Always the story of us - Capitolo 2
la mattina seguente incominciò prima del solito, venni chiamato in infermeria, uno del secondo anno era svenuto per l'urlo di una mandragora,
- (chi è il coglione che nel mio primo giorno libero decide di farsi freddare da una fottuta patata troppo cresciuta?) - sbuffai seccato fuori dall'infermeria
- chi è il fortunato Poppy? -
- il signor... - prese la cartelletta dal letto, incuriosito girai la testa vedendolo la mi si accaponò la pelle riportandomi alla mente la visione di qualche mese prima
- Longbottom - disse guardandomi
- Minerva ha detto di lasciarti 'l'onore' di occupartene -
- e cosa pretendi che faccia? Io sono un cazzo di consulente, uno strizza cervelli, come dicono i babbani, non la crocerossina di tutti i coglioni che si fanno male un un tobero urlatore -
- per citare Minerva 'dei signori: longbottom, grenger, weasley, potter e Malfoy, se ne occuperà Markus, chiamalo senza preoccuparti' io ti ho chiamato, ora come dici sempre tu "sono cazzi tuoi" - disse
- dagli il paraserum e non seccarmi, non son la crocerossina degli amichetti di romeo e giulietta... -
- non ne abbiamo -
- come no? - risposi sorpreso e un pelo scocciato
- dovrai farlo... alla 'vecchia maniera' -
- che palle - era uno spreco di magia risvegliare uno che dorme a causa di quella maledetta pianta...
- (cosa posso fare? devo svegliarlo in fretta, per cui le pozioni son escluse) - pensai a qualche soluzione rapida, ritornando a due cose
- (se forzo manualmente i ricordi in modo da provocargli un incubo rischio di fare danni... ... e vorrei evitare...) - mi fermai davanti al suo letto e lo guardai dormire
- (devo ammettere però che perlomeno quando dorme é davvero carino) - appoggiai i gomiti ai piedi del letto, rimasi a guardarlo, ne ero rimasto ipnotizzato
- (assomiglia molto a suo padre) - a quel pensiero mi ritrassi
- (no markus, non ci pensare) - sospirai calmando il mio spirito
- (quanto vorrei che potessi vederlo Frank, ne saresti fiero) - non fui io a torturare i Longbottom, ma mi sentii responsabile per non averlo impedito,
- (avrei potuto fermare i lestrange ma son stato un codardo e dunque non son riuscito a impedire che...) - mi avvicinai al suo orecchio
- mi dispiace neville - una lacrima mi rigò il viso, scese prepotentemente e andò a bagnare il suo viso, non amavo ripensare al passato perche mostrava una versione di me che ho sempre ripudiato in seguito, della quale mi vergogno da sempre, ho tradito e ucciso molte persone a cui tenevo e quando non le uccidevo era come se lo avessi fatto, lo abbracciai e lo tirai a me
- mi dispiace davvero - mi lasciai andare in una crisi di pianto, non capivo cosa mi succedesse, non era da me lasciarmi andare ai sentimenti
- n.non... importa - disse con un filo di voce io lo lasciai andare ricomponendomi
- cos'è successo? - mi asciugai le lacrime in tutta fretta, preso alla sprovvista
- ti stavo risvegliando, eri svenuto per via della mandragora -
- mmm... capisco - disse guardandosi intorno, io mi alzo tirando su col naso e dandomi una sistemata
- non appena ti riprendi va in aula di difesa contro le arti oscure - mi sistemai gli occhiali e mi allontanai
- grazie - disse lui, io mi fermai un minuto, il solo parlargli mi fece riaffiorare brutti ricordi e sentimenti che avevo represso e nascosto per tanti anni da sembrare secoli, mi diressi di tutta fretta nella mia camera
- izolare forțată! - isolai la stanza dal resto dell'edificio, mi rannicchiai sul letto dondolandomi avandi ed indietro fischiettando un vecchio motivetto, dovevo calmarmi, ero stato colpito nel profondo, molto infondo, dove perfino io avevo paura di andare.
Rimasi li per buona parte della giornata, non mi sentivo affatto bene, saltai persino la cena, o almeno ci provai, poco dopo le 22 con lo stomaco che gorgogliava mi stravaccai sul divano e feci apparire la mia cena, oggi italiano, avevo voglia di lasagne, queste erano bianche, con prosciutto e funghi, mangiai dunque in camera quella sera, spiando dal grande schermo cosa facessero i ragazzi, mangiavano tutti insieme... felici... sorridenti
- (forza Markus, concentrati cazzo!) - seguii con lo sguardo sia Potter che Malfoy, si sarebbero dovuti dirigere da piton da li a poco.
