricordo che stasera mi deve pagare una birra, visto che ho vinto la scommessa sul suo amico dell'università.
Marissa insisteva che Matteo, il ragazzo consciuto all'università, fosse gay.
Frequentano la stessa università, passano molto tempo a studiare insieme, la chiama spesso e le manda il cellulare in tilt per via dei troppi messaggi.
Quando me la presentato non sembrava a fatto interessato agli uomini anzi guardava Marissa con occhi troppo dolci,ma Marissa insisteva nel dire che fosse gay.
Un giorno ho accompagnato Marissa all'università, perché aveva la macchina dal meccanico, arrivati fuori al cancello dell'università vediamo Matteo baciare una ragazza bionda, lo sapevo urlai.
Me ne pentii subito, quando mi voltai e vidi negli occhi di Marissa qualcosa di strano, gli chiesi se stava bene è lei mi disse che avevo vinto io, Matteo non era gay.
Marissa ci mentii, non voleva che Federico lo venisse a sapere, perché non gli avrebbe più permesso di vedere Matteo.
Quel pomeriggio gli annodai la testa di domande, non accettavo che la mia migliore amica alla quale sapeva tutto di me, perfino quante volte mangio al giorno, mi nascondesse qualcosa.
Marissa mi tranquilizzó subito, dicendomi che sarei stata la prima a sapere se ci fosse stato qualcosa tra loro.
La sua risposta mi fece riflettere, cosi gli chiesi se c'era qualcosa tra di loro e lei mi rise in faccia, dicendomi che Matteo era solo un caro amico, si era solo affezionata a lui perché Matteo era simile a lei, era figlio unico, proprio come lo era diventata lei per via della morte di sua sorella Giorgia.
Anche Matteo aveva i genitori separati, proprio come lei.

Suonano alla porta è la madre di Marissa.
Come sempre si presenta tardi ad ogni appuntamento stabilito, ma essendo un'ottima cliente del centro, Francesca chiude sempre un occhio per lei.
Appena la vedo gli vado contro salutandola, lei con quel aria da snob, mi guarda sempre schifata, non so ancora il perché, ma credo che mi odia.

<Salve, si accomodi pure.
Marissa e a casa? Tra un ora la passo a prendere! >

<Mia figlia non mi informa delle sue uscite, sai benissimo che mi tiene fuori dalla sua vita, ma comunque non era in casa quando sono uscita. >

La faccio accomodare, è prendo il cellulare.
Marissa non ha visualizzato il messaggio, provo a chiamarla,ma strano, non risponde.

Dove sarà andata?

Sono le sei in punto, Nadia la madre di Marissa è ancora nelle mani fatate di Teresa.
Ho finito il turno, le saluto, e prendo l'auto.
Mi dirigo verso casa sua, parcheggio l'auto nel suo viale, questa grande villa mi emana tristezza non so bene il perché, forse sarà dovuto dalla scomparsa di Giorgia.
Giorgia era molto solare, portava allegria in questa casa, ora è diventato tutto spento, non so ancora come facciano a vivere sole in questa casa enorme.
Busso alla porta per circa dieci minuti, riprovo a chiamarla sul cellulare, ma niente.
Guardo l'ora è sono quasi le sette, così decido di tornare a casa.

Appena metto piede in casa c'è silenzio, troppo silenzio.
Mio padre è rivolto con lo sguardo sul televisore, appena metto piede in cucina, spegne la TV, tenendo il capo abbassato .

<Dov'è la mamma? >chiedo

Silenzio..

La tavola e già apparecchiata, non ho più avvisato mamma che non rientravo per cena, ma visto che Marissa mi ha dato buca, ceno a casa.

<Papà dov'è la mamma? > richiedo

Mio padre continua ad ignorarmi, ha il volto pallido.

<Papà stai male? >

Mio padre si alza di scatto.

<Tesoro, iniziamo a cenare la mamma sarà qui a breve. >

<Papà che succede? Dov'è la mamma? >

Inzio ad agitarmi, perché mio padre, cambia argomento? .

<Tra poco arriva. >

<Papà che sta succedendo? >

Vedo gli occhi di mio padre spenti, sembra quasi che da un momento all'altro si metta a piangere.
Mi viene l'ansia, mi sta nascondendo qualcosa.

Con un gesto rapido, mio padre prende le chiavi della mia auto, che ho poggiato sul tavolo.

<Che diavolo ti prende? > gli dico

Sono stupita dal suo gesto, lo conosco bene, è in difficoltà vuole dirmi qualcosa,ma non sa come dirmelo.

<Ti prego, tra poco arriva la mamma. >

<Okey. >

Lo vedo soffrire, attendo la mamma, guardo l'ora e sono le otto in punto, corro nella mia camera, chiamo Marissa, ma il suo cellulare risulta spento, strano.
Il suo ultimo accesso risale alle tre di oggi.
Chiamo Stefano per sapere se sa qualcosa, ma non ottengo nessuna risposta, vorrei chiamare Federico ma ho paura che mi posso chiedere perché Marissa non è con me, non so nemmeno io dove sia, è non voglio metterla nei guai, di sicuro domani mi racconterà tutto.

