Always the story of us - Capitolo 6
- Non puoi essere più... -
- piu? -
- Più romantico - Io mi giro e lo guardo negli occhi
- stai seriamente chiedendo all'ex reietto della scuola di esser romantico, nonostante il suo profondo odio per il genere umano, che sia esso mago o meno, non solo verso un mago ma verso un saguepuro, categoria che lo ha sempre deriso e insultato oltre ogni immaginazione? - Lui mi prende fra le sue braccia e mi bacia, fu una cosa rapida, un bacio di un secondo, a stampo,
- E per un umano, mago, sangue puro che ti ha appena baciato e mostrato i suoi sentimenti? - Io mi girai verso la mia scrivania arrossendo e distogliendo lo sguardo
- Non è qualcosa che faccia parte di me, non ho mai provato interesse per le persone per cui mi riesce difficile esprimere affetto per loro -
vi starete chiedendo come uno come me, che odia i marmocchi, le efusioni amorose, e sopratutto che odia Neville e che evita la sua famiglia dall'ultima grande guerra possa esser finito a... beh sinceramente me lo chiedo anche io, come posso essermi invaghito di quello sguardo, che col tempo maturò molto facendogli acquisire un certo charme, il suo fisico che col tempo... *coff coff* tornando a noi, tutto cominciò quando mi lasciai convincere a dargli una possibilità, preso per sfinimenti dissi di si...
camminavo a passo spedito volevo metter fine a quella storia il piu in fretta possibile
- (forza marco) -
- dove stiamo andando? -
- vedrai... - lui si fermò
- voglio sapere dove mi stai portando - la gente si girava a guardarci, interessata alla scena, io lo presi per il polso e lo trascinai fino alla torre dei gufi, quello fu il primo luogo 'appartato' che mi era venuto in mente,dovevo rifiutarlo in modo... non troppo pesante, so che delle volte posso sembrare... troppo duro, dovevo trovare le parole giuste
- cosa ci facciamo qui? -
- beh ecco... -
- (pensa markus pensa... dai cazzo...) z
- che bella vista - si era affacciato al parapetto e guardava estasiato il panorama che dava sulla flora circostante la scuola
- fantastica vero? -
- mmh! - mi avvicinai a lui e guardai l'orizzonte
- incredibile come sia cresciuto tutto cosi velocemente - lui mi guardò curioso
- sai... solo 3 secoli fa qui era un porcile -
- era davvero cosi brutto? -
- punti di vista, era un terreno brullo, molto fangoso, c'era qualche edificio la dove ora c'è quel gruppo di alberi - gli indicai una zona interna della foresta
- dove? - mi chiese lui, mi avvicinai a lui il piu possibile "guarda" avvicinai il mio viso al suo cercando di indicargli dove guardare
- la, era il vecchio capanno dei guardaboschi, quello che è stato spostato dove sta ora Hagrid -
- wow! conoscete davvero tante cose della scuola -
- no, sono solo ricordi non piu tanto... - mi girai verso di lui, mi si bloccarono in gola le parole, ero rimasto sorpreso dalla vicinanza con lui
- (assomiglia molto a suo padre, chissà se crescendo gli assomiglierà ancora... sarebbe bello) -
- pr... - mi lasciai trasportare dai ricordi di un passato non troppo lontano, le mie labbra si posarono sulle sue, fu un rapido scambio di forti emozioni, le nostre lingue giocavano nella sua bocca, le nostre salive si mescolavano unendosi creando una sola cosa, era... era... sbagliato, mi ero lasciato trasportare da una cotta passata, andando a baciare uno dei miei studenti, era immorale, poco etico e contro il regolamento della scuola, non era giusto, ne per lui, ne per i suoi genitori ne per... no, non me ne fregava nulla in quell'istante, pensavo solo a soddisfare un mero desiderio represso, mi staccai da lui, realizzando l'errore mastodontico appena commesso mi allontanai
- scusa... mi... dispiace - cercavo di calmarmi, avevo il respiro affannato, avevo appena fatto la stronzata piu grande che potessi fare
- (bravo coglione... hai fatto la piu grande troiata che potessi fare... sei fottuto...) -
- profe... -
- NO! - mi tremavano le mani
- NON POSSO.... IO NO... - lui provò a consolarmi appoggiandomi una mano sulla spalla, io lo spinsi via, mi riavvicinai alla barriera, tirai un pugno carico di rabbia e frustrazione rompendola, mi accasciai al suolo con la schiena contro la barriera di legno, mi misi le mani tra i capelli, la frustrazione e la confusione presero il sopravvento
- non posso, non capisci... io sono un professore e tu... - mi dondolavo avanti e indietro, non sapevo cosa fare, ero in preda alla paura, lui si sedette accanto a me guardando avanti, mi appoggiò una mano sulla testa accarezzandomela