E cosi fu, il biondo si alzò per primo, dirigendosi nell'aula di pozioni, dove lo attendeva un triste destino... pulire lo schifoso e angusto ufficio di Pitonla cosa positiva è che avrebbe passato qualche ora con Potter soli soletti, mi lasciai andare ai pensieri di quei due insieme che mi si formarono in testa,
- (ora viene la parte piu divertente del mio lavoro qui... spingerli l'uno verso l'altro) - piton gli ritirò le bacchette e le mise nella tasca del suo soprabito
- (quelle penso che puoi darle a me moccius) -
- evanescet! - le bacchette sparirono
- partes! - ricomparendo sulla mia scrivania
- (cosi ho la scusa per andare da loro) - mi sdraiai sul divanetto ad ascoltare cio che si dicevano, piton uscì credendo di avere con se le bacchette
- Malfoy abbiamo due ore per ripulire questa merda e mi pare evidente che dobbiamo collaborare, io non sopporto te e tu non sopporti me, però questa volta direi di fare una tregua e di dividerci i compiti - il biondo stranamente annuì pensavo che sarebbe stato rigido come un ciocco di legno, invece è olto naturale
- (sembra che mentire gli riesca naturale... ... ... vabbeh che per credersi etero...) - pensai redendo fragorosamente
- (sono stato bravo almeno nel far venire dei dubbi nel piu stoico ragazzo della scuola, cosi ora almeno posso divertirmi un po') - sorrisi trattenendo qualche lacrima dovuta al troppo ridere, allungarono le mani per prendere le spugne sfiorandosi, il biondo si ritrae subito e si girò di spalle lasciando confuso Harry
H- (che gli prende a malfoy, è strano negli ultimi giorni) - pensò il moro, a quanto pare seppur non associasse le sue sensazioni all'amore, aveva ugualmente notato che il platino aveva qualcosa di diverso
H- (che sia io renderlo tale? Gli faccio davvero cosi schifo?) - no, aveva proprio frainteso, ma non mi sorprendeva troppo sta cosa, erano ragazzini per cui era comprensibile il non capire subito, Draco dal canto suo aveva un piano in mente che sembrava seguire il suo corso come voleva lui
- (direi che sembra cavarsela piuttosto bene anche senza i miei suggerimenti, se il suo piano prevede lo scopare insieme) - iniziarono a pulire il lerciume di quei mobili,
- (quasi mi dispiace per loro, quei mobili non vedono la luce del solo da diversi decenni oramai... ora dovrebbe cominciare lo spettacolo, Dracomi aveva detto che avrebbe fatto in modo di farlo pendere dalla sua parte) - all'improvviso Draco fece cadere dell'acqua sui pantaloni di Harry
- cazzo! sta un po' attento - sbraitò inutilmente il moro
- sei tu che mi sei venuto addosso deficiente, è solo colpa tua - rispose l'altro facendo spallucce alle accuse di Harry
- (Draco ma cosa mi combini? questo sarebbe cio che mi volevi mostrare? Non dicevi di amarlo lo sfregiato?) - ero rimasto incredulo, pensando che gli piacesse potter, allora perche lo bistrattava dopo averlo bagnato di proposito?
- senti... - riprese Draco
- perche non parliamo di qualcosa? dobbiamo stare insieme due ore tutte le sere, per cui dovremmo perlomeno tollerarci quanto basta - aveva appena detto qualcosa di sensato
H- (perché? Perché mi sta chiedendo di far salotto? Siamo nemici, mi fa perenni scherzi, mi fa sempre finire nei guai, e mi perseguita, perché ora vuole chiacchierare? Che sia disperato senza I suoi seguaci?) - si stava ponendo domande perplesso Harry, non era proprio convinto della buona fede di Draco
- va bene - disse Harry che se inizialmente era poco convinto dal parlare col platinato, piano piano sembrava convincersi della sua buona fede, passarono le due ore successive a discutere delle loro vite, Harry gli parlò de Dursley, una manica di babbani che meriterebbero ben peggio che la morte, del sottoscala, dei continui abusi psicologici, Malfoy gli raccòntò della sua famiglia vuota, senza molti sentimenti, del padre che lo abbandonava a se stesso per seguire i suoi inutili idolatramenti del suo capo, evitando prontamente di dire che era un seguace di Voldy-boy e di sua madre che seguiva ciecamente il marito non-curante del figlio, gli raccontò anche che passammo l'estate a parlare
- (hai capito il platinato, è riuscito a far abbassare la spessa guardia di potter... ha fatto in due secondi piu di cio che ho fatto io in un anno) - sorrisi ascoltandolo e ascoltando i loro pensieri, nonostante tutto erano migliorate molto le cose tra loro ed ero molto sollevato dal sentirli.
le due ore erano quasi scadute, io mi alzai e andai direttamente la da loro; al mio arrivo Piton si accorse di non avere piu le bacchette
- penso stiate cercando queste - dissi tenendo saldamente in mano, le loro due bacchette
- come ti sei permesso di frugarmi nelle tasche tu lurido... -
- non sfiorerei mai uno essere tanto disgustoso come te severus, mi son limitato a farle sparire a distanza, ricordati moccius... - odiava esser chiamato cosi sin dai tempi di James
- punizioni mie, regole mie, le bacchette le terrò io, non voi sappiatelo - mi avvicinai ai ragazzi ridando loro le bacchette
- domani stessa ora da Minerva a transfigurazione, siate in orario o aggiungerò ore alla punizione - cosi facendo tornai ai miei alloggi andando a farmi una doccia e poi a letto subito, volevo riposare un po', da quando ripresi a dormire era tutto più complicato, ma avevo bisogno di riposo, un riposo reale.
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