ritorno

Ero dentro il mondo prigione da non so quanto tempo quando iniziai a perdere il controllo, diventavo sempre più irascibile, pure le magie di Kai non avevano effetto.
Ci separammo per la sua incolumità.
Stavo camminando in giardino quando iniziai a perdere il controllo, il terreno sotto di me prese letteralmente fuoco, Kai vedendo il fumo si diresse fuori per controllare. Rientrò subito per poi uscire e porgermi una clessidra di vetro intarsiata in un unico blocvo di mogano.
Mi intimò di utilizzarla "È un Mora Miserium, ti aiuterà".
La presi e lei iniziò ad assorbire tutta la mia magia nera, ero felice per poi iniziare a vedere che essa si stava crepando.
"Sei troppo forte e sei pieno di emozioni negative, non riesce a contenerle"
Non lo lasciai finire di parlare e creai un postale, ci lanciai dentro la clessidra ed essa sparì.
"Perché l'hai fatto?"
"Credi che non lo sappia, la magia nera contamina l'Ascendente, se fosse esplosa esso si sarebbe distrutto e pure tu"
Avevo le lacrime agli occhi.
Lui mi guardó e mi prese sottobraccio e mi portò a prendere un Whisky.
****************************
"Allora io le dissi che aveva ragione, che ero un bugiardo, la pecora nera, colui che nessuno voleva"
kai era ubriaco, e si era messo a parlare di se, io mi avvicinai e lo guardai.
"Non dire niente Kai, non è vero; tutti ti credono quel tipo di uomo solo perchè non ti hanno chiesto scusa per come ti hanno educato, è colpa loro, non tua"

Si riprese subito e si alzò dal tavolo, io iniziai a rovistare tra i libri della biblioteca, quando mi fermai davanti ad uno scaffale.
Presi un libro e sorrisi, lui mi si avvicinò e mi chiese il perchè di questo mio sorriso
"Questo libro è una chiave, vedi il dipinto di la in salotto, esso cela un grimorio messo sotto chiave, poichè esso ci aiuterebbe ad uscire"

Dettoquesto feci quello che dichiarai e mi ritrovai con in mano il grimorio di mia zia Dahlia.
Lo sfogliai e trovai l'incantesimo. Non era complicato, ma gli ingredienti necessari erano difficili da trovare.
Divisi gli ingredienti in due liste, una lista la cercavo io l'altra Kai.
Verso sera eravamo già a metà strada quando lui prese due ciotole dalla cucina e si mise a cucinare.
"Occhio a non bruciare la cucina"
Lui tise di rimando. Preparó una cena improvvisata e poi si mise a fissarmi.
****************************************
ATTENZIONE, LE PROSSIME RIGHE SARANNO ESPLICITE E SPINTE, SE NON VOLETE ROVINARVI LA STORIA SALTATE QUESTA PARTE OPPURE SE AL CONTRARIO VOLEVE ROVINARVI L'ADOLESCENZA PREGO LEGGETE

Ad un tratto si passò la lingua su un labbro e si avvicinò paurosamente, sentivo l'eccitazione che il suo corpo emanava, ma non ci feci molto caso.
Improvvisamente lui mi prese il volto tra le mani e sfioró le mie labbra con le sue.
Poi mi guardò, vedendo che non indietreggiavo lui approfondì la situazione premendo la sua bocca con la mia.
Iniziammo a baciarci, prima castamente per poi metterci più passione, lui inizió a picchiettare la sua lingua tra l'incavo delle mie labbra, io le schiusi e lui fece danzare la sua lingua nella mia bocca.
Ci staccammo solo per prendere fiato, lui mi chiese se volevo continuare. Gli presi i lembi della maglietta e la strappai di netto, poi mi tolsi la mia, lui rimase a fissare i miei addominali per poi riniziare a baciarmi.
Lui iniziò a togliersi le scarpe per poi iniziare a sbottonarsi i pantaloni.
Feci lo stesso.
Eravamo intrambi in intimo quando lui mi spinse in una camera. Mi bloccò contro il muro e iniziò a passare la sua lingua sul perimetro dei muscoli, iniziò a giocerellare con i miei capezzoli premendoli con i suoi polpastrelli.
Ero al limite, lo alzai, lo buttai sul letto e lui si sorprese di quanta forza avevo.
Fece per rialzarsi ma lo bloccai, lui mi prese le braccia e mi buttò su di lui.
Mentre mi baciava inizió a portare una mano sul mio intimo, prese a passarci sopra uno e poi due dita.
Le nostre erezioni erano ormai visibili e lui decise di liberarsi da quest'ultima stoffa.
Eravamo entrambi nudi, lui prese il controllo della situazione iniziando a baciare ogni singola parte di pelle che separava il mio capo al mio inguine.
Lì si soffermò un secondo per poi prendere tutta la mia lunghezza tra le sue labbra, iniziò a fare versi osceni mentre mi madava in estasi.
Quando iniziò a risalire lo ributtai sul letto e lo iniziai a preparare, lui accettò anche se deluso e io scherzai sul fatto che si aspettava che mi facessi prendere da lui.
Mentre rideva lo penetrai e lui strillò di dolore.
Iniziai ad andare piano, abituando i suoi glutei alla mia presenza; poi quando inizió a pregare affinché accellerassi il ritmo lo accontentati.
Venemmo tutt'edue tra il piacere reciproco e poi ci addormentammo.
***********************************

Il mattino seguente, ormai capendo la situazione che si era firmata tra di noi, ci facimo la doccia e poi continuammo con i preparativi per il rito.