- non si preoccupi, non ha fatto nulla di male son io che... -
- NON CAPISCI! - cercai di ritrovare la calma
- non... capisci, non dovrebbero succedere cose del genere, io son un adulto dovrei pensare solo alla tua istruzione... - lui mi sorrise e appoggiò la testa sulla spalla
- lo sa professore... pensavo quasi di lasciare l'anno scorso - smisi per un secondo di lagnarmi della mia vita e carriera oramai distrutte e lo ascoltai
- fu per merito suo se ho voluto continuare, dopo la grande guerra i miei non erano piu gli stessi per via... -
- del crucio -
- si... - disse sospirando
- non ero poi cosi convinto del venire a studiare qui, fu mia nonna che mi spinse a venire qui, con la storia di 'ogni Longbottom sin dalla nostra nascita ha studiato li' ma io non volevo, visto come la magia aveva ridotto i miei genitori... era tuttto troppo... ... ... -
- pesante - lui annuii con la testa
- è stato merito suo se ho deciso di restare, il vedere come nonostante il suo passato ci spinge a dare sempre il massimo, a studiare, a migliorarci sempre, mi ha aiutato a capire cosa volevo fare nella vita - si alza di scatto e si mi da le spalle, è rigido e gli tremavano le gambe, si gira e si piega a 90 chinando il capo
- LA RINGRAZIO PROFESSORE! - ne resto sorpreso, non mi aspettavo un tal ringraziamento, sorrido e mi alzo,
- alzati deficente... ... - lui si rialzò
- non serve che mi ringrazi per qualcosa che non ho fatto, ero pagato per quello e l'ho fatto col culo perfino, io... ... - sospirai divertito era riuscito a strapparmi un sorriso, una qualità ereditata dal padre evidentemente
- comunque sia... - gli sistemai il colletto della camica e diedi un paio di colpetti alla tunica
- non posso accettare cio che è appena successo - rallentai la respirazione cercando di calmarmi completamente
- sei un ragazzo fantastico, molto, intelligente, hai la passione per la botanica... -
- (bravo Markus, continua cosi, rifiutalo con grazia ed eleganza) -
- ma non posso davvero accettare i sentimenti di un mio studente... ci tengo troppo alle mie palle, e... ... spero tu possa capirmi - abbassò lo sguardo, era triste e deluso, sperava quasi potessi corrisponderlo,
- le... le chiedo scusa, non avrei dovuto disturbarla -
- (non sei bravo con le parole Markus, non lo sei mai stato) - io sbuffai
- non mi hai disturbato cretino, solo... ... - sbuffai esasperato, non ero bravo con le parlle ed ogni volta mi mettevo nei guai sprofondando sempre piu ad ogni tentativo di liberarmi
- mi dispiace... - distolsi lo sguardo, non era cosi facile, i rapporti umani hanno sempre rappresentato un limite enorme, era il mio wall sina
- sai... ... ... qi miei tempi... ... i rapporti umani non erano una priorità - mi continuò a guardare con uno sguardo strano, come se stesse per piangere
- sai no? Conoscenze, amicizie... ... ... un fidanzato - gli si fermò il cuore in quel momento, potei percepire una lieve, anzi "lievissima" agitazione
- non so come ci si dovrebbe comportare, come ci si dovrebbe parlare l'un l'altro... ... ... -
- ed il fatto che tu sia ancora un ragazzino, non aiuta, ma soprattutto mi impedisce di accettare, però... - qui fui io a rimanese senza parole
- penso che comunque possiamo essere... ... ... non so... ... "amici"? - rimase pietrificato la sul posto, non emetteva nemmeno un suono, non un solo passo, le lacrime continuavano a scorrere sulle sue guance rigandole, anche se aveva smesso di piangere, era come in stasi, bloccato la.
All'improvviso mi abbracciò forte stringendomi a se con tutta la forza che aveva
- grazie, grazie, grazie, grazie... -
- non ho detto che stiamo insieme o altre cose strambe... - mi lasciò respirare
- certo e mi va bene cosi - disse sorridendo, io distolsi lo sguardo mi ricordava troppo il padre per il quale avevo una cotta
- SOLO... - mi guardò felice piu che mai, stava facendo uno strano balletto con dei suoni bizzarri
- non voglio efusioni in pubblico -
- va bene -
- NÈ contatti fisici -
- v.va b.b.bene - rispose arrossendo
- tutto cio che faremo, è aiutarti a studiare e se proprio ci tieni... - mi guarda al settimo cielo
- posso permetterti di appoggiarti sulla mia spalla in luoghi poco frequentati - mi saltò al collo abbracciandomi
- grazie, grazie, grazie... ... - mi sussurrò in un orecchio, io sospirai
- (Markus ti stai andando a infilare in un vespaio... spero tu sappia a cosa vai incontro, perche stai rischiando, non tanto il tuo, quanto il suo futuro) -
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top