Era tutto un sogno

Sono le 18.30 quando apro gli occhi. Mi sembra di aver dormito un eternità. Ho fatto un sogno davvero strano, erano mesi che non sognavo Shannon e Jared, credo che in un certo qual modo il mio subconscio si sia rassegnato a non so bene cosa. Ho la stessa identica sensazione di tutte le altre volte che li ho sognati, mi sembra di sentire il loro tocco e il loro profumo sulla mia pelle, di vedere nitidamente i loro sguardi, di sentire le loro voci. La risata di Shannon è indimenticabile, mi sembra ancora di sentirla rimbombare nelle orecchie, continua risuonare nella mia mente come un vecchio disco incantato.

Mi rendo conto di aver lasciato il violino imprudentemente appoggiato sul pouf davanti al mio letto e mi conviene metterlo via prima che Nim creda che sia un nuovo giocattolo. Mentre suonavo questo pomeriggio mi è venuto improvvisamente sonno e mi sono buttata sul letto così com'ero, senza nemmeno accendere il ventilatore. Mentre dormivo le temperature si devono essere alzate ancora un po' perché ho lasciato sul mio bel copriletto rosa una leggera ombra a testimonianza della mia presenza e ho la canottiera madida di sudore.
Urge una doccia rilassante e rinfrescante. Nim mi segue come un ombra mentre faccio avanti indietro tra camera e bagno per prendere tutto quello di cui ho bisogno.
L'acqua mi rinfresca e risveglia quasi all'istante, mente mi insapono il corpo, ho ancora la sensazione di vedere i ragazzi chini su di me che mi fanno il solletico fino allo sfinimento. Mi scopro a sorridere mentre mi sciacquo i capelli, dovesse entrare qualcuno nella stanza da bagno mi prenderebbe per matta.
Uscita dalla doccia, comincio a cospargere il mio corpo di una nuova crema che ho acquistato al supermercato ieri al profumo di Caramello... troppo buono! Dato che non posso più mangiarlo, in qualche maniera dovrò pur saziare i miei appetiti.
Come sempre, ogni volta che preparo le cose per la doccia, mi dimentico mutande e reggiseno. Non ho voglia di chiamare mia madre e sentirla ripetere che come al solito mi dimentico qualcosa, bla bla bla, quindi mi avvolgo nell'asciugamano fucsia da piaggia che mi copre giusto l'essenziale, raccolgo i calzoncini e la maglietta che mi sono preparata, e mi dirigo verso la camera da letto.
Mentre cammino comincio a lasciare la scia come Pollicino con le sue briciole tra il bagno e la camera, come sempre non ho avvolto i capelli, che se aspetto ancora un po' a tagliarli diventano più lunghi del telo che mi copre.
Entro in camera e poggio sul letto ordinatamente il cambio e comincio a rovistare nel mio cassetto alla ricerca di un paio di mutandine da indossare. Per quanto all'apparenza sembra che io sia una ragazza molto meticolosa e ordinata, il mio cassetto dell'intimo è una chiara dimostrazione del contrario. Ogni volta che lo apro ho l'impressione che stia per esplodere! Una massa di reggiseni, mutande, culotte e perizomi accatastati in ordine sparso senza nessuna logica. Con il risultato di usare sempre le stesse cose, ormai logore, quando se cerco nel cassetto ci sono ancora pezzi con il cartellino attaccato.
Il caldo è asfissiante, mi dirigo verso la finestra per chiuderla per poter accender il ventilatore e sento di nuovo Shannon ridere come un matto...quel ricordo sembra non volermi abbandonare. Il problema è che più mi avvicino alla finestra più la risata sembra diventare sempre più forte, anzi le risate sembrano due.
Con gli occhi sgranati e la bocca aperta guardo la scena che mi si presenta davanti agli occhi. Jared e Shannon in camera loro che ridono a crepa pelle mentre Beethoven sembra voler giocare con la zia, che non so per quale motivo armata di scopettone del gabinetto lo brandisce come se fosse una spada.

Non stavo sognando. Non ho sognato. Sono tornati a casa. E se non stavo sognando, vuol dire che..

"Sei ancora così?! Datti una mossa! O facciamo tardi come al solito al cinema!" mi urla Jared dalla finestra, mentre io cerco ancora di tornare sul pianeta terra.
"Si, io mi preparo,... mi sto preparando" sono immobile a cercare di capire cosa stia accadendo.
"E se volevi farci sognare ad occhi aperti... ci sei riuscita con quella mise sai.." Mise? Di che mise sta... cavolo! Ho indosso solo l'asciugamani! Bordeaux corro a nascondermi al riparo dalla finestra. Dio che imbarazzo...
"Come se non ti avessimo mai vista nuda!! Ti ricordo che scorrazzavi come mamma ti ha fatto davanti alla nostra piscina!" urla un Jared un po' troppo divertito.
"Avevo 5 anni Jared!" mi trovo ad urlare.
"A me non sembri molto cambiata, sai?" continua a dire ridendo.
Dal dietro della tenda dove sono nascosta sbircio qual è la situazione oltre al ciliegio. Jared è poggiato al bordo della finestra e si sposta avanti e indietro cercando, forse, di scorgere ogni più piccolo movimento in camera mia.; zia Annie sembra essersi dileguata con Beethoven a seguito e di Shannon sembra non esserci traccia... per fortuna un imbarazzo in meno.
"Sai visto che restiamo qua un po', credo che sia ora di potare un po' quest'albero mi impedisce decisamene la visuale!" e ride.
"Visto che resterete un po' qua, sarà il caso che compri delle tende nere catrame! Jared sparisci!!" urlo mostrandogli il dito medio.
"Per questa volta ti sei salvata, ma preparati ad agguati notturni piccola!" questa volta suona al quanto malizioso, e sento chiudersi la finestra.
Sbircio di nuovo da dietro la tenda e non vedo più nessuno. Chiudo anche io la finestra e tiro le tende. Accendo il ventilatore e prima di sedermi sul letto prendo il mio cellulare in mano.
In silenzio compongo il numero, e dopo qualche squillo dall'altra parte per fortuna una risposta.
"Che succede? Perché mi chiami nel mezzo della notte?!" dice una voce fin troppo preoccupata.
"Sono tornati." Riesco a dire.
"Raccontami tutto" risponde dopo un attimo di silenzio. E le parole cominciano ad uscirmi come un fiume in piena, mentre sento Beth dall'altra parte del mondo mettersi comoda nel letto pronta ad ascoltare quello che sembrava essere stato un semplice sogno.

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