Verso fine pomeriggio eravamo pronti.
La notte ci sarebbero state le comete.
Iniziammo a recitare l'incantesimo e ci ritrovammo nelle segrete del collegio Salvatore.
Subito arrivarono Alaric e Caroline. Appena Alaric vide Kai fece per tirare fuori la balestra quando lui bloccò sia lui che Caroline.
"Kai, calmati"
Gli dissi ma lui non si mosse, vidi Alaric annaspare intervenii
"Malachai, ora basta" gli urlai contro bloccandolo a terra.
Alaric si riprese e provò a picchiarlo.
Lo feci volare contro una sedia ed aiutai Kai a rialzarsi.
Caroline mi guardó e poi sorrise capendo la situazione, evidentemente sentiva sui nostri corpi l'odore dell'altro.
Ric fu il più duro da convincere ma alla fine capì.
Ci lasciò uscire dall'istituto solo seguentenente ad una mia promessa che lo avrei tenuto a freno.
Ci dirigemmo a New Orleans con lo scopo di presentarlo alla famiglia.

Appena misi piede nel quartiere francese alcuni vampiri circondarono Kai, in modo minaccioso.
Lui mi sorrise e io gli risposi che poteva divertirsi basta che non li avrebbe uccisi.
Li fece svenire in pochi secondi e poi continuammo il nostro giro.
Pensavo che mi avrebbero accolto a casa, ma non fu del tutto così.
Misi un piede sulla soglia di casa e subito si presento Elijah
"Che cosa vuoi?"
"Entrare in casa mia"
"Questa non è più casa tua, ci hai abbandonato. Non si abbandona la propria famiglia"
"Da che pulpito, Elijah, tu non hai abbandonato tutti? Non hai persino spezzato il cuore a tutti procurando la morte di Hayley?" gli urlai contro
"Non ti azzardare..."
"No Elijah, tu non ti azzardare ad accusarmi di avervi abbandonato. Ora fammi entrare"
Continuai tra le lacrime.
Lui non si mosse e iniziai ad arrabbiarmi "HO DETTO... FAMMI... ENTRARE" gli dissi e lo spunsi via con la mano. Lui finì contro la parete opposta e quando si rialzò aveva gli occhi iniettati di sangue. Era pronto ad uccidermi pur di non farmi entrare
"Ehi. Voi due basta. Axel entra pure e pure tu Malachai, Caroline ci ha avvertito della situazione. Tu Elijah vatti a fare due passi, non ci serve un Mikaelson pronto alla guerra contro il suo stesso sangue" ci dissero Klaus ed Hayley dal piano superiore.
Lo zio si ricompose e mi chiese scusa; non gli risposi, avevo voglia di vedere una sola persona.
Corsi al piano superiore ed entrai nella camera di Hope.
"Ti presento Hope Andrea Mikaelson" mi disse zia Freya porgendomi mia sorella, abbastanza cresciuta in braccio.
Lei mi guardò sorpresa e poi rise.
"Quanto tempo è passato?" chiesi, ma non ebbi risposta.
Ripetei la stessa domanda e solo allora mia madre mi rispose
"Tre anni"
La risposta mi spiazzò, non ho potuto vedere mia sorella nascere, camminare e dire le sue prime parole.
"Non ti lascerò più, per te ci sarò SEMPRE E PER SEMPRE"
Mi diressi al piano inferiore per assistere al terzo grado di Klaus.
"Ho 26 anni, e giurò non voglio fare del male a nessuno, specialmente ad Axel"
"Beh,allora benvenuto in famiglia. Però c'è un problema..."
"Non c'è nessun problema papà. Kai, mostrali"
Lui non se lo fece ripetere e mostrò due bianchi canini.
"Ha rinunciato al suo invecchiare per me"
"Ma se è un vampiro, come fa ad avere ancora la magia" mi chiese Freya.
"Ho legato il suo dono al mio. Finchè io avrò la mia magia, la possiederà pure lui"
Quella sera si festeggiò il nuovo membro della famiglia e Klaus aggiunse un ritratto alla galleria.
La ispezionai e mi soffermai su quello di Hope

"Sai, la c'è anche il vostro" mi disse Rebekah e mi indicò un angolo.
Andai a vedere

Sotto una targhetta in oro citava
"Malachai Parker"
Affianco di trovava anche il mio

"Axel Mikaelson"

Sorrisi e ritornai in salotto dove tutti stavano allegramente parlando.
Al centro del cerchio c'era Hope che, appena mi vide si mise a zampettare allegramente verso di me e appena mi fu di fronte mi disse
"Ciao fratellone"
"Ciao Hope" le risposi e lei mi prese la mano e mi portò nel cerchio della discussione.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top