problema
Erano passate due settimane da quando ero ritornato a scuola e tutti mi guardavano terrorizzati, evidentemente Alaric era stato avvertito da Klaus.
Mi sentivo bene, anche perchè tutti mi lasciavano in pace.
Tutti peró cambiò quel pomeriggio;
Era una bella giornata di sole ed io mi ero rifugiato al vecchio mulino, ad un tratto mi iniziarono a bruciare gli occhi e mi scoppiava la testa.
Le gemelle furono le prime a sentire quell'ondata di magia nera ed accorsero insieme a Caroline e Alaric, e quello che viderò be, li fece paura: c'era una sottile striscia di cenere che circondava il mulino ormai in fiamme, provarono a spegnere l'incendio ma peggiorarono la situazione.
Quando tutto fu cenere mi videro, o meglio mi videro in piedi al centro di un pentacolo insieme ad altri due miei sosia. Parlammo all'unisono
"Colui che è eterno sarà corrotto, il suo cuore sarà spezzato, verrà dalle genti esiliato e per sempre verrà rinnegato"
Alaric cercò di avvicinarsi ma alzai una mano ed esse venne scaraventato via.
Il cerchio di magia si frantumò ed io ne uscii, ma ero diverso, le mie pupille erano nere come la pece, la mia voce era tagliente, i miei sentimenti erano pieni di rabbia e di rimorso.
Ci volle tutta la potenza delle streghe per addormentarmi.
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Mi risvegliai nella cella sotterranea, ero legato con delle catene antimagia. Dall'altra parte delle sbarre c'erano Freya, Klaus, indieme a Alaric e Caroline.
Li guardai, non potevano essere li, non dovevano assolutamente essere presenti.
Sentivo la voce di Freya che cantilenava un incantesimo.
"Prima di legarmi con queste catene, assicuratevi che siano state forgiate prima di me" dissi e le spezzai. Loro rimasero pietrificati.
"Ora la vostra unica speranza di salvezza è di incatenarmi nell'Ascendente, è l'unico modo"
"Ma se lo facessimo rimarrai li dentro per sempre" mi disse Caroline
"È quello che merito,ed è l'unico modo di mantenere integra la famiglia".
Fu chiamata Bonnie, e in due settimane fu tutto pronto, dovevamo solo aspettae la notte delle meteore e poi sarei stato rinchiuso nel mondo prigione insieme ad un Sociopatico di nome Malachai.
La notte arrivò e fui traspostato nell'altro mondo.
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Mi ritrovai davanti alla Salvatore, entrai e per un secondo non notai nessuna differenza, ma poi sentii una voce alle mie spalle.
"E tu chi diavolo saresti?"
Mi girai, davanti a me c'era un uomo sulla trentina che mi sorrideva
"Axel Mikaelson, tu devi essere Malachai"
Lui mi guardò e poi prese del Barbon dallo scaffale, e se ne versò un bicchiere
"Preferisco essere chiamato Kai"
"Oh lo so, so che sei il capo della congrega Gemini, so che hai assassinato a sangue freddo Josette il giorno del suo matrimonio sull'altare"
"Errore, io volevo pugnalare le figlie che portava in grembo"
"Vedila come vuoi, hai sempre ucciso una persona"
Lui mi prese il braccie e cercò di assorbire la mia magia ma iniziò a contorcersi tra gli spasmi
"Errore, alle streghe e agli stregoni Gemini non è permesso assorbire Magia nera, e si da il caso che io ne sia pieno" lo guardai e sorrisi. Mi divertiva come si dimenava dal dolore.
Mi sedetti ed aspettai che si riprese, poi gli allungai il bicchiere.
"Tieni, se dovrò stare qui per sempre allora voglio che tu stia bene a sentirmi"
Lui prese il bicchiere e mi guardò corrugando la fronte.
"Non so se puoi essere mio amico o no,a se dobbiamo stare insieme non ti voglio sulla coscenza, perciò evita di farmi arrabbiare e nessuno si farà male"
Questo fu l'inizio di un'amicizia.
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