CAPITOLO 2 - MEREDITH -
Dei rumori metallici inondano i miei timpani.
Ma che diavolo sta succedendo?
Corro subito al piano terra ≪ Mamma da dove proviene questo rumore? Mi è preso un colpo. ≫ Affermo cercando intorno il colpevole.
≪ Tesoro, non preoccuparti, giocavo con Chad e sai ha solo due annetti e tira fuori di tutto dai cassetti e dagli sportelli. Oggi è capitato alle pentole in ceramica, quelle belle decorate con i fiori e bianche dentro, quelle che mi ha regalato...≫ Riesco a interromperla prima che finisca di parlare, perché è così che faccio. Non sono più in grado di sentire discorsi lunghi e interminabili. Senza nessi logici, solo per il gusto di dar fiato alla bocca.
≪ Mamma, non importa. Stai attenta a Chad e cerca di fare meno rumore possibile. Stavo facendo un sonnellino. ≫
≪ Va bene tesoro. Scusami! ≫ Inveisce, non sapendo più come comportarsi con me. Nessuno lo sa. E nemmeno io.
Purtroppo.
Vado di corsa nella mia stanza, mi chiudo a chiave. Credo di stare per avere uno dei miei attacchi di panico.
Perchè è questo che succede quando tutto è troppo stretto e inconcepibile. Perciò mi preparo la vasca e una volta pronta mi immergo lì dentro per non pensare più a nulla.
Dopo circa due ore mi sento intorpidita ed è ora che mi vesta per uscire con le amiche.
Viole e Morgan.
Con loro non ho bisogno di parlare, mi capiscono e basta. Conoscono tutto di me e quando dico tutto intendo proprio tutto. Mi sono sempre state vicino e se sono ancora qui con le rotelle a posto è grazie a loro.
≪ Passerotta! Passerotta! ≫
≪ Morgan evita questo soprannome, mi dai alla testa con questa tua voce squillante! ≫ La apostrofa Viole.
≪ Donna stai zitta, spero solo che Mer sia pronta altrimenti l'ammazzo, siamo in super ritardo! ≫
Sento le mie ancore di salvezza che sproloquiano mentre mi raggiungono e questo mi scalda il cuore. Lo riempie e mi rende felice. Febbricitante.
Quando mi vedranno ancora in intimo sarà un grosso problema.
≪ Ragazze scusate, scusate, scusate ma sapete... ho perso la cognizione del tempo, metto la prima cosa che trovo e usciamo subito! ≫
Magari facendogli gli occhi da cucciolo non si infurieranno!
≪ Mer non ci posso credere, sono le dieci e tu ancora sei in intimo, aspetta... ma è quello nuovo di Victoria Secret? ≫
≪ Passerotta girati, fammi vedere se va a brasiliana o tanga. ≫
≪ Stronzette ma non eravamo in ritardo? Uscite che mi faccio super sexy stasera! ≫
≪ Sì, infatti, stasera devi fare colpo mia bella!≫
Io non farò proprio colpo su nessuno. In seguito a ciò che mi è successo non sento la necessità di un estraneo che mi scaldi il letto la notte. Clive mi basta. Non fa domande, sa quando deve andarsene e non vuole legami!
Dopo essermi profumata, truccata, agghindata di gioielli rigorosamente finti e fasciata di un abito cortissimo nero, sono pronta ad indossare le mie magnifiche Manolo Blahnik. Scendo di corsa le scale e mi ritrovo in cucina insieme a mamma che parla con le mie amiche.
≪ Ragazze eccomi in tutta la mia magnificenza, possiamo andare! ≫ Affermo boriosamente.
≪ Tesoro come vedo sei sempre molto modesta. Non capisco come le tue amiche possano considerarti una di loro. Ragazze condoglianze per questo fardello che avete da circa venti anni. ≫ Conclude sonoramente, innescando un effetto domino di risa.
L'unico pensiero che mi passa per la testa è che devo assolutamente trovarmi un appartamento tutto mio.
Sto esplodendo.
Ma poi ricordo che in fondo ci sono i miei fratelli che amo; Il piccolo Chad che adoro.
Arriviamo al Juleps alle ventitré e quarantacinque e non restiamo in fila perché Omar, il buttafuori, ci fa passare dal retro. Nube di fumo e sentore di sudore mi invadono subito le narici. Sicuramente andremo al bancone a prendere qualcosa da bere e magari a perlustrare la sala cercando qualche bel gruppetto che ci possa offrire cocktail tutta la sera.
Morgan e Viole sono alle prese con due omaccioni davvero sexy, anche se non sono i miei tipi.
Tra noi amiche vige una regola. Per un uomo non vale la pena rovinare la nostra amicizia. La vera Amicizia. ≪ Ragazze io vado in pista, voi tranquille, state qui a parlare con i vostri boys. Torno subito! ≫
Mi dirigo ancheggiando verso l'arena da ballo. Riproducono musica pazzesca il Venerdì sera. Ondeggio i miei fianchi come se non ci fosse nessuno a guardarmi e come se non ci fosse un domani.
Amo ballare.
Il tempo scorre inesorabile. Adoro quando i minuti e i secondi si annientano nell'oblio del divertimento, della musica e del sound che mi penetra la pelle. Sono super sudata ma non voglio tornare da loro a fare l'incomodo.
Il Dj cambia repertorio e introduce una musica sensuale e lenta. Mi blocco sul posto riconoscendo le prime note di quella canzone.
Waves di Mr Probst.
Sento la necessità di prendere aria.
Mi dirigo alla toilette.
Fumare aiuterebbe.
La nicotina atrofizza tutti i cattivi pensieri. Li annienta con la foschia, li brucia e li rende polvere. Invece, piuttosto che allontanarmi alla svelta dal mio veleno, i miei piedi si dirigono in un angolino vicino la consolle.
Boccheggio in cerca di calma. In realtà non resisto e prendo le mie goccine dalla pochette cercando di metterle sotto la lingua.
≪ Mer, sei tu? Che hai stai male? Sei pallida...≫ mi urla Clive, facendomi rovinare per terra la mia salvezza.
Clive, ma che?
≪ Ciao, Clive, che fai qui ? Non dovevi essere a cena fuori? ≫ Sputo risentita con il cuore che mi batte a mille.
≪ Beh sì, poi sono venuto qui a ballare, sai, sono con una ragazza, noi ci stiamo frequentando. Volevo dirtelo di persona la prossima volta che ti avrei visto, però, non possiamo più andare a letto insieme tesoro. Tengo a questa persona! ≫
≪ Ok! ≫ Rispondo. Senza sentimenti, sentimenti visibili. Dentro invece, nonostante mi fossi convinta che nulla mi potesse scalfire, mi sto sgretolando. Non che m'interessi il suo amore, ma nessuno mi molla! Questa è la promessa fatta a me stessa.
≪ Piccola sei arrabbiata? Cioè possiamo rimanere amici. ≫
Insistentemente l'arpia vuole fuoriuscire, scalcia, e ha la meglio. ≪ Clive ascolta, noi non siamo mai stati amici. Siamo stati due persone che si scopavano a vicenda e provavano piacere. Punto. Sono contenta per te e... ≫
≪ Miranda si chiama ≫
≪ Ecco, sono contenta per te e Miranda. ≫ Non gli fornisco il tempo di replicare e vado in cerca delle mie amiche. In cerca di altro su cui concentrarmi. In cerca di far smettere il cuore di battere così forte e le orecchie di pulsare stordendomi.
Ma che...
Le trovo mezze sbronze a cavalcioni su quei tipi.
Salvando la situazione, e il loro orgoglio, le trascino verso la mia magnifica Lexus Rx 450h color grigio topo, regalo di laurea dei miei genitori. Le porto a casa e mi dirigo subito alla mia.
Apro la porta d'ingresso fiondandomi in camera mia. Cercando di respirare profondamente per calmare quel senso di oppressione al petto.
≪ Oh, cielo! Colton sei impazzito? Che ci fai a casa, ma soprattutto che ci fai nella mia camera? ≫ Sussurro spazientita. Ai limiti dello sconcerto.
≪ Mer, come stai? ≫ Non so come rispondere. Le pareti sembrano restringersi come se queste quattro mura non fossero abbastanza capienti per entrambi. Non ci vediamo da due lunghissimi anni. Prima era la mia vita, adesso non lo sopporto quasi più. Se non fosse stato per lui, adesso, forse, avrei qualcuno a cui voler bene e dare il mio amore. Decido di non rispondergli chiudendomi in bagno per cambiarmi.≪ Mer ti prego parlami. Mi manca mia sorella, la parte migliore di me. Non lo capisci? So che mi odi, ma ti prego perdonami. È stata la scelta più giusta ed io ti ho aiutato a prenderla. Lo sai. Lo sappiamo entrambi. Non posso continuare ad essere il tuo capro espiatorio. Tu mi hai chiuso fuori ed io me ne sono andato. Seattle mi sembrava la scelta giusta. Lì ho conosciuto Analise, sicuramente non saprai nemmeno chi è, visto che non rispondi mai alle mie mail o ai miei messaggi. Ma ti giuro, tu sei sempre la mia persona preferita. ≫
Lacrime bollenti solcano le mie guance, non riesco a smettere e non riesco ad articolare nemmeno una parola. Batto la testa nella porta. So che sta soffrendo anche lui per il nostro distacco, ma non lo riesco a sopportare.
≪ Colton, ti prego va via. Non voglio perdonarti. Quel giorno hai fatto in modo che la Meredith che amavi morisse e nascesse una nuova persona che non prova sentimenti. Complimenti fratello. Ottimo lavoro. Adesso lasciami sola! ≫
Dopo circa un'ora esco dal bagno e fortunatamente Colton non c'è. Al suo posto trovo una lettera che butto dentro un cassetto senza leggere.
Sotto il piumone mi addormento di un sonno agitato.
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