Il panico mi assale, i pensieri mi annodano la testa, dei brividi mi percorrono per tutto il corpo, ho una sensazione una di quelle cattive.
Forse è successo qualcosa di brutto.
Mio padre non si è mai comportato così, e mia madre dov'è? .

Il cellulare inzia a vibrare, sento bussare alla porta di casa, lascio il cellulare sul letto e mi precipito in cucina.

<MAMMAAAA!! >

<Vieni qui figlia mia, abbracciami! >

Le vado contro abbraciandola.

<I nonni tutti bene, stanno bene? > parlo veloce

<Si amore tranquilla. >

La voce di mia madre, non è convincente, trema, ha un viso pallido, i suoi occhi sono troppo rossi, ha pianto.

<Mamma cosa hai? >

<Naty, amore mio. Io non so come dirtelo. >

Mio padre si alza dalla poltrona, raggiunge mia madre, mettendole una mano sulla schiena. Mia madre inzia a piangere.

<CAZZO!! Mi farete impazzire!! Che succede? E successo qualcosa a Cristian? >

Mio padre ha il volto sconvolto, non ha il coraggio di guardarmi.

<MAMMAAAA, DIMMELO!! >

<No amore, Cristian sta bene, arriverà domani mattina dall'America. >

<Perché Cristian è di ritorno? >

<Dov'è Stefano? Qualcuno mi risponde, dannazione!! >

Corro subito in camera mia lasciando mia madre in una valle di lacrime, so che è successo qualcosa, ora ne ho la certezza, ma cosa?.
Perché non me lo dice?.
Controllo il cellulare, nella speranza di una chiamata da parte di Marissa o Stefano.
Ma nessuno dei due, ho un messaggio da Maria.

Messaggio:Natalia qui siamo tutti sconvolti. Appena sei andata via dal centro, la madre di Marissa ha ricevuto la chiamata dalla polizia, per informarla che sua figlia aveva avuto un' inicidente, era sconvolta così ci siamo recati tutti li.
Mi dispiace tesoro.

Cosa? NO NO NO è uno scherzo VERO? Corro in cucina e trovo i miei ancora li.

<Mamma dobbiamo andare all'ospedale subito. Marissa ha avuto un incidente!! >

<Natalia, lo sappiamo. >

<È questo che volevi dirmi vero? >

<Si> mi dice paingendo

Ecco perché Marissa non mi rispondeva.

<Dobbiamo andare mamma, non posso lasciarla sola. >

Con voce tremante <Natalia, Marissa non c'è la fatta! >

Non ha il coraggio di guardarmi, stringe un pugno.

<Quando avevi intenzione di dirmelo?? >urlo

Prendo la lampada della cucina e la scaravento al muro, i pezzi di vetro ricadono sul pavimento.

<Calamti amore, ti prego!! >

<Nooo dimmi dov'è? DIMMELO!!! >

<È meglio che resti qui!! >

<NO!TU MENTI!!! >

<No Naty! Marissa è morta >dice distrutta dal dolore

Mia madre apre la mano, dove stringeva quel pugno, i miei occhi non vogliono vedere quello che mia madre mi sta mostrando.
La collana con scritto il mio nome, l'altra parte del mio cuore.

<Come fai ad avere quella collana? >

<Tesoro è difficile anche per me, sai benissimo che era come una figlia per noi. >

<DIMMELO!! >

Mia madre con voce tremante <Passavo di lì nei pressi del ponte milvio, c'erano tante persone, correvano tutti, ho visto quella smart nera, avevo paura di avvicinarmi, ho riconosciuti quel auto, ma non volevo crederci. >

<Era ancora viva? >

<Tesoro perché ti vuoi fare altro male?. >

<Mamma fa già male! >

<Sii, appena mi ha vista, mi ha.. >

<MAMMA TI PREGOOOO>

Prendo i piatti sul tavolo è li scaravento a terra, sono furiosa, no non può essere vero.

<Appena mi ha vista, mi ha salutato, gli ho chiesto di non parlare per non farla sforzare, era senza forze, era intrappolata in quella dannata macchina. Perdonami Naty ma non c'è la faccio, ho il suo viso davanti agli occhi. >

Stava andando tutto troppo bene, tutto troppo perfetto avevo una amica come sorella, un lavoro, che mi gratifica, un fidanzato che amo.
Era tutto troppo perfetto, è quando le cose sono perfette, vuol dire che stanno per distruggersi.

Apro la porta di casa, è vado via, ma è di nuovo tutto buio.

Conosco già questo dolore, l'ho già provato, è un dolore che mi lacera dentro l'anima, io ho già sofferto per questo, l'ho già persa una volta, perché questo sta accadendo di nuovo, cosa mi sta succedendo.

<Nataliaaaa svegliatiiii, ti prego >

La sua voce, ancora una volta, sento la sua voce.

<Duncan sei tu? >

***Spazio Autrice ***
Natalia sta rivivendo nella sua mente cose del passato, che lei a cercato di sopprimere.
Perché dopo ogni ritorno al passato sente la sua voce chiamarla?.
Lo scopriremo molto presto ❤️

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