Capitolo 7 La gravidanza

Alvin'60

19 giugno 1966

Era una splendida serata, io e Simon ci siamo rivisti per l'ennesima volta, tutto questo all'insaputa di suo padre.
Abbiamo 15 anni e siamo due chipmunks particolarmente ribelli, dato che ci siamo dati alla passione e non è neanche la prima volta che lo facciamo.
Certo, lo ammetto, è veramente difficile fare l'amore con lui, dato che ogni tanto prova fastidio nell'essere toccato, ma ci stiamo lavorando.
<<Oh Simon, vorrei che questi momenti durassero per sempre...>>
Dissi, guardandolo con gli occhi socchiusi, ma infondo sapevo benissimo che non sarebbe durata a lungo.
<<Dureranno amore mio e fidati... Prima o poi non dovremmo neanche più nasconderci... Saremo solo io e te...>>
Mi rispose, prendendomi per mano, ma il fato non si fece attendere, il nostro destino era segnato.
<<Simon...>>
Dissi d'un fiato, ma la nausea ebbe la meglio su di me e corsi in bagno a vomitare.

Se c'è una cosa che non mi sarei mai aspettato, è che io facessi parte dei maschi che possono rimanere incinti.
Certo che la nostra famiglia è proprio strana...
Però non doveva assolutamente andare così, perché proprio a noi?
Non abbiamo già abbastanza problemi?
Già rischio di morire ogni giorno, figuriamoci queste povere creature indifese, che dovremmo fare?
Crescere i bambini in casa, senza farli uscire neanche per un istante?
Non possiamo!
Inoltre io che dovrei fare?
Far sapere a tutti, che Megan Miller è rimasta incinta, ma con quale coraggio?
È pericoloso, finirei su tutti i riflettori e non posso dire che Simon è il padre.
Se lo facessi starei a stretto contatto con mio zio, il padre di Simon e non me lo posso proprio permettere...
Se lo facessi metterei in pericolo sia me, sia i miei piccoli, quindi bisogna trovare un'altra soluzione!
Si!
Devo assolutamente trovare una soluzione con Simon!
Una soluzione degna di Alvin e Simon!
Una soluzione- Se vabbè, quello ha già una crisi...
Sospirai e mi avvicinai a Simon, che stava dondolando con il corpo, battendo una mano sulla tempia.
<<Non posso, non posso, non posso, non posso!>>
<<Hey...>>
Provai a poggiare una mano sulla sua spalla, ma lui si dimenò, si scansò e si alzò.
<<Perdonami... Hai ragione...non devo toccarti quando stai agitato... Ma almeno... Insomma, aiutami!
Che dobbiamo fare?
Sono incinto di due bambini, i nostri bambini!>>
Esclamai e sospirai, cercando di toccarlo nuovamente, ma stavolta nel modo più dolce che mi veniva in mente.
Avvolsi le mie braccia attorno al suo corpo e lo accarezzai, facendolo rilassare un pochino.
<<So bene che questa gravidanza non ci voleva e forse sarà difficile, ma... Sono certo che troveremo una soluzione per crescere i bambini insieme...>>
Simon si calmò e chiuse gli occhi, lasciandosi accarezzare.
Sospirai, continuai ad accarezzarlo e chiusi gli occhi anch'io, del resto un po' di coccole ci volevano.

Che situazione...
Io sono un quindicenne incinto, lui è autistico con le crisi, non ci voleva...

Raggiunta la calma, con un po' di coccole, ci siamo finalmente staccati ed abbiamo iniziato ad affrontare la situazione.
Simon sospirò, guardò verso il basso ed iniziò a esporre la sua opinione.
<<Non possiamo crescerli in vista di tutti, andrebbero subito all'occhio...
Se li cresci da Megan Miller, andrebbero all'occhio comunque e tutti vorrebbero sapere chi è il padre...
Se dici che hai fatto un'inseminazione artificiale, non ti crederebbe nessuno, dato che hai 15 anni...
Inoltre, dovremmo trovare dei modi per vederci e l'unico modo è farci aiutare dalla signorina Miller.
Però se ci facciamo aiutare da tua madre, metteremo in pericolo pure lei e Brittany...
Poi sarebbe troppo complicato, i bambini crescerebbero troppo lontani da me e poi io vivo ancora con mio padre...
Fatichiamo a vederci ora, come potrei vedere i miei figli?
Inoltre, se decidessimo un giorno di crescerli insieme, non potremmo mai essere una coppia, nessuno potrebbe mai vederci con i bambini.
Sia mai che mio padre pensi che io stia con Megan Miller, si affezionerebbe e potrebbe scoprire la verità.
Quindi, mi dispiace amore, ma io non potrò crescerli...>>
Disse Simon, in lacrime ed io lo strinsi a me, piangendo a mia volta.
<<Non ho intenzione di crescerli solo, non puoi farmi questo!...>>
Esclamai e continuammo a stringerci forte, piangendo rumorosamente.
<<Non ho altra scelta per proteggervi! Mio padre è un mostro! Sia mai che scopra che stiamo per avere due gemelli!>>
Urlò Simon, la sua disperazione era alle stelle, la mia testa stava scoppiando, ma fu in quel momento che mi venne un colpo di genio...

Narratore: Alvin'80

Buio...
Era tutto buio attorno a me...
Aprii gli occhi, ma non ero a casa mia, a dire il vero non ero in nessun luogo.
Stavo seduto a terra, in mezzo all'oscurità, quando d'improvviso vidi una luce verde ed abbaiante.
Essa colpì i miei occhi, provai dolore ed urlai, portandomi le mani sul volto.
<<Bambino? Va tutto bene?>>
Aprii gli occhi e vidi la sagoma sfocata di una chipette, sembrava adulta.
<<Tu... Tu chi sei?... E perché non ci vedo?>>
<<È il tuo subconscio che ti dice così... Esso, sta cercando di dirti la verità Alvin, sta cercando di dirti chi sei!>>
<<E chi sono io? Non capisco... Io sono Alvin Seville, ho 11 anni, ho due fratelli...>>
<<Però non ci vedi, ho ragione?>>
Domandò la donna, sedendosi accanto a me e già riuscivo a vederla meglio, sebbene rimanesse sfocata.
<<C'è un ricordo impresso nella mia mente... Avevo 8 anni, eravamo tutti in pericolo ed Alvin'60 ci ha tolto le lenti a contatto...

Flashback
(Non badate alla grammatica, questo pezzo l'ho scritto 3 anni fa)

IMPORTANTE: Per chi non dovesse ricordarlo , in questa scena Alvin'60 è vittima dell'incantesimo della cattiveria, quindi non è in sé

Narratore: Alvin'80

Riaprii gli occhi piano piano, sentendomi disorientato..
Non vedo niente... Ma che succede?..
Improvvisamente, sentii una risata malvagia e mi sentii ancora più confuso; finché, improvvisamente, qualcuno non accese la luce.
In quel momento, mi resi conto, di essere legato a qualcosa e anche tutti gli altri..
Oddio, ma come sono finito qui?
Perché ci vedo male?
Che succede?!

<<Benvenuti a... "Scopriamo la verità, tutti insieme!">>
Esclamò una sagoma e appena la misi a fuoco; mi accorsi che era un chipmunks biondo, con una maglietta rossa.
<<E tu chi sei? Perché ci vedo male?...>>
Gli chiesi spaventato e lui scoppiò a ridere.
<<Beh, io sono colui, che ha fatto in modo che voi diventaste delle rock star.
Insieme al mio fedele cuginetto, scienziato pazzo>>
Disse quel chipmunks e scoppiò a ridere.
A quell'affermazione rabbrividii.
<<In che senso?>>
Chiese un'altra voce, terrorizzata e percepii che era la voce di Brittany.
<<Nel senso, che siete ciò che abbiamo scelto che voi siate.
Vi spiego...
Anni fa, nel millenovecentosessanta, io e miei cuginetti eravamo per i fatti nostri..
Finché, non si presentano tre chipmunks, che ci somigliavano in una maniera incredibile; provenienti dagli anni ottanta>>
Disse il chipmunks ed io rimasi sconvolto.
<<Tu sei Alvin degli anni sessanta?!>>
Esclamai, sconvolto e lui scoppiò a ridere in modo malvagio.
<<Esattamente, io e Simon abbiamo programmato un piano malvagio; per far sì che voi abbiate la nostra stessa vita e che vi innamoraste delle ragazze che abbiamo scelto per voi.
Purtroppo, però, le cose non sono andate come volevamo.
Il vero amore, ha spezzato l'incantesimo e questo non ci sta bene!>>
Esclamò Alvin'60 e io rimasi confuso.
<<Ma scusa, perché state facendo tutto questo?!>>
Esclamai, seccato e arrabbiato, perché non riuscivo a vederli.
<<Facile. Quando vi abbiamo incontrati negli anni sessanta, sembrava che andasse tutto bene!
Eravate solo tre bambini di otto anni come noi; perché doversi preoccupare?
Invece, quando ci siamo scambiati le vite per sbaglio, ci avete fatto sembrare dei matti e il nostro Dave, ci ha mandati dallo psicologo e ci ha rovinato la vita!
E tutto questo, per colpa vostra!
Perciò, ho fatto un patto con Simon e anche con Jeanette; perché Theodore, Brittany ed Eleanor non erano d'accordo.
Perciò, abbiamo fatto un incantesimo, che ci ha fatti diventare adulti e con Jeanette abbiamo avuto dei figli; in modo tale che non venivamo dimenticati.
In poche parole, siete nati voi chipmunks degli anni 80 e altri chipmunks che abbiamo portato in un orfanotrofio, perché non ci somigliavano abbastanza.
Ad ogni modo, il nostro scienziato pazzo, ha creato delle lentine per vedere e delle lentine per non vedere; per fare in modo che ci somigliaste di più.
In questo momento ve le ho tolte, perciò c'è chi ci vede benissimo senza occhiali e chi non vede niente.
Mi dispiacez ma vi dovete arrangiare>>
Disse Alvin'60 ed io rimasi sconvolto e anche arrabbiato.
<<Non la passerai liscia!>>
Esclamai arrabbiato, guardando dinanzi a me, non sapendo esattamente dove si trovasse.

Fine flashback

<<E va bene, con queste lenti a contatto provo dolore agli occhi e mi bruciano, ma che dovrei fare?
Mi sento diverso dagli altri Alvin, non mi riconosco più ed il mio aspetto è l'unica cosa che è mi accomuna a loro.
Che devo fare?
Mettere gli occhiali?
Non voglio!>>
Esclamai, lasciando che la mia testa cadesse sulle ginocchia.
<<Non devi somigliare a nessuno, devi essere te stesso, devi essere unico, hai capito?>>
La donna poggiò una mano sulla mia spalla e scoppiai a piangere.
<<E se poi non piaccio più a nessuno?
E se poi mi guardano in modo strano?>>
<<E allora dovrai fregartene altamente>>
Mi rispose, continuando a darmi conforto e per la prima volta in vita mia, mi sentii come se avessi una mamma.
Alzai la testa e la guardai, con gli occhioni lucidi, volendo risposte.

<<Però non mi hai detto chi sei...>>

<<Chi sono non hai importanza, lo scoprirai col tempo, te lo prometto... Al momento però, fatti guidare nel nostro grande viaggio>>

Continua...

IL BLOCCO DELLA SCRITTRICE È PASSATOOOO!🥳🥳🥳😎
Almeno per questo capitolo ed è già una cosa buona.😂

Spero che vi sia piaciutoooo❤️
E mi raccomando, se vi è piaciuto, lasciate un voto e un commento.

Baciiii😘;

La vostra Cat🐈🎶

